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Conosco Cristo, povero e crocifisso - Istituto Teologico Sant'Antonio ...

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e affinché amiamo i nostri prossimi come noi stessi,attirando tutti secondo le nostre forze al tuo amore,godendo dei beni altrui come fossero nostrie nei mali soffrendo insieme con loroe non recando alcuna offesa a nessuno.Per concludere la condivisionePreghiamo: Ispira nella tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi deltuo popolo in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza dicompiere ciò che ha veduto. Per <strong>Cristo</strong> nostro Signore. Amen.(Domenica I del TO)6. UNA PAROLA PER CONTINUARE IL CAMMINOQualcuno potrebbe dire: Sì, è vero che Gesù ci amò un tempo,quand'era su questa terra; ma ora? Ora che non è più tra noi, cosa resta diquel suo amore, se non un pallido ricordo? I discepoli di Emmaus dicevano:«Sono passati ormai tre giorni!», e noi siamo tentati di dire: «Sono passatiormai duemila anni!». Ma essi si sbagliavano perché Gesù era risorto ecamminava con loro! E anche noi ci sbagliamo quando pensiamo comeloro, infatti il suo amore è ancora in mezzo a noi, perché «l'amore di Dio èstato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è statodato» (Rm 5,5). Ecco una verità (…): Dio ha tanto amato il mondo da darea noi lo Spirito Santo! L'acqua che sgorgò dal costato di <strong>Cristo</strong>, insieme conil sangue, era il simbolo di questo Spirito Santo. « Da questo si conosce chenoi rimaniamo in lui ed egli in noi; egli ci ha fatto dono del suo Spirito»(1Gv 4,13). Ricordiamo questa frase di Giovanni; essa è la sintesi di tutto;significa che Gesù ci ha lasciato in dono tutto se stesso, tutto il suo amore,perché egli «vive per lo Spirito» (1Pt 3,18).(CANTALAMESSA R., Il potere della croce, 1999 p. 24)<strong>Istituto</strong> <strong>Teologico</strong>“S. Antonio Dottore” -Padova<strong>Conosco</strong> <strong>Cristo</strong>,<strong>povero</strong> e <strong>crocifisso</strong>1. PREPARIAMO IL NOSTRO CUORE ALL’ASCOLTOPrima di leggere il testo sacro, preghiamo lo Spirito Santo per chiedere docilità all’ascolto,illuminazione dell’intelligenza e cuore disponibile ad accogliere la Parola. Senza la presenza delloSpirito, invocato nella preghiera, non ci si può inoltrare nel cuore delle Scritture da lui ispirate.Canto di introduzioneVieni Santo Spirito,vieni Santo Spirito,riempi i cuori dei tuoi fedelie accendi il fuoco del tuo amor.1. Ovunque sei presente, Spirito di Dio,in tutto ciò che viveinfondi la tua forza;Francescointerprete del VangeloProposte di lectio divinaper l’anno 2009-20101. « Chi vuole diventare grande sarà vostro servitore »(Mt 20,20-28)Il sogno di Spoleto e la scoperta della volontà di Diotu sei parola vera, fonte di speranza,e guida al nostro cuore.2. Sostieni in noi la fede, Spirito di Dio,e rendi il nostro amorefermento genuinoper dare a tutto il mondoun volto sempre nuovo,più giusto e più sincero.Puoi trovare il presente sussidio e la registrazione della relazione in formato mp3nella sezione “Proposte di Lectio divina” del sito dell’<strong>Istituto</strong> <strong>Teologico</strong>:http://digilander.libero.it/itsad/home.html8Salmo 40Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontàHo sperato, ho sperato nel Signore,ed egli su di me si è chinato,ha dato ascolto al mio grido.1


