Conosco Cristo, povero e crocifisso - Istituto Teologico Sant'Antonio ...
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(Gv. 10, 27). Colui che conserva la fede originaria nella sua integrità è<br />
veramente come la pecora del pastore....<br />
Il Signore chiamò Zaccheo dal sicomoro su cui era salito, e subito<br />
Zaccheo si affrettò a scendere e lo ricevette nella sua casa:<br />
desiderava vederlo e diventare suo discepolo prima ancora<br />
di essere chiamato. E' degno di ammirazione il ,fatto che<br />
abbia creduto nel Signore senza che questi gli avesse<br />
parlato e senza averlo visto materialmente, ma soltanto<br />
sulla parola degli altri: questo perché la fede che era in lui<br />
si era -conservata viva e vigorosa come alle origini. Zaccheo ha mostrato la<br />
sua fede quando, udendolo parlare, ha creduto nel Signore; e la semplicità<br />
della sua fede è apparsa quando ha promesso di dare la metà dei suoi beni ai<br />
poveri e di restituire quadruplicato quanto aveva preso con frode. Se lo<br />
spirito di Zaccheo in quel momento non avesse posseduto in pienezza la<br />
semplicità che deve essere propria della fede, non avrebbe fatto a Gesù<br />
questa promessa, e non avrebbe distribuito in poco tempo quello che aveva<br />
accumulato lavorando per anni e anni.<br />
La semplicità dava largamente ciò che l'astuzia aveva ammassato;<br />
la purezza dell'anima disperdeva ciò che era stato accumulato con scaltre<br />
macchinazioni. La fede rinunciava a ciò che l'ingiustizia aveva trovato e<br />
posseduto, proclamando che tutto questo non le apparteneva. La fede infatti<br />
ha come suo unico bene Dio, e non vuole possedere altre cose insieme a lui;<br />
tutti i beni hanno per lei poco valore, all'infuori dell'unico bene duraturo che<br />
è Dio. Essa è stata messa dentro di noi per farei trovare Dio e possedere lui<br />
solo, per farei vedere che tutto ciò che non è lui ci porta alla rovina.<br />
FILOSSENO, VESCOVO DI MABBUG,(Antiochia)(+523), Omelia IV, 77-80 - "Sources chrétiennes"<br />
44, Le Cerf, Parigi 1956 - pp. 95-97.<br />
Prossimo incontro:<br />
13 e 20 dicembre 2009<br />
La gloria del Signore li avvolse di luce (Lc 2, 8-20)<br />
Il Natale di Greccio e la luce che solo i poveri sanno vedere<br />
Puoi trovare il presente sussidio e la registrazione della relazione in formato mp3<br />
nella sezione “Proposte di Lectio divina” del sito dell’<strong>Istituto</strong> <strong>Teologico</strong>:<br />
http://www.itsad.it/it/lectio.html<br />
8<br />
<strong>Istituto</strong> <strong>Teologico</strong><br />
“S. Antonio Dottore” - Padova<br />
«<strong>Conosco</strong> <strong>Cristo</strong>, <strong>povero</strong><br />
e <strong>crocifisso</strong>»<br />
1. PREPARIAMO IL NOSTRO CUORE ALL’ASCOLTO<br />
Prima di leggere il testo sacro, preghiamo lo Spirito Santo per chiedere docilità all’ascolto,<br />
illuminazione dell’intelligenza e cuore disponibile ad accogliere la Parola. Senza la presenza dello<br />
Spirito, invocato nella preghiera, non ci si può inoltrare nel cuore delle Scritture da lui ispirate.<br />
Canto di introduzione<br />
1 Vieni, o Spirito creatore,<br />
visita le nostre menti,<br />
riempi della tua grazia<br />
i cuori che hai creato.<br />
2 Dito della mano di Dio,<br />
promesso dal Salvatore,<br />
irradia i tuoi sette doni,<br />
suscita in noi la parola.<br />
3 Difendici dal nemico,<br />
reca in dono la pace,<br />
la tua guida invincibile<br />
ci preservi dal male.<br />
« Cercava di vedere chi era Gesù »<br />
(Lc 19, 1-10)<br />
1<br />
O dolce consolatore,<br />
dono del Padre altissimo,<br />
acqua viva, fuoco, amore,<br />
santo crisma dell'anima.<br />
Sii luce all'intelletto,<br />
fiamma ardente nel cuore;<br />
sana le nostre ferite<br />
col balsamo del tuo amore.<br />
Luce d'eterna sapienza,<br />
svelaci il grande mistero<br />
