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Orientamento alla scelta dei filtri solari e selettivi - PO Professional ...

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EDUCATIONAL<br />

Fig. 2<br />

Le radiazioni<br />

<strong>solari</strong> suddivise in<br />

fasce. In questa<br />

figura si evidenzia<br />

la proprietà<br />

ionizzante di<br />

alcune radiazioni<br />

e la larghezza<br />

delle fasce di<br />

frequenza delle<br />

varie componenti.<br />

Le radiazioni<br />

del “visibile”<br />

sono una piccola<br />

porzione delle<br />

razioni <strong>solari</strong>.<br />

Radiazione Infrarossa<br />

È la radiazione a più bassa energia è quindi la<br />

meno pericolosa. Si tratta in pratica di energia<br />

termica, insufficiente a alterare i legami<br />

chimici nella quantità a cui siamo esposti. La<br />

sua eventuale pericolosità è legata ad esposizione<br />

a sorgenti artificiali infrarosse molto<br />

intense (ad esempio nelle fonderie o durante<br />

processi di saldatura). È stato dimostrato che<br />

in alcuni casi la radiazione infrarossa può fungere<br />

da elemento catalizzatore nell’aumentare<br />

il danno da radiazione ultravioletta.<br />

L’infrarosso si differenzia in:<br />

1. Porzione corta (760-15000 nm). È assorbita<br />

in maggior parte dal cristallino (ove genera<br />

la cataratta efoliativa, legata all’effetto termico).<br />

Il problema è a carico di chi è costretto a<br />

fissare per lunghi periodi le fonti di emissione<br />

infrarosse, come ad esempio lavoratori delle<br />

acciaierie, vetrai, saldatori ecc.<br />

Particolare aspetto è la retinite solare proveniente<br />

da prolungata osservazione diretta del<br />

sole (eclissi).<br />

2. Porzione lunga (15000 nm-1 mm). Molto<br />

debole negli effetti dannosi, è completamente<br />

assorbita dal film lacrimale e d<strong>alla</strong> cornea.<br />

Le radiazioni di interesse visivo-oculare<br />

Ultravioletti<br />

La ricerca nel campo della protezione si è<br />

concentrata in un primo tempo sulla componente<br />

più pericolosa della radiazione Solare:<br />

l’ultravioletto.<br />

Non avendo effetti sulla visione, l’obiettivo<br />

di tutti i produttori è stata la sua completa<br />

eliminazione. Obiettivo raggiunto facilmente<br />

ormai da quasi tutti i <strong>filtri</strong> in materiale organico<br />

presenti sul mercato, mentre non è sempre<br />

raggiunto dai <strong>filtri</strong> in vetro a causa della<br />

difficoltà nell’inserire pigmenti che assorbono<br />

l’UV senza influire eccessivamente sul colore<br />

del filtro (soprattutto nel caso di <strong>filtri</strong> in vetro<br />

grigi o verdi).<br />

Al fine di aumentare la protezione, l’assorbimento<br />

UV è stato esteso fino a 400 nm,<br />

comprendendo una piccola zona del visibile<br />

che ha scarsi influenza sulla visione. Questo<br />

anche perché non è possibile eliminare al<br />

100% il filtraggio degli UV nel passaggio di<br />

pochi nanometri di lunghezza d’onda, per cui<br />

è gioco forza avere <strong>filtri</strong> che pur impedendo<br />

il passaggio delle componenti UV tendono<br />

a filtrare un piccola parte del “visibile”. Anche<br />

per questo motivo, nonostante le norme<br />

stabiliscano che la radiazione ultravioletta si<br />

fermi a 380 nm, si parla comunemente di <strong>filtri</strong><br />

UV400.<br />

Infrarosso<br />

Per quanto riguarda l’Infrarosso, non trattandosi<br />

di radiazione ritenuta pericolosa, non<br />

sono stati fatti sforzi specifici, se non per alcune<br />

applicazioni in alta montagna o per scopi<br />

commerciali. Inoltre risulta estremamente<br />

difficoltoso ottenere l’eliminazione della componente<br />

infrarossa, pertanto anche nei <strong>filtri</strong><br />

non industriali caratterizzati d<strong>alla</strong> protezione<br />

d<strong>alla</strong> radiazione Infrarossa, si tratta sempre<br />

solo di una parziale attenuazione.<br />

Inoltre filtrando la radiazione infrarossa si ottiene<br />

inevitabilmente anche una attenuazione<br />

della radiazione di colore rosso, a scapito della<br />

visibilità <strong>dei</strong> segnali stradali e di pericolo.<br />

Visibile<br />

È la zona più delicata in cui intervenire in<br />

quanto ogni intervento influisce simultanea-<br />

102 P.O. <strong>Professional</strong> Optometry ® Marzo 2009

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