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Ahmad Alaa Eddin Siria Ana Banjac Bosnia Almalé & Bondía ...

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LA CITTÀ IDEALE DELL’ARTE CONTEMPORANEA di Antonio Manfredi<br />

Quando due anni fa l’Amministrazione Comunale di<br />

Casoria mi ha proposto di seguire questo progetto<br />

pluriennale, dal titolo “Una Città per l’Arte”, che<br />

prevede la riqualificazione di svariate aree industriali<br />

dismesse in aree di sviluppo culturale ed artistico (Il<br />

Parco delle Sculture, il Museo Internazionale di Arte<br />

Contemporanea), ho capito, anche se tra mille<br />

perplessità , che non potevo esimermi dall’accettare.<br />

Il primo passo è stato quello di coinvolgere alcuni<br />

critici che stimavo e ritenevo potessero aiutarmi, con<br />

i loro consigli, nel definire le linee essenziali del<br />

progetto. Il secondo passo è consistito nel creare un<br />

gruppo di lavoro giovane e dinamico che mi<br />

coadiuvasse nel lavoro da svolgere; il terzo nel<br />

selezionare ed invitare quegli artisti che avevo<br />

conosciuto personalmente ed imparato ad apprezzare<br />

per il loro lavoro e la loro serietà professionale.<br />

Nella selezione non ho seguito criteri esclusivi di<br />

tendenza o di appartenenza a questo o quel circuito<br />

di mercato. La mia è stata una scelta sulla base delle<br />

personali conoscenze del mondo dell’arte, compiuta<br />

senza preconcetti, muovendomi con libertà entro<br />

l’intero orizzonte delle correnti artistiche internazionali.<br />

La raccolta che si viene profilando accosta, infatti, la<br />

figurazione alla performance, l’astrattismo geometrico<br />

alla video arte, il concettuale all’informale,<br />

l’installazione fotografica alla scultura. L’intenzione<br />

è quella di raccogliere soprattutto lavori di artisti che<br />

operano nella quotidianità , con o senza la mediazione<br />

delle istituzioni private e pubbliche. Mentre è del tutto<br />

estranea allo spirito di questa iniziativa la pretesa di<br />

offrire una ricostruzione esaustiva del panorama<br />

artistico contemporaneo, si nutre invece l’ambiziosa<br />

speranza di riuscire a mediare, nel contesto del<br />

percorso espositivo che il Museo intende tracciare,<br />

l’apertura alla realtà sociale con la dimensione interiore<br />

e individuale dell’esperienza artistica, facendo<br />

convivere l’immagine poetica con quella socialmente<br />

provocatoria.<br />

Con questa prima serie di mostre e workshop realizzati<br />

tra il 2004 e il 2005 sono state acquisite, grazie alla<br />

donazione degli artisti, 141 opere tra pittura, scultura,<br />

fotografia, video ed installazioni, una decina di<br />

documentari di performance di body art, sound art,<br />

poesia visiva, painting, video e dance performance,<br />

10 tra opere di graffitisti e fumettisti, 20 opere<br />

selezionate tra gli artisti partecipanti alla XII Biennale<br />

dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo ed<br />

infine 12 opere di scultura monumentale installate in<br />

via definitiva nel Parco delle Sculture della Città di<br />

Casoria. Quasi 200 opere, dunque, per altrettanti<br />

artisti che hanno creduto in un progetto che viene da<br />

una provincia, quella di Napoli, che solo negli<br />

ultimissimi anni sta cercando di uscire da una<br />

condizione di pesante chiusura ed arretratezza<br />

confrontandosi, attraverso la cultura, con i grandi<br />

temi della vivibilità e della crescita sociale.<br />

D’altronde la nascita in provincia di diverse gallerie<br />

private d’arte contemporanea sta ad indicare la volontà<br />

crescente di ritrovare una propria identità culturale,<br />

che non è certamente di confronto/scontro con la<br />

grande città di Napoli, ricca della sua storia passata<br />

e presente, ma non è neppure di subalternità ai grandi<br />

progetti che proprio in questo tempo si stanno<br />

realizzando a Napoli in tema di arte contemporanea.<br />

Per questo va un ringraziamento particolare agli<br />

amministratori di Casoria, che con coraggio e tra<br />

mille difficoltà economiche e burocratiche hanno<br />

voluto fortemente questo progetto e mi hanno dato<br />

la possibilità di portarlo avanti.<br />

Molta attenzione ho voluto dedicare alle nuove<br />

