cardiopatie

Giugno/Agosto 2012 L’Ospedale Israelitico Informa
E
ra una mattina di giugno, una
di quelle in cui la luce è perfetta
e Roma appare come
una cattedrale silenziosa, ancora
semi addormentata ai primi bagliori
del mattino.
È un rituale per la famiglia di Pietro,
un giovane ragazzo alto e robusto
che vive in centro, quello di
uscire presto dopo aver fatto colazione,
ognuno per dirigersi a lavoro.
Quel giorno però, Pietro aveva altri
programmi, aveva deciso di andare a
correre lungo il Tevere per allenarsi:
aveva da poco ripreso a lanciarsi con
il paracadute e doveva perdere peso.
Fino a quel momento era certo di
essere un ragazzo sano: si divideva
tra le passioni per lo sport e per la
sua Roma ed il lavoro di consulente
immobiliare che aveva ereditato
da suo padre. Pietro, occhi verdi e
33 anni di belle soddisfazioni e di
successi, l’amore per le belle donne
e per le belle auto, infilava, un passo
dopo l’altro, all’incedere del marciapiede
di cemento la sua corsa a passo
sostenuto, mentre il fiume appena si
svegliava e continuava anche lui, ad
andare verso il mare.
LA STORIA RACCONTA
L’aquilone Pietro: storia di
un cuore che ha ricominciato
a battere e a planare nel vento
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