Lago della Serraia - Trentino Salute
Lago della Serraia - Trentino Salute
Lago della Serraia - Trentino Salute
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Percorsi<br />
<strong>della</strong> <strong>Salute</strong><br />
Fare attività fisica tutti i giorni aiuta a mantenere la salute e protegge da molte malattie.<br />
I Percorsi <strong>della</strong> <strong>Salute</strong> rappresentano una nuova opportunità per muoversi all’aria aperta<br />
e per consumare le calorie in eccesso. Segui questo percorso secondo i tempi e l’itinerario proposto<br />
e ti sentirai più in salute: muoversi fa bene al corpo, migliora l’umore e facilita le relazioni sociali.<br />
Percorso 2:<br />
<strong>Lago</strong> <strong>della</strong> <strong>Serraia</strong><br />
Questo Percorso <strong>della</strong> <strong>Salute</strong> inizia a pochi metri dal parcheggio<br />
lungo lago situato all’altezza dell’abitato di Sternigo al <strong>Lago</strong>, e<br />
consente di percorrere l’intero perimetro dello specchio d’acqua.<br />
Dal parcheggio, il percorso si snoda in direzione nord-est (si<br />
cammina cioè tenendo il lago sulla destra). Attraversato il piccolo<br />
abitato presso la località Cagnotti, il cammino prosegue oltre,<br />
portandoci all’estremità settentrionale del lago e in vista <strong>della</strong><br />
Riserva naturale provinciale “Paludi di Sternigo”: dalla stradina<br />
che percorreremo potremo vedere i bellissimi e fitti canneti che<br />
fanno da cornice protettiva ai cariceti e ai boschi igrofili.<br />
Seguendo le indicazioni direzionali, svolteremo una prima volta<br />
alla nostra destra e poi, percorso un breve tratto, ancora a destra,<br />
portandoci così lungo la riva orientale. Qui siamo proprio a ridosso<br />
<strong>della</strong> riva, e questa posizione è davvero favorevole per godere<br />
<strong>della</strong> bellezza dell’acqua e per scorgere molti dei suoi piccoli<br />
abitanti alati. Proseguendo sempre sulla stradina lungo lago<br />
arriveremo in località Lido e da qui in breve a Baselga e di nuovo<br />
a Sternigo, punto di partenza e di arrivo del nostro percorso.<br />
Il <strong>Lago</strong> <strong>della</strong> <strong>Serraia</strong> si raggiunge facilmente sia da Trento che dai<br />
centri abitati dell’Alta Valsugana e <strong>della</strong> Val di Cembra.<br />
Affinché la passeggiata sia… scientificamente salutare, dovresti<br />
compiere l’anello nei tempi sotto indicati. In questo modo otterrai<br />
un dispendio energetico che varia in funzione del tuo peso e del<br />
tuo allenamento: puoi facilmente controllare questo dato nelle<br />
tabelle qui sotto.<br />
Naturalmente, un passo più veloce comporta un consumo<br />
energetico maggiore (e viceversa).<br />
Baselga<br />
STERNIGO<br />
3<br />
Parcheggio lungo lago<br />
partenza e arrivo<br />
Riserva naturale<br />
provinciale<br />
“Paludi di Sternigo”<br />
2<br />
Bedollo<br />
51 minuti<br />
peso<br />
persona sedentaria<br />
43 minuti<br />
peso<br />
persona attiva<br />
calorie<br />
consumate<br />
kg 60 Kcal 135<br />
kg 70 Kcal 158<br />
kg 80 Kcal 181<br />
kg 90 Kcal 203<br />
kg 100 Kcal 226<br />
calorie<br />
consumate<br />
kg 60 Kcal 173<br />
kg 70 Kcal 202<br />
kg 80 Kcal 231<br />
kg 90 Kcal 260<br />
kg 100 Kcal 289<br />
1<br />
N<br />
Caratteristiche del percorso<br />
Lunghezza 3700 m<br />
Percorso ad anello, giro del <strong>Lago</strong><br />
Dislivello nessuno, lievissimi saliscendi<br />
Difficoltà nessuna (fondo asfaltato e sterrato)<br />
Periodo tutto l’anno<br />