di Dio Padre e del Figlio<br />
uniti in un solo amore.<br />
Amen.<br />
Francesco<br />
interprete del Vangelo<br />
Proposte di lectio divina<br />
per l’anno 2009-2010<br />
L’incontro con il lebbroso e la condivisione dell’amore ricevuto
Salmo 27<br />
Con Dio nessun timore (a cori alterni)<br />
Il Signore è mia luce e mia salvezza,<br />
di chi avrò paura?<br />
Il Signore è difesa della mia vita,<br />
di chi avrò timore?<br />
Quando mi assalgono i malvagi<br />
per straziarmi la carne,<br />
sono essi, avversari e nemici,<br />
a inciampare e cadere.<br />
Se contro di me si accampa un<br />
esercito,<br />
il mio cuore non teme;<br />
se contro di me divampa la battaglia,<br />
anche allora ho fiducia.<br />
Una cosa ho chiesto al Signore,<br />
questa sola io cerco:<br />
abitare nella casa del Signore<br />
tutti i giorni della mia vita,<br />
per gustare la dolcezza del Signore<br />
ed ammirare il suo santuario.<br />
Egli mi offre un luogo di rifugio<br />
nel giorno della sventura.<br />
Mi nasconde nel segreto della sua<br />
dimora,<br />
mi solleva sulla rupe.<br />
E ora rialzo la testa<br />
sui nemici che mi circondano;<br />
immolerò nella sua casa sacrifici<br />
d'esultanza,<br />
inni di gioia canterò al Signore.<br />
Ascolta, Signore, la mia voce.<br />
2<br />
Io grido: abbi pietà di me!<br />
Rispondimi.<br />
Di te ha detto il mio cuore: «Cercate<br />
il suo volto»;<br />
il tuo volto, Signore, io cerco.<br />
Non nascondermi il tuo volto,<br />
non respingere con ira il tuo servo.<br />
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,<br />
non abbandonarmi, Dio della mia<br />
salvezza.<br />
Mio padre e mia madre mi hanno<br />
abbandonato,<br />
ma il Signore mi ha raccolto.<br />
Mostrami, Signore, la tua via,<br />
guidami sul retto cammino,<br />
a causa dei miei nemici.<br />
Non espormi alla brama dei miei<br />
avversari;<br />
contro di me sono insorti falsi<br />
testimoni<br />
che spirano violenza.<br />
Sono certo di contemplare la bontà<br />
del Signore<br />
nella terra dei viventi.<br />
Spera nel Signore, sii forte,<br />
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel<br />
Signore.<br />
• Contempla: fermati un attimo a “gustare” quanto la Parola ascoltata o<br />
l’esperienza di Francesco d’Assisi: l’incontro con il Signore apre a situazioni attese<br />
ma non sperate. Egli chiama per nome e mostra la misericordia di Dio che dona<br />
luce.<br />
5. RISONANZA COMUNITARIA SULLA PAROLA PREGATA<br />
Nell’ultimo momento comunitario della lectio, ciascuno è invitato a far risuonare, all’interno della<br />
comunità raccolta in preghiera, quanto lo Spirito gli ha suggerito e gli ha fatto comprendere<br />
attraverso il testo biblico. Non è una discussione sulla Parola, ma comunicazione personale che va<br />
ascoltata e accolta con rispetto: uno scambio fraterno dei doni dello Spirito, quale esperienza viva<br />
di Chiesa.<br />
Per introdurre la condivisione<br />
Ascolta, Signore, la mia voce.<br />
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.<br />
Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»;<br />
il tuo volto, Signore, io cerco.<br />
Non nascondermi il tuo volto,<br />
non respingere con ira il tuo servo.<br />
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,<br />
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.<br />
Mostrami, Signore, la tua via,<br />
guidami sul retto cammino,<br />
Per concludere la condivisione<br />
Guida i nostri atti, o Signore, secondo la tua volontà, perché<br />
nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere<br />
buone. Per <strong>Cristo</strong> nostro Signore.<br />
(Domenica III del T.Ordinario)<br />
6. UNA PAROLA PER CONTINUARE IL CAMMINO<br />
L<br />
'occhio della fede, con la pupilla della semplicità, riconosce la voce di<br />