generazioni di artisti orientali, soprattutto cinesi,<br />

giapponesi e coreani, che hanno accolto<br />

generosamente la mia proposta presentando opere,<br />

soprattutto fotografiche, ma anche video, pittura e<br />

scultura, di sicuro impatto sociale. Un’altra presenza<br />

importante è quella di molti artisti italiani dell’ultima<br />

generazione, che, pur lavorando con prestigiose<br />

gallerie ed essendo presenti a manifestazioni di<br />

carattere internazionale, hanno voluto dare il loro<br />

prezioso contributo a questa manifestazione. Ma<br />

dall’Europa all’Australia, dal Sud al Nord America,<br />

dall’Africa al Medio Oriente tutti gli artisti invitati hanno<br />

compreso il vero obiettivo di questa raccolta ed hanno<br />

voluto contribuire inviando opere recenti o già<br />

storicizzate e presentate a prestigiose rassegne<br />

internazionali, come, ad esempio, la Biennale di<br />

Venezia. Per ognuno di questi amici, artisti e curatori,<br />

avrei da raccontare aneddoti, grandi e piccole<br />

avventure, delusioni e trionfi nei luoghi più disparati<br />

della terra. A tutti solo un sincero ringraziamento per<br />

avermi dato la forza ed il coraggio di intraprendere<br />

e cercare di portare a termine questo progetto.<br />

L’obiettivo immediato, dopo questa prima mostra,<br />

sarà quello di allargare ulteriormente l’area della<br />

nostra iniziativa, sia perfezionando i contatti avviati<br />

con vari artisti del continente africano, sia invitando<br />

a partecipare al progetto una significativa<br />

rappresentanza di artisti campani.<br />

Ma cosa è questo luogo che io amo chiamare “La<br />

città ideale dell’arte contemporanea”? il Museo<br />

Internazionale di Arte Contemporanea è stato<br />

incentrato dal primo momento sull’obiettivo<br />

fondamentale che esso sia un punto di riferimento<br />

culturale, vivace e stimolante per tutti e non un luogo<br />

statico. Questo Museo si prefigge di essere momento<br />

di incontro e scambio, con un programma di iniziative<br />

che toccano, da una parte, un pubblico ampio,<br />

soprattutto di giovani, e, dall’altra, gli stessi artisti,<br />

che sono chiamati di volta in volta a realizzare in loco<br />

l’allestimento degli spazi e delle opere.<br />

Con questa operazione si punta alla creazione di un<br />

villaggio di forme, una sorta di “città ideale dell’arte<br />

contemporanea”, nella quale le opere presenti<br />

coabitano armoniosamente, in modo da esprimere<br />

al meglio la loro diversità.<br />

“Plastic Gloss” 2005<br />

L’obiettivo principale è quello di avvicinare e<br />

coinvolgere tutti coloro che sono interessati all’arte<br />

contemporanea. Con i periodici work shop, dove sono<br />

invitati gli artisti, si vuole contribuire all’interazione<br />

tra gli autori delle opere esposte ed i visitatori, in<br />

modo da rendere l’arte contemporanea chiara e<br />

comprensibile a tutti coloro che desiderano ampliare<br />

i propri orizzonti.<br />

Ritengo che sia questa la nota che differenzia questo<br />

Museo dagli altri, e cioè la possibilità per gli artisti,<br />

invitati periodicamente nei numerosi workshop, di<br />

avere a disposizione nel Museo degli atelier dove<br />

poter realizzare le proprie opere, una sala mostre<br />

temporanea per poter esporre le opere realizzate e<br />

dare nel contempo la possibilità ai visitatori, studenti,<br />

collezionisti, galleristi ed operatori del settore in<br />

genere, di interagire con gli artisti.<br />

Infine, particolarmente significativo e qualificante è<br />

il rapporto che si è stabilito con il mondo della scuola.<br />

Un aspetto importante dell’attività del Museo è, infatti,<br />

quello di offrire alle scuole d’ogni ordine e grado la<br />

possibilità di progettare percorsi cognitivi e<br />

laboratoriali, calibrando il proprio intervento rispetto<br />

alle opere in esposizione. Una delle peculiarità dell’arte<br />

contemporanea è quella di poter offrire al suo pubblico,<br />

l’occasione per discutere ed approfondire tematiche<br />

strettamente legate al quotidiano, offrendo, al<br />

contempo, molteplici spunti per riflessioni di carattere<br />

linguistico, sociale e politico di sicuro interesse<br />

socio/culturale. Insomma, da questo nostro progetto<br />

dovrà nascere un Museo vivo ed aperto: una vera e<br />