Base cartografica: carta tecnica PAT in scala 1:10000 portata alla scala 1:35000<br />
Percorso <strong>della</strong> <strong>Salute</strong><br />
n<br />
Elementi di interesse (vedi retro)<br />
Segui le frecce e... buona camminata
© copyright Giunta <strong>della</strong> Provincia Autonoma di Trento, 2008<br />
Servizio Conservazione <strong>della</strong> Natura e Valorizzazione Ambientale<br />
Via Guardini 75 — 38100 Trento — Tel. 0461. 496 161<br />
Servizio Organizzazione e qualità delle attività sanitarie<br />
Via Gilli 4 — 38100 Trento — Tel. 0461. 494 044<br />
Recapiti:<br />
Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari del <strong>Trentino</strong><br />
Viale Degasperi 89 — 38100 Trento — Tel. 0461. 903 111<br />
Percorsi <strong>della</strong> <strong>Salute</strong><br />
Ideazione: Provincia Autonoma di Trento, Servizio Organizzazione e qualità<br />
delle attività sanitarie, Ufficio Informazione e comunicazione per la salute e<br />
Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari<br />
Individuazione e rilievo dei percorsi: Provincia Autonoma di Trento, Servizio<br />
Conservazione <strong>della</strong> Natura e Valorizzazione Ambientale<br />
Grafica, testi, foto, progettazione segnaletica: Studio Associato Stefano<br />
Cavagna & Sonia Cian — Trentol<br />
Stampa: Tipografia Editrice Saturnia — Trento<br />
Servizio Conservazione <strong>della</strong> Natura<br />
e Valorizzazione Ambientale<br />
Servizio Sanitario del <strong>Trentino</strong><br />
Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari<br />
del <strong>Trentino</strong><br />
Provincia Autonoma di Trento<br />
Assessorato alla salute e politiche sociali<br />
generale<br />
Inquadramento<br />
La valle di Pinè è una<br />
valle ampia e larga e,<br />
grazie al suo andamento<br />
grossomodo<br />
nord-sud, gode anche<br />
d’inverno di un’ottima<br />
insolazione. È così<br />
ampia e dolcemente<br />
ondulata che la sua pendenza quasi non si avverte,<br />
e tutti o quasi finiscono per chiamarla “altopiano di<br />
Pinè”. Sotto il profilo geologico è una valle sospesa (o<br />
pensile) sia a monte che a valle. Ciò è dovuto al fatto<br />
che il Rio Regnana e il Rio Brusago, scavando le proprie<br />
valli, ne hanno eroso la testata, mentre il vecchio corso<br />
dell’Avisio ne ha eroso la parte finale. Ora la valle<br />
di Pinè “inizia” sopra le valli del Regnana e del Brusago,<br />
che sono tributari dell’Avisio, e “termina” con<br />
un dolce balcone roccioso affacciato sopra la piana di<br />
Pergine. Il mo<strong>della</strong>mento dei ghiacciai è dunque ancora<br />
ben conservato, e regala all’altopiano la sua forma<br />
dolcemente ondulata. Nel loro lento scorrere verso il<br />
basso (cioè verso sud, verso Pergine) i ghiacciai hanno<br />
scavato, nei duri porfidi del fondo roccioso, alcuni<br />
ampi gradoni conformati a conca: in tali dolci depressioni<br />
si sono raccolte le acque di limpidi laghi alpini.<br />
Alcuni di essi, i più grandi, si sono conservati ancora<br />
giovani (cioè specchi d’acqua libera) fino a oggi. Altri<br />
hanno invece compiuto una buona parte <strong>della</strong> loro vita<br />
e sono diventati per così dire “adulti”, raggiungendo lo<br />
stadio di splendide e preziosissime torbiere.<br />
Ali<br />
sull’acqua<br />
1<br />
C’è un piccolo grande dono che il <strong>Lago</strong> <strong>della</strong><br />
<strong>Serraia</strong> porge a tutti coloro che si avvicinano alle<br />
sue acque. È la possibilità di un incontro in quella zona<br />
