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Sipario d'inverno grande teatro Serata conclusiva per l'Acqui Storia ...

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L’ANCORA<br />

24 29 OTTOBRE 2000<br />

DALL’ACQUESE<br />

Domenica 29 ottobre organizzata dalla Pro Loco<br />

Serole: venticinquesima<br />

“Sagra delle caldarroste”<br />

A Piancastagna domenica 22 ottobre<br />

Festa della montagna<br />

... di mare e da amare<br />

Sottoscrizione <strong>per</strong> Roisan<br />

Cortemilia a favore<br />

degli alluvionati aostani<br />

Serole. Domenica 29 ottobre,<br />

il paese dedica una giornata<br />

ad un frutto che era il<br />

pane dei poveri, l’alimento <strong>per</strong><br />

eccellenza dei contadini di<br />

montagna, nutriente e dolce,<br />

energetico e facile da re<strong>per</strong>ire<br />

e da conservare: la castagna.<br />

La “Sagra delle Caldarroste”,<br />

manifestazione giunta alla<br />

sua 25ª edizione, è organizzata<br />

dalla Pro Loco.<br />

Il programma prevede a<br />

partire dalle ore 14,30, l’inizio<br />

della distribuzione di caldarroste<br />

cotte nei tipici padelloni,<br />

annaffiate dal buon vino locale<br />

e intrattenimenti musicali<br />

sulla bella piazza del paese,<br />

recentemente ristrutturata<br />

dall’Amministrazione comunale;<br />

alle ore 16, è prevista l’esibizione<br />

della “Banda di Agliano<br />

Terme”; alle ore 17, estrazione<br />

dei biglietti della lotteria.<br />

E vi sarà la possibilità di<br />

effettuare voli panoramici in<br />

elicottero sulle colline langarole.<br />

La castagna rappresenta<br />

gran parte della civiltà contadina<br />

e ancora oggi i boschi<br />

estesi a <strong>per</strong>dita d’occhio gli<br />

scau o aberch - gli essicatoi -<br />

abbandonato in prossimità<br />

delle cascine la dicono lunga<br />

sull’importanza anche economica<br />

di questo frutto. Bollite o<br />

caldarroste, nel latte o ridotte<br />

in farina, impastate con vari<br />

ingredienti fino a formare torte<br />

e budini, le castagne si sono<br />

prestate agli usi più disparati<br />

nella povera cucina del<br />

tempo che fu. Oggi sono diventato<br />

un piatto ricercato, a<br />

Serole sono le protagoniste<br />

non già della mensa quotidiana<br />

ma di questa sagra autunnale,<br />

di <strong>grande</strong> richiamo turistico,<br />

e con la robiola possono<br />

essere un buon volano di<br />

rilancio economico delle zone<br />

marginali della Langa Astigiana.<br />

Offerte<br />

Croce Rossa<br />

Vesime. La Croce Rossa<br />

Val Bormida Astigiana (sede<br />

a Monastero Bormida, nel<br />

Castello, tel. 0144 / 88290),<br />

ringrazia <strong>per</strong> l’offerta devoluta:<br />

il figlio Franco in ricordo<br />

della mamma Luigina Masengo,<br />

L. 200.000.<br />

Le “castagnere” e tutti coloro<br />

che effettuavano la raccolta<br />

delle castagne si munivano di<br />

un sacco di iuta legato ai fianchi,<br />

in modo di poter effettuare<br />

la raccolta a due mani, in<br />

un sottobosco già rasato dal<br />

pascolo e dalla falciatura. Le<br />

castagne raccolte venivano<br />

portate negli essiccatoi a<br />

spalle, a dorso di mulo o su<br />

carri a seconda della posizione,<br />

della disponibilità di mezzi<br />

e di strade.<br />

Oltre alle giornate brevi c’era<br />

anche l’inverno alle porte<br />

con il suo carico di neve e gelo,<br />

che avrebbe irrimediabilmente<br />

compromesso il raccolto,<br />

<strong>per</strong> questa preoccupazione<br />

non ci si poteva concedere<br />

interruzioni, né in domenica e<br />

neppure durante le continue<br />

pioggerelle di stagione e di altura.<br />

Le ultime castagne si<br />

raccoglievano quando tutti i<br />

ricci erano caduti. Armati di<br />

rastrello a manico corto e di<br />

ditali di gomma, si estraevano<br />

quelle ancora intrappolate o<br />

nascoste tra il fogliame.<br />

Un ceppo di castagno, se<br />

radicato su un terreno idoneo,<br />

quando non incontra fattori<br />

negativi dovuti a calamità naturali<br />

o provocate dall’uomo,<br />

può vivere diversi secoli, durante<br />

i quali produce legna e<br />

