Discussione - DETAIL.de
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∂ 2007 ¥ 10 Inserto ampliato in italiano Traduzioni in italiano 8<br />
<strong>de</strong>lla luce naturale ed è ammissibile calcolare<br />
nel bilancio energetico l’apporto solare. Il<br />
potenziale <strong>de</strong>l sistema di facciata è individuabile<br />
se l’apporto solare viene ben stimato,<br />
nel caso in cui la membrana esterna viene<br />
sostituita da una pellicola di ETFE in<br />
combinazione con isolante a nido d’ape<br />
(Honeycomb) o vetro capillare.<br />
Circa l’80% <strong>de</strong>ll’energia solare inci<strong>de</strong>nte sull’area<br />
tra le due pelli può essere utilizzata<br />
tramite celle solari, collettori sottovuoto e<br />
collettori ad aria con scambiatori di calore<br />
(immagine 7).<br />
Il calore che si raccoglie nell’intercapedine<br />
può essere ad esempio convogliato dallo<br />
scambiatore termico all’accumulo <strong>de</strong>ll’acqua<br />
di utenza. Un rivestimento basso-emissivo<br />
<strong>de</strong>lla pelle interna e <strong>de</strong>lla superficie di<br />
assorbimento nell’intercapedine contrastano<br />
l’irraggiamento termico nello spazio interno.<br />
In teoria, il concetto è applicabile a forme libere<br />
come ad esempio strutture a reti funicolari.<br />
In questo caso si tratta di un tessuto<br />
traslucido tridimensionale con funzione di<br />
materiale coibente che ben si a<strong>de</strong>gua alle<br />
superfici curve. Il materiale è composto di<br />
uno strato di tessuto superiore ed inferiore<br />
mantenuti a distanza da uno strato intermedio<br />
di fibre a conduzione luminosa la cui<br />
<strong>de</strong>nsità e numero <strong>de</strong>finisce la possibilità di<br />
realizzare una ventilazione <strong>de</strong>ll’intercapedine<br />
stessa. Gli involucri tralucidi e termicamente<br />
attivi sono vantaggiosi per l’apporto<br />
energetico ampiamente utilizzabile, per il<br />
peso limitato, per il fatto di essere riciclabili<br />
e per i particolari costruttivi.<br />
Facciate <strong>de</strong>pressostatiche<br />
Un ulteriore sviluppo <strong>de</strong>gli involucri <strong>de</strong>pressostatici<br />
è costituito dalle facciate. Gli<br />
elementi di facciata tramite il materiale di<br />
riempimento sono in grado di portare se<br />
stessi e di trasmettere i carichi esterni<br />
tramite i punti di connessione alla struttura<br />
portante. Dato che gli elementi sono solo<br />
parzialmente sottovuoto, si riduce la conducibilità<br />
termica.<br />
Gli elementi, in relazione al numero e alla dimensione<br />
<strong>de</strong>lle superfici di contatto <strong>de</strong>l materiale<br />
di riempimento, presentano un diverso<br />
grado di conducibilità termica e di<br />
evacuazione, ma buone caratteristiche di<br />
isolamento termico.<br />
Nell’ambito di un lavoro di ricerca presso la<br />
ILEK sono stati testati diversi materiali per<br />
l’applicazione di riempimento.<br />
La ricerca ha focalizzato il tema <strong>de</strong>i materiali<br />
trasparenti e traslucidi concentrandosi in<br />
particolare sulla <strong>de</strong>terminazione <strong>de</strong>i valori di<br />
trasmissione <strong>de</strong>lla luce. Gli esperimenti dimostrano,<br />
come ci si aspettava, che il grado<br />
di trasmissione luminosa dipen<strong>de</strong> dal numero<br />
<strong>de</strong>gli strati come d’altro canto anche dal<br />
grado di trasmissione luminosa <strong>de</strong>l materiale<br />
di involucro e di riempimento.<br />
Per ottenere un elevato grado di trasparenza<br />
è particolarmente importante ridurre la stratificazione<br />
limitando il numero di strati di materiale<br />
di riempimento in cui vengono utilizzati<br />
corpi pieni come sfere e tondini. Ridurre<br />
la stratificazione significa anche alleggerire<br />
e irrigidire l’elemento edile.<br />
Le facciate stabilizzate in <strong>de</strong>pressione<br />
possiedono diverse caratteristiche di conducibilità<br />
termica, di trasmissione <strong>de</strong>lla luce<br />
e di statica in relazione al materiale di riempimento<br />
e alla costruzione strutturale e<br />
offrono una vasta possibilità di soluzioni formali.<br />
Studio per la realizzazione di un padiglione<br />
per il tè.<br />
Le potenzialità formali, la possibilità di<br />
soluzioni particolareggiate e i limiti <strong>de</strong>lla<br />
produzione a livello costruttivo <strong>de</strong>lle facciate<br />
<strong>de</strong>pressostabili sono state scandagliate<br />
con la costruzione di un prototipo (immagine<br />
18–20), un edificio sperimentale temporaneo<br />
realizzato con cannucce in PE disposte<br />
in ordine sparso tra pellicole di PE sottovuoto.<br />
I punti di fissaggio assicurati ai tubolari di<br />
acciaio distribuiscono i carichi su un’ampia<br />