incerta dove la terra finisce dentro l’acqua e l’acqua<br />
indugia con piccole onde di battigia prima di allargarsi<br />
nella vasta superficie dello specchio lucente.<br />
Noi di qua, con i<br />
piedi ben piantati<br />
in terra. Loro di<br />
là, galleggianti,<br />
con le zampette<br />
ciondolanti dentro<br />
all’acqua. È il nostro<br />
incontro con<br />
gli uccelli acquatici.<br />
Anatre, prima<br />
di tutto, Germani<br />
reali in maggioranza,<br />
quasi tutti<br />
selvatici tranne<br />
un piccolo stormo<br />
di semidomestici.<br />
E poi ci sono<br />
le Folaghe: tutte<br />
splendidamente<br />
nere tranne il<br />
becco bianco che<br />
si prolunga in una<br />
placca frontale<br />
dello stesso colore. Decisamente attaccabrighe, ma<br />
simpatiche: si spostano solo all’arrivo dei Cigni reali<br />
che navigano sottocosta con la loro lenta solennità.<br />
Un po’ più al largo - misura di sana cautela! - gli Svassi<br />
maggiori appaiono e scompaiono, senza sollevare il<br />
benché minimo schizzo. Si tuffano con un gesto quasi<br />
impercettibile e riemergono chissà dove, ma sempre<br />
molto lontani dal punto di immersione, perché sono<br />
eccellenti nuotatori subacquei.<br />
Dalla primavera alla fine dell’estate il lago rilancia,<br />
e all’incontro aggiunge lo stupore e la meraviglia dei<br />
piccoli nati. Così, dietro ad anatre vigilanti zampettano<br />
nugoli di pulcini piumosi, veloci nel nuoto quanto<br />
nell’afferrare bocconi di cibo che a noi sembrano<br />
invisibili.<br />
E dietro ai genitori remano anche le piccole Folaghe,<br />
con l’inconfondibile piumino rosso sul capo, e lo stesso<br />
fanno i pulcini a righe bianche e nere degli Svassi.<br />
Salvo poi salire sul dorso di mamma e papà. Assistere<br />
all’imbeccata degli Svassi è davvero un privilegio!<br />
Ci sarebbero moltre altre cose da dire su questi<br />
splendidi animali e su tutti gli altri uccelli acquatici<br />
che il lago ospita, ma forse è più opportuno soffermarsi<br />
un momento a pensare quale grande ricchezza<br />
sia, per la nostra vita, il poterli contattare e osservare<br />
così da vicino: ci regalano un’emozione grande, un<br />
attimo di gioia e di forza vitale, e l’incanto <strong>della</strong> vita<br />
che guarda avanti.<br />
Percorsi<br />
<strong>della</strong> <strong>Salute</strong><br />
Percorso 2:<br />
<strong>Lago</strong> <strong>della</strong> <strong>Serraia</strong><br />
“Paludi<br />
di Sternigo”<br />
2<br />
Già, gli uccelli<br />
acquatici…<br />
Oggi è davvero<br />
facile incontrarli<br />
su questo<br />
lago, ed anzi,<br />
sono diventati<br />
presenze<br />
irrinunciabili<br />
sull’Altopiano<br />
di Pinè, autentici<br />
operatori<br />
turistici<br />
che accolgono gli ospiti testimoniando una ritrovata<br />
naturalità di questi luoghi e regalando emozioni vere,<br />
delicate e preziose.<br />
Chi giunge alle rive di questo lago provenendo da<br />
caotici agglomerati urbani, ha la sensazione di esser<br />
giunto in un altro mondo, dove la natura si può quasi<br />
toccare e prendere sulle mani. Ma non è sempre stato<br />
così. Ovvero, così era - da che mondo è mondo - fino a<br />
qualche decennio fa, quando siamo stati sul punto di<br />
perdere tutto perché tutto stavamo distruggendo. Chi<br />
oggi non è più un ragazzo ricorda bene quanto difficile<br />
fosse, negli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso, vedere<br />
animali selvatici, di qualunque specie, e non solo nelle<br />
aree urbane, ma anche nei campi e perfino nelle zone<br />