frutti a seconda del fabbisogno.<br />

I contadini di collina e<br />

montagna ben consapevoli<br />

della scarsa resa dei raccolti<br />

agricoli e seminativi, che diventavano<br />

quindi insufficienti,<br />

hanno da sempre considerato<br />

le castagne come il pane su<br />

cui fare affidamento: erano<br />

l’alimento base <strong>per</strong> tutto l’anno<br />

İl castagno, albero resistente<br />

agli agenti atmosferici, a<br />

differenza dei prodotti dei<br />

campi, garantiva quasi sempre<br />

una produzione costante.<br />

I contadini poveri, la maggioranza,<br />

<strong>per</strong> sfamarsi si affidavano<br />

proprio alle castagne in<br />

quanto necessitavano di poca<br />

manutenzione ed erano un<br />

frutto di facile conservazione:<br />

erano sempre pronte all’uso<br />

della cucina.<br />

Le castagne erano primo,<br />

secondo piatto e dolce, ed il<br />

più sontuoso dolce di castagna<br />

era la tipica, torta pasquale.<br />

G.S.<br />

A Spigno in festa la leva del 1982<br />

Diciottenni a tutto gas<br />

debuttano in società<br />

Spigno Monferrato. I giovani spignesi nati nel 1982 e altri dei<br />

paesi limitrofi, hanno festeggiato il loro debutto in società. Come<br />

primo momento hanno assistito alla messa nella bella parrocchiale<br />

di «Sant’Ambrogio», celebrata dal parroco don Carlo Bottero.<br />

Quindi sono iniziati i divertimenti, con il tradizionale pranzo<br />

e poi tutti in una discoteca, dove hanno potuto manifestare i loro<br />

diciott’anni con tanta vivacità e tanta voglia di vivere.<br />

Piancastagna di Ponzone.<br />

Ormai è una tradizione<br />

consolidata l’appuntamento<br />

autunnale a Piancastagna di<br />

Ponzone con la “Festa della<br />

Montagna - Montagna di mare,<br />

montagna da amare”,<br />

una manifestazione svoltasi<br />

domenica 22 ottobre, che sta<br />

confermandosi come momento<br />

di incontro importante<br />

e molto qualificato nell’ambito<br />

del già ricco panorama<br />

delle iniziative della Comunità<br />

montana “Alta Valle<br />

Orba, Erro e Bormida di Spigno”.<br />

La Comunità montana è<br />

organizzatrice della Festa<br />

unitamente al Comune di<br />

Ponzone, al GAL Borba 2<br />

Leader e alla Pro Loco di<br />

Piancastagna, e si è avvalsa<br />

anche della collaborazione<br />

delle altre associazioni ponzonesi<br />

e della attivissima<br />

Pro Loco di Morbello.<br />

L’intento degli organizzatori<br />

è stato quello di coniugare<br />

l’aspetto scientifico del convegno<br />

del mattino con quello<br />

“strapaesano” della festa,<br />

momento di incontro e di<br />

amicizia, di acquisti e di occasioni<br />

gastronomiche. Così<br />

nel pomeriggio le vie del caratteristico<br />

borgo di Piancastagna<br />

si sono animate di<br />

venditori di prodotti tipici -<br />

dalle deliziose formaggette<br />

ai funghi di Ponzone, dal<br />

miele ai dolci di nocciola e di<br />

castagna - mentre lungo la<br />

provinciale era allineata l’esposizione<br />

delle macchine<br />

agricole e forestali e un<br />

elicottero è stato a disposizione<br />

<strong>per</strong> tour gratuiti nel<br />

cielo dell’Appennino Piemontese.<br />

Montagna di mare, <strong>per</strong>ché<br />

la vicinanza con la Liguria<br />

sia stimolo alla interrelazione<br />

tra amministrazioni diverse,<br />

occasione di progettualità da<br />

realizzarsi in sinergia tra Regioni,<br />

Province, Enti Montani,<br />

Comuni, Associazioni.<br />

Montagna di mare, <strong>per</strong>ché<br />

volta ad offrire al turismo<br />

della costa un paniere di<br />

prodotti di assoluta qualità,<br />

da trovare, acquistare, gustare<br />

in un ambiente naturale<br />

ancora in gran parte incontaminato<br />

e preservato da<br />

inquinamento, stress, traffico<br />

Ṁa proprio <strong>per</strong> questo<br />

Montagna da amare, cioè da<br />

difendere nelle sue bellezze<br />

e da promuovere nelle sue<br />

potenzialità. In una realtà<br />

sempre più spopolata, con<br />

una popolazione residente<br />

sempre più anziana, diventano<br />

di assoluta priorità la tutela<br />

del territorio, la gestione<br />

