Equazioni di Maxwell & Onde elettromagnetiche Fisica II a.a. 2003 ...
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<strong>Equazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>Maxwell</strong><br />
&<br />
<strong>Onde</strong> <strong>elettromagnetiche</strong><br />
<strong>Fisica</strong> <strong>II</strong> a.a. <strong>2003</strong>-2004<br />
Lezione 11 Giugno 2004<br />
1<br />
Nelle equazioni <strong>di</strong> <strong>Maxwell</strong> sono racchiuse le proprietà dei campi<br />
elettrico e magnetico che abbiamo visto finora:<br />
nel vuoto , in presenza <strong>di</strong> cariche e correnti :<br />
Forma integrale<br />
Forma <strong>di</strong>fferenziale<br />
2
Ripren<strong>di</strong>amo il circuito RC durante la fase <strong>di</strong> carica del condensatore:<br />
All’esterno del condensatore circola una corrente<br />
descritta dal moto <strong>di</strong> cariche microscopiche:<br />
All’interno del condensatore circola una corrente “<strong>di</strong> spostamento” descritta<br />
dalla presenza <strong>di</strong> un campo elettrico variabile nel tempo:<br />
La legge <strong>di</strong> ampere :<br />
una volta scelta la linea chiusa su cui calcolare<br />
la circuitazione <strong>di</strong> B, dobbiamo definire quale sia<br />
la superficie arbitraria attraverso cui calcolare la<br />
corrente. Il risultato non deve <strong>di</strong>pendere dalla<br />
superficie b)<br />
a)<br />
P<br />
3<br />
Le equazioni <strong>di</strong> <strong>Maxwell</strong> sono dunque:<br />
nel vuoto , in presenza <strong>di</strong> cariche e correnti :<br />
4
Connessioni tra B ed E :<br />
La forza agente su una particella carica in presenza <strong>di</strong> un campo elettrico e/o<br />
magnetico:<br />
dalla relatività galileiana ci aspettiamo che in due sistemi inerziali in<br />
moto relativo rettilineo uniforme la forza sia la stessa , ma la velocità della<br />
particella è <strong>di</strong>versa : ogni qualvolta cambiamo riferimento un campo<br />
elettrico può originare un campo magnetico e viceversa.<br />
un campo magnetico variabile nel tempo è origine <strong>di</strong> un campo elettrico<br />
un campo elettrico variabile nel tempo è origine <strong>di</strong> un campo magnetico<br />
sorgenti del campo elettrico (ρ) e del campo magnetico ( j ) sono legate<br />
dalla legge <strong>di</strong> conservazione della carica<br />
5<br />
La conservazione della carica l’abbiamo già incontrata quando abbiamo<br />
definito una corrente elettrica in<strong>di</strong>pendente dalla sezione <strong>di</strong> conduttore<br />
in cui veniva misurata<br />
In generale possiamo esprimerla con il fatto che la variazione <strong>di</strong> carica elettrica<br />
presente in una regione <strong>di</strong> spazio è pari alla corrente elettrica che fluisce<br />
attraverso la superficie che racchiude la regione considerata.<br />
esprimendo la carica in funzione della densità ρ all’interno<br />
del volume considerato :<br />
τ<br />
Q(t)<br />
Σ<br />
ed applicando al flusso <strong>di</strong> J il teorema della <strong>di</strong>vergenza<br />
6
Allo stesso risultato si arriva partendo <strong>di</strong>rettamente dalle equazioni <strong>di</strong> <strong>Maxwell</strong> :<br />
applichiamo la <strong>di</strong>vergenza<br />
è una proprietà generale :<br />
la <strong>di</strong>vergenza del rotore<br />
<strong>di</strong> un vettore è identicamente<br />
nulla<br />
Il <strong>di</strong>scorso può essere invertito : assumendo la continuità della carica,<br />
possiamo vedere che la legge <strong>di</strong> Gauss è contenuta nella IV relazione<br />
<strong>di</strong> <strong>Maxwell</strong><br />
7<br />
<strong>Equazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>Maxwell</strong> nello spazio vuoto :<br />
in assenza <strong>di</strong> cariche o correnti<br />
La soluzione richiede campo elettrico e magnetico variabili nel tempo<br />
un campo elettromagnetico che si propaga nello spazio ...<br />
8