Dio appena questa si fa sentire. La luce della sua parola si fa strada<br />
nell'uomo: egli le va gioiosamente incontro e la accoglie in sé, come dice il<br />
Signore nel Vangelo: Le mie pecore ascoltano la mia voce e mi seguono<br />
7
- Che cosa è per te la mormorazione? Ne cogli tutta la forza<br />
“velenosa”? In quale maniera potresti “controbattere” a questa<br />
tentazione?<br />
- Gusti nella tua vita di fede la salvezza che il Signore, OGGI, è<br />
venuto a portarti? La tua quotidianità è – per lo meno qualche volta<br />
– illuminata dalla gioia della salvezza che il Signore ti dona?<br />
Se hai tempo ecco alcuni testi:<br />
Sul desiderio….<br />
Sal 10,37-39; Sal 145,17-20; Sap 6,17-20; Sir 51,13-22.<br />
Sullo sguardo di Dio…<br />
Is 43,1-5; Mc 10,20; Lc 7,36-50.<br />
Sulla “restituzione”…<br />
Is 58,5-8; Mt 18,22; Mt 19,20-22.<br />
Sulla salvezza oggi…<br />
Mt 6,11; Lc 2,8-13; Lc 4,20-21; Lc 5,17-26.<br />
• Prega: riprendi una delle preghiere proposte e ripetila con parole tue …<br />
oppure fai diventare preghiera parte della Parola ascoltata e meditata. Se lo<br />
desideri, prega con queste parole:<br />
S<br />
ignore Gesù, ravviva in me il desiderio di te,<br />
e donami la grazia di cercarti con tutto lo slancio del cuore e degli<br />
affetti. Compi in me il miracolo della tua consolazione: fa’ che riconosca i<br />
tuoi occhi chinati verso di me, ricolmi di benevolenza e di simpatia, di<br />
tenerezza misericordiosa.<br />
Rendi coraggiosa la mia volontà, affinché possa trovare strade sempre<br />
nuove per condividere con i miei fratelli e sorelle la benedizione che ricevo<br />
da te con abbondanza.<br />
Rafforza la mia fede e rendimi capaci di riconoscere e gustare i segni della<br />
tua presenza nella mia vita, oggi.<br />
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.<br />
6<br />
Preghiamo<br />
Concedi a noi di volere sempre ciò che a te piace (FF 233)<br />
O<br />
nnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio<br />
concedi a noi miseri di fare, per tuo amore,<br />
ciò che sappiamo che tu vuoi,<br />
e di volere sempre ciò che ti piace,<br />
affinché interiormente purificati,<br />
interiormente illuminati<br />
e accesi dal fuoco dello Spirito Santo,<br />
possiamo seguire le orme del Figlio tuo diletto,<br />
il Signor nostro Gesù <strong>Cristo</strong>,<br />
e con l’aiuto della tua sola grazia<br />
giungere a te, o Altissimo,<br />
che nella Trinità perfetta e nell’Unità semplice<br />
vivi e regni e sei glorificato,<br />
Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli.<br />
Amen.<br />
2. LEGGIAMO E ASCOLTIAMO CON ATTENZIONE<br />
Leggiamo con attenzione il testo biblico: perché l’ascolto sia fruttuoso è necessario leggere con<br />
calma, pacatezza, equilibrio e partecipazione. Assumiamo un atteggiamento interiore di stupore e<br />
di meraviglia verso “questa” Parola di Dio come se la stessimo ascoltando per la prima volta: è<br />
infatti la parola che il Signore desidera rivolgere proprio a noi, qui e ora! Dopo la proclamazione,<br />
vi sarà tempo per rileggere il testo personalmente e per rivolgere alla guida eventuali domande di<br />
chiarificazione.<br />
Dal Vangelo di Luca (19,1-10)<br />
La forza del desiderio dell’uomo<br />
1<br />
Gesù entrò nella città di Gerico e la stava<br />
attraversando,<br />
2<br />
quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco,<br />
3<br />
cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla,<br />
perché era piccolo di statura.<br />
4<br />
Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo,<br />
3
salì su un sicomoro, perché doveva passare di là.<br />
Il Signore mostra il suo volto<br />
5<br />
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse:<br />
«Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».<br />
6<br />
Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia.<br />
