Allegato 1 schede habitat - Parco di Montevecchia e della Valle del ...
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Boschi mesofili a dominanza <strong>di</strong> Quercus robur, Q. petraea, Q. cerris e Carpinus betulus<br />
caratterizzati da un sottobosco molto ricco con numerose geofite a fioritura tardo invernale.<br />
Si sviluppano in situazioni più o meno pianeggianti o in posizione <strong>di</strong> sella o nel fondo <strong>di</strong><br />
piccole depressioni su suolo profondo ricco in humus. L‟<strong>habitat</strong> si <strong>di</strong>stribuisce<br />
prevalentemente nel piano mesotemperato sia nel settore Alpino-orientale che lungo la<br />
catena appenninica.<br />
In base alla composizione floristica e alle caratteristiche ecologiche e biogeografiche si<br />
<strong>di</strong>stinguono varie tipologie forestali attribuibili all‟<strong>habitat</strong> in oggetto:<br />
...<br />
2) Carpineti <strong>del</strong> piano collinare ad impronta illirica dei settori alpini esterni <strong>del</strong>l‟Italia nordorientale.<br />
Sono boschi edafomesofili a <strong>di</strong>stribuzione illirica che si sviluppano nel piano<br />
collinare (200-500 m) su suoli evoluti e profon<strong>di</strong> prevalentemente nelle parti inferiori dei<br />
rilievi o nelle doline. Accanto alla specie dominante (Carpinus betulus) possono esserci<br />
Prunus avium, Quercus petraea, Castanea sativa e Robinia pseudoacacia. Il sottobosco è<br />
caratterizzato da molte geofite primaverili quali Galanthus nivalis, Primula vulgaris,<br />
Erythronium dens-canis, Gagea lutea, Corydalis sp.pl., Anemone nemorosa, A.<br />
rapunculoides, Crocus napolitanus (= C. vernus subsp. vernus) e da Ruscus aculeatus, Scilla<br />
autumnalis, Lathyrus venetus e Lathraea squamaria.<br />
...<br />
5) Querceti su suoli neutro-aci<strong>di</strong> <strong>del</strong> Collio e <strong>del</strong>le colline moreniche a Quercus petraea. Si<br />
tratta <strong>di</strong> querceti (Quercus petraea) a <strong>di</strong>stribuzione illirica che si sviluppano nel piano<br />
collinare (200-500 m) su suoli da neutri ad aci<strong>di</strong>. Sono boschi zonali che si sviluppano nei<br />
versanti dei rilievi collinari a flysch o conglomerati. Accanto alla specie dominante sono<br />
frequenti Ostrya carpinifolia, Carpinus betulus e Prunus avium. Nel sottobosco sono<br />
frequenti Ruscus aculeatus, Carex umbrosa e Primula vulgaris.<br />
‣ Inquadramento <strong>del</strong>l’<strong>habitat</strong> nel SIC<br />
A questo <strong>habitat</strong> sono state assegnate le formazioni forestali <strong>del</strong> SIC in cui sono presenti<br />
specie quercine (Quercus cerris, Q. petraea, Q.pubescens e Q. robur), carpini (Carpinus<br />
betulus e Ostrya carpinifolia) e castagno in consorzi misti o a dominanza locale <strong>di</strong> due<br />
oppure eccezionalmente una specie <strong>di</strong> quelle sopra citate. A questa estrema variabilità nella<br />
composizione <strong>del</strong> soprassuolo, fortemente con<strong>di</strong>zionata dalle scelte selvicolturali,<br />
corrisponde una minor variabilità <strong>del</strong>lo strato erbaceo, in<strong>di</strong>rettamente con<strong>di</strong>zionato dagli<br />
interventi antropici.<br />
Nel Formulario Standard ufficiale i boschi a dominanza <strong>di</strong> castagno erano stati assegnati ad<br />
un <strong>habitat</strong> <strong>di</strong>stinto (9260: Boschi <strong>di</strong> Castanea sativa). Tuttavia si deve notare che:<br />
sulla base <strong>di</strong> rilevamenti <strong>di</strong>retti si è constato come il castagno sia spesso solo localmente<br />
dominante;<br />
il castagno presenta uno scarso o nullo reclutamento;<br />
in molte aree <strong>del</strong> SIC le <strong>di</strong>namiche naturali in atto prevedono il ritorno <strong>del</strong>le specie<br />
autoctone (nel Sud Alpi il castagno deve essere infatti considerata come specie<br />
introdotta dall‟uomo in epoca romana oppure secondo alcuni pre-romana);<br />
gli esemplari <strong>di</strong> castagno presentano problemi fitosanitari, non da ultimo il cinipide<br />
galligeno;<br />
il castagno mostra una scarsa vocazionalità su terreni basici e/o soggetti a forte stress<br />
idrico, come molti <strong>di</strong> quelli presenti nel SIC in cui è presente;<br />
il castagno è riportato tra le specie in<strong>di</strong>cative <strong>del</strong>l‟<strong>habitat</strong> 91L0 (Manuale EUR27), tanto<br />
che il Manuale Italiano riporta per l‟<strong>habitat</strong> 9260 (in “Dinamiche e contatti”): „Rapporti<br />
seriali: i castagneti rappresentano quasi sempre formazioni <strong>di</strong> sostituzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<br />
tipologie boschive. In particolare occupano le aree <strong>di</strong> potenzialità per boschi‟ ... come i<br />
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