Quali le caratteristiche fondamentali del campo e.m. <br />
è presente in regioni <strong>di</strong> spazio prive <strong>di</strong> sorgenti: per molti aspetti rappresenta<br />
un’entità fisica definita, trattata ed interpretata in<strong>di</strong>pendentemente dalle<br />
sorgenti che l’hanno generata<br />
si propagaga nella forma <strong>di</strong> onde, senza la necessità <strong>di</strong> un supporto<br />
materiale. La velocità delle onde e.m. nel vuoto è una costante fisica<br />
fondamentale, in<strong>di</strong>pendente dal sistema <strong>di</strong> riferimento o dalla frequenza della<br />
ra<strong>di</strong>azione.<br />
porta con sè una quantità <strong>di</strong> moto, un momento angolare ed un’energia ≠ 0<br />
9<br />
Relazione tra le <strong>di</strong>verse equazioni <strong>di</strong> <strong>Maxwell</strong> & equazione delle onde e.m.<br />
In un mezzo omogeneo ed in assenza <strong>di</strong> cariche/correnti sorgenti le<br />
equazioni <strong>di</strong> <strong>Maxwell</strong> si scrivono :<br />
I )<br />
<strong>II</strong> )<br />
<strong>II</strong>I ) IV )<br />
a quante equazioni scalari corrispondono <br />
8 : infatti la I) e la <strong>II</strong>) rappresentano ciascuna una singola equazione (la<br />
<strong>di</strong>vergenza <strong>di</strong> un vettore è uno scalare)<br />
la <strong>II</strong>I) e la IV) essendo delle relazioni vettoriali rappresentano ciascuna 3<br />
equazioni nelle 3 componenti dei vettori B ed E.<br />
a quante equazioni in<strong>di</strong>pendenti corrispondono<br />
6 : infatti la I) e la <strong>II</strong>) possono essere ricavate rispettivamente a partire dalla IV)<br />
e dalla <strong>II</strong>I) applicando l’operatore <strong>di</strong>vergenza.<br />
Come descrivere – separatamente – i comportamenti nello spazio e nel tempo<br />
dei campi E e B <br />
10
Pren<strong>di</strong>amo :<br />
applichiamo la <strong>di</strong>vergenza<br />
Ma se la <strong>di</strong>vergenza <strong>di</strong> B è costante nel tempo, lo deve essere<br />
anche in un istante t=0 in cui non esistevano sorgenti, ed in cui B=0.<br />
Per cui :<br />
11<br />
Pren<strong>di</strong>amo dunque la <strong>II</strong>I) e la IV) :<br />
Equazione delle onde per il campo B<br />
<strong>II</strong>I ) IV )<br />
ed applichiamo l’operazione <strong>di</strong> rotore alla IV ) :<br />
12
Equazione delle onde per il campo E<br />
analogamente se applichiamo l’operazione <strong>di</strong> rotore alla <strong>II</strong>I )<br />
<strong>II</strong>I ) IV )<br />
13<br />
Sia il vettore campo elettrico che il vettore campo magnetico sod<strong>di</strong>sfano<br />
alla stessa equazione <strong>di</strong>fferenziale del secondo or<strong>di</strong>ne alle derivate parziali :<br />
( Ricor<strong>di</strong>amoci che abbiamo fatto esplicitamente<br />
uso della I e della <strong>II</strong> per ricavarle<br />
)<br />
Il prodotto µε ha le <strong>di</strong>mensioni fisiche dell’inverso <strong>di</strong> una velocità al quadrato,<br />
ed in effetti le soluzioni <strong>di</strong> queste equazioni sono rappresentate da “onde” che<br />
si propagano nel mezzo con una velocità :<br />
nel vuoto questa velocità è proprio la velocità della luce, costante fisica<br />
fondamentale uguale in tutti i sistemi <strong>di</strong> riferimento !<br />
14
Resta da definire cosa inten<strong>di</strong>amo per onda : una perturbazione che si<br />
propaga con una velocità ben definita, trasportando energia ed impulso senza<br />
che vi sia un effettivo spostamento <strong>di</strong> materia.<br />
In figura è rappresentata una perturbazione<br />
che nel tempo ∆ t si è spostata <strong>di</strong> un tratto ∆ x<br />
lungo l’asse delle x.<br />
y<br />
f(x,t)<br />
f(x,t+∆t)<br />
La velocità <strong>di</strong> propagazione in questo caso sarà<br />
semplicemente : v=∆ x / ∆ t<br />
La <strong>di</strong>pendenza della f da x e t sarà tramite la<br />
loro combinazione lineare : ξ = x – vt<br />
+ ∆ x<br />
f(ξ)<br />
f(ξ)<br />
x<br />
