14 IL COMUNE DI CAMPEGINE DAI GRUPPI CONSILIARI gruppo consiliare “insieme per campegine” UNITED COLORS OF CAMPEGINE. Lo spazio de<strong>di</strong>cato al gruppo Consigliare <strong>di</strong> Maggioranza in questa testata è solitamente de<strong>di</strong>cato ad uno sguardo politico più ampio sul Paese. L’amministrazione comunale parla attraverso i fatti che vengono dai servizi e dalle iniziative che questa giunta sta mettendo in campo a <strong>Campegine</strong>. In queste poche righe, invece, c’è la possibilità <strong>di</strong> osservare la realtà extralocale. A livello nazionale l’unica cosa che sembra contare per questo governo è produrre degli atti. A prescindere dalla qualità dei risultati ottenuti. Decisionismo, intraprendenza, efficienza: una precisa strategia <strong>di</strong> oscuramento della realtà, dove il senso delle cose (e della misura), il <strong>di</strong>ritto e il rovescio sono celati dalla coltre delle azioni e dei proclami. Fare, fare, fare. Votare, deliberare, provvedere. Cosa e come non pare importante. Ciò che conta è che la luce nello stu<strong>di</strong>o del condottiero sia sempre accesa. Chi ha memoria del ‘900 riconosce uno stile inconfon<strong>di</strong>bile. Gelosamente italiano, e pronto a tentare il popolo in ogni stagione critica. Quando il brivido della “delega in bianco” blan<strong>di</strong>sce l’opinione pubblica. Non è sempre stato così. In momenti <strong>di</strong> crisi (economica, sociale, <strong>di</strong> rappresentanza politica), l’Italia ha saputo trovare gli anticorpi per rafforzare il proprio spirito democratico. Salire sulle spalle delle generazioni passate per elevare un nuovo piano del patto <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza. Le sirene della scorciatoia plebiscitaria, invece, oggi sembrano assordanti. Le occasioni per evitare questo scivolamento sono innumerevoli e quoti<strong>di</strong>ane, e non solo elettorali. In ogni nostro gesto (da amministratori e da amministrati) è possibile riconquistare un rapporto virtuoso con il Paese reale, quello che non necessariamente patisce la crisi economica , ma la vede e la sente; quello <strong>di</strong> una intera generazione <strong>di</strong> giovani che avvertono l’urgenza <strong>di</strong> un futuro, oltre che <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>stinto presente. E’ il Paese in grado <strong>di</strong> stigmatizzare (perchè ne coglie la palese assur<strong>di</strong>tà) il rifiuto <strong>di</strong> una società multiculturale. L’Italia sta dando <strong>di</strong> sé una prova indecente sull’immigrazione, senza immaginare ciò che accadrà con l’avvicinarsi del voto. Lo scontro senza precedenti con l’ONU (che non è un comitato <strong>di</strong> quartiere), lo spregio dei rappresentanti dei <strong>di</strong>ritti umani nel mondo (che non sono tassisti in rivolta), ci dà la misura <strong>di</strong> questa provinciale protervia. Ora sappiamo quanto vale la posizione internazionale della Nazione <strong>di</strong> fronte ad una ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> consenso nelle valli del Lambro. Non riusciamo nemmeno ad immaginare una nazione Europea dove il premier possa rifiutare la società multietnica. E’ vero e proprio negazionismo dell’esistente, oltre che uno spudorato proclama xenofobo. Ancora <strong>di</strong> più, a prescindere dalle nostre opinioni sulla “contaminazione razziale”, è patologico (e purtroppo calcolato) rifiuto della realtà. E allora scen<strong>di</strong>amo, in questa realtà. Anzi (concedetemelo per una volta), nel privato campeginese: al nido d’infanzia “Aquilone”, gli abiti <strong>di</strong> mia figlia profumano <strong>di</strong> oriente, perchè con<strong>di</strong>vide l’arma<strong>di</strong>etto con una bimba in<strong>di</strong>ana. La foto <strong>di</strong> classe assomiglia ad una reclame <strong>di</strong> una nota marca <strong>di</strong> abbigliamento trevigiana, colori uniti e <strong>di</strong>versi. Anni luce dalla foto <strong>di</strong> famiglia del mio povero nonno, colono “civilizzatore” in Libia (guardacaso) negli anni dell’Impero, XI anno dell’Era Fascista. A noi la scelta del tempo in cui vogliamo vivere. Mirco Zanoni gruppo consiliare “per una nuova campegine” Il nostro intervento in Consiglio Comunale in merito all’”Approvazione del Bilancio <strong>di</strong> Previsione <strong>2009</strong>” LAVORI PUBBLICI Sulla ristrutturazione della sede municipale abbiamo già ripetutamente espresso il nostro parere contrario perché riteniamo siano altri gli interventi prioritari <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> riqualificazione del patrimonio. Infatti, per esempio, Piazza S. Allende a Caprara è ancora terra <strong>di</strong> nessuno. In campagna elettorale