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Analisi di parametri meteomarini per studi energetici e ... - CNR

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<strong>Analisi</strong> <strong>di</strong> <strong>parametri</strong> <strong>meteomarini</strong> <strong>per</strong> stu<strong>di</strong><br />

<strong>energetici</strong> e morfo<strong>di</strong>namici <strong>di</strong> lungo <strong>per</strong>iodo<br />

C. Bran<strong>di</strong>ni, A. Orlan<strong>di</strong>, A. Ortolani, G. Giuliani, B. Gozzini<br />

Istituto <strong>di</strong> Biometeorologia, <strong>CNR</strong>, Firenze, Italia<br />

bran<strong>di</strong>ni@lamma.rete.toscana.it<br />

SOMMARIO: L’elaborazione degli spettri <strong>di</strong> energia prodotti dai modelli correntemente usati <strong>per</strong> le previsioni/analisi<br />

del moto ondoso, archiviati al più alto livello <strong>di</strong> risoluzione <strong>di</strong>sponibile, <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> conservare<br />

la traccia del complesso <strong>di</strong> generazione e propagazione delle onde energeticamente più significative,<br />

utile sia negli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> evoluzione climatica, sia nella costruzione <strong>di</strong> dati <strong>di</strong> input o forzanti <strong>per</strong> i modelli<br />

<strong>di</strong> scala locale e costiera. Gli effetti dei cambiamenti climatici indotti, in questo caso, da variazioni nel regime<br />

anemologico, possono essere stu<strong>di</strong>ati attraverso l’evoluzione della traccia spettrale <strong>di</strong> un numero<br />

eventualmente molto grande <strong>di</strong> eventi, opportunamente combinati tra loro, <strong>per</strong> applicazioni <strong>di</strong> morfo<strong>di</strong>namica<br />

costiera o <strong>per</strong> lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> particolari <strong>di</strong>namiche biologiche.<br />

1 IL PROBLEMA SCIENTIFICO<br />

1.1 Cambiamenti climatici e moto ondoso<br />

In anni recenti un crescente numero <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sui<br />

cambiamenti climatici si è concentrato sul problema<br />

dell’innalzamento del livello me<strong>di</strong>o marino,<br />

a causa dello scioglimento dei ghiacci polari,<br />

con conseguenze drammatiche <strong>per</strong> molte<br />

aree costiere. Nell’area Me<strong>di</strong>terranea tuttavia,<br />

le reti <strong>di</strong> misurazione del livello me<strong>di</strong>o marino<br />

non evidenziano, almeno fino ad oggi, un trend<br />

<strong>di</strong> crescita significativamente <strong>di</strong>verso dal <strong>per</strong>iodo<br />

precedente. Ciononostante appare preoccupante<br />

l’avanzamento del mare in molti tratti,<br />

a causa <strong>di</strong> processi erosivi. Le cause <strong>di</strong> quest’erosione<br />

sono molteplici, spesso <strong>di</strong> origine<br />

antropica, in parte valutabili come conseguenza<br />

<strong>di</strong>retta o in<strong>di</strong>retta dei cambiamenti climatici<br />

(la <strong>di</strong>minuzione degli apporti soli<strong>di</strong> fluviali<br />

non è, ad esempio, solo dovuta alla politica <strong>di</strong><br />

uso del territorio, ma anche alla riduzione delle<br />

portate fluviali e degli eventi <strong>di</strong> piena).<br />

È lecito attendersi che l’innalzamento del livello<br />

me<strong>di</strong>o marino produrrà cambiamenti geomorfo<strong>di</strong>namici<br />

che stabiliranno nuove con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> equilibrio (eventualmente in rapido cambiamento)<br />

tra le caratteristiche morfologiche,<br />

geologiche e idro<strong>di</strong>namiche delle coste. Tuttavia<br />

le proiezioni future riguardanti i profili <strong>di</strong><br />

costa sommersi, si limitano a stabilire l’intersezione<br />

del futuro livello me<strong>di</strong>o marino col profilo<br />

attuale della linea <strong>di</strong> riva senza tener conto <strong>di</strong><br />