più ricche di boschi, prati e laghi come questa valle.<br />
Chi, come noi che scriviamo, cercava, per autentico e<br />
profondo interesse, di scorgere e studiare la vita selva-<br />
tica, ricorda bene come anche un “comune” Germano<br />
reale fosse un avvistamento quasi eccezionale. Poi,<br />
negli anni ‘80, timidamente la nostra società cambiò<br />
atteggiamento nei confronti <strong>della</strong> natura e diede vita a<br />
una nuova “politica ambientale”, mettendo in atto le<br />
prime concrete azioni di tutela e conservazione <strong>della</strong><br />
natura e dei suoi habitat più pregiati, rari e vulnerabili.<br />
In quegli anni in Provincia di Trento si vararono<br />
leggi molto importanti, come l’Ordinamento dei Parchi<br />
Naturali o quella che istituiva i “Biotopi di rilevante interesse<br />
ambientale, culturale e scientifico”. Fu proprio<br />
grazie a questa legge che, il 5 novembre 1993, venne<br />
posta sotto tutela anche una vasta porzione del <strong>Lago</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>Serraia</strong>, che oggi porta il nome di Riserva naturale<br />
provinciale “Paludi di Sternigo”. Si tratta dell’intera<br />
estremità settentrionale, quella che da Baselga<br />
si dice stare “in fondo al lago”. Sono rive selvagge,<br />
fitte di canneti, in cui si perde totalmente il limite tra<br />
l’acqua e la terra. Qui l’acqua del lago diventa acqua<br />
di torbiera, di prato allagato dove crescono le carici<br />
e le filipendule, e poi i salici e gli ontani, i magici<br />
alberi dei boschi igrofili. Sono habitat preziosissimi ora<br />
protetti anche dall’Unione Europea; habitat capaci<br />
<strong>della</strong> funzione importantissima di depurare le acque<br />
e regalarci acqua pura e limpida per la nostra vita. E<br />
sono anche habitat nei quali, protetti dal fitto delle<br />
cannucce, dalle leggi e ora anche dal rispetto <strong>della</strong><br />
stragrande maggioranza delle persone, vivono e si<br />
riproducono gli uccelli acquatici, rari, pregiati e belli.<br />
Straordinariamente belli.<br />
Un Signor<br />
Pioppo!<br />
3<br />
Sulla riva del lago davanti a Sternigo, proprio nei<br />
pressi del luogo in cui inizia e termina questo<br />
Percorso <strong>della</strong> <strong>Salute</strong>, s’innalza imponente un grande<br />
albero. Il suo fusto è poderoso, con un metro di diametro<br />
e forse più, che si ramifica già a qualche metro da<br />
terra per dare sviluppo a una chioma alta e vasta che<br />
sembra un vero mondo d’aria e di fronde. È un Pioppo<br />
nero, un albero che si dovrebbe definire “comune”,<br />
ma qui non si ammira la specie, bensì l’individuo, la<br />
sua dimensione, la sua veneranda età. In verità forse<br />
non è nemmeno tanto vecchio, perché potrebbe<br />
trattarsi di un esemplare cosiddetto “policormico”,<br />
ovvero col fusto (il “cormo”) costituito dall’unione di<br />
più fusti concresciuti. Ma c’è anche la possibilità che<br />
i lavori di sistemazione delle<br />
rive ne abbiano avvolto la base<br />
con un notevole riporto di<br />
terreno, facendoci ora camminare<br />
all’altezza delle prime<br />
ramificazioni di un albero che<br />
un tempo “spuntava” su di una<br />
riva più bassa.<br />
Ma poco importa: questo grande<br />
albero è un vero monumento<br />
vegetale, un grande testimone<br />
del tempo, e soprattutto<br />
è davvero un “mondo tra alte<br />
fronde” che offre rifugio agli<br />
uccelli e ai loro nidi: insomma,<br />
un Signor Pioppo!<br />
Segui le frecce e... buona camminata