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newsletter14 - Gerusalemme - Ministero degli Affari Esteri

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Gender<br />

primo contributo di 2.500.000 dollari mediante la Banca Mondiale. Per garantire continuità ai<br />

numerosi servizi offerti dal centro (assistenza psicologica e legale alle donne e ai bambini vittime<br />

di violenza domestica, formazione, attività di sensibilizzazione rivolte alla comunità per<br />

diminuire l’incidenza di tale fenomeno) la Cooperazione italiana ha investito nuovamente nel<br />

progetto con un nuovo contributo multilaterale a Unifem nel 2007 di 2.000.000 di dollari.<br />

In questa seconda fase del progetto Differenza Donna, continua il suo impegno attraverso la<br />

presenza di un'esperta che fornisce allo staff del centro assistenza tecnica e supporto. “Lavoriamo<br />

in un contesto complesso, caratterizzato da una forte cultura patriarcale e stiamo facendo<br />

numerose attività per cercare di cambiare un’impostazione culturale improntata all’esaltazione<br />

del maschio e una legislazione che riconosce il delitto d’onore come attenuante” racconta<br />

Caterina Becchi, la responsabile per l'assistenza tecnica di Differenza Donna, che è arrivata a<br />

lavorare nel centro da poco più di tre mesi, dopo una lunga esperienza nei centri anti-violenza<br />

della provincia di Roma.<br />

Il Mehwar funziona sia come centro di prima accoglienza, sia come luogo in cui vengono<br />

portati avanti progetti, percorsi d vita e attività a lungo termine. Le donne ospitate ne centro<br />

si fermano in genere per un anno, anche se ve ne sono alcune che restano per un periodo più<br />

lungo a causa del delicato e difficile processo di reintegrazione. Il centro oltre ad offrire assistenza<br />

psicologica tramite sessioni individuali e di gruppo, è impegnato anche a sostenere le<br />

donne da un punto di vista legale, aiutando coloro che decidono di portare avanti un percorso<br />

legale contro l'abusante, scelta tutt’altro che semplice e scontata.<br />

“Il nostro obiettivo è quello di ricostruire un quotidiano per le ragazze che ospitiamo. Ogni<br />

giornata inizia con il Goodmorning Mehwar, un momento in cui le donne esprimono le loro<br />

sensazioni ed esternano paure, sentimenti e riflessioni. – spiega la Sig.ra Jarayseh – Tutte sono<br />

coinvolte nella gestione del centro, cucinando e contribuendo alla manutenzione alla pulizia<br />

<strong>degli</strong> spazi comuni.”<br />

Alla domanda su quale sia la percezione che la comunità locale ha del Mehwar, Caterina,<br />

confida “ dobbiamo combattere contro alcuni pregiudizi nei confronti di questo centro, visto<br />

da alcuni come un luogo in cui confluiscono ragazze considerate poco di buono. Però non è<br />

sempre così, ad esempio le guardie che lavorano qui sono uomini e si rendono perfettamente<br />

conto che il Mehwar è un posto importante per la comunità, dove vengono ospitate ragazze<br />

che hanno subito violenze atroci e viene data loro la possibilità di riscattarsi”.<br />

“Il lavoro da fare è tanto – conclude<br />

Caterina- e ogni giorno cerchiamo<br />

di trasmettere alle donne che sono<br />

qui nuovi input per aiutarle a recuperare<br />

la fiducia in loro stesse e<br />

incoraggiarle a credere che un’alternativa<br />

alla violenza esiste".<br />

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