Preleva - Proloco Cameri - Altervista
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LA NUOVA RUSGIA • MARZO 2013<br />
GIOCHI…E UN PO’ DI NOSTALGIA<br />
di Alice Romita<br />
Sono lì. Su qualche mensola, conservati o abbandonati<br />
dentro qualche scatolone in soffitta o in cantina.<br />
Sono i nostri vecchi giocattoli, quelli che ci hanno<br />
visto crescere e sono stati testimoni della nostra infanzia.<br />
Hanno accompagnato noi, i nostri genitori, i nostri nonni<br />
e i loro, e magari qualcuno ce lo siamo anche tramandato<br />
per qualche generazione. Ve li ricordate? I più anziani<br />
ricorderanno trenini in legno, cavalli a dondolo, soldatini,<br />
bamboline in cartapesta o in porcellana (quando proprio<br />
si era fortunate!) o fatte in casa.<br />
Si facevano le bambole di pezza, piegando scampoli di<br />
stoffa o fazzoletti, che venivano cuciti (spesso dalle bambine<br />
stesse) dando forma a testa, collo e arti, disegnando<br />
infine i tratti del viso. Alcuni giochi permangono nella loro<br />
immortalità, come la tombola e le carte, altri si perdono<br />
nelle risate degli anziani che ricordano i pomeriggi passati<br />
con i bambini di tutti i cantói. Rievocano per noi le partite<br />
a biglie, per terra, quando ancora non c’era la preoccupazione<br />
di sfoderare l’Amuchina appena ci si impolverava un<br />
po’. Ma il vero divertimento erano i giochi all’aperto. La<br />
strada e la córta erano lo scenario dei giochi di una volta.<br />
I bambini dei cortili giocavano tutti insieme, senza preoccuparsi<br />
del traffico, date le rare automobili che passavano.<br />
Si giocava a Padre Girolamo, l’antenato dei nostri giochi<br />
di inseguimento, che ricorda vagamente il “Rialzo” di<br />
tempi più recenti, dove un bambino scelto tra i giocatori<br />
diventava il Padre e recitava una cantilena girato verso<br />
il muro, i cui versi si sono persi nel tempo. Gli altri nel<br />
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segue a pag. 11