superficie di materiale di riempimento tramite<br />
elementi a forma di piatto traslucidi in fibra<br />
di vetro. In alternativa ai piatti si può<br />
pensare anche alla connessione di fibre in<br />
grado di distribuire i carichi al terminale <strong>de</strong>lle<br />
teste <strong>de</strong>i fissaggi puntuali.<br />
Tramite l’integrazione di condotti di aria nei<br />
giunti di facciata, i profili di acciaio cavi<br />
<strong>de</strong>lla trave reticolare principale diventano<br />
sistema di distribuzione. Il risultato è un’ampia<br />
riduzione <strong>de</strong>i necessari particolari costruttivi.<br />
Capacità di adattamento<br />
Durante il processo produttivo, in seguito all’immissione<br />
di materiale di riempimento nel<br />
sistema pneumatico, il riempimento può essere<br />
disposto in base alle condizioni spaziali<br />
o alle caratteristiche <strong>de</strong>lla forma di involucro<br />
da realizzare.<br />
In una fase finale, con l’ausilio di una pompa<br />
viene generato uno stato parzialmente sottovuoto<br />
nel quale è possibile conferire una forma<br />
all’elemento; la <strong>de</strong>pressione è già presente<br />
al punto che anche in caso di<br />
modifiche alla geometria non si realizza uno<br />
slittamento <strong>de</strong>l materiale di riempimento.<br />
Quando l’involucro ha raggiunto la forma <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rata,<br />
si proce<strong>de</strong> all’evacuazione fino a<br />
raggiungere lo stato di stabilità formale. Nel<br />
caso <strong>de</strong>l padiglione, gli elementi di facciata<br />
sono stati prefabbricati in officina allo stato<br />
parzialmente sottovuoto e poi trasportati in<br />
cantiere.<br />
Dopo aver allestito la facciata sulla struttura<br />
in tubolari di acciaio portanti, i pannelli sono<br />
stati adattati alla geometria. La capacità di<br />
variare la forma in uno stato mo<strong>de</strong>llabile ha<br />
potuto realizzare soprattutto un’immagine<br />
coerente in particolare nei <strong>de</strong>ttagli d’angolo<br />
e lungo il perimetro.<br />
Il materiale di riempimento se articolato in<br />
modo mirato nello stato mo<strong>de</strong>llabile può generare<br />
profili diversi. Con l’ausilio di casseforme,<br />
dime o semplicemente manualmente,<br />
si possono generare le più differenti superfici<br />
sino a ricreare singoli motivi o immagini in<br />
rilievo fino ai logo aziendali.<br />
Come logica conseguenza <strong>de</strong>l processo<br />
produttivo si <strong>de</strong>termina una potenziale capacità<br />
di adattamento <strong>de</strong>ll’involucro <strong>de</strong>ll’edificio.<br />
Regolando la pressione interna la facciata<br />
si adatta alle sollecitazioni esterne. Il<br />
valore di <strong>de</strong>pressione cambia in relazione<br />
alle sollecitazioni esterne. Come dimostrano<br />
altre ricerche, la disposizione di elementi di<br />
riempimento lineari mostra un gran<strong>de</strong> influsso<br />
sulla capacità di resistenza a flessione<br />
<strong>de</strong>i pannelli e di conseguenza all’intera struttura.<br />
Sistemi portanti <strong>de</strong>pressostatici<br />
Il comportamento statico <strong>de</strong>i sistemi portanti<br />
<strong>de</strong>pressostatici si basa sull’interazione tra<br />
materiale d’involucro, materiale di riempimento<br />
e <strong>de</strong>pressione applicata all’interno.<br />
Otto von Guericke ha dimostrato il principio<br />
di base nel 1657 con l’esperimento <strong>de</strong>lla semisfera<br />
di Mag<strong>de</strong>nburgo. Due semisfere<br />
vuote che per differenza con la pressione atmosferica<br />
si comprimevano vicen<strong>de</strong>volmente,<br />
si sono staccate solo applicando un’elevata<br />
forza di trazione.<br />
Per il sistema portante <strong>de</strong>pressostatico questo<br />
significa che tramite la pressione esterna<br />
si <strong>de</strong>terminano sulla struttura <strong>de</strong>l materiale<br />
di riempimento forze di contatto <strong>de</strong>l materiale<br />
stesso che in combinazione con l’attrito<br />
<strong>de</strong>terminano una rigi<strong>de</strong>zza <strong>de</strong>l pannello.<br />
Gran<strong>de</strong>zze fondamentali sono la differenza<br />
di pressione, la struttura e la dimensione <strong>de</strong>gli<br />
elementi di riempimento, il rapporto di attrito.<br />
Se i materiali di riempimento sono troppo<br />
grandi, come nel caso <strong>de</strong>l pannelli sottovuoto<br />
con riempimento in sughero, la quantità<br />
<strong>de</strong>lle superfici di contatto e di conseguenza<br />
anche la rigi<strong>de</strong>zza <strong>de</strong>lle superfici aumenta. Il<br />
comportamento statico può essere notevolmente<br />
migliorato introducendo materiale di<br />
riempimento fibroso che sovrapponendosi<br />
più volte consente di trasmettere i carichi. In