Restituzione contro mormorazione<br />
7<br />
Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».<br />
8<br />
Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore:<br />
«Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e,<br />
se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».<br />
La forza del desiderio di Dio<br />
9<br />
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza,<br />
perché anch’egli è figlio di Abramo.<br />
10<br />
Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era<br />
perduto».<br />
Dalle Fonti Francescane<br />
Dal Testamento di San Francesco (FF 110)<br />
I<br />
l Signore concesse a me, frate Francesco, d’incominciare così a far<br />
penitenza, poiché, essendo io nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara<br />
vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi<br />
misericordia<br />
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano (FF 591-592)<br />
Francesco, benché ancora in abito secolare, aveva già un animo<br />
religioso. Lasciava i luoghi pubblici e frequentati, desideroso della<br />
solitudine, e qui, spessissimo era ammaestrato dalla visita dello Spirito<br />
Santo. Era infatti strappato via e attratto da quella sovrana dolcezza che lo<br />
pervase fin da principio in un modo così pieno, da non lasciarlo più finché<br />
visse.<br />
4<br />
Fra tutti gli orrori della miseria umana, Francesco sentiva ripugnanza<br />
istintiva per i lebbrosi. Ma, ecco, un giorno ne incontrò proprio uno, mentre<br />
era a cavallo nei pressi di Assisi. Ne provò grande fastidio e ribrezzo; ma<br />
per non venire meno alla fedeltà promessa, come trasgredendo un ordine<br />
ricevuto, balzò da cavallo e corse a baciarlo. E il lebbroso, che gli aveva<br />
steso la mano, come per ricevere qualcosa, ne ebbe contemporaneamente<br />
denaro e un bacio. Subito risalì a cavallo, guardò qua e là – la campagna era<br />
aperta e libera tutt’attorno da ostacoli –, ma non vide più il lebbroso. Pieno<br />
di gioia e di ammirazione, poco tempo dopo volle ripetere quel gesto: andò<br />
al lebbrosario e, dopo aver dato a ciascun malato del denaro, ne baciò la<br />
mano e la bocca. Così preferiva le cose amare alle dolci, e si preparava<br />
virilmente a mantenere gli altri propositi.<br />
3. APPROFONDISCI PER COMPRENDERE LA PAROLA<br />
Con l’aiuto di una persona competente, approfondisci il senso del testo, per ricavarne delle<br />
indicazioni per il tuo vissuto. Si cercherà di sottolineare particolarmente il messaggio teologico e i<br />
significati spirituali della Parola per la tua vita di credente, tenendo conto, ove possibile, delle<br />
domande emerse.<br />
4. ASSIMILA E MEDITA – PREGA E CONTEMPLA<br />
È il momento individuale della lectio: la Parola ascoltata e compresa va ora meditata e assimilata,<br />
pregata e contemplata. “Meditare” vuol dire far penetrare profondamente la Parola nell’intimità<br />
del tuo cuore e poi mobilitare tutte le tue energie per confrontare con essa il tuo vissuto attuale,<br />
operando così un’autentica conversione. Dall’ascoltare e meditare passa quindi a “pregare” la<br />
Parola: è la tua risposta a Dio dopo averlo ascoltato; è dire “sì” alla sua volontà e al suo progetto<br />
su di te.<br />
• Medita: rileggi con calma meditativa i testi evangelici e<br />
sanfrancescani proposti per la riflessione e soffermati su quelle parole /<br />
espressioni che senti “dicono” qualcosa del tuo vissuto attuale: cosa<br />
mettono in luce? Verso dove orientano il tuo cammino?<br />
Alcune domande per riflettere…<br />
- Riconosci in te desideri che mantengono vivo il tuo cuore? Quali<br />
sono i tuoi desideri più profondi?<br />
- Qual è lo sguardo di Dio che senti su di te? Come lo descriveresti?<br />
Come ti senti guardato da Lui?<br />
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