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Biografico - Comune di Bologna

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Dizionario <strong>Biografico</strong> Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Pellicciaio. Membro della Comunità israelitica bolognese, nel <strong>di</strong>cembre 1943 fu catturato dai<br />

tedeschi unitamente al padre*, alla madre* e ai fratelli Camelia* e Nino*. Venne prima trasferito in<br />

un campo <strong>di</strong> concentramento a Verona e poi deportato in un campo <strong>di</strong> sterminio nazista, dove morì<br />

il 10/1/1944 come da sentenza del Tribunale civile <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> in data 24/1/53. [AQ-O]<br />

Matinella Gioacchino, da Ignazio e Serafina Giordano; n. il 10/4/1925 a Ribera (AG); ivi residente<br />

nel 1943. Falegname. Catturato dai tedeschi, fu ucciso per rappresaglia a Budrio il 22/8/1944.<br />

Riconosciuto partigiano, anche se non militò in una brg. A Ribera una piazza è stata intestata al suo<br />

nome. [O]<br />

Mattarelli Augusto, da Giuseppe e Geltrude Toschi; n. l’8/2/1876 a Molinella. Iscritto al PSI. Fu<br />

ucciso a bastonate dai fascisti, il 14/8/1923 mentre si trovava nella propria abitazione. Per simularne<br />

la morte, i fascisti lo impiccarono con un filo <strong>di</strong> ferro. Il figlio Mario* cadde nella Resistenza. [AR-<br />

O]<br />

Mattarelli Ermina, «Sara», da Augusto e Virginia Cavazza; n. il 10/6/1908 a Molinella. Nel 1943<br />

residente a Conselice (RA). 4 a elementare. Operaia e mon<strong>di</strong>na. Iscritta al PCI dal 1922. Dopo la<br />

morte del padre*, ucciso dai fascisti nel 1923, la sua famiglia fu costretta a lasciare Molinella nel<br />

1924 e con altre - oltre duecento - dovette emigrare. I Mattarelli furono inviati nell'Agro romano,<br />

dove restarono sino al 1929. Tornata da sola a Molinella nel 1929, restò <strong>di</strong>soccupata a lungo perché<br />

non era iscritta al PNF. Nello stesso anno, dopo il matrimonio, si trasferì a Conselice (RA). Qui, il<br />

26/7/43, alla caduta del fascismo, guidò una manifestazione popolare. Due giorni dopo fu arrestata e<br />

condannata a una ammenda <strong>di</strong> 2.800 lire per avere provocato danni agli e<strong>di</strong>fici pubblici dai quali<br />

erano stati tolti i simboli del passato regime. Sin dall'inizio, partecipò alla lotta <strong>di</strong> liberazione e nel<br />

giugno 1944 fu arrestata unitamente ad altri 80 citta<strong>di</strong>ni e condannata a un anno <strong>di</strong> campo <strong>di</strong><br />

concentramento. Riuscita a fuggire, si recò prima a Ferrara e poi a Molinella. Qui fu arrestata il<br />

24/3/45 e detenuta prima nel carcere <strong>di</strong> Portomaggiore (FE) e poi in quello <strong>di</strong> Ferrara, dove fu a<br />

lungo torturata. Riebbe la libertà il 22/4/45 quando i partigiani assalirono le carceri e liberarono i<br />

detenuti. Riconosciuta partigiana nella l a brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> dal 2/11/43 alla Liberazione.<br />

Il fratello Mario* cadde nella Resistenza. È invalida per cause <strong>di</strong> guerra. Testimonianza in RB5. [O]<br />

Mattarelli Mario, da Augusto e Virginia Cavazza; n. l'1/4/1904 a Molinella; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Meccanico. Iscritto al PSI. Dopo la morte del padre*, ucciso dai fascisti nel<br />

1923, la sua famiglia fu costretta a lasciare Molinella. Emigrò nell'Agro romano e tornò a Molinella<br />

alla vigilia della guerra. Dopo l’8/9/43 entrò nei gruppi armati che operavano a Molinella. Militò<br />

nella l a brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> ispettore <strong>di</strong> btg. Venne fucilato a Molinella il<br />

20/4/1945. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente dal 9/9/43 al 20/4/45. [O]<br />

Mattarelli Mario, da Vincenzo e Adelaide Prati; n. il 7/11/1895 a Sala Bolognese. 3 a elementare.<br />

Bracciante. Iscritto al PSI. Il 20/12/31 fu arrestato a Sala Bolognese perché sorpreso a fischiettare<br />

“Ban<strong>di</strong>era rossa”. Il 23/2/32 fu assolto «perché il fatto non costituisce reato». Scarcerato, venne<br />

<strong>di</strong>ffidato. Il 4/11/39 fu ra<strong>di</strong>ato dall'elenco dei sovversivi. [O]<br />

Mattarozzi Antonio, da Pietro e Fosca Carboni; n. il 29/8/1924 a Vergato; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Agricoltore coa<strong>di</strong>uvante. Militò nella brg Folloni della <strong>di</strong>v Armando e operò in<br />

provincia <strong>di</strong> Modena sull'Appennino tosco-emiliano. Cadde in combattimento il 17/5/1944 a<br />

Fanano (MO). Riconosciuto partigiano dall'1/2/44 al 17/5/44.<br />

Mattarozzi Mario, «Mola», da Giuseppe ed Emilia Collina; n. il 10/1/1917 a Bazzano. Nel 1943<br />

residente a Casalecchio <strong>di</strong> Reno. 3 a elementare. Mezzadro. Prestò servizio militare in fanteria in<br />

Grecia dal 1941 all'8/9/43. Partecipò ai combattimenti contro i tedeschi a Cefalonia (Grecia). Militò<br />

nel 3° btg dei Reparti italiani. Catturato dai tedeschi fu rinchiuso nel campo <strong>di</strong> concentramento<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.

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