propria città ideale dell’arte contemporanea.<br />

CENTRO E PERIFERIA<br />

di Davide Auricchio<br />

Già da qualche anno il tema del centro e della periferia<br />

è oggetto di un grande dibattito nell’ambito delle<br />

discipline più disparate. Pensiamo agli esiti più recenti<br />

dell’antropologia, alla teoria del cosiddetto “Centro<br />

itinerante” ovvero di un centro che si sposta all’infinito<br />

ad una velocità tale da produrre un senso di forte<br />

estraniamento. O ai nuovi approcci della sociologia<br />

che rivolge particolare interesse all’indagine degli effetti<br />

di un contesto sociale e ambientale profondamente<br />

mutato, all’istituirsi di nuovi processi di interazione e<br />

socializzazione, alla sostanziale ridefinizione di concetti<br />

come identità, territorio, pratiche sociali. Si pensi<br />

all’urbanistica che nell’individuazione di nuove possibili<br />

aree di espansione della città recupera e ridefinisce<br />

destinazioni e funzioni di vaste aree periferiche, per<br />

la maggior parte costituite da strutture industriali<br />

dismesse che si apprestano a diventare parte integrante<br />

del centro.<br />

In Italia, seppure con un certo ritardo, esempi di questo<br />

tipo sono rappresentati, solo per citarne qualcuno,<br />

dalla recentissima ridestinazione dell’Hangar Bicocca<br />

di Milano, diventato sede permanente della<br />

monumentale installazione “I sette Palazzi Celesti” di<br />

Anselm Kiefer (Vedi “Arte/Architettura/Città – Anselm<br />

Kiefer “ I sette Palazzi Celesti” di Fabrizio Tramontano,<br />

in Viatico anno IX , numero 33, febbraio-marzo 2005)<br />

oppure altri progetti, per rimanere al contesto milanese,<br />

come “Assab One” o l’ispirato “Cittàzioni”, progetto di<br />

arte urbana curato da Mimmo di Marzio.<br />

D’altronde è cresciuto in questi ultimi anni l’interesse<br />

degli stessi artisti per questi temi, di qui il proliferare,<br />

fino a diventare fenomeno di tendenza, di vere e proprie<br />

poetiche dei “Non luoghi” esplicitamente ispirate<br />

all’omonimo libro di Augé. In questo senso il successo<br />

di critica e di pubblico di Botto&Bruno ne è sicuramente<br />

una dimostrazione, ma esempi di sconfinamento nelle<br />

scienze sociali sono anche i progetti di artisti come<br />

Armin Link e dei vicinissimi Stalker, lo stesso<br />

“nomadismo” di Fraterno, i video della Mezzaqui o le<br />

provocatorie quanto esilaranti incursioni mediatiche<br />

dei dimenticati Paglierini&Arpiani.<br />

Ma se è vero che questi temi trovano sempre più<br />

spazio nelle opere degli artisti, nei loro progetti, quasi<br />

a suggerire il movente del loro “fare”, è evidente che<br />

l’arte stessa sembra particolarmente adatta a innescare<br />

processi di riqualificazione e di trasformazione:<br />

pensiamo alla mole di investimenti di numerose<br />

amministrazioni pubbliche nonché di enti privati.<br />

A livello internazionale un esempio eclatante ci è offerto<br />

dalla nuova cattedrale dell’arte contemporanea, la<br />

Tate Modern di Londra sorta sulle ceneri della<br />

mastodontica ex centrale elettrica del South Bank sul<br />

Tamigi. Accanto alla Tate Modern, sempre nella zona<br />

ex-industriale di Southwark sorge anche il Globe<br />

Theatre, fedele ricostruzione del teatro di Shakespeare,<br />

nonché il Museo del Rose Theatre sulle fondamenta<br />

ritrovate del teatro di epoca elisabettiana. Questo solo<br />

per dare un’idea delle dimensioni e dell’impatto di<br />

progetti di questo tipo.<br />

In Italia, alla già citata Milano vanno segnalate Napoli<br />

e Torino che hanno fatto dell’arte un volano del “riscatto”<br />

e della riqualificazione urbana, nel quadro di un<br />

programma più generale di riassetto e<br />

ammodernamento.<br />

La città di Torino con la provincia, di fatto, è diventata<br />

il polo museale dell’arte contemporanea in Italia,<br />

“Untitled” di Raquel Schwartz, 2004<br />

in copertina:<br />

“Travel in to memory”<br />

Installazione fotografica di Antonio Manfredi<br />

Reggia di Caserta, maggio 2002<br />

per avvistamenti, contatti e scambi di provviste:<br />

Viatico, vico Purgatorio ad Arco, 19 - 80138 Napoli<br />

redazione volante: 339 8937215<br />

info@viatico.net viatico@libero.it<br />

www.viatico.net

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