Abbiamo quin<strong>di</strong> una sorgente che produce una perturbazione nello spazio<br />
circostante (può essere la vibrazione <strong>di</strong> una corda, la compressione <strong>di</strong> un gas<br />
-nel nostro caso un campo e.m. – ) rappresentata a seconda dei casi da una funzione<br />
scalare o una funzione vettoriale<br />
: che questa perturbazione<br />
si propaghi - ovvero si allontani dalla sorgente – è dato dal fatto che la funzione<br />
debba avere una particolare <strong>di</strong>pendenza dal tempo e dallo spazio tale da riproporre<br />
la stessa “forma” ad istanti successivi nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione.<br />
15<br />
La propagazione non richiede una particolare forma funzionale della<br />
perturbazione - che potrà essere un’impulso piuttosto che una funzione<br />
sinusoidale – quanto impone una ben precisa con<strong>di</strong>zione sull’argomento<br />
della funzione stessa.<br />
Questo viene matematicamente espresso dal fatto che il fenomeno ondulatorio<br />
deve essere soluzione dell’equazione delle onde :<br />
nell’esempio visto f = f ( x,t ) per cui l’equazione si riduce a :<br />
y<br />
<strong>di</strong> cui la soluzione più generale ha la forma :<br />
f(x,t+∆t)<br />
- ∆ x<br />
f(x,t)<br />
propagazione + x propagazione -x<br />
f(ξ)<br />
f(ξ)<br />
x<br />
se si sostituisce la f(x,t ) nell’equazione, essa è<br />
identicamente sod<strong>di</strong>sfatta qualunque siano f 1<br />
o f 2<br />
.<br />
16
L’equazione delle onde non richiede una specifica funzione f , ma è<br />
particolarmente interessante il caso in cui la f sia una funzione perio<strong>di</strong>ca del<br />
suo argomento, f(ξ)=f(ξ+Ξ) , ad esempio sia rappresentata da una sinusoide.<br />
Il caso <strong>di</strong> un’onda sinusoidale è particolarmente significativo dato che una<br />
qualunque funzione può essere vista come la sovrapposizione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong><br />
funzioni sinusoidali:<br />
Per onde sinusoidali sarà dunque f Asen( ) , f Acos( )<br />
la <strong>di</strong>pendenza da x e t dovrà essere secondo la combinazione ξ = x – vt<br />
ξ = x + vt<br />
dovendo essere l’argomento a<strong>di</strong>mensionale – ovvero espresso in ra<strong>di</strong>anti –<br />
otterremo come espressione generale per un onda sinusoidale :<br />
progressiva f(x,t) = A sen k(x-vt)<br />
regressiva f(x,t) = A sen k(x+vt)<br />
dove il numero d’onda k – ha le <strong>di</strong>mensioni [angolo]/[lunghezza]<br />
17<br />
E’ da notare come la perio<strong>di</strong>cità in tempo del segnale alla sorgente si rifletta<br />
in una perio<strong>di</strong>cità nello spazio del segnale che si propaga :<br />
Pren<strong>di</strong>amo f(x,t) = A sen k(x ± vt)<br />
f (x=0,t)<br />
T<br />
facciamo il grafico della nostra f(x,t) in<br />
funzione del tempo alla posizione della<br />
sorgente x=0 , otteniamo:<br />
t<br />
chiaramente il segnale alla sorgente<br />
è una sinusoide, caratterizzata da un periodo temporale T ed è k = 2π / Tv<br />
facciamo ora il grafico della nostra f(x,t) in<br />
funzione della <strong>di</strong>stanza dalla sorgente al<br />
tempo t=t*, otteniamo:<br />
f (x,t=t*)<br />
λ<br />
x<br />
quello che si ottiene è comunque una sinusoide,<br />
caratterizzata da un periodo spaziale, la lunghezza d’onda λ = 2π / k = vT<br />
18
f (x=0,t)<br />
T<br />
f (x,t=t*)<br />
λ<br />
t<br />
x<br />
La lunghezza d’onda rappresenta la <strong>di</strong>stanza percorsa dalla perturbazione in<br />
un periodo , in una <strong>di</strong>stanza pari a 2π si possono contare k=2π/λ creste d’onda<br />
Potremo quin<strong>di</strong> scrivere in<strong>di</strong>fferentemente la nostra onda sinusoidale come :<br />
date le relazioni : ;<br />
N.B. Il periodo T , ovvero la pulsazione ω , ovvero la frequenza ν=1/T, sono<br />
caratteristiche del processo <strong>di</strong> emissione alla sorgente.<br />
Per un dato processo <strong>di</strong> emissione, la lunghezza d’onda <strong>di</strong>pende dalla velocità con<br />
