Diapositiva 1 - CISADU
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La situazione che, attraverso la documentazione<br />
letteraria, si può delineare per Roma è attestata per via<br />
archeologica anche in altri centri più o meno importanti.<br />
Così, infatti, grazie agli scavi si è potuto accertare come il<br />
foro di Pompei si fosse progressivamente affollato di<br />
statue, sebbene di esse siano state ritrovate soltanto le<br />
basi, perché queste sculture furono rimosse<br />
probabilmente durante i restauri successivi al grave<br />
terremoto del 62 d.C., precedente la terribile eruzione<br />
del Vesuvio del 79.<br />
Dopo una serie di statue equestri dedicate ai magistrati<br />
più importanti della colonia sillana, dedotta a Pompei<br />
nell’80 a.C., i più significativi interventi furono effettuati<br />
in età augustea. Sul lato meridionale della piazza forense,<br />
in una zona occupata già in precedenza da sculture, fu<br />
elevato un monumento ad arco che forse reggeva una<br />
quadriga con la statua-ritratto di Augusto, al quale<br />
vennero poi accostati altri due grandi basamenti, forse<br />
destinati anch’essi a ricevere quadrighe; una grande<br />
statua equestre fu inoltre disposta sull’asse principale<br />
della piazza. Un’idea dell’effetto esercitato da questi<br />
monumenti, presso i quali circolavano gli abitanti di<br />
Pompei quando frequentavano il foro, è suggerita da un<br />
affresco, dipinto nell’atrio di un bel complesso<br />
residenziale risalente agli ultimi anni di vita della città, i<br />
Praedia di Iulia Felix.