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Riscaldamento delle acque profonde nei laghi italiani: un ... - CNR

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Clima e cambiamenti climatici: le attività di ricerca del <strong>CNR</strong><br />

polimnio del Lago Vittoria (Africa equatoriale)<br />

e in <strong>laghi</strong> Australiani. Molte analogie sono<br />

state inoltre riscontrate per l’evento invernale<br />

del 1981 nel Mediterraneo (Betthoux et al.,<br />

1990) al di sotto dei 2000 metri di profondità,<br />

nonché nel mare della Groenlandia (Bonisch<br />

et al., 1998) tra 200 e 2000 metri di profondità.<br />

È da ritenere di conseguenza che i processi<br />

idrodinamici che si verificano nelle <strong>acque</strong><br />

dei corpi lacustri <strong>italiani</strong> siano dipendenti da<br />

situazioni climatiche che si manifestano su<br />

ampia scala e che possano essere interpretate<br />

nell’ottica di <strong>un</strong> cambiamento climatico globale<br />

attualmente in atto sulla Terra.<br />

4 PROSPETTIVE FUTURE<br />

Il riscaldamento della massa lacustre, la riduzione<br />

progressiva del mescolamento completo<br />

e dell’omoge<strong>nei</strong>zzazione della colonna<br />

d’acqua, già verificatosi nell’ultimo ventennio,<br />

in seguito all’incremento della temperatura<br />

atmosferica che all<strong>un</strong>ga notevolmente il<br />

tempo di ricambio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dei <strong>laghi</strong>, potrà<br />

determinare <strong>un</strong> ulteriore isolamento dell’ipolimnio<br />

profondo, favorendo la stagnazione ed<br />

il conseguente processo di meromissi già in<br />

atto <strong>nei</strong> <strong>laghi</strong> di Lugano e Idro e accertato recentemente<br />

anche nell’Iseo (Ambrosetti e<br />

Barbanti, 2005). Anche se alc<strong>un</strong>i eventi esterni,<br />

come abbiamo visto, possono alterare l’incremento<br />

del trend in ascesa della memoria<br />

climatica, <strong>un</strong> ritorno alla situazione dei primi<br />

anni è assai improbabile: si è infatti valutato il<br />

lavoro necessario per <strong>un</strong> completo mescolamento<br />

invernale a 5,8 °C, come avvenuto nel<br />

1963 e si è visto che non è possibile per le<br />

forze esterne, con l’attuale incremento termico<br />

atmosferico, porlo in atto. Di conseguenza<br />

il materiale particolato e disciolto riciclato<br />

dagli strati profondi verso quelli superficiali<br />

viene ridotto, la densità negli strati più depressi<br />

aumenta per cui la qualità dell’acqua<br />

non può che subire <strong>un</strong> peggioramento a danno<br />

della conservazione dei <strong>laghi</strong>, del loro utilizzo<br />

e della loro gestione.<br />

5BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />

Ambrosetti W., Sala N., 2006. Climatic<br />

Memory, Chaos and Complexity Letters.<br />

Int. J. Dyn. Syst. Res., 2(1): 125-127.<br />

Ambrosetti W., Sala N., Castellano L., 2006. A<br />

Sensitivity Study on the Hydrodynamics of<br />

the Verbano Lake by Means of a CFD Tool:<br />

the 3D Effects of Affluents, Effluent and<br />

Wind, Chaos and Complexity Letters. Int.<br />

J. Dyn. Syst. Res., 2(3): 75-79.<br />

Ambrosetti W., Barbanti L., 2005. Evolution<br />

towards meromixis of Lake Iseo<br />

(Northern Italy) as revealed by its stability<br />

trend. J. Limnol., 64(1): 1-11.<br />

Ambrosetti W., Barbanti L., 1999. Deep water<br />

warming in lakes; an indicator of climatic<br />

change. J. Limnol., 58(1): 1-9.<br />

Betthoux J.P., Gentili B., Ra<strong>un</strong>et J., Tailliez<br />

D., 1990. Warming trend in the western<br />

Mediterranean deep water. Nature, 347:<br />

660-662.<br />

Bönisch G., Blindheim J., Bullister J.L,<br />

Schlosser P., Wallace D.W.R., 1998. Long<br />

term of temperature, salinity, density and<br />

transient tracer in the central Geenland. J.<br />

Geoph. Res., 102(C8): 18553-18571.<br />

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