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newsletter14 - Gerusalemme - Ministero degli Affari Esteri

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ONG & PROGETTI<br />

“Quando siamo arrivati,<br />

c’erano pochissimi servizi,<br />

nessuno di questi regolare.<br />

La gente dei villaggi non<br />

aveva una copertura medica<br />

su cui poter contare. Non vi<br />

erano apparecchiature sanitarie<br />

adatte, le gravidanze,<br />

ad esempio, non potevano essere controllate adeguatamente<br />

con le ecografie, non vi era nessuno preposto a fare esami<br />

dell’emoglobina, molto importanti considerata l’elevata percentuale<br />

di bambini anemici.”<br />

Nel nostro viaggio visitiamo Anab El Kabir, un agglomerato<br />

di pochi shelter in cui vivono più di 600 persone, per le quali<br />

l’appuntamento bisettimanale con la clinica mobile del DISVI<br />

è l’unico momento per usufruire di un servizio di assistenza<br />

medico-sanitaria. Una sosta più lunga viene fatta a Ramadin, la<br />

comunità più grande del progetto, con circa 5000 abitanti. 32 i<br />

pazienti visitati nella giornata, molti di questi bambini. “Stefania<br />

è una nostra compaesana, - esordisce il capo villaggio Ahmad<br />

Suleiman - nel paese siamo tutti felici dei servizi offerti dal<br />

DISVI e dalla Cooperazione Italiana. La clinica è sempre aperta<br />

e riceve ogni volta tutti i pazienti senza limiti di orario.”<br />

“Il lavoro è ben stabilizzato ed è un peccato che il progetto<br />

sia arrivato a conclusione, ora che si potrebbe continuare a lavorare<br />

per accrescere l’efficienza delle cliniche. Ciononostante<br />

la sostenibilità del progetto sarà assicurata – spiega Stefaniapoiché<br />

le cliniche fisse e mobili saranno assorbite dal <strong>Ministero</strong><br />

della Sanità palestinese e alcune di queste già appartengono<br />

alla comunità locale”. E poi ci sono gli abitanti dei villaggi<br />

pronti a far sentire la loro voce, “lotteremo e manifesteremo<br />

se alla fine del progetto il Dipartimento della Sanità - Primary<br />

Health Care di Hebron non manterra’ il suo impegno ad<br />

assicurare tali servizi, indispensabili per la nostra comunità”,<br />

annuncia con fermezza il capo villaggio di Ramadin.<br />

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NEWSLETTER N.14

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