cui la perturbazione viaggia nel mezzo.<br />
19<br />
L’esempio finora trattato è <strong>di</strong> una propagazione uni<strong>di</strong>mensionale f = f (x,t) per<br />
cui l’equazione delle onde si riduce a :<br />
Questo caso è rappresentativo delle ONDE PIANE<br />
La perturbazione ad ogni istante assume lo stesso valore in tutti<br />
i punti del piano ortogonale alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione se la <strong>di</strong>rezione<br />
è x, il piano ortogonale è (y,z). Non <strong>di</strong>pende esplicitamente né da y né da<br />
z, quin<strong>di</strong> è costante lungo il piano.<br />
In generale si definisce come fronte dell’onda il luogo dei punti in cui ,<br />
ad un dato istante, la perturbazione assume lo stesso valore ovvero<br />
in cui la fase è la stessa.<br />
La <strong>di</strong>stanza tra fronti d’onda caratterizzati dallo stesso valore della perturbazione<br />
è un multiplo della lunghezza d’onda.<br />
20
Nel caso più generale l’equazione è tri<strong>di</strong>mensionale , ma a parte la maggiore<br />
complessità matematica, il concetto è sempre quello :<br />
coord.<br />
cartesiane<br />
coord. polari sferiche<br />
ricordando che nel caso in cui la perturbazione sia rappresentata da una<br />
grandezza vettoriale, ciascuna delle componenti è soggetta ad una equazione<br />
<strong>di</strong> questo tipo :<br />
i=x,y,z<br />
i=r,φ,θ<br />
21<br />
Casi particolari <strong>di</strong> onde in più <strong>di</strong>mensioni<br />
<strong>Onde</strong> sferiche : sono realizzate quando una sorgente puntiforme, o a simmetria<br />
sferica, emetta un segnale isotropicamente in un mezzo in cui esso si propaghi<br />
con la stessa velocità in tutte le <strong>di</strong>rezioni.<br />
La funzione che rappresenta l’onda dovrà godere essa stessa <strong>di</strong> simmetria<br />
sferica, ovvero non potrà <strong>di</strong>pendere esplicitamente dalla <strong>di</strong>rezione (θ,φ)<br />
ma solo dalla <strong>di</strong>stanza dalla sorgente :<br />
e dell’intera espressione dell’eq.ne delle onde :<br />
rimangono solo i termini in r,t :<br />
ma :<br />
22
per cui l’equazione delle onde si riduce a :<br />
r e t sono variabili<br />
in<strong>di</strong>pendenti<br />
siamo ritornati formalmente al caso uni<strong>di</strong>mensionale, la cui soluzione più<br />
generale sarà :<br />
ovvero :<br />
qualunque sia la forma f della perturbazione, la sua ampiezza si attenuerà<br />
con l’inverso della <strong>di</strong>stanza dalla sorgente ( vedremo nel caso delle onde e.m. come<br />
la <strong>di</strong>pendenza da 1/r sia legata alla conservazione dell’energia )<br />
un’onda sinusoidale sferica sarà dunque del tipo :<br />
a grande <strong>di</strong>stanza dalla sorgente la variazione<br />
dell’ampiezza con r può essere trascurata e<br />
l’onda sferica può essere approssimata, in porzioni<br />
piccole <strong>di</strong> spazio, da un onda piana.<br />
λ<br />
23<br />
Ritorniamo alla equazione delle onde per i campi elettrico e magnetico :<br />
e consideriamola nell’ipotesi <strong>di</strong> onda piana che si propaghi lungo x :<br />
i = x,y,z<br />
Questa con<strong>di</strong>zione applicata alle eqni <strong>di</strong> <strong>Maxwell</strong> ci permetterà <strong>di</strong> definire<br />
delle proprietà interessanti nella propagazione dei campi :<br />
1) i campi B ed E sono ortogonali alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione : le onde<br />
e.m. sono puramente trasversali<br />
2) i campi B ed E sono ortogonali tra loro, ed il rapporto tra le loro ampiezze<br />
è costante e pari alla velocità <strong>di</strong> propagazione dell’onda nel mezzo.<br />
24
1) i campi B ed E sono ortogonali alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione : le onde e.m. sono<br />
puramente trasversali<br />
I ) <strong>II</strong> )<br />
i = x,y,z<br />
<strong>II</strong>I ) IV )<br />
= 0 = 0<br />
= 0 = 0<br />
Ma una componente costante del campo elettrico / magnetico può essere solo<br />
