Allegato 1 schede habitat - Parco di Montevecchia e della Valle del ...

La manutenzione di sentieri e delle piste di accesso ai fondi agricoli deve essere condotta
nel massimo rispetto di tutte le componenti vegetali del bosco e non deve favorire la
proliferazione delle piante esotiche.
In relazione alle dinamiche che portano a questo habitat forestale partendo dai prati magri,
si devono mantenere situazioni a mosaico riducendo gli stadi con rovo e/o arbusti a piccoli
lembi marginali (di tipo ecotonale), quantunque su superfici ritenute significative per il
mantenimento della piccola fauna.
‣ Misure gestionali
Misure da incentivare:
modalità selvicolturali improntate all'uso sostenibile delle risorse forestali e rivolte
alla ricostituzione ed al miglioramento della funzionalità ecosistemica;
controllo delle specie esotiche invasive e del rovo quando forma una copertura
uniforme nel sottobosco;
impiego di piantine forestali di provenienza locale;
mantenimento delle radure boschive e conservazione delle fasce ecotonali;
gestione orientata al mantenimento delle popolazioni di specie di interesse
conservazionistico, in particolare delle specie di orchidee.
Misure da evitare:
indirizzi selvicolturali differenti da quelli naturalistici;
governo a ceduo;
apertura di nuove strade o sentieri.
Misure compatibili:
ripulitura dal rovo e/o dallo strato arbustivo in specifiche aree (soprattutto nelle
radure e in prossimità dei prati magri);
realizzazione di radure (sopratutto a discapito del rovo) per finalità
conservazionistiche (prati magri, presenza di orchidee, ecc.).
Misure di piano proposte:
selvicoltura naturalistica indirizzata al mantenimento, al miglioramento ed
all'incremento dell'habitat;
controllo e/o eradicazione delle specie forestali esotiche invasive;
mantenimento delle radure e delle fasce ecotonali;
monitoraggio biologico.
‣ Conflitti generati dalle misure
Si ritiene che per il loro potenziale biologico e per la loro fragilità ecologica, i prati magri
(habitat 6210) devono avere la priorità gestionale anche a discapito dell‟integrità dell‟habitat
91AA.
‣ Monitoraggio
Indicatori di buono stato di conservazione sono la continuità d‟habitat e la presenza di
specie di Quercetalia pubescentis, Trifolio-Geranietea e Festuco-Brometea (queste ultime
soprattutto nella variante più termofila e nelle formazioni aperte). Sono indicatori di un
cattivo stato di conservazione l‟elevata copertura percentuale del rovo nonché di piante
esotiche. In generale, i parametri demo-strutturali del bosco possono essere ritenuti validi
indicatori nel monitoraggio di questo habitat.
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