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Per decenni si è discusso di una riforma che molti volevano radicale e abolitiva di questi istituti,
ma che, non avviata conla 833/1978 e la precedente 180/1978, non è mai avvenuta pur avendo le
sentenze della Corte Costituzionale n.253 del 2003 e n.367 del 2004 aperto opportunità intese a
promuovere e legittimare alternative all'utilizzo della misura di sicurezza in Opg, e pur avendo il
DPCM del 1/4/2008, in particolare nell’allegato C, previsto il graduale superamento degli Opg.
Oggi l’art. 3 della legge 9 del 2012 nato sotto la spinta delle ispezioni condotte dalla Commissione
del Senato per l’efficienza e l’efficacia del SSn presieduta dal Sen. Marino, fissa al 31.03.2013 la
chiusura degli Opg, senza tuttaviatt modificare le norme che prevedono l’applicazioneli i della misura
di
sicurezza.
Con il prevedibile risultato della moltiplicazione di strutture ad alta protezione e immutata impronta
custodialistica
Gli opg sono accomunati dalla difficoltà di assumere una precisa identità fra essere ospedale con
un difficile connubio tra personale e filosofie diverse e essere carcere, rinunciando ad ogni velleità
di organizzazione i di realtà epriorità ità terapeutiche, ti subire totalmentet t l’organizzazione i penitenziaria,
i i
limitandosi ad assicurare con le componenti mediche, un servizio di consulenza che non si
preoccupa della effettiva gestione sanitaria della struttura.
L’Opg è il luogo in cui la dimensione dello spazio e del tempo sono annullate, dettate da regole
predefinite e non da scelte personali, sottrae la libertà ma anche l’espressione di sé, la possibilità
di coltivare interessi propri, la possibilità di desiderare.
Premessa