questa risposta (morfo<strong>di</strong>namica) dei litorali.<br />

L’elemento chiave <strong>per</strong> la caratterizzazione<br />

dell’idro<strong>di</strong>namica costiera (e quin<strong>di</strong> della<br />

morfo<strong>di</strong>namica) consiste nella valutazione del<br />

flusso <strong>di</strong> energia ondosa, che investe la costa e<br />

ha un carattere strettamente locale. Le implicazioni<br />

legate alla <strong>di</strong>namica del flusso <strong>di</strong> energia<br />

ondosa, non si manifestano solo nei processi<br />

<strong>di</strong> trasporto solido, ma anche nel campo<br />

dei fenomeni biologici. L’interrelazione tra se<strong>di</strong>menti<br />

sospesi e <strong>di</strong>namiche biogeochimiche,<br />

o lo sviluppo abnorme <strong>di</strong> talune specie algali<br />

dannose, ad esempio, possono essere correlate<br />

all’incremento o all’indebolimento <strong>di</strong> meccanismi<br />

<strong>di</strong> turbolenza idro<strong>di</strong>namica, <strong>di</strong>pendenti<br />

dal flusso <strong>di</strong> energia ondosa e quin<strong>di</strong> da<br />

variazioni del regime anemologico.<br />

Lo sviluppo della modellistica atmosferica e<br />

<strong>di</strong> moto ondoso <strong>per</strong>mette oggi <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione<br />

un crescente numero <strong>di</strong> dati <strong>meteomarini</strong>,<br />

e <strong>di</strong> ricostruire gli eventi significativi<br />

prodotti negli ultimi decenni. Questa informazione<br />

è <strong>di</strong> elevata risoluzione e <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre<br />

<strong>di</strong> dati <strong>di</strong> informazione che, una volta<br />

validati, possono essere elaborati <strong>per</strong> applicazioni<br />

ambientali.<br />

501


Clima e cambiamenti climatici: le attività <strong>di</strong> ricerca del <strong>CNR</strong><br />

1.2 Il flusso dell’energia d’onda<br />

L’idro<strong>di</strong>namica costiera è dominata da fenomeni<br />

<strong>di</strong> circolazione nei quali il moto ondoso<br />

gioca un ruolo dominante.<br />

Molte quantità caratteristiche delle con<strong>di</strong>zioni<br />

del mare <strong>di</strong>pendono in modo non lineare<br />

dall’altezza d’onda incidente. Ad esempio, <strong>di</strong>pendono<br />

dal quadrato dell’altezza d’onda: il<br />

cosiddetto ra<strong>di</strong>ation stress (tensione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione)<br />

che determina, tramite i suoi gra<strong>di</strong>enti<br />

spaziali, il set-up d’onda, le correnti litoranee,<br />

le rip currents, le celle <strong>di</strong> circolazione; la turbolenza,<br />

che può essere correlata al rateo locale<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ssipazione dell’energia ondosa; il<br />

trasporto solido (prevalentemente in sospensione,<br />

ma spesso espresso nella forma <strong>di</strong> trasporto<br />

totale) che <strong>di</strong>pende dal flusso <strong>di</strong> energia<br />

entrante nella zona dei frangenti; il trasporto<br />

<strong>di</strong> massa su<strong>per</strong>ficiale (Stokes drift) che<br />

dà un contributo non trascurabile al moto <strong>di</strong><br />

particelle flottanti.<br />

Nella determinazione delle quantità sopra descritte,<br />

e in molte applicazioni, appare limitativo,<br />

se non sbagliato, fare riferimento a <strong>parametri</strong><br />

<strong>di</strong> moto ondoso ottenuti attraverso l’elaborazione<br />

statistica <strong>di</strong> dati già espressi in<br />

forma sintetica (altezza d’onda significativa<br />

H s , <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> picco T p , <strong>di</strong>rezione me<strong>di</strong>a D m ).<br />

L’elaborazione <strong>di</strong> questi dati è fonte <strong>di</strong> una<br />

notevole <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> informazione, non <strong>per</strong>mette<br />