del bosco, l’uso razionale<br />

delle risorse idriche, lo sviluppo<br />

di una agricoltura ecocompatibile,<br />

la ricerca dei<br />

prodotti di nicchia, la salvaguardia<br />

ragionata del patrimonio<br />

faunistico e floristico,<br />

la prevenzione degli incendi,<br />

degli smottamenti e dei dissesti<br />

idrogeologici che proprio<br />

nella recentissima alluvione<br />

del 12/15 ottobre hanno<br />

dimostrato come l’abbandono<br />

della montagna significa<br />

a lungo andare la rovina<br />

di un ecosistema che, disintegrandosi,<br />

danneggia anche<br />

il mondo del fondovalle<br />

e della pianura.<br />

A tutto ciò occorre fornire<br />

risposte concrete, non soltanto<br />

analisi, grafici, schemi<br />

statistici e neanche, d‚altro<br />

canto, vane nostalgie di un<br />

tempo che fu, ormai irrimediabilmente<br />

finito. Risposte<br />

concrete da dare ai contadini,<br />

agli allevatori e anche alle<br />

amministrazioni locali che<br />

tanto hanno fatto e continuano<br />

a fare <strong>per</strong> la tutela di<br />

un territorio difficile.<br />

Queste risposte ha cercato<br />

di darle l’utilissimo convegno<br />

che si è tenuto al mattino<br />

presso la Villa Fombrina.<br />

Finalmente riuniti attorno a<br />

un tavolo, in montagna e a<br />

parlare di montagna, i responsabili<br />

della gestione del<br />

territorio alpino e appenninico<br />

a livello regionale, i quali<br />

hanno delineato gli scenari<br />

degli interventi dei prossimi<br />

anni e hanno sottolineato soprattutto<br />

la necessità che le<br />

sinergie con il territorio non<br />

siano imposte dall’alto ma<br />

provengano proprio dalle richieste<br />

e dalle esigenze di<br />

chi in montagna vive e lavora<br />

Ḋopo il saluto del presidente<br />

della Comunità montana,<br />

Giampiero Nani e del<br />

sindaco di Ponzone prof. Andrea<br />

Mignone, ha preso la<br />

parola il dott. Gottero dell’I-<br />

PLA (Istituto <strong>per</strong> le Piante da<br />

Legno e l’Ambiente), che ha<br />

esposto il nuovo progetto di<br />

Pianificazione Forestale<br />

Regionale chiamato PFT<br />

(Piano<br />

forestale<br />

territoriale) che comprende il<br />

monitoraggio completo e indagini<br />

approfondite del territorio<br />

forestale montano al fine<br />

produrre uno valido strumento<br />

di programmazione e<br />

pianificazione.<br />

La dott.ssa F.Cambiaggi,<br />

co-responsabile del gruppo<br />

di lavoro PTF ha esemplificato<br />

la situazione locale e ha<br />

suggerito ipotesi di lavoro<br />

<strong>per</strong> la costituzione di consorzi<br />

agrosilvopastorali; i dott. P.<br />

Caligaris e M. Corgnati, infine,<br />

hanno illustrato alcune<br />

misure del Piano di Sviluppo<br />

Rurale incentrate sugli interventi<br />

di sistemazione idrogeologica<br />

e di recu<strong>per</strong>o e<br />

qualificazione ambientale di<br />

aree degradate e su altri<br />

interventi di gestione e tutela<br />

del territorio montano, fornendo<br />

importanti e autorevoli<br />

indicazioni circa i futuri finanziamenti<br />

e i modi di o<strong>per</strong>are<br />

non solo <strong>per</strong> ottenerli<br />

ma anche <strong>per</strong> metterli a frutto<br />

sul territorio nel migliore<br />

dei modi.<br />

Ha concluso il convegno il<br />

dott. Giorgio Cacciabue, che<br />

ha parlato delle proprietà forestali<br />

regionali, tra cui spicca,<br />

a poche centinaia di metri<br />

da Piancastagna, l’area di<br />

Cascina Tiole, con il costituendo<br />

Centro di Documentazione<br />

Ambientale e una<br />

serie di <strong>per</strong>corsi verdi <strong>per</strong> la<br />

fruizione escursionistica e<br />

naturalistica in via di ultimazione<br />

da parte degli o<strong>per</strong>ai<br />

forestali in forza alla Regione<br />

Piemonte.<br />

Un buffet a base di prodotti<br />

tipici ha <strong>per</strong>messo di<br />

toccare con mano - o meglio,<br />

con il palato - la ricchezza<br />

e la qualità del patrimonio<br />

agroalimentare dell’Appennino<br />

Piemontese,<br />

come ulteriormente confermato<br />

dalla festa di paese<br />

