newsletter14 - Gerusalemme - Ministero degli Affari Esteri

FOCUS EMERGENZA
Che tipo di problemi e quali criticità avete incontrato durante l’anno nella realizzazione del progetto
La criticità maggiore è stata il coinvolgimento delle donne contadine nella formazione, nel Sud soprattutto. L’interesse per la produzione
orticola intensiva ha riguardato più gli uomini che le donne. Un’altra criticità è stata l’accesso ad alcune terre ad Est della
Striscia, questo ha comportato l’impossibilità di sostenere i contadini con le terre troppe vicine alla buffer zone. Solo in un caso si è
potuto intervenire riabilitando però solo 4 dei 47 dunum distrutti dalle incursioni.
Come siete riusciti a coinvolgere i giovani e le donne nella realizzazione delle diverse attività
Il coinvolgimento nelle attività è stato soprattutto per le donne ed i giovani che avevano interesse nella produzione orticola intensiva.
I risultati maggiormente soddisfacenti sono arrivati proprio dai giovani contadini impegnati nella coltivazione di pomodori e
cetrioli. L’impegno dimostrato per sconfiggere il baco della tuta absoluta, che ha devastato le coltivazioni del mediterraneo nell’estate
2010, è stato molto alto e quindi anche i risultati sono stati ottimi. Il coinvolgimento è stato attivo fin dal principio ed ha garantito
che le attività venissero seguite con costanza e attenzione.
Spazi verdi e orti domestici a Gaza: il duplice intervento di ACS
Contributo di Rosella Bonarrigo - Overseas
ONG
Titolo
Progetto
Localizzazione
Importo
Progetto
Settore
ACS
Intervento di riabilitazione di
orti botanici (homegardens)
a favore di nuclei familiari
vulnerabili
Gaza City e Deir al-Balah 222.000 euro Agricoltura e
sicurezza
alimentare
ACS
Recupero e riabilitazione di
spazi verdi pubblici
Gaza City e Rafah 161.000 euro Acqua e
ambiente, Territorio
e gestione
risorse naturali
Il progetto Spazi Verdi è stato pensato da ACS per rispondere all’emergenza in cui versano alcune aree della Striscia:
la qualità dell’ambiente pubblico sta subendo un costante peggioramento negli anni, dovuto alle conseguenze delle
incursioni militari, all’incapacità degli enti locali di provvedere ai servizi di pulizia e alla scarsità di risorse (acqua
ed elettricità).
A pagare il prezzo più alto di questo degrado e della nocività che ne scaturisce sono le fasce più povere della popolazione e gli
individui più vulnerabili come i bambini, che in alcune aree come i campi profughi, non dispongono di alcuno spazio salubre e
confortevole per giocare.
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NEWSLETTER N.14