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LA NUOVA RUSGIA • MARZO 2013<br />
L’ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA (ACE)<br />
Verso il risparmio energetico… in edilizia<br />
di Fabio Isaya<br />
Sono ormai alcuni anni che anche in Italia si è iniziato<br />
a parlare in modo “concreto” di risparmio e contenimento<br />
energetico. La crisi energetica internazionale<br />
e le modificazioni climatiche globali hanno ormai messo<br />
davanti agli occhi di tutti la necessità di intraprendere<br />
un cammino volto alla tutela dell’ambiente attraverso la<br />
riduzione delle emissioni di gas inquinanti, l’utilizzo razionale<br />
dell’energia, la realizzazione di sistemi di produzione<br />
energetica da fonti rinnovabili (solare termico e fotovoltaico,<br />
eolico, geotermico, biomasse, etc) e, soprattutto,<br />
l’intervento incisivo sul patrimonio edilizio esistente e di<br />
nuova costruzione.<br />
Sostituzione delle lampadine ad incandescenza con quelle<br />
a basso consumo energetico, utilizzo di elettrodomestici a<br />
basso consumo e nelle ore notturne, sostituzione di vecchie<br />
auto con nuove alimentate a GPL e metano o addirittura<br />
elettriche, sono solo alcuni degli esempi di interventi volti<br />
alla tutela dell’ambiente che molti di noi conoscono ed<br />
attuano pensando che siano la parte più importante degli<br />
sprechi di energia in Italia. Se però si desse un’occhiata ai<br />
dati statistici riferiti ai consumi per tipologia nel nostro<br />
Paese ci si accorgerebbe che a fronte di un 2% per l’illuminazione,<br />
6% per elettrodomestici, 7% per l’acqua calda<br />
sanitaria ed un 30% per le auto, ben il 55% dei consumi<br />
italiani sono imputabili al riscaldamento degli edifici!!!<br />
E questo avviene perché il patrimonio edilizio italiano è<br />
caratterizzato da una forte presenza di fabbricati vecchi,<br />
realizzati con tipologie costruttive che solo a partire dal<br />
1976 hanno tenuto conto della necessità di contenere i<br />
consumi attraverso la riduzione delle dispersioni termiche,<br />
secondo la semplice logica per cui meno calore esce da un<br />
edificio e meno combustibile è necessario per riscaldarlo.<br />
E’ in questo contesto che a partire dai primi anni del 2000<br />
l’Unione Europea ha intrapreso il percorso normativo per<br />
il raggiungimento degli obiettivi posti dal Protocollo di<br />
Kyoto del 1997, di cui le Direttive europee più importanti<br />
in questo senso sono la 2002/91/CE e la 2006/32/CE.<br />
Con il recepimento delle direttive europee, anche in Italia<br />
attraverso la normativa dello Stato e delle singole Regioni<br />
si è dato attuazione a partire dal 2005 ad una politica volta<br />
al MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI ENER-<br />
GETICHE DEGLI EDIFICI.<br />
Tra le diverse novità introdotte dalla normativa europea<br />
e, di conseguenza, da quella nazionale e regionale, vi è<br />
l’ormai nota a tutti CERTIFICAZIONE ENERGETICA<br />
DEGLI EDIFICI, che consiste nell’attuazione di una<br />
procedura che permetta di attestare la PRESTAZIONE<br />
ENERGETICA ovvero il RENDIMENTO ENERGE-<br />
TICO di un edificio attraverso la produzione di un<br />
ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA<br />
(comunemente detto “ACE”).<br />
24<br />
Che cos’è la certificazione energetica<br />
Un ACE è un documento molto importante che permette,<br />
attraverso un’analisi dell’immobile nella sua totalità ovvero<br />
nell’insieme del sistema Edificio/Impianto, di capire come<br />
è stato realizzato il fabbricato dal punto di vista dell’isolamento<br />
termico dell’involucro e dell’efficienza degli impianti<br />
a servizio dello stesso per il riscaldamento, la produzione<br />
di acqua calda sanitaria (ACS), il raffrescamento estivo,<br />
la ventilazione e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile.<br />
Bisogna evidenziare però che l’ACE NON è l’atto che<br />
documenta il consumo energetico di un edificio o di una<br />
unità immobiliare. Infatti, secondo la normativa vigente, la<br />
procedura di certificazione energetica deve essere realizzata<br />
considerando un “USO STANDARD” dell’immobile e non<br />
sui reali consumi dello stesso, che ovviamente sono legati<br />
all’uso che gli occupanti ne fanno e pertanto non rilevabili<br />
in modo certo ed univoco. Obiettivo della Certificazione<br />
Energetica è invece quello di permettere di:<br />
- determinare e certificare il consumo o il fabbisogno energetico<br />
medio più probabile, ovvero quello STANDARD;<br />
- inquadrare il consumo così determinato, espresso mediante<br />
un opportuno indicatore, in una scala di valori onde<br />
permettere il confronto con altri edifici;<br />
- indicare/consigliare un certo numero di misure di efficienza<br />
energetica, la cui progettazione ed implementazione<br />
viene demandata allo specialista in una fase successiva.<br />
In altre parole, un ACE deve poter essere nelle mani del<br />
consumatore, sia esso il proprietario, il futuro acquirente<br />
od un affittuario di un immobile, un valido strumento per<br />
capire se l’edificio permette o meno un risparmio energetico,<br />
mediante l’indicazione del fabbisogno annuo standard<br />
di energia necessaria al soddisfacimento di tutti i servizi<br />
(valore che determina la classe energetica) nonché dei<br />
possibili interventi migliorativi volti al raggiungimento di<br />
una migliore prestazione.<br />
Un ACE correttamente redatto, contenendo tutte le informazioni<br />
energetiche del fabbricato, diventa a questo<br />
segue a pag. 25