Storia romana ed epigrafia latina - Terra Italia ONLUS
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s t o r i a r o m a n a e d e p i g r a f i a l at i n a 281<br />
dimenticato può considerarsi il tentativo di mons. Lugari di dimostrare<br />
che il cosiddetto Anfiteatro Castrense fosse stato in realtà un vivarium <strong>ed</strong><br />
una palestra destinata ai venatores, nell’ambito di un lavoro complessivo<br />
sugli anfiteatri di Roma e sulla condanna dei cristiani ad bestias. 66 Sorte<br />
non diversa sono toccate alla lettura <strong>ed</strong> all’analisi linguistica proposta dal<br />
padre gesuita Giuseppe Bonavenia per l’iscrizione graffita sul cosiddetto<br />
vaso di Dueno (allora noto come vaso di Dressel, dal nome del primo <strong>ed</strong>itore).<br />
67 Contestata è stata poi la datazione alla prima metà del IV sec. d.C.<br />
del calendario dipinto scoperto nel 1966 in un ambiente sotto la basilica di<br />
S. Maria Maggiore, proposta dal primo <strong>ed</strong>itore, che attribuiva le strutture<br />
al macellum Liviae. 68<br />
Bisogna anche riconoscere che con il progresso inevitabile degli studi<br />
alcune letture proposte in alternativa a quelle delle <strong>ed</strong>izioni del CIL non<br />
sembrano aver avuto né seguito né particolare fortuna, 69 mentre alcune <strong>ed</strong>itore<br />
Martiniano, sconfitto da Costantino nel 324 d.C. e successivamente messo a morte, sulla base<br />
delle testimonianze letterarie e soprattutto numismatiche: L. La n f r a n c h i , L’imperatore Martiniano<br />
<strong>ed</strong> il suo tempo. Saggio sugli accertamenti storici della numismatica, ibid., s. 3, III 1924-1925, pp.<br />
350-390. Cfr. ora D. Ki e n a s t , Römische Kaisertabelle. Grundzüge einer römischen Kaiserchronologie,<br />
Darmstadt 1996 2 , p. 297.<br />
66 G. B. Lu g a r i, L’anfiteatro Flavio rivendicato ai martiri, in Dissertazioni PARA, s. 2, VII<br />
1897, pp. 103-137. Si v<strong>ed</strong>a oggi la messa a punto di carattere generale offerta dal volume Il Colosseo<br />
cit. (nota 27).<br />
67 G. Bo n av e n i a , Interpretazione dell’arcano epigramma latino graffito nel triplice vasello detto<br />
volgarmente vaso di Dressel, in Dissertazioni PARA, s. 2, XII 1915, pp. 126-144 (= CIL, I 2 4 cfr.<br />
pp. 717, 739, 831, 856; ILS 8743; ILLRP 2). Cfr. H. Dr e s s e l, in Annali dell’Istituto di Corrispondenza<br />
Archeologica, 1880, p. 168. Di recente su quest’importante documento dell’<strong>epigrafia</strong> <strong>latina</strong><br />
arcaica sono tornati tra gli altri G. Co l o n n a , Duenos, in Studi Etruschi, XLVII 1979, pp. 163-172;<br />
M. Cr i s t o f a n i , Vaso di Duenos, in La Grande Roma dei Tarquini (Catalogo della mostra), Roma<br />
1990, pp. 20-21; U. Ka e s t n e r, Vaso triplo, detto “vaso di Duenos”, in Principi etruschi tra M<strong>ed</strong>iterraneo<br />
<strong>ed</strong> Europa (Catalogo della mostra), Venezia 2000, p. 326 nr. 441; A. Mo r a n d i , Testimonianze<br />
epigrafiche della più antica Roma, in Studi Romani, IL 2001, pp. 17-21 nr. 5. Ulteriore bibliografia<br />
è segnalata in proposito nell’AE 1992, 75; 1994, 102; 1995, 89.<br />
68 F. Ma g i, Il calendario dipinto sotto S. Maria Maggiore con appendice sui graffiti del vano<br />
XVI a cura di P. Ca s t r é n, in Memorie PARA, s. 3, XI 1972, pp. 3-86. M. R. Sa lt z m a n, New Evidence<br />
for the Dating of the Calendar at Santa Maria Maggiore in Rome, in Transaction of the American<br />
Philological Association, CXI 1981, pp. 215-227 propone invece una datazione tra il 176 d.C. <strong>ed</strong> il<br />
275 d.C.: mentre Magi attribuiva il riferimento ai Ludi Sarmatici presenti nel calendario agli spettacoli<br />
istituiti da Costantino dopo la sua vittoria sui Sarmati, la Saltzman pensa che il riferimento sia<br />
piuttosto alla vittoria di M. Aurelio e Commodo; d’altra parte la menzione di un agon Solis al 19<br />
ottobre fornirebbe come ulteriore termine di riferimento il 275 d.C., anno della riforma religiosa di<br />
Aureliano. Anche la destinazione dell’ambiente è stata contestata, nell’ipotesi che si tratti piuttosto<br />
di una domus che conobbe diversi rimaneggiamenti. Cfr. ora F. Co a r e l l i, Roma sepolta, Milano<br />
1984, pp. 180-189 e F. Co a r e l l i, L’area tra Esquilino e Viminale nell’antichità, in G. Cu c c i a (cur.),<br />
Via Cavour. Una strada della nuova Roma, Roma 2003, pp. 123-144.<br />
69 Si v<strong>ed</strong>a il contributo di G. Co z z a-Lu z i, Sopra quattro epigrafi dei Canulei a Bolsena, in<br />
Dissertazioni PARA, s. 2, IV 1892, pp. 401-446, in cui l’autore a proposito di CIL, XI 2699 corregge<br />
la lettura [tr(ibuno) p]l(ebis) can[d(idato)] in L. Can[uleius], identificando nel personaggio il<br />
destinatario, in realtà anonimo, dell’iscrizione onoraria di Volsinii; a proposito poi di CIL, XI 2748,<br />
relativa ad un L. Canuleius Eunus, il m<strong>ed</strong>esimo autore propone di leggere, in luogo del cognome,<br />
il termine funus.