che nel frattempo iniziava a<br />

svolgersi <strong>per</strong> le vie di Piancastagna.<br />

Un appuntamento che<br />

sicuramente si ripeterà l’anno<br />

successivo e <strong>per</strong> il quale<br />

sempre più si mobiliteranno<br />

tutte quelle forze: Amministrazioni,<br />

Associazioni, Imprenditori,<br />

Agricoltori, Allevatori,<br />

Villeggianti, che finora<br />

hanno reso possibile e importante<br />

questa manifestazione<br />

unica nel suo genere.<br />

L.G.<br />

Cortemilia. «Al Comune di<br />

Cortemilia sono <strong>per</strong>venute -<br />

dice il consigliere Ginetto Pellerino,<br />

addetto stampa del comune<br />

- diverse richieste di utilizzo<br />

del capannone dell’ex<br />

Langatessile. Alcuni imprenditori<br />

si sono messi in contatto<br />

con l’Amministrazione comunale<br />

e hanno espresso l’intenzione<br />

di utilizzare una parte<br />

dell’area co<strong>per</strong>ta, pari a circa<br />

diecimila metri quadrati.<br />

Per un paio di essi è prevista<br />

la firma del contratto entro<br />

breve tempo.<br />

Il Comune aveva acquistato<br />

dalla Miroglio l’intera area della<br />

tessitura nell’estate dello<br />

scorso anno e, successivamente,<br />

aveva suddiviso in lotti<br />

il capannone e i terreni. Il<br />

Consiglio comunale nella seduta<br />

del primo agosto scorso<br />

ha approvato in via definitiva il<br />

Cortemilia. “Aiutiamo gli alluvionati<br />

della Valle d’Aosta”<br />

si legge nel manifesto che da<br />

alcuni giorni è stato affisso in<br />

paese. Il sindaco, ing. Gian<br />

Carlo Veglio, invita la popolazione,<br />

gli enti e le associazioni<br />

di Cortemilia a partecipare<br />

alla sottoscrizione a favore<br />

del Comune di Roisan, Valle<br />

d’Aosta, che durante l’alluvione<br />

del ’94 ha inviato a Cortemilia<br />

generi alimentari, attrezzature<br />

e un escavatore che<br />

ha lavorato <strong>per</strong> giorni nel Bormida.<br />

La raccolta delle offerte si<br />

farà presso: la tesoreria comunale<br />

Banca Regionale Europea<br />

Cassa di Risparmio di<br />

Cuneo, filiale di Cortemilia<br />

C/C 730; oppure sul conto<br />

corrente postale intestato a<br />

“Comune di Cortemilia servizio<br />

di tesoreria” n. 15779127,<br />

causale di versamento: “Proalluvionati<br />

Valle d’Aosta”.<br />

Alla sottoscrizione a favore<br />

di Roisan partecipano anche i<br />

comuni di Fossato di Vico<br />

(Perugia) comune terremotato,<br />

e di Rogeno (Lecco), comune<br />

gemellato con Fossato.<br />

Roisan, è un paese di 453<br />

abitanti, con una su<strong>per</strong>ficie di<br />

kmq. 14; e questi sono i danni<br />

causarti dall’alluvione: 60 <strong>per</strong>sone<br />

evacuate; 25 frane in<br />

movimento; case lesionate;<br />

viabilità danneggiata; argini<br />

della Dora abbattuti; campi<br />

coltivati erosi; bestiame a rischio;<br />

fognature danneggiate;<br />

il ponte “di Calvino” abbattuto.<br />

E il sindaco Silvio Barrel non<br />

è ancora in grado di stimare<br />

l’entità dei danni (a sabato 21<br />

ottobre).<br />

A Cortemilia due aziende pronte a insediarsi<br />

Le prime offerte<br />

<strong>per</strong> l’ex “Langatessile”<br />

Piano degli insediamenti produttivi<br />

(Pip) ed ha già ottenuto<br />

il parere favorevole della Provincia.<br />

Subito dopo, il Piano è<br />

stato trasmesso alla Regione<br />

<strong>per</strong> ottenere i previsti<br />

finanziamenti della legge 9.<br />

Intanto, sta giungendo al<br />

termine anche il lungo iter<br />

della variante al Piano regolatore.<br />

A luglio la Regione ha<br />

trasmesso al Comune alcune<br />

osservazioni già interamente<br />

recepite nell’adeguamento del<br />

progetto definitivo.<br />

Il Consiglio comunale ha,<br />

quindi, autorizzato la<br />

pubblicazione a mezzo stampa<br />

dell’avvenuto deposito e la<br />

pubblicazione del Piano e lo<br />

ha nuovamente inviato all’Assessorato<br />

regionale all’urbanistica<br />

<strong>per</strong> l’approvazione definitiva,<br />

che dovrà avvenire entro<br />

120 giorni».

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