Capitolo 16 - INFN
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Induzione elettromagnetica<br />
• Consideriamo una superficie chiusa S e spezziamola in due superfici S 1 e S 2<br />
lungo un contorno l arbitrario. Il teorema di Gauss per il magnetismo ci dice:<br />
nˆ<br />
r r r<br />
0 = ∫ B • nˆ<br />
dS = ∫ B • nˆ<br />
dS + ∫ B • nˆ<br />
dS<br />
nˆ<br />
nˆ<br />
S<br />
S1<br />
S2<br />
S<br />
S<br />
nˆ<br />
nˆ<br />
nˆ<br />
• Invertiamo il verso dei versori normali n nella superficie<br />
(aperta) S 2 in modo tale che siano concordi con il verso dei<br />
versori normali di S 1 , cioè i versori delle due superfici<br />
vedono tutti il verso di percorrenza di l antiorario (o orario).<br />
nˆ<br />
nˆ • Il teorema di Gauss diventa:<br />
r r<br />
S<br />
nˆ<br />
1<br />
0 = B • nˆ<br />
dS − B • nˆ<br />
dS<br />
S 2<br />
S 1<br />
nˆ<br />
l<br />
l<br />
nˆ<br />
nˆ<br />
∫<br />
S<br />
1<br />
∫<br />
S<br />
2<br />
⇒<br />
∫<br />
S<br />
1<br />
r<br />
B • nˆ<br />
dS<br />
=<br />
∫<br />
S<br />
2<br />
r<br />
B • nˆ<br />
dS<br />
• cioè, essendo S 1 ed S 2 arbitrarie, una volta scelta la linea<br />
chiusa l, il flusso del vettore B non dipende dalla superficie,<br />
avente come contorno l, che scegliamo.<br />
S 2<br />
1
... induzione elettromagnetica 2<br />
• Quindi si può parlare di flusso del vettore campo magnetico B concatenato<br />
con la linea chiusa l.<br />
• In particolare, se l è il contorno di un circuito elettrico, si parlerà di flusso<br />
concatenato con il circuito.<br />
• Questo risultato può essere giustificato notando l’indipendenza del numero di<br />
linee di campo dalla scelta della superficie S i .<br />
• Vediamo ora vari aspetti dell’induzione elettromagnetica che ci porteranno a<br />
formulare la quarta legge fondamentale dell’elettromagnetismo e ci<br />
condurranno ad una unificazione dei fenomeni elettrici e magnetici.<br />
2
… induzione elettromagnetica 3<br />
• Consideriamo una spira conduttrice collegata ad un amperometro (a zero<br />
centrale). Muoviamo nelle vicinanze un magnete permanente:<br />
i 1<br />
1 2<br />
caso 2<br />
caso 1<br />
N<br />
S<br />
• L’amperometro misura una corrente (che fluisce sulla spira)<br />
che risulta tanto più grande quanto più è veloce il moto del<br />
magnete. Se il magnete è fermo nessuna corrente è<br />
registrata. La corrente ha un verso quando il magnete si<br />
avvicina ed il verso opposto quando si allontana. Se<br />
invertiamo la polarità del magnete anche i versi di flusso<br />
della corrente si invertono.<br />
• Consideriamo 2 circuiti vicini come in figura. Supponiamo<br />
che sul circuito 1 (primario) circoli una corrente i 1 costante.<br />
Se variamo rapidamente la distanza reciproca fra i 2 circuiti<br />
si registra una corrente indotta i 2 sul secondo circuito<br />
(secondario)<br />
• Questo è facilmente intuibile ricordando l’equivalenza fra spira e magnete. Si<br />
nota inoltre che, mantenendo costante la posizione dei due circuiti e variando nel<br />
tempo la corrente i 1 = i 1 (t), si registra una corrente variabile i 2 (t) tanto più intensa<br />
quanto più è rapida la variazione di corrente i<br />
3<br />
1 (t).
