Effetto delle variazioni dell'uso e copertura del suolo sul clima ... - CNR
Effetto delle variazioni dell'uso e copertura del suolo sul clima ... - CNR
Effetto delle variazioni dell'uso e copertura del suolo sul clima ... - CNR
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Processi chimico-fisici <strong>del</strong> <strong>clima</strong><br />
Q = Q 0 He(h Q - z) exp i(ω 0 t + k 0 x)<br />
Con: k 0 =2π/L; ω 0 = 2 π / giorno;<br />
Q 0 = ω 0 N 2 h Q ; N 2 = gΘ z /Θ;<br />
h Q = µ Q<br />
-¹ = 1000m<br />
A questo punto è stata introdotta la definizione<br />
di stream function ed è stata risolta l’equazione<br />
per questa nuova variabile in diverse<br />
condizioni ambientali.<br />
Successivamente è stata scritta la soluzione in<br />
termini di velocità verticale w in presenza di<br />
forzanti di diversa natura (Fig. 2) <strong>del</strong>la perturbazione<br />
di temperatura δθ λ , e <strong>del</strong>la perturbazione<br />
<strong>del</strong>la frequenza di Brünt-Väisäla, N CBL ,<br />
al top <strong>del</strong>lo strato limite convettivo.<br />
Poiché è noto che nella stagione estiva, dopo<br />
il tramonto, l’intensità <strong>del</strong> vento decresce<br />
rapidamente, è stato calcolato il moto verticale,<br />
o updraft, che deriva dall’energia potenziale<br />
residua (Fig. 3).<br />
I ri<strong>sul</strong>tati di questa ricerca possono essere<br />
riassunti come segue.<br />
Le condizioni ambientali, compresa la distribuzione<br />
<strong><strong>del</strong>le</strong> disomogeneità <strong>del</strong> terreno e le<br />
loro caratteristiche ed il vento a grande scala,<br />
riducono il contrasto termico e l’updraft<br />
generato termicamente. Tale updraft al top<br />
<strong>del</strong>lo strato superficiale è più intenso in presenza<br />
di vento debole.<br />
Un flusso moderato (3 – 4 m/s) e la presenza<br />
di disomogeneità <strong>del</strong>la superficie modificano<br />
i parametri fisici ambientali e favoriscono la<br />
formazione di nubi attraverso una intensificazione<br />
dei moti verticali al top <strong>del</strong>lo strato<br />
limite atmosferico e lo spostamento <strong>del</strong> flusso<br />
verticale dalle zone non vegetate a quelle<br />
vegetate dove, di conseguenza, la stabilità si<br />
indebolisce.<br />
Il contributo <strong>del</strong>lo stress dovuto al vento<br />
diviene rilevante in presenza di vento di fondo<br />
moderato. Nel caso in cui esso superi i 5 m/s<br />
la velocità verticale è mantenuta dall’effetto<br />
meccanico indotto dalla rugosità <strong>del</strong>la superficie<br />
e quindi dal tipo di <strong>copertura</strong> <strong>del</strong> <strong>suolo</strong>.<br />
Dopo il tramonto, quando il flusso di fondo e<br />
il forzante diabatico sono più deboli, la energia<br />
potenziale disponibile può favorire lo sviluppo<br />
di processi convettivi serali.<br />
4 PROSPETTIVE FUTURE<br />
Lo sviluppo futuro <strong>del</strong>la teoria qui presentata<br />
consisterà in primo luogo in una validazione<br />
<strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo, passo preliminare per la elaborazione<br />
di un mo<strong>del</strong>lo più complesso. Tale validazione<br />
è stata programmata, in collaborazione<br />
con i colleghi <strong>del</strong>la Università di Leeds ed<br />
Figura 2: Velocità verticale al top <strong>del</strong>lo strato limite planetario<br />
indotta da sorgente diabatica e rugosità, w (Q,τ) ,<br />
(linea continua), dalla sola sorgente diabatica, w Q , (linea<br />
tratteggiata), dalla sola rugosità, w τ , (linea punteggiata).<br />
Figura 3: Velocità verticale media nello strato limite planetario<br />
dopo il tramonto.<br />
127