avete corso per farvi sentire prima <strong>di</strong> noi, convocato i citta<strong>di</strong>ni in assemblea pubblica per rassicurarli che era nelle vostre priorità. A venti mesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza le cose sono rimaste le stesse. Sicuramente a Caprara gli abitanti avrebbero preferito uno spazio adeguato per incontrarsi, un punto <strong>di</strong> riferimento più vivibile, piuttosto che nuovi uffici nella sede del palazzo municipale. A questo proposito quin<strong>di</strong> chie<strong>di</strong>amo 3 cose: 1) sapere a cosa saranno destinati gli spazi lasciati liberi dal trasferimento degli uffici economico-amministrativi 2) 1 ufficio sempre a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> gruppi consiliari <strong>di</strong> opposizione affinché ognuno <strong>di</strong> noi abbia la possibilità <strong>di</strong> avere uno spazio logisticamente corretto per incontrarsi e incontrarvi, consultare i documenti amministrativi e confrontarsi con i <strong>di</strong>rigenti. 3) La Consulta degli abitanti <strong>di</strong> Caprara per andare a ridefinire bisogni e una nuova progettazione degli spazi Sulla scuola comunale dell’infanzia e asilo nido invece chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> sapere cosa intende fare l’amministrazione dell’attuale struttura, cre<strong>di</strong>amo tra le poche se non l’unica costruzione rimasta a rappresentare la storia del nostro comune. POLIZIA LOCALE E PROTEZIONE CIVILE Non cambiamo idea sulla scelta, non solo a nostro giu<strong>di</strong>zio, errata dell’ubicazione della nuova stazione dei carabinieri, troppo lontana da noi per poter effettuare interventi tempestivi in caso <strong>di</strong> bisogno, così come non c’è ancora una presenza adeguata <strong>di</strong> agenti sul nostro territorio, territorio che se da un lato gode dei benefici <strong>di</strong> un casello autostradale, dall’altro registra, così come avevamo segnalato a suo tempo, un incremento <strong>di</strong> atti vandalici e <strong>di</strong> furti che mettono costantemente in allerta la nostra popolazione, creano forte senso <strong>di</strong> insicurezza, insicurezza incrementata ulteriormente dalla crisi in atto che sicuramente porterà a peggiorare ulteriormente la situazione.Il pattugliamento appiedato così come la videosorveglianza li con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo, ma siamo molto molto in ritardo e ancora dal programma non si hanno tempi certi. Abbiamo chiesto alcuni mesi fa l’istituzione <strong>di</strong> una nuova commissione, quella della sicurezza, ma a quel che mi risulta non è ancora stata convocata. Pertanto chie<strong>di</strong>amo che la commissione si riunisca, che faccia il suo lavoro, che esamini la situazione ed elabori proposte concrete volte a mo<strong>di</strong>ficare la situazione <strong>di</strong> grande insicurezza e <strong>di</strong>sagio presente sul nostro territorio. gruppo consiliare “campegine TUA” IL TERREMOTO UNA ESPERIENZA INDIMENTICABILE. Sono anni che faccio il Volontario in Croce Bianca, e mi occupo <strong>di</strong> Protezione Civile, <strong>di</strong> conseguenza il 06 aprile scorso, quando è avvenuto il terremoto mi sono dovuto attivare per mandare squadre in Abruzzo. Già dalle prime ore i nostri volontari della Croce Bianca sono partiti con una piccola squadra. Dopo due giorni sono partito anche io con la mansione <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>natore Sanitario Regionale, del sistema Volontariato ANPAS, “Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze”. Una volta sul luogo mi sono reso conto che era peggio <strong>di</strong> quel che pensavo, dai mas-mi<strong>di</strong>a, non riuscivo a vedere e capire cosa realmente era successo: è stato un terremoto devastante. Dove sono andato io a Villa S. Angelo, è un paese fantasma: non c’è una sola casa in pie<strong>di</strong>. Abbiamo aiutato questa povera gente a seppellire 17 morti, anche se il cimitero era inagibile, siamo riusciti in qualche modo a dare a questi poveretti una degna sepoltura. Sono rimasto impressionato dal comportamento della gente, hanno una <strong>di</strong>gnità incre<strong>di</strong>bile, soltanto con gli occhi e con i loro sguar<strong>di</strong> angosciati ti fanno capire quello che vogliono. Ti massacra il cuore davvero vedere questa gente che ha perso tutto, ma che trova il coraggio anche <strong>di</strong> aiutare noi. In questo dramma ci sono tante storie umane che si sono intrecciate con noi volontari. Io che ho operato anche nel terremoto in Molise ed in Umbria, posso <strong>di</strong>re che questa volta è stato davvero un’apocalisse. E sono tante le storie che porterò nel cuore, ma una in particolare mi ha colpito: proprio nei giorni