Mi ha tratto da un pozzodi acque tumultuose,dal fango della palude;ha stabilito i miei piedi sulla roccia,ha reso sicuri i miei passi.Mi ha messo sulla bocca un cantonuovo,una lode al nostro Dio.Molti vedranno e avranno timoree confideranno nel Signore.Beato l’uomo che ha postola sua fiducia nel Signoree non si volgeverso chi segue gli idoliné verso chi segue la menzogna.Quante meraviglie hai fatto,tu, Signore, mio Dio,quanti progetti in nostro favore:nessuno a te si può paragonare!Se li voglio annunciare e proclamare,sono troppi per essere contati.Sacrificio e offerta non gradisci,gli orecchi mi hai aperto,non hai chiesto olocaustoné sacrificio per il peccato.Allora ho detto: «Ecco, io vengo.Nel rotolo del libro su di me è scrittodi fare la tua volontà:mio Dio, questo io desidero;la tua legge è nel mio intimo».Ho annunciato la tua giustizianella grande assemblea;vedi: non tengo chiuse le labbra,Signore, tu lo sai.Non ho nascosto la tua giustiziadentro il mio cuore,la tua veritàe la tua salvezza ho proclamato.Non ho celato il tuo amoree la tua fedeltà alla grandeassemblea.Non rifiutarmi, Signore,la tua misericordia;il tuo amore e la tua fedeltàmi proteggano sempre,perché mi circondanomali senza numero,le mie colpe mi opprimonoe non riesco più a vedere:sono più dei capelli del mio capo,il mio cuore viene meno.Dégnati, Signore, di liberarmi;Signore, vieni presto in mio aiuto.Siano svergognati e confusiquanti cercano di togliermi la vita.Retrocedano, coperti d’infamia,quanti godono della mia rovina.Se ne tornino indietropieni di vergognaquelli che mi dicono: «Ti sta bene!».Esultino e gioiscano in tequelli che ti cercano;dicano sempre: «Il Signore ègrande!»quelli che amano la tua salvezza.Ma io sono <strong>povero</strong> e bisognoso:di me ha cura il Signore.Tu sei mio aiuto e mio liberatore:mio Dio, non tardare.O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei tuoi fedeli, concedi al tuopopolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché frale vicende del mondo, là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia(Domenica XXI del TO).• Contempla: fermati un attimo a “gustare” quanto la Parolaascoltata o l’esperienza di Francesco d’Assisi ti fanno comprendere delmodo di agire di Dio per il quale “regnare è servire” e del tuo modo diincarnare la sua volontà accogliendo il suo amore e testimoniandolo confedeltà e coerenza …5. RISONANZA COMUNITARIA SULLA PAROLA PREGATANell’ultimo momento comunitario della lectio, ciascuno è invitato a far risuonare, all’interno dellacomunità raccolta in preghiera, quanto lo Spirito gli ha suggerito e gli ha fatto comprendereattraverso il testo biblico. Non è una discussione sulla Parola, ma comunicazione personale che vaascoltata e accolta con rispetto: uno scambio fraterno dei doni dello Spirito, quale esperienza vivadi Chiesa.Per introdurre la condivisioneSia fatta la tua volontà … (FF 270)O santissimo Padre nostro:Creatore, Redentore, Consolatore e Salvatore nostro.Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra:affinché ti amiamo con tutto il cuore,sempre pensando te;con tutta l’anima,sempre desiderando te;con tutta la mente,indirizzando a te tutte le nostre intenzionie in ogni cosa cercando il tuo onore;e con tutte le nostre forze,spendendo tutte le nostre energiee i sensi dell’anima e del corpoin offerta di lode al tuo amore e non per altro;27


sua volontà, mostrandogli la via della salvezza. Ormai il suo cuore eracambiato. Non gl’importava più della spedizione in Puglia: solo bramavadi conformarsi al volere divino.3. APPROFONDISCI PER COMPRENDERE LA PAROLACon l’aiuto di una persona competente, approfondisci il senso del testo, per ricavarne delleindicazioni per il tuo vissuto. Si cercherà di sottolineare particolarmente il messaggio teologico e isignificati spirituali della Parola per la tua vita di credente, tenendo conto, ove possibile, delledomande emerse.4. ASSIMILA E MEDITA – PREGA E CONTEMPLAÈ il momento individuale della lectio: la Parola ascoltata e compresa va ora meditata e assimilata,pregata e contemplata. “Meditare” vuol dire far penetrare profondamente la Parola nell’intimitàdel tuo cuore e poi mobilitare tutte le tue energie per confrontare con essa il tuo vissuto attuale,operando così un’autentica conversione. Dall’ascoltare e meditare passa quindi a “pregare” laParola: è la tua risposta a Dio dopo averlo ascoltato; è dire “sì” alla sua volontà e al suo progettosu di te.• Medita: rileggi con calma meditativa i testi evangelici esanfrancescani proposti per la riflessione e soffermati su quelle parole /espressioni che senti “dicono” qualcosa del tuo vissuto attuale: cosamettono in luce? Verso dove orientano il tuo cammino?Puoi chiederti: - come intendi l’espressione “volontà di Dio”?- in che modo si è manifestato in te e come la stai ricercando perapprofondirla sempre meglio?- quali sono le difficoltà che incontri e quali, invece, i frutti che riscontri?Se hai tempo, prova a “scrutare” i seguenti testi sulla “volontà di Dio” (Mt7,21; 12,50 e 26,36-46; Gv 4,34 6,37-40; Lc 1,38 e 1,49; Ef 1,3-14) e sul“servire il Signore” (Gs 24; Mt 4,1-11; 8,15 e 10,24; Gv 15,15; Col 3,24).• Prega: riprendi una delle preghiere proposte e ripetila con paroletue … oppure fai diventare preghiera parte della Parola ascoltata e meditata.Se lo desideri, prega con queste parole:6PreghiamoConcedi a noi di volere sempre ciò che a te piace (FF 233)Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddioconcedi a noi miseri di fare, per tuo amore,ciò che sappiamo che tu vuoi,e di volere sempre ciò che ti piace,affinché interiormente purificati,interiormente illuminatie accesi dal fuoco dello Spirito Santo,possiamo seguire le orme del Figlio tuo diletto,il Signor nostro Gesù <strong>Cristo</strong>,e con l’aiuto della tua sola graziagiungere a te, o Altissimo,che nella Trinità perfetta e nell’Unità semplicevivi e regni e sei glorificato,Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli.Amen.2. LEGGIAMO E ASCOLTIAMO CON ATTENZIONE: Mt 20,20-28Leggiamo con attenzione il testo biblico: perché l’ascolto sia fruttuoso è necessario leggere concalma, pacatezza, equilibrio e partecipazione. Assumiamo un atteggiamento interiore di stupore edi meraviglia verso “questa” Parola di Dio come se la stessimo ascoltando per la prima volta: èinfatti la parola che il Signore desidera rivolgere proprio a noi, qui e ora! Dopo la proclamazione,vi sarà tempo per rileggere il testo personalmente e per rivolgere alla guida eventuali domande dichiarificazione.I. Dal «potere» al «servire» (Mt 20,20-28)20 Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figlie si prostrò per chiedergli qualcosa.21 Egli le disse: «Che cosa vuoi?».Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedanouno alla tua destra e uno alla tua sinistranel tuo regno».22 Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice3


