obiettivo - Anmil

obiettivo TUTELA
30 a cura dell’Ufficio Servizi Istituzionali ANMIL
il direttore risponde
nio sul lavoro avuto molto tempo prima. Ho bisogno di sapere se noi come eredi abbiamo diritto
ad un assegno anche minimo su ciò che percepiva mio padre e vi chiedo ciò dopo tanto tempo
dalla sua morte perché sinceramente non ci pensavo in quanto per noi era più importante lui di
tutto il resto.
Spero possiate darmi una risposta chiara.
(G.C. - Avellino)
La richiesta di rendita ai superstiti o, in alternativa, dello speciale assegno continuativo mensile, se si muore
per cause diverse dall’infortunio, va presentata, a pena di decadenza, entro novanta giorni dal decesso.
Lei è dunque fuori termini ma, in ogni caso, non crediamo che la richiesta avrebbe avuto seguito. Condizioni
necessarie sono la minore età dei figli (massimo 26 anni per studenti universitari) ed una percentuale
di rendita minima percepita in vita del 65%.
COMPATIBILITÀ RENDITA INAIL E INVALIDITÀ CIVILE
Ho una vecchia rendita pari al 18% e sino ad un paio di anni fa il 100% di invalidità civile. Dopo
un controllo i punteggio civile si è ridotto all’80% e ho dovuto scegliere fra le due prestazioni, rinunciando
così alla rendita INAIL (ovviamente per il maggior importo dell’assegno civile).
(R.M. - Benevento)
Le confermiamo che l’incompatibilità tra rendita INAIL e invalidità civile esiste e va pertanto esercitata una
facoltà di opzione in base alle leggi 407/91 e 412/92. La facoltà di opzione può comunque essere esercitata
di nuovo, nel suo caso ripristinando la rendita INAIL, nel momento in cui quest’ultima dovesse superare
l’importo dell’assegno di invalidità civile, e comunque al compimento dei sessantacinque anni di età.
Ricordiamo infatti che mentre la rendita è vitalizia, l’assegno di invalidità civile no. In particolare sono incompatibili
con l’assegno per invalidità civile parziale (dal 74 al 99%) tutte le seguenti prestazioni: rendite
INAIL dirette, assegno per assistenza personale continuativa, l’assegno continuativo mensile e l’assegno di
incollocabilità.
L’assegno di invalidità civile, sia nel caso in cui sia accompagnato da Apc, sia nel caso in cui ciò non avvenga,
per menomazioni totalmente diverse dovrebbe essere considerato compatibile, anche se il contenzioso
sulla casistica è nutrito e l’orientamento non univoco.
VALIDITÀ CONTRASSEGNO INVALIDI ALL’ESTERO
La prossima settimana partirò per la Francia per le ferie ed essendo titolare di contrassegno per
invalidi, vorrei sapere se la sua validità è estesa anche in quel Paese.
(M.G. - Siracusa)
Purtroppo la validità del contrassegno invalidi è circoscritta al territorio nazionale.
Infatti, nonostante il Consiglio della Comunità Europea nel 1998 abbia emanato una specifica raccomandazione
al fine di adottare un contrassegno unico in tutto il territorio europeo, ad oggi l’Italia non la ha ancora
accolta.
Trattandosi infatti di una disposizione scarsamente impositiva per gli Stati membri, il nostro Paese non ha
ancora provveduto alla sostituzione del tagliando arancione, con quello azzurro, che è il colore previsto dalla
normativa europea. Dobbiamo confidare nella competenza dei vigili che comprendano che si tratta di un
mero problema di “restyling” e non sostanziale, evitando così possibili multe.
Ricordiamo ai Soci che l’ANMIL mette a disposizione il
Numero Verde 800.864173
per offrire Consulenza infortunistica e informazioni su materie legate agli infortuni sul lavoro
e alle prestazioni spettanti agli invalidi e ai parenti delle vittime.
Il servizio, con operatore, è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00.