<strong>di</strong> evidenziare regimi <strong>di</strong>stinti (che spesso<br />

si sovrappongono) e non consente <strong>di</strong> esaminare<br />

le forzanti locali che costituiscono le<br />

con<strong>di</strong>zioni al contorno <strong>per</strong> i modelli <strong>di</strong> propagazione<br />

delle onde, <strong>di</strong> trasporto solido, <strong>di</strong> <strong>di</strong>namica<br />

biogeochimica.<br />

2 ATTIVITÀ DI RICERCA<br />

2.1 Sistemi <strong>di</strong> analisi e previsione delle onde<br />

I sistemi previsionali e <strong>di</strong> analisi, basati su<br />

modelli numerici <strong>per</strong> il calcolo del moto ondoso<br />

e delle correnti marine dalle scale <strong>di</strong> bacino<br />

alle scale regionali e costiere, hanno acquisito<br />

un <strong>di</strong>screto grado <strong>di</strong> affidabilità. I dati<br />

prodotti da questi sistemi possono oggi essere<br />

utilizzati <strong>per</strong> propagare a costa, e al livello<br />

<strong>di</strong> dettaglio desiderato, le con<strong>di</strong>zioni iniziali,<br />

i dati al contorno e le forzanti <strong>per</strong> specifici<br />

modelli <strong>di</strong> dettaglio, che descrivono le caratteristiche<br />

idro<strong>di</strong>namiche della fascia costiera<br />

e il trasporto solido.<br />

Presso il laboratorio LaMMA del <strong>CNR</strong> Ibimet<br />

è attivo un sistema <strong>di</strong> previsioni/analisi meteomarine,<br />

le cui componenti fondamentali<br />

sono:<br />

- un modello meteorologico a mesoscala, a<br />

fisica completa, in grado <strong>di</strong> fornire tutte le<br />

forzanti atmosferiche ai modelli marini<br />

(WRF); il modello o<strong>per</strong>ativo viene inizializzato<br />

4 volte al giorno utilizzando i dati <strong>di</strong><br />

analisi dei modelli a scala globale NCEP ed<br />

ECMWF con risoluzione spaziale <strong>di</strong> 10 km<br />

sull'intero bacino del Me<strong>di</strong>terraneo, al fine<br />

<strong>di</strong> ottenere previsioni ad alta affidabilità <strong>per</strong><br />

l’inizializzazione <strong>di</strong> modelli marini;<br />

- un modello non stazionario <strong>di</strong> previsione<br />

del moto ondoso in acque profonde, che descrive<br />

i processi <strong>di</strong> generazione, propagazione<br />

e trasformazione del moto ondoso<br />

(WW3); Il modello è o<strong>per</strong>ativo presso il<br />

LaMMA con una risoluzione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

10 Km su tutta l’area me<strong>di</strong>terranea, e <strong>di</strong> circa<br />

2 Km sull’area regionale toscana.<br />

2.2 L’elaborazione delle informazioni acquisite<br />

Le quantità legate al flusso <strong>di</strong> energia ondosa<br />

che investe un dato tratto <strong>di</strong> costa, quali il trasporto<br />

solido totale, sono espresse in funzione<br />

del quadrato dell’altezza d’onda incidente,<br />

ad esempio si può porre<br />

P =<br />

2<br />

i<br />

kH i<br />

sin(2θ<br />

)<br />

(1)<br />

La quantità sopra descritta si riferisce al rateo<br />

<strong>di</strong> trasporto solido e va quin<strong>di</strong> moltiplicata<br />

<strong>per</strong> l’intervallo <strong>di</strong> tempo Ät i nel quale si assumono<br />

approssimativamente costanti le caratteristiche<br />

<strong>di</strong> un certo stato <strong>di</strong> mare. Quest’ultimo<br />

è descritto nella maniera più appropriata<br />

attraverso spettri <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong> energia S(f,θ),<br />

