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La strage di Regnano del 23 novembre 1944.pdf - Aicod

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anda <strong>del</strong>l'Argegna e poi <strong>del</strong>la III Brigata Garibal<strong>di</strong> “<strong>La</strong> Spezia”.Questa ipotesi è confermata da<br />

Domenico Azzari, commissario politico e poi comandante <strong>del</strong>la III Brigata Garibal<strong>di</strong> "<strong>La</strong> Spezia"<br />

che ritiene che l'attacco contro la nostra base <strong>di</strong> <strong>Regnano</strong> fosse stato preparato già "da giorni" (5).<br />

<strong>La</strong> <strong>strage</strong>. I fatti noti.<br />

<strong>La</strong> fonte più ricca <strong>di</strong> informazioni, positive e negative, è il Liber Chronicus <strong>del</strong>la Parrocchia <strong>di</strong> S.<br />

Margherita (6) steso dall'allora parroco don Paolo Tomaselli, nato ad Albareto il 4.4.1918, parroco<br />

<strong>di</strong> <strong>Regnano</strong> dal 1.7.1943 al 1.4.1950, vivente. Questi descrisse i fatti avvenuti nella sua parrocchia<br />

fortemente interessata dal movimento partigiano e dalle azioni e reazioni tedesche, in particolar<br />

modo e cruenza durante il 1944.<br />

Il Tomaselli scrive: "<strong>23</strong> <strong>novembre</strong>. Era continuata nell'ottobre e <strong>novembre</strong> l'azione <strong>di</strong> molestia da<br />

parte dei Partigiani contro i presi<strong>di</strong> <strong>del</strong>l'esercito tedesco e le truppe che transitando sulla nostra<br />

strada affluivano al fronte <strong>del</strong>la Garfagnana. Il colpo più ar<strong>di</strong>to fu quello <strong>del</strong> 21 <strong>novembre</strong> (in<br />

realtà fu il 22 <strong>novembre</strong>, nota mia). All'alba <strong>di</strong> questo giorno un manipolo <strong>di</strong> partigiani scese a<br />

Montefiore, pose asse<strong>di</strong>o al presi<strong>di</strong>o ivi istallato e con l'azione improvvisa ne determinarono la<br />

resa catturando tutti i suoi effettivi non più <strong>di</strong> 15 o 16 uomini in tutto. Solo il sergente che -li<br />

comandava era tedesco, tutti i militari erano russi. Selle prime ore <strong>del</strong> mattino infatti vedemmo<br />

passare in paese i nostri partigiani i quali, trionfalmente scortavano il nemico catturato <strong>di</strong>retto al<br />

Comando che aveva sede in <strong>Regnano</strong>. Ammaestrati dalla dolorosa esperienza passata, per questa<br />

azione, anche se brillantemente, un subito timore invase l'animo <strong>di</strong> tutti (..) (DIAFERIA, pp. 378 -<br />

Come era preve<strong>di</strong>bile la reazione tedesca fu imme<strong>di</strong>ata, terribile, sanguinosa. All'alba <strong>del</strong> giorno<br />

dopo, <strong>23</strong> ' <strong>novembre</strong>, <strong>Regnano</strong> si trovò improvvisamente circondato da imponenti forze tedesche<br />

convergenti da tutti i coman<strong>di</strong> <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> <strong>del</strong>la zona (Fivizzano - Casola - Metra) in tutto cinque o<br />

seicento uomini desiderosi <strong>di</strong> vendetta e assetati <strong>di</strong> sangue e <strong>di</strong> rapina. <strong>La</strong> frazione ---Castello", da<br />

precise informazioni ed in<strong>di</strong>cazioni, era risultato loro sede <strong>del</strong> Comando Partigiano, quin<strong>di</strong><br />

esclusivamente contro <strong>di</strong> esso fu <strong>di</strong>retta l'azione <strong>di</strong> rappresaglia. 1 movimenti <strong>di</strong> impostazione <strong>del</strong>le<br />

