Biografico - Comune di Bologna
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Dizionario <strong>Biografico</strong> Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />
a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />
arrestato l’11/4/43 in via Centrotrecento a <strong>Bologna</strong> per offese a Mussolini. Fu condannato a 30<br />
giorni <strong>di</strong> carcere e <strong>di</strong>ffidato.<br />
Masina Arvedo, «Pino», da Alfonso e Virginia Ferrari; n. l'8/9/1920 a Castel Maggiore. Nel 1943<br />
residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Barbiere. Militò nella l a brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>.<br />
Riconosciuto partigiano dal 4/4/44 alla Liberazione.<br />
Masina Aureliano, da Leonildo e Ida Biagini; n. il 16/4/1923 a Zola Predosa; ivi residente nel<br />
1943. Licenza elementare. Manovale. Collaborò con la 63 a brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />
benemerito dal 10/7/44 alla Liberazione.<br />
Masina Azzo, da Pietro e Augusta Nannetti; n. il 12/5/1914 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. Nel 1943<br />
residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Meccanico. Fu attivo nella 7 a brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>.<br />
Riconosciuto patriota dal 15/7/44 al 25/11/44.<br />
Masina Carlo, da Silvio e Augusta Mezzetti; n. il 15/6/1905 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. Nel 1943<br />
residente a <strong>Bologna</strong>. l a istituto tecnico. Impiegato. Prestò servizio militare in aeronautica a Lonate<br />
Pozzolo (VA) dal 1926 al 1927. Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò a Grizzana e a Pioppe <strong>di</strong><br />
Salvaro. Durante un combattimento su Monte Salvato venne ferito e restò invalido. Riconosciuto<br />
partigiano dall'1/7/44 alla Liberazione.<br />
Masina Cesarino, da Carlo ed Elvira Gui<strong>di</strong>; n. il 15/5/1909 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. Nel 1943<br />
residente ad Argelato. Licenza elementare. Operaio meccanico. Iscritto al PCI dal 1931. Fu<br />
arrestato il 26/5/37 quale membro dell'organizzazione comunista attiva a <strong>Bologna</strong>, per propaganda a<br />
favore della Spagna repubblicana e sottoscrizione per il Soccorso rosso. All'epoca era responsabile<br />
del PCI nella zona <strong>di</strong> Funo (Argelato). Così fu definito nel rapporto della polizia: «Masina appare<br />
un comunista maturo ed esperto, tanto da conquistare la fiducia dei suoi amici, fino al punto <strong>di</strong><br />
guadagnarli alla sua fede politica». Il 14/10/37 il Tribunale speciale lo condannò a 2 anni e 6 mesi<br />
<strong>di</strong> carcere. Quando la sua famiglia chiese al governo la concessione della grazia si rifiutò <strong>di</strong><br />
controfirmare il documento. Liberato il 26/11/39, tornò ad Argelato e riprese l'attività politica,<br />
nonostante avesse avuto 5 anni <strong>di</strong> vigilanza speciale. Fu sempre attentamente controllato dalla<br />
polizia. In un rapporto al governo, in data 31/3/43, si legge che «non ha dato finoggi prove <strong>di</strong><br />
ravve<strong>di</strong>mento». Alla caduta della <strong>di</strong>ttatura fu, con Ermisio Cipollani*, uno degli organizzatori delle<br />
manifestazioni popolari che si tennero ad Argelato e nei comuni vicini. Dopo l'inizio della lotta <strong>di</strong><br />
liberazione organizzò le prime squadre <strong>di</strong> partigiani nel suo comune e promosse il recupero delle<br />
armi nella caserma del Genio ferrovieri a Castel Maggiore. Furono nascoste nell'abitazione <strong>di</strong><br />
Genore Castal<strong>di</strong>ni* e servirono per armare i primi gruppi partigiani. Militò nella 4 a brg Venturoli<br />
Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> ispettore <strong>di</strong> brg e fu tra gli organizzatori del btg Pasquali a Budrio, dove<br />
si era trasferito alla fine del 1943 per sfuggire alla cattura. Per tutto il periodo della lotta <strong>di</strong><br />
liberazione fu uno dei <strong>di</strong>rigenti politici della bassa Bolognese ed assunse l'incarico <strong>di</strong> ufficiale <strong>di</strong><br />
collegamento tra la sua brg e la 5 a brg Bonvicini Matteotti. Il 21/4/45 tornò ad Argelato e, su<br />
designazione del PCI, fu nominato dal CLN e dall’AMG sindaco del comune. Riconosciuto<br />
partigiano con il grado <strong>di</strong> capitano dal 9/9/43 alla Liberazione. [O]<br />
Masina Corrado, da Luigi e Celestina Cristani; n. il 7/11/1921 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />
Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Impiegato. Prestò servizio militare nei granatieri in Jugoslavia e a Roma<br />
dal gennaio 1941 all’8/8/43. Economo dell'ospedale civile <strong>di</strong> Castel S. Pietro Terme, aiutò il<br />
movimento partigiano della zona fornendo viveri, me<strong>di</strong>cinali e nascondendo nell'ospedale compagni<br />
partigiani ricercati. Fece parte del CLN <strong>di</strong> Castel S. Pietro come rappresentante del FdG. Arrestato<br />
il 14/3/45, fu condotto prima a S. Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>) e successivamente trasferito nella<br />
Rocca (Imola) dove subì sevizie e pesanti interrogatori. Il 13/4/1945, prelevato dai tedeschi in fuga<br />
assieme ad altri 15 partigiani, fu trucidato nel pozzo dell'officina «Becca» <strong>di</strong> Imola. I corpi vennero<br />
Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.