Una mostra-ricerca - La Biennale di Venezia
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Pa<strong>di</strong>glione del Kuwait alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la <strong>Biennale</strong> <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong><br />
Titolo della <strong>mostra</strong>: Opere nazionali<br />
Espositori: Sami Mohammad, Tarek al Ghoussein<br />
Commissario: Mohammed Al Asoussi (Consiglio Nazionale della Cultura, delle Arti e delle Lettere)<br />
Curatore: Ala Younis<br />
Sede: Palazzo Michiel Sestriere Cannaregio, Strada Nova.<br />
Il Governo del Kuwait prende parte, per le prima volta, attraverso il proprio Consiglio Nazionale della<br />
Cultura, delle Arti e delle Lettere, alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la <strong>Biennale</strong> <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong> 2013.<br />
Sulla scia del tema dell’esposizione “Il Palazzo Enciclope<strong>di</strong>co” scelto da Massimiliano Gioni, <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong><br />
questa e<strong>di</strong>zione, la <strong>mostra</strong> dal titolo “Opere Nazionali” presenterà le due realizzazioni più importanti dello<br />
scultore kuwaitiano Sami Mohammad (1943), unitamente alle nuove produzioni <strong>di</strong> altri artisti suoi<br />
connazionali, accanto a un progetto parallelo <strong>di</strong> una pubblicazione. Curata da Ala Younis, la <strong>mostra</strong> “Opere<br />
Nazionali” decostruisce i simboli <strong>di</strong> una magnificenza, in tempi che seguono quelli gloriosi e ne segnano<br />
una sospensione, nel tentativo <strong>di</strong> reinterpretare il progetto <strong>di</strong> modernizzazione del Kuwait. Nell’anno in cui<br />
ha acquisito l’in<strong>di</strong>pendenza politica, il Kuwait ha accolto la propria rinnovata prosperità, affermando una<br />
volontà <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre il proprio benessere futuro con i propri vicini. Il periodo in questione fu volto alla<br />
creazione <strong>di</strong> costruzioni istituzionali per accogliere il crescente afflusso <strong>di</strong> investimenti. Il paesaggio urbano<br />
del Paese è <strong>di</strong>ventato presto un museo a cielo aperto <strong>di</strong> rappresentazioni e<strong>di</strong>lizie nazionali e internazionali,<br />
<strong>di</strong> creazione e manifestazione politica. In una metamorfosi simile a quella del Paese, artisti auto<strong>di</strong>datti sono<br />
stati ingaggiati per promuovere lo sviluppo delle istituzioni statali mentre lo Stato si faceva carico della loro<br />
formazione professionale e provvedeva ai loro compensi annuali. <strong>La</strong> scultura è stata la forma d’arte<br />
attraverso cui la scena artistica del Kuwait è salita alle luci della ribalta dagli anni Sessanta agli anni Novanta<br />
del secolo scorso. Sami Mohammad è il più importante scultore del Kuwait. Le narrazioni e le immagini <strong>di</strong><br />
Sami Mohammad, immortalato in pie<strong>di</strong> accanto ad una sua statua raffigurante uno shaikh alto il doppio <strong>di</strong><br />
lui in una fonderia a Londra, sono molto importanti dal punto <strong>di</strong> vista qualitativo: una rappresentazione<br />
dell’alternanza <strong>di</strong> potere tra l’opera d’arte e il suo autore, tra lo Stato e il citta<strong>di</strong>no, tra il sovrano e il sud<strong>di</strong>to,<br />
tra l’ere<strong>di</strong>tà e il suo destinatario, tra una sfida e il suo protagonista.<br />
L’artista non parla della sensazione <strong>di</strong> incertezza e dovuta alla paura che le sue opere potessero essere<br />
scartate, provato durante i mesi in cui vi ha lavorato. Egli non parla <strong>di</strong> come ha dovuto stabilire con il<br />
committente la conformità <strong>di</strong> un busto realizzato in Kuwait con l’opera commissionata, prima <strong>di</strong> trasportarlo<br />
a Londra per completare le parti restanti ed effettuarne il calco in bronzo. Mohammad è salito su<br />
un’impalcatura per riuscire a creare un corpo i cui gesti fossero espressivi. Gli stessi corpi che subiranno le<br />
ferite dei proiettili sparati contro <strong>di</strong> loro dall’esercito iracheno durante l’invasione del 1990. L’artista stesso<br />
riuscì a sfuggire all’inseguimento dei soldati iracheni che tentarono <strong>di</strong> catturarlo per costringerlo a lavorare<br />
alla costruzione <strong>di</strong> una statua raffigurante Saddam Hussein. Le statue sono l’espressione del periodo della<br />
costruzione nazionale. Opere nazionali da parte dello Stato per il popolo e del popolo per il proprio Stato.<br />
Opere che corrispondono alla via del successo e della buona sorte intrapresa dal Kuwait. Opere<br />
monumentali che segnano questo momento storico e altri momenti storici a venire.<br />
<strong>La</strong> <strong>mostra</strong> rende possibile l’incontro con la magnificenza delle opere presentate, e in una pubblicazione<br />
parallela esplora i contesti emotivi e teorici che sono all’origine <strong>di</strong> queste opere in un momento in cui<br />
l’identità nazionale non era messa in <strong>di</strong>scussione e quando progetti modernisti, culturali o contrattuali,<br />
erano le opere nazionali.<br />
Informazioni: tel. + 965 224 16006 int. 417 finearts.kw@hotmail.com