San Sebastiano n. 248 - Luglio - Misericordia di Firenze
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Arte<br />
<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Luglio</strong> 2011<br />
Allegorie della Terra,<br />
dell’Arno e dell’Arbia<br />
– Museo<br />
del Bargello<br />
Leda – Museo del<br />
Bargello<br />
Un’altra ricomposizione sempre al Bargello<br />
ha riguardato la tomba <strong>di</strong> Mario<br />
Nari, ucciso in duello e raffigurato giacente<br />
sotto la Vittoria, memoria <strong>di</strong> un giovane<br />
sfortunato che nel precedente montaggio<br />
(post 1966) era stata alquanto sacrificata.<br />
Certo, per incontrarsi ancora<br />
con l’Ammannati bisogna andare in piazza<br />
Signoria e riconsiderare la sua fontana<br />
del Nettuno (il Biancone, o la “Carrozza<br />
affogata” cara ai Fiorentini), con il colosso<br />
marmoreo e i guizzanti<br />
semidei marini <strong>di</strong> bronzo tutt’intorno<br />
al bordo, del 1565 e<br />
anni seguenti. O riguardare il<br />
poderoso cortile <strong>di</strong> Palazzo Pitti,<br />
che porta il suo nome, dove<br />
una bella mostra fotografica<br />
guida lo sguardo a trovare, in<br />
quelle pareti <strong>di</strong> macigno, teste<br />
umane e d’animali; e l’armonioso<br />
Ponte a <strong>San</strong>ta Trinita, ricostruito<br />
“dov’era e com’era”<br />
dopo la <strong>di</strong>struzione della seconda<br />
guerra mon<strong>di</strong>ale. O rintracciare<br />
agli Uffizi il bronzeo<br />
Marte gra<strong>di</strong>vo, troppo fragile<br />
per essere spostato, e nella Villa<br />
<strong>di</strong> Castello l’Appennino ra<strong>di</strong>cato<br />
sullo scoglio del Vivaio.<br />
Intanto però nel Bargello si ammirano<br />
altre sue sculture in<br />
marmo e bronzo – la Leda col cigno, il<br />
Genio me<strong>di</strong>ceo, il gruppo <strong>di</strong> Ercole e Anteo<br />
da Castello – nonché il suo celebre<br />
Taccuino, fittamente compilato con <strong>di</strong>segni<br />
e appunti, che ci avvolge portandoci<br />
nel suo instancabile e continuo lavoro<br />
progettuale: perché nell’allestimento una<br />
stanza intera è stata “foderata” con ingran<strong>di</strong>menti<br />
<strong>di</strong> quelle pagine.<br />
Non si poteva rendere miglior omaggio,<br />
grazie al Bargello e all’intero Polo museale,<br />
a un artista che tanto<br />
ha fatto per <strong>Firenze</strong> attraverso<br />
il servizio alla<br />
casa Me<strong>di</strong>ci. Bartolomeo<br />
merita che la conoscenza<br />
della sua opera esca<br />
dalla <strong>di</strong>mensione vernacolare<br />
dell’aneddoto,<br />
amatissimo ma apocrifo,<br />
che mette in bocca a Michelangelo<br />
una critica al<br />
popolare Biancone:“Ammannato,<br />
Ammannato…”.<br />
Merita piuttosto che si riconosca<br />
in lui, su entrambe<br />
le sponde dell’Arno,<br />
uno dei più dotati<br />
artefici della <strong>Firenze</strong><br />
moderna.<br />
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