… induzione elettromagnetica 4<br />
• Consideriamo un circuito (spira) con un lato AB mobile:<br />
caso 3<br />
A<br />
B v<br />
• Mantenendo il campo magnetico B costante e spostando il lato<br />
AB si registra una corrente sull’amperometro, tanto più intensa<br />
quanto più è rapido lo spostamento.<br />
campo magnetico costante. Si registra una corrente sulla spira la<br />
cui intensità è tanto maggiore quanto più è elevata la velocità di<br />
rotazione.<br />
• Consideriamo una spira conduttrice che ruoti all’interno di un<br />
B<br />
• È possibile spiegare tutti questi fenomeni con una sola<br />
legge Cosa hanno in comune<br />
B r • Nel primo e nel secondo caso è il campo magnetico B a<br />
caso 4<br />
variare nel tempo<br />
4
… induzione elettromagnetica 5<br />
• Nel terzo caso B è costante, ma è la superficie S racchiusa dalla spira a<br />
variare nel tempo.<br />
• Nel quarto B ed S sono costanti, ma è l’angolo α fra B e la normale<br />
orientata ad S a variare nel tempo.<br />
• L’unica grandezza che racchiude in se la dipendenza da B, S ed α è il<br />
flusso φ(B) del campo magnetico B attraverso la superficie S:<br />
φ<br />
r<br />
( B) = ∫ B • nˆ<br />
dS = ∫<br />
S<br />
r<br />
S<br />
r<br />
B<br />
cosα<br />
• Tutti i fenomeni finora esposti sono quindi legati alla variazione nel tempo del<br />
flusso del vettore B concatenato col circuito.<br />
dS<br />
5
Legge di Faraday-Neumann<br />
• L’effetto della variazione nel tempo del flusso del campo magnetico B<br />
concatenato con un circuito è l’insorgere di una forza elettromotrice indotta e<br />
nel circuito. Se il circuito è chiuso tale forza elettromotrice indotta causa il fluire<br />
di una corrente indotta nel circuito stesso.<br />
• L’espressione di tale forza elettromotrice indotta è data dalla legge di Faraday-<br />
Neumann:<br />
dφ<br />
• La derivata dφ<br />
ε = − c<br />
c /dt rappresenta la velocità con cui<br />
il flusso concatenato col circuito varia nel<br />
dt tempo.<br />
• Il segno meno ha un significato fondamentale: testimonia il fatto che la corrente<br />
indotta è tale da opporsi, col suo campo magnetico, al campo magnetico che l’ha<br />
provocata.<br />
• Sui fenomeni di induzione elettromagnetica è basata tutta la tecnologia attuale di<br />
produzione di corrente elettrica. La corrente elettrica viene prodotta da turbine,<br />
(alternatori) messe in moto da vapore o acqua, che ruotano in intensi campi<br />
magnetici (in realtà anche le trasmissioni radio-televisive si basano sull’induzione<br />
elettromagnetica)<br />
• Il flusso del campo magnetico si misura nel S.I. in T·m 2 =weber (simbolo: Wb)<br />
6
Mutua Induzione<br />
• Riprendiamo l’esempio dei due circuiti accoppiati. È la variazione del flusso del<br />
campo magnetico dovuto alla corrente i 1 a determinare la corrente i 2 . Si è detto<br />
che variando nel tempo la corrente i 1 = i 1 (t), si registra una corrente variabile i 2 (t)<br />
tanto più intensa quanto più è rapida la variazione di corrente i 1 (t). Questo si<br />
esplicita nelle formule:<br />
• dove φ<br />
φc,2<br />
= Mi<br />
c,2 è il flusso<br />
1<br />
i<br />
concatenato col circuito 2, ε<br />
1<br />
dφc,2<br />
di è la forza elettromotrice<br />
1<br />
ε = − = −M<br />
indotta sul circuito 2<br />
1 2<br />
dt dt<br />
• M è un opportuno coefficiente di proporzionalità, dipendente dalla distanza e<br />
reciproproca posizione dei due circuiti e dal mezzo che vi si frappone, detto<br />
coefficiente di mutua induzione.<br />
