Storia romana ed epigrafia latina - Terra Italia ONLUS
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264<br />
g i a n l u c a g r e g o r i<br />
comprendeva la lettura e l’interpretazione sia dei frammenti maggiori, sia<br />
dei frustuli minori. 3<br />
Questo saggio del Borghesi, al pari di altri dello stesso Autore apparsi<br />
nelle Dissertazioni di anni successivi, 4 mostra chiaramente come, allora, fosse<br />
l’occasionale rinvenimento di nuovi testi ad orientare l’interesse di storici<br />
<strong>ed</strong> epigrafisti verso determinati argomenti <strong>ed</strong> a segnare le tappe del progresso<br />
degli studi.<br />
Il Borghesi rappresenta, meglio di altri, la nuova figura di studioso di<br />
antichità, dotato di una ricca conoscenza delle fonti classiche e del materiale<br />
epigrafico <strong>ed</strong> in grado di affrontare questioni specifiche, fino ad allora<br />
ritenute oscure, proprio grazie al contributo delle iscrizioni, delle quali egli<br />
aveva acquisito una grande padronanza. Egli affidò alle pagine delle Dissertazioni<br />
alcuni dei suoi studi a carattere prosopografico e cronologico, dove<br />
metteva a confronto i dati trasmessi dalle fonti letterarie con quelli desumibili<br />
dai testi epigrafici.<br />
Le iscrizioni, in altre parole, apparivano, e non solo al Borghesi, utili<br />
più per verificare le notizie fornite dagli autori, che per impostare questioni<br />
nuove. 5<br />
Per capire come s’avvicinavano all’<strong>epigrafia</strong> gli studiosi dell’Ottocento,<br />
più di molti discorsi può valere l’icastica formulazione di Girolamo Amati,<br />
la cui serietà autoptica di epigrafista è peraltro indubbia: 6 questi, all’inizio di<br />
un suo contributo apparso nel primo tomo delle Dissertazioni, definì quella<br />
epigrafica “scienza principale, la più conveniente e decorosa in questa dominante<br />
delle antichità”. 7<br />
3 B. Bo r g h e s i , Nuovi frammenti dei Fasti Consolari Capitolini, in Dissertazioni PARA, I/1<br />
1821, pp. 179-296; Id., Nuovi frammenti dei Fasti Consolari Capitolini, ibid., I/2 1823, pp. 373-<br />
576. Da tempo l’opera di riferimento è diventata l’<strong>ed</strong>izione curata da A. Degrassi, Inscriptiones<br />
<strong>Italia</strong>e, XIII 1. Fasti consulares et triumphales, Roma 1947; i due frammenti principali analizzati dal<br />
Borghesi sono stati ri<strong>ed</strong>iti in Inscr.It., XIII 1, pp. 25-27 (nr. III); p. 29 (nr. VI). Altri frammenti di<br />
Fasti consolari furono, di lì a poco, pubblicati nella m<strong>ed</strong>esima s<strong>ed</strong>e, da C. Ca r d i n a l i, Osservazioni<br />
intorno un antico frammento marmoreo di Fasti Consolari, in Dissertazioni PARA, II 1825, pp.<br />
255-292 (da Gabi): Inscr.It., XIII 1, 9b e da L. Bi o n d i , Intorno un frammento marmoreo dei Fasti<br />
Consolari, ibid., VI 1835, pp. 271-380 (da una proprietà privata sulla via Cassia): Inscr.It., XIII 1, p.<br />
53 (frammento XXV).<br />
4 B. Bo r g h e s i , Sull’ultima parte della serie de’ censori romani, in Dissertazioni PARA, VII<br />
1836, pp. 121-261; Id., Intorno ad un nuovo diploma militare dell’imperatore Traiano Decio, ibid.,<br />
X 1842, pp. 125-219.<br />
5 Cfr. il profilo generale tracciato da A. Ca m pa n a, in Dizionario Biografico degli <strong>Italia</strong>ni, XII,<br />
Roma 1970, pp. 624-643 e da F. Pa n v i n i Ro s a t i, Monete e m<strong>ed</strong>aglie, II, Roma 2004, pp. 225-230; su<br />
molti aspetti particolari, utili i contributi <strong>ed</strong>iti nel volume Bartolomeo Borghesi. Scienza e libertà.<br />
Atti del Colloquio Internazionale AIEGL, Bologna 1981, Bologna 1982.<br />
6 M. Bu o n o c o r e , Girolamo Amati e il monumentum Volusiorum ad viam Appiam, in Rendiconti<br />
PARA, s. 3, LV-LVI 1982-1983, 1983-1984, pp. 447-459; cfr. ora M. Bu o n o c o r e , Codices<br />
Vaticani Latini. Codices 9734-9782 (Codices Amatiani), Città del Vaticano 1988.<br />
7 G. Am a t i, Sopra un’iscrizione greca coll’ascia sepolcrale, in Dissertazioni PARA, I/1 1821, pp.<br />
75-112, in particolare p. 76.