scorsi, abbiamo incontrato un ragazzo, poco più che 20 enne, che è rimasto solo al mondo, ha perso genitori, fratelli e sorelle, nonni e zii, non ha più nessuno al mondo, ho parlato a lungo con lui per farlo sentire meno solo. La gente ha voglia comunque <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> raccontare soprattutto con noi volontari, “i loro angeli” cosi ci definiscono. Ci ringraziano continuamente, ce lo ripetono continuamente e per noi questo loro grazie è il più bel regalo che possiamo ricevere. Sono <strong>di</strong>versi i volontari dell’Anpas <strong>di</strong> Reggio ma in particolare, del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Campegine</strong> che lavorano alternandosi in provincia dell’Aquila. Un lato positivo del volontariato e che quando deve lavorare, in casi come questo, non hanno ban<strong>di</strong>ere, non hanno colore e svolgono le loro mansioni senza chiedere nulla. Continuano a dare una assistenza <strong>di</strong> base alla popolazione che vive dentro alle tende, e si alternano con il resto del mondo del volontariato, nelle mansioni più svariate, dalla cucina, alla pulizia dei bagni, per poi in qualsiasi momento risalire sull’Ambulanza e partire per soccorrere una persona che sta male. A oggi ho già vissuto con queste persone più <strong>di</strong> 10 giorni, e ritornerò per altri 7 giorni. E massacrante a livello psicologico, perché devi sorridere e farti vedere forte, “sei li per aiutare” ma dentro si hanno delle emozioni impressionanti, che ti fanno rabbrivi<strong>di</strong>re al solo pensiero che una volta li c’era una piccola comunità che viveva una vita felice e spensierata, come quella del nostro comune, e oggi non c’è più nulla. Guido Monti - <strong>Campegine</strong>tua Gruppo consiliare POPOLO DELLE LIBERTÀ PER CAMPEGINE Carissimi Citta<strong>di</strong>ni, il prossimo 23 maggio verrà inaugurata la nuova Caserma dei Carabinieri a Castelnovo <strong>di</strong> Sotto. Sia prima che durante la Campagna elettorale del 2007 il nostro gruppo espresse alcune perplessità riguardo <strong>di</strong> tale scelta. Avremmo preferito che la nuova struttura sorgesse sul nostro territorio comunale, e ancora meglio, che non ci fosse un presi<strong>di</strong>o unico per 2 comuni; purtroppo si è sempre ritenuto inutile percorrere tale via, ignorando la crescente richiesta <strong>di</strong> Sicurezza e presi<strong>di</strong>o del Territorio, anche alla luce dell’apertura del Casello. E’ poi facile notare come le nostre Amministrazioni locali siano <strong>di</strong>ventate sensibili alle inaugurazioni in piena campagna elettorale, in pieno stile prima repubblica; nel 2008 appena prima del voto alle Politiche fu aperto il Casello <strong>di</strong> <strong>Campegine</strong>, ora poco prima dell’ elezione del Sindaco <strong>di</strong> Castelnovo Sotto assistiamo all’apertura della nuova Caserma; peccato solo che l’Arma dei Carabinieri, <strong>di</strong> cui elogiamo il grande lavoro che svolge quoti<strong>di</strong>anamente, possa solo assistere a queste vecchie <strong>di</strong>namiche politiche… Cogliamo l’occasione per annunciare che siamo in procinto <strong>di</strong> presentare un paio <strong>di</strong> interpellanze alla Giunta in merito ad un problema <strong>di</strong> Viabilità e ad uno legato al Commercio in paese che stanno assumendo aspetti preoccupanti. Sarà nostra cura pubblicizzare tali interpellanze alla Citta<strong>di</strong>nanza nel momento della loro presentazione. Nei prossimi mesi continuerà, da parte del Sindaco e della sua Giunta l’elaborazione del nuovo PSC (piano Regolatore) e finalmente si entrerà nei dettagli. Il nostro gruppo cercherà <strong>di</strong> dare il proprio contributo costruttivo e <strong>di</strong> controllo affinchè questo strumento <strong>di</strong> pianificazione territoriale abbia le giuste <strong>di</strong>rezioni per lo sviluppo del nostro <strong>Comune</strong>. A tal proposito auspichiamo che tutta l’Amministrazione Comunale <strong>di</strong>a il massimo nella comunicazione alla Citta<strong>di</strong>nanza delle scelte che verranno fatte. Conclu<strong>di</strong>amo il nostro articolo invitando come sempre, i Citta<strong>di</strong>ni che volessero, a mettersi in contatto con Noi per segnalarci problemi o semplicemente per confrontarci su tutte le tematiche che coinvolgono la nostra Comunità. Mirko Lepre
IL COMUNE DI CAMPEGINE 15 Via Amendola, 1/C CAMPEGINE (RE) Tel. 0522 676329 OCCHIALI DA VISTA, OCCHIALI DA SOLE, LENTI A CONTATTO, LIQUIDI, CONTROLLO DELLA VISTA GRATUITO EDIL COSTRUZIONI <strong>di</strong> ZAFFANELLA VALENTINO Via G. Amendola, 70 <strong>Campegine</strong> -RE - Tel. e Fax 0522/ 676184 TRENTENNALE ESPERIENZA IN COSTRUZIONI CIVILI, INDUSTRIALI E RESTAURI CONSERVATIVI.