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La storia (siamo noi) di Francesco De Gregori. - Biagio Carrubba

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tutti rubano alla stessa maniera>>.<br />

Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso<br />

dentro casa quando viene la sera.<br />

Però la <strong>storia</strong> non si ferma davvero davanti<br />

a un portone,<br />

la <strong>storia</strong> entra dentro le stanze, le brucia<br />

la <strong>storia</strong> dà torto e dà ragione.<br />

<strong>La</strong> <strong>storia</strong> <strong>siamo</strong> <strong>noi</strong>, <strong>siamo</strong> <strong>noi</strong> che scriviamo le lettere,<br />

<strong>siamo</strong> <strong>noi</strong> che abbiamo tutto da vincere, tutto<br />

da perdere.<br />

E poi la gente, (perché è la gente che fa la <strong>storia</strong>)<br />

quando si tratta <strong>di</strong> scegliere e <strong>di</strong> andare,<br />

te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,<br />

che sanno benissimo cosa fare.<br />

Quelli che hanno letto milioni <strong>di</strong> libri<br />

e quelli che non sanno nemmeno parlare,<br />

ed è per questo che la <strong>storia</strong> dà i brivi<strong>di</strong>,<br />

perché nessuno la può fermare.<br />

<strong>La</strong> <strong>storia</strong> <strong>siamo</strong> <strong>noi</strong>, <strong>siamo</strong> <strong>noi</strong> padri e figli,<br />

<strong>siamo</strong> <strong>noi</strong>, bella ciao, che partiamo.<br />

<strong>La</strong> <strong>storia</strong> non ha nascon<strong>di</strong>gli,<br />

la <strong>storia</strong> non passa la mano.<br />

<strong>La</strong> <strong>storia</strong> <strong>siamo</strong> <strong>noi</strong>, <strong>siamo</strong> <strong>noi</strong> questo piatto<br />

<strong>di</strong> grano.<br />

Il tema della poesia-canzone.<br />

Il tema della poesia è il concetto <strong>di</strong> <strong>storia</strong> intesa come processo imperscrutabile e progresso<br />

inarrestabile degli uomini. <strong>La</strong> <strong>storia</strong> è vista, descritta e definita in vari mo<strong>di</strong> nella poesia ma ciò che<br />

risulta evidente dal testo è che la <strong>storia</strong> è fatta soprattutto dal popolo, dalla gente comune, dalla<br />

gente attiva che agisce e produce e non soltanto dagli in<strong>di</strong>vidui prescelti dalla sorte o da Dio.<br />

Dunque i protagonisti della poesia sono la <strong>storia</strong> e il popolo che agisce dentro lo <strong>storia</strong> e fa la <strong>storia</strong>.<br />

<strong>Francesco</strong> <strong>De</strong> <strong>Gregori</strong>, insomma, esclude, “l'astuzia della ragione” <strong>di</strong> G.W.F. Hegel (Stoccarda<br />

1770 – Berlino 1831) e anche la concezione provvidenzialistica della religione cattolica e delle<br />

filosofie teleologiche greche antiche e <strong>di</strong> quelle teologiche moderne. Inoltre <strong>De</strong> <strong>Gregori</strong> nella poesia<br />

non fa cenno alla teoria della <strong>storia</strong> <strong>di</strong> Karl Marx.<br />

<strong>La</strong> poesia è costruita in modo particolare e poetico per dare maggiore vivacità alla poesia ed i versi<br />

cambiano in base al canto e al controcanto della voce del poeta e della gente che lui ascolta.<br />

<strong>La</strong> poesia è <strong>di</strong>visa in <strong>di</strong>verse parti:<br />

I versi 1 – 7 sono prettamente poetici perché formati da varie metafore (metafore <strong>di</strong> invenzione);<br />

I versi 8 - 11 rappresentano una specie <strong>di</strong> “controcanto” alla voce del poeta espressa nei primi sette<br />

versi;<br />

Nei versi 12 – 15 <strong>De</strong> <strong>Gregori</strong> rappresenta la <strong>storia</strong> come forza al <strong>di</strong> sopra degli in<strong>di</strong>vidui quin<strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>pendente e sovrain<strong>di</strong>viduale la quale nel suo cammino e percorso non si ferma davanti a niente e<br />

nessuno e anzi travolge e devasta ogni cosa.<br />

In questi quattro versi la <strong>storia</strong> <strong>di</strong>venta la Tyche degli antichi greci la quale, in quanto dea e giu<strong>di</strong>ce,<br />

“dà torto e dà ragione” (v.15). <strong>La</strong> <strong>De</strong>a Tyche dà ragione a chi segue la <strong>storia</strong> e dà torto a chi non la<br />

segue;<br />

Nei versi 16 – 18 emerge, con chiarezza e fermezza, la tesi del poeta e cioè che la <strong>storia</strong> è fatta<br />

soprattutto dal popolo e dalla gente comune la quale nella <strong>storia</strong> impegna la propria vita e rischia<br />

tutta la sua esistenza e ogni persona in questo gioco esistenziale può vincere o perdere tutto. Come<br />

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