che sono le tipiche variabili utilizzate all’interno<br />

dei modelli <strong>di</strong> propagazione del moto<br />

ondoso. L’altezza d’onda significativa, ottenuta<br />

a partire dallo spettro, è data da:<br />

502


Impatti dei cambiamenti climatici<br />

H m<br />

= 4 m<br />

0<br />

0<br />

dove m 0 è calcolato attraverso la relazione:<br />

2π<br />

∞<br />

m = ∫∫ S ( f , θ dfdθ<br />

0<br />

)<br />

0 0<br />

(2)<br />

(3)<br />

Agli effetti del trasporto solido prodotto dalla<br />

totalità degli stati <strong>di</strong> mare analizzati si possono<br />

definire un’altezza e una <strong>di</strong>rezione d’onda<br />

i cui effetti, in termini <strong>di</strong> flusso <strong>di</strong> energia sono,<br />

nel <strong>per</strong>iodo considerato, equivalenti a<br />

quelli prodotti dalla somma dei flussi relativi<br />

al clima meteomarino.<br />

∑<br />

i<br />

2<br />

2<br />

kH sin(2θ<br />

) ⋅ ∆t<br />

= kH sin(2θ<br />

)<br />

i<br />

i<br />

i<br />

∑<br />

∆t<br />

(4)<br />

Chiaramente i singoli eventi in termini <strong>di</strong> altezza<br />

d’onda e <strong>di</strong>rezione possono essere analizzati<br />

in termini degli spettri <strong>di</strong> moto ondoso<br />

a partire dai quali sono stati elaborati. Questa<br />

informazione non è quasi mai <strong>di</strong>sponile, in<br />

forma economica, a meno <strong>di</strong> non utilizzare i<br />

dati prodotti dai modelli <strong>di</strong> propagazione del<br />

moto ondoso (ad esempio, uno tra WAM,<br />

WW3, SWAN ).<br />

Le singole componenti dello spettro energeticamente<br />

“equivalente” possono essere calcolate.<br />

Con facili passaggi si ottiene<br />

S<br />

∑<br />

S<br />

jk<br />

eq.<br />

i<br />

jk<br />

=<br />

∑<br />

i<br />

m<br />

i<br />

m<br />

sin(2θ<br />

) ⋅ ∆t<br />

sin(2θ<br />

) ⋅ ∆t<br />

i<br />

i<br />

m<br />

i<br />

(5)<br />

Estendendo la sommatoria ai soli eventi energeticamente<br />

significativi (con un criterio sopra<br />

soglia) si ottiene così uno spettro equivalente,<br />

dal punto <strong>di</strong> vista degli effetti <strong>energetici</strong><br />

e morfo<strong>di</strong>namici, agli spettri prodotti dagli<br />

stati <strong>di</strong> mare energeticamente più significativi.<br />

Il vantaggio è che le caratteristiche dello spettro<br />

così definito possono essere utilizzate <strong>per</strong><br />

modelli <strong>di</strong> dettaglio (dove è necessario specificare<br />

le componenti spettrali che generano<br />

uno stato <strong>di</strong> mare), oltre che <strong>per</strong> evidenziare i<br />

regimi <strong>di</strong> moto ondoso prevalenti o più significativi.<br />

Gli spettri così elaborati <strong>per</strong>mettono<br />

inoltre <strong>di</strong> evidenziare la traccia degli eventi<br />

che danno il maggior contributo al flusso <strong>di</strong><br />

energia che impatta una regione costiera.<br />

3 RISULTATI RILEVANTI<br />

Esempi <strong>di</strong> contenuto spettrale, elaborati a partire<br />

dai dati del sistema WRF-WW3, e riferiti<br />

a un <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> due anni (2005- 2006) sono riportati<br />

nelle Figure 1 e 2. La Figura 1 si riferisce,<br />

in particolare, all’elaborazione statistica<br />

<strong>di</strong> un punto in prossimità <strong>di</strong> Marina <strong>di</strong><br />

Massa. Lo spettro risultante deriva dall’analisi<br />

dei soli eventi ritenuti significativi (H s ><br />

1m). La forma <strong>di</strong> questo spettro è molto simile<br />

a quella caratteristica <strong>di</strong> un singolo evento,<br />

a parte <strong>per</strong> un maggiore sprea<strong>di</strong>ng angolare e<br />

in frequenza, ed evidenzia come nettamente<br />

prevalenti, ai fini della determinazione del<br />

trasporto litoraneo, le <strong>di</strong>rezioni comprese tra<br />

30°N e 60°N (in convenzione oceanografica).<br />

Figura 1: Combinazione degli spettri d’energia <strong>per</strong> Marina<br />

<strong>di</strong> Massa.<br />

Figura 2: Combinazione degli spettri d’energia <strong>per</strong> Follonica.<br />