• Il funzionamento dei trasformatori (per corrente alternata) è basato su questo<br />
principio.<br />
7
Autoinduzione<br />
• Consideriamo un generico circuito dove fluisce della corrente i. Esisterà un<br />
flusso del campo magnetico B concatenato col circuito stesso dovuta alla propria<br />
corrente i. Se i varia nel tempo, anche il flusso autoconcatenato varierà,<br />
generando una corrente aggiuntiva (in realtà, vedremo, sottrattiva)<br />
• Il flusso autoconcatenato è dato da:<br />
φ c = Li<br />
• Se tale flusso varia nel tempo, la f.e.m. autoindotta è:<br />
ε<br />
d c<br />
φ = −<br />
dt<br />
= − L<br />
• Dove il coefficiente L è detto autoinduzione o induttanza del circuito<br />
considerato e dipende dalla caratteristiche geometriche e dalla permeabilità<br />
magnetica del mezzo ove il circuito risiede.<br />
• Come prima, il segno meno significa che questa f.e.m. è responsabile di una<br />
corrente autoindotta che si oppone a quella circolante nel circuito e che genera<br />
la f.e.m. indotta stessa.<br />
8<br />
di<br />
dt
Equazioni di Maxwell<br />
• Come più volte accennato, campo elettrico e campo magnetico sono due<br />
manifestazioni dell’interazione elettromagnetica. Chi riorganizzò la visione di tali<br />
fenomeni fino a realizzare una teoria completa dell’interazione elettromagnetica fu<br />
Maxwell.<br />
• Maxwell capì la natura unica delle<br />
interazioni elettriche e magnetiche e<br />
pose delle equazioni di base per il<br />
campo elettromagnetico (nel vuoto):<br />
• Le prime due leggi sono quelle<br />
dei campi statici<br />
Legge<br />
Legge di Gauss per il<br />
campo elettrico<br />
Legge di Gauss per il<br />
campo magnetico<br />
Legge di Faraday-<br />
r q<br />
∫ E • ndS ˆ =<br />
ε<br />
S<br />
Forma integrale<br />
r<br />
∫ B • ndS ˆ = 0<br />
Henry ∫ E • dl = − ∫ B •<br />
Legge di Ampère-<br />
Maxwell<br />
S<br />
L<br />
∫<br />
L<br />
r<br />
r<br />
0<br />
r r<br />
B • dl = µ<br />
0<br />
d<br />
dt<br />
S<br />
0<br />
r<br />
i + ε µ<br />
0<br />
r<br />
ndS<br />
d<br />
dt<br />
∫<br />
S<br />
r<br />
E • ndS ˆ<br />
• La terza è derivabile dalla legge di Faraday-Neumann per i circuiti. In questa<br />
forma ci dice che la presenza di un campo magnetico con flusso variabile<br />
determina l’insorgere di un campo elettrico (o meglio di una d.d.p.) anche in<br />
assenza di circuiti elettrici<br />
• La quarta è la legge di Ampère, modificata da Maxwell con un termine che<br />
testimonia l’insorgere di un campo magnetico se c’è un campo elettrico a flusso<br />
variabile.<br />
9
Onde elettromagnetiche<br />
• Direttamente dalle equazioni di Maxwell deriva il fatto che il campo<br />
elettromagnetico si propaga con velocità elevata, ma finita, che nel vuoto è pari a:<br />
c<br />
=<br />
ε<br />
1<br />
0<br />
µ<br />
0<br />
=<br />
8,86⋅10<br />
−12<br />
1<br />
× 12,56⋅10<br />
−7<br />
m<br />
s<br />
≈ 3⋅10<br />
8<br />
m<br />
s<br />
• Il campo elettromagnetico si propaga tramite un’onda elettromagnetica<br />
(vedremo meglio in seguito) in cui il campo elettrico E e il campo magnetico B<br />
sono ortogonali sia fra loro che alla direzione di propagazione:<br />
E r<br />
direzione di<br />
propagazione<br />
u = u<br />
B r r 2 r 2<br />
• Visto che un’onda elettromagnetica trasporta sia un campo elettrico che<br />
magnetico vi sarà una densità di energia (del campo elettromagnetico) data da:<br />
E<br />
+ u<br />
B<br />
=<br />
1<br />
2<br />
ε E +<br />
1<br />
2<br />
µ<br />
B<br />
10