truppe per l'asse<strong>di</strong>o <strong>di</strong> detta zona erano stati effettuati dal comando tedesco con tale or<strong>di</strong>ne e<br />

silenzio da non destare in paese alcun sospetto. Numerosi fe<strong>del</strong>i infatti, fin dalle prime ore <strong>del</strong><br />

mattino erano affluiti regolarmente alla chiesa per assistere e partecipare alle funzioni <strong>di</strong> suffragio<br />

che qui a <strong>Regnano</strong> si usano celebrare senza interruzioni per tutto il mese <strong>di</strong> <strong>novembre</strong>. Alcuni <strong>di</strong><br />

essi avevano bensì incontrati per via schiere <strong>di</strong> militari: ma non avendo da essi subito molestia, non<br />

ne avevano tratto argomento <strong>di</strong> pericolo. Si inizia così nella calma e nel raccoglimento abituale lei<br />

Santa Messa mentre fuori i placi<strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni si stavano recando i loro lavori campestri. Ma ecco<br />

improvvisamente un razzo <strong>di</strong> segnalazione solcare con bagliore sinistro il cielo; a questo ne fa<br />

seguito un altro <strong>di</strong> risposta; poi un altro e un altro ancora. E poi è tutta una miriade <strong>di</strong> razzi che<br />

s'innalzano si incrociano nell'aria, che danzano il peana <strong>di</strong> morte. E' il segnale d'inizio <strong>del</strong>la<br />

cru<strong>del</strong>e e sanguinosa vendetta tedesca che improvvisa s'abbatte, spietata ed unica sul <strong>di</strong>sgraziato<br />

paesello. Un rombo pauroso fa seguito alle segnalazioni. I moschetti, i fucili mitragliatori, le<br />

mitragliatrici leggere c pesanti, a centinaia e centinaia cantano con voce sinistra, e recano la<br />

morte a moltissimi infelici innocenti. E' tutto un frastuono, pauroso, altissimo <strong>di</strong> grida selvaggia, <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> spari, <strong>di</strong> crepitio, <strong>di</strong> scoppi <strong>di</strong> bombe a mano tedesche che fa tremare la terra, le case e<br />

tutto il paese e mette nel cuore e nell'animo l'angoscia e il terrore " (DIAFERIA, pp. 379-380).<br />

Altri racconti e<strong>di</strong>ti dettagliati non risultano a me esistenti ma <strong>del</strong>la <strong>strage</strong> si ha menzione in molte<br />

opere sulla Resistenza in Lunigiana, <strong>di</strong> cui si allega, in appen<strong>di</strong>ce, una breve selezione <strong>di</strong> titoli.<br />

Fondamentale è però rilevare, ora (si tornerà poi sull'argomento), che la descrizione doviziosa <strong>di</strong><br />

particolari <strong>del</strong> Tomaselli s: interrompe bruscamente al periodo suddetto perché la parte successiva,<br />

in cui egli aveva descritto nei particolari i fatti è stata strappata. M. Diaferia afferma ma, alla nota<br />

296 (7) che "L 'estensore per il periodo <strong>del</strong>la resistenza, don Paolo Tomaselli tuttora vivente e<br />

parroco in Albareto, ricorda <strong>di</strong> aver compilato completamente il liber chronicus, ma non rammenta<br />

alcuna pagina strappata: rievoca soltanto un episo<strong>di</strong>o in cui aveva fatto consultare il Iiber ad<br />

alcuni ricercatori, questi ultimi avrebbero stracciato probabilmente le pagine mancanti. E' più<br />

verosimile - continua Marco Diaferia - che nei fogli stracciati si narrasse <strong>di</strong> fatti coinvolgendo<br />

personaggi che hanno <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong>strutto i brani che li compromettevano.<br />

Abbiamo formulato questa ipotesi perché, richiedendo al parroco un colloquio più approfon<strong>di</strong>to,

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