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re che possono invece far perdere molto tempo.
Spesso nei bandi troviamo un format che già prevede le voci di spesa da inserire,
rendendo meno complessa la sua compilazione.
Il cofinanziamento deve essere portato dall’ente proponente o da uno dei suoi
partner di rete.
L’entità dello stesso è variabile ma generalmente pari al 30-50% del costo
complessivo del progetto. Ciò per fornire risposte e sostegno ad un numero di
richieste esponenzialmente crescenti con risorse però limitate, e per coinvolgere
in maniera attiva, anche sotto il profilo economico e finanziario, i richiedenti
in modo da garantirne l’impegno e la veridicità degli elementi indicati nei piani
dei costi.
Nella predisposizione della modulistica è utile preparare uno schema riassuntivo
di tutti i documenti e gli allegati necessari alla presentazione della domanda
– check list – perché anche l’assenza di un solo allegato obbligatorio risulta talvolta
causa di inammissibilità alla valutazione del progetto.
È comune a tutti i bandi che il soggetto finanziatore possa fare delle verifiche sull’effettiva
realizzazione del progetto, richiedendo documentazione specifica
anche dopo la fase obbligatoria di rendicontazione. Obbligo contrattuale con il
finanziatore che, a seconda dei casi, prevede l’utilizzo di formulari appositamente
redatti, e la stesura di una relazione che espliciti il raggiungimento o meno
degli obiettivi preposti e gli strumenti di valutazione utilizzati, corredata da tutta
la documentazione contabile attestante l’aver effettivamente sostenuto i costi
preventivati.
2. Le fonti e gli strumenti di finanziamento del volontariato
2.1 La provenienza delle risorse finanziarie
Le risorse finanziarie di una qualsiasi organizzazione (anche non profit, cioè che
non persegue dirette finalità di lucro) possono provenire dalla stessa organizzazione,
dai soci oppure dai terzi. Naturalmente, per le associazioni di volontariato,
la fonte di finanziamento naturale e tipica è l’ultima poiché il ruolo dell’avanzo
di gestione (utile) è diverso e strumentale, così come è impropria la funzione
di capitalizzazione.
A) Dalla attività dell’organizzazione (autofinanziamento):
– qualsiasi organizzazione, per sopravvivere nel lungo periodo, deve accumulare
risorse
– anche le associazioni di volontariato realizzano modesti avanzi di gestione
ancorché non soggetti a distribuzione (finalità non lucrativa)
– la finalità sociale delle associazioni di volontariato non giustifica squilibri economici
e finanziari