che io sto per bere?».Gli dicono: «Lo possiamo».23 Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete;però sedere alla mia destra e alla mia sinistranon sta a me concederlo:è per coloro per i quali il Padre miolo ha preparato».24 Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli.25 Ma Gesù li chiamò a sé e disse:«Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e icapi le opprimono.26 Tra voi non sarà così;ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore27 e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo.28 Come il Figlio dell’uomo,che non è venuto per farsi servire,ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».II. Dal «mi piace» all’«è bene per me» (Legenda dei Tre Compagni: FF1399-1401)Dopo un anno, tra Perugia e Assisi fu conclusa la pace, e Francescorimpatriò insieme ai compagni di prigionia.1399 Passarono degli anni. Un nobile assisano, desideroso di soldi e digloria, prese le armi per andare a combattere in Puglia. Venuto a sapere lacosa, Francesco è preso a sua volta dalla sete di avventura. Così, per esserecreato cavaliere da un certo conte Gentile, prepara un corredo di pannipreziosi; poiché, se era meno ricco di quel concittadino, era però più largodi lui nello spendere. Una notte, dopo essersi impegnato anima e corponell’eseguire il suo progetto, e bruciava dal desiderio di mettersi in marcia,fu visitato dal Signore, che volle entusiasmarlo e sedurlo, sapendolo cosìbramoso di gloria, appunto con una visione fastosa Stava dormendo quandogli apparve uno che, chiamatolo per nome, lo condusse in uno splendidosolenne palazzo, in cui spiccavano, appese alle pareti, armature dacavaliere, splendenti scudi e simili oggetti di guerra. Francesco, incantato,4pieno di felicità e di stupore, domandò a chi appartenessero quelle armifulgenti e quel palazzo meraviglioso. Gli fu risposto che tuttoquell’apparato insieme al palazzo era proprietà sua e dei suoi cavalieri.Svegliatosi, s’alzò quel mattino pieno di entusiasmo. Interpretando il sognosecondo criteri mondani (egli non aveva ancora gustato pienamente lospirito di Dio), immaginava che sarebbe diventato un principe. Così,prendendo la cosa come presagio di eccezionale fortuna, delibera di partireverso la Puglia, per esser creato cavaliere da quel conte. Era più raggiantedel solito e, a molti che se ne mostravano sorpresi e chiedevano donde glivenisse tanta allegria, rispondeva: «Ho la certezza che diventerò un grandeprincipe».1400 Francesco aveva dato una prova sorprendente di cortesia e nobiltàd’animo il giorno precedente a quella visione, e possiamo credere che siastato quel gesto a meritargliela. Quel giorno infatti aveva donato a uncavaliere decaduto tutti gli indumenti, sgargianti e di gran prezzo, che si eraappena fatto fare.1401 Messosi dunque in cammino, [Francesco] giunse fino a Spoleto equi cominciò a non sentirsi bene. Tuttavia, preoccupato del suo viaggio,mentre riposava, nel dormiveglia intese una voce interrogarlo dove fossediretto. Francesco gli espose il suo ambizioso progetto.E quello: «Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?»Rispose: «Il padrone».Quello riprese: «Perché dunque abbandoni il padrone per seguire il servo,e il principe per ilsuddito?».Allora Francesco interrogò: «Signore, che vuoi ch’io faccia?» (At 9,6-7).Concluse la voce: «Ritorna nella tua città e là ti sarà detto cosa devi fare;poiché la visione che ti è apparsa devi interpretarlain tutt’altro senso».Destatosi, egli si mise a riflettere attentamente su questa rivelazione.Mentre il sogno precedente, tutto proteso com’egli era verso il successo,lo aveva mandato quasi fuori di sé per la felicità, questa nuova visione loobbligò a raccogliersi dentro di sé.Attonito, pensava e ripensava così intensamente al messaggio ricevuto, chequella notte non riuscì più a chiuder occhio.Spuntato il mattino, in gran fretta dirottò il cavallo verso Assisi, lieto edesultante. E aspettava che Dio, del quale aveva udito la voce, gli rivelasse la5

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