503


Clima e cambiamenti climatici: le attività <strong>di</strong> ricerca del <strong>CNR</strong><br />

Questo spettro corrisponde a uno stato <strong>di</strong> mare<br />

“virtuale” <strong>di</strong> altezza significativa pari a<br />

circa 2 m, e <strong>di</strong>rezione 38°N.<br />

Lo spettro rappresentato in Figura 2 è invece<br />

relativo a un punto all’interno del Golfo <strong>di</strong><br />

Follonica, <strong>per</strong> il quale si evidenzia la presenza<br />

<strong>di</strong> due <strong>di</strong>stinti picchi <strong>di</strong> energia, <strong>di</strong> cui uno<br />

prevalente con <strong>di</strong>rezione intorno a 20°N (verso<br />

NNE), e uno meno marcato proveniente<br />

dalle <strong>di</strong>rezioni tra 70°N e 80°N (verso ENE).<br />

L’applicazione <strong>di</strong> un semplice modello a raggi<br />

- basato su una procedura lineare <strong>di</strong> ray<br />

tracing - all’area del Golfo <strong>di</strong> Follonica evidenzia<br />

come questi due picchi corrispondano<br />

effettivamente a due <strong>di</strong>versi settori (A e B) fisicamente<br />

separati dalla presenza dell’Isola<br />

d’Elba (Fig. 3). Lo stato <strong>di</strong> mare equivalente<br />

ha un’altezza d’onda significativa <strong>di</strong> circa<br />

1,4 m e una <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> circa 25°N, ma è<br />

chiaro come una rappresentazione dello stato<br />

<strong>di</strong> mare in termini <strong>di</strong> quantità statistiche me<strong>di</strong>ate<br />

(quali altezza d’onda significativa e <strong>di</strong>rezione<br />

me<strong>di</strong>a) non <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> analizzare situazioni<br />

complesse che possono subire, nel<br />

lungo <strong>per</strong>iodo, cambiamenti nel regime del<br />

vento e del moto ondoso.<br />

4CONCLUSIONI<br />

Figura 3: In<strong>di</strong>viduazione dei settori <strong>di</strong> provenienza delle<br />

onde tramite ray tracing: Golfo <strong>di</strong> Follonica.<br />

L’utilizzo dei dati spettrali opportunamente<br />

elaborati <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> rappresentare le onde<br />

nella fascia costiera, e quin<strong>di</strong> processi quali il<br />

trasporto solido o gli effetti della turbolenza litoranea<br />

che possono avere un impatto anche<br />

nelle <strong>di</strong>namiche biologiche. Gli effetti <strong>di</strong> cambiamenti<br />

climatici (indotti da variazioni nel<br />

regime anemologico) possono essere <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata<br />

in<strong>di</strong>viduazione tramite la traccia spettrale<br />

<strong>di</strong> più eventi combinati tra loro lungo intervalli<br />

<strong>di</strong> tempo piuttosto lunghi <strong>per</strong> i quali<br />

siano <strong>di</strong>sponibili le informazioni elaborate da<br />

modelli <strong>di</strong> propagazione del moto ondoso.<br />

5PROSPETTIVE FUTURE<br />

Il trasferimento delle informazioni elaborate<br />

dai modelli previsionali alle scale costiere tramite<br />

l’elaborazione spettrale è del più grande<br />

interesse <strong>per</strong> la costruzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> monitoraggio<br />

innovativi a costi sostenibili e <strong>di</strong><br />

buona affidabilità.<br />

6BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />

Fredsoe J., Deigaard R., 1994. Mechanics of<br />

Coastal Se<strong>di</strong>ment Transport. World Scientific.<br />

IPCC 2001. Climate change 2001: the scientific<br />

basis.<br />

504

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