legata ad una sorgente costante (cariche in quiete per il campo E, corrente<br />
stazionaria per il campo B ) che abbiamo esplicitamente escluso. Quin<strong>di</strong><br />
la costante E x<br />
=B x<br />
=0.<br />
25<br />
2) i campi B ed E sono ortogonali tra loro, ed il rapporto tra le loro<br />
ampiezze è costante e pari alla velocità <strong>di</strong> propagazione dell’onda nel mezzo.<br />
I ) <strong>II</strong> )<br />
i = x,y,z<br />
<strong>II</strong>I ) IV )<br />
26
<strong>II</strong>I a )<br />
<strong>II</strong>I b )<br />
IV a )<br />
IV b )<br />
E’ facile vedere che le <strong>di</strong>verse componenti dei campi E e B devono sod<strong>di</strong>sfare<br />
all’equazione delle onde, ad esempio :<br />
per cui possiamo scrivere :<br />
è quin<strong>di</strong> fissata la <strong>di</strong>pendenza delle componenti dei campi da x e t :<br />
27<br />
Pren<strong>di</strong>amo ad esempio la relazione<br />
<strong>II</strong>I a )<br />
e valutiamola per E y<br />
=E y<br />
(ξ), B z<br />
=B z<br />
(ξ)<br />
con ξ=x ± ct<br />
analogamente partendo dalla <strong>II</strong>I b )<br />
28
Calcoliamo il modulo del campo elettrico :<br />
Calcoliamo il prodotto scalare tra i campi E e B per vedere l’angolo formato<br />
dalle loro <strong>di</strong>rezioni :<br />
è facile verificare che :<br />
E<br />
E<br />
B<br />
v<br />
B<br />
v<br />
29<br />
Le proprietà delle onde e.m. piane sono quin<strong>di</strong> “racchiuse” nella relazione<br />
tra campo E , B e velocità <strong>di</strong> propagazione :<br />
Come scriviamo esplicitamente E e B nel caso <strong>di</strong> onde sinusoidali<br />
monocromatiche in propagazione lungo l’asse x<br />
Pren<strong>di</strong>amo il campo elettrico, il campo magnetico ne deriva <strong>di</strong> conseguenza :<br />
Le componenti del campo hanno la stessa pulsazione, la stessa lunghezza<br />
d’onda ma possono avere fasi <strong>di</strong>verse .<br />
30
A seconda della <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> fase<br />
∆= φ 2<br />
- φ 1<br />
<strong>di</strong>stinguiamo <strong>di</strong>versi casi<br />
∆notevoli:<br />
z<br />
∆ = 0, π : Onda polarizzata linearmente<br />
E<br />
Il vettore campo elettrico e la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione<br />
dell’onda giacciono sempre sullo stesso piano<br />
E z<br />
θ<br />
E y<br />
x<br />
y<br />
∆ = ± π / 2 : onda polarizzata ellitticamente il vettore campo elettrico<br />
“ruota” in senso orario o antiorario attorno alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione<br />
z<br />
E<br />
θ(t)<br />
y<br />
31<br />
Come scriviamo un’onda piana che si propaghi lungo una <strong>di</strong>rezione ≠ u x<br />
<br />
In un riferimento R’ in cui definiamo la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong><br />
propagazione sappiamo già come scriverla :<br />
z’<br />
z<br />
y’<br />
Il problema si riduce a trovare la relazione tra x’ e x,y,z<br />
ovvero nell’ effettuare una trasformazione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate.<br />
Come rappresentiamo un vettore nei sistemi R ´ O,x,y,z ed R’=O,x’,y’, z’ <br />
x<br />
x’<br />
y<br />
con<br />
; ;<br />
; ;<br />
Potremo quin<strong>di</strong> esprimere la generica coord. x’ come :<br />
Nel caso del campo elettrico <strong>di</strong> un onda e.m. piana potremo quin<strong>di</strong> scrivere :<br />
con<br />
32
Quale energia viene trasportata dall’onda <br />
Alla presenza <strong>di</strong> un campo elettrico e <strong>di</strong> un campo magnetico abbiamo associato<br />
una densità <strong>di</strong> energia :<br />
l’energia portata dall’onda e.m. è quella legata ai campi che la definiscono.<br />
In un onda piana e.m. abbiamo visto che . La velocità della ra<strong>di</strong>azione<br />
e.m. nel vuoto è c=3· 10 8 m/s : vuol <strong>di</strong>re che il campo elettrico è molto più intenso<br />
<strong>di</strong> quello magnetico <br />
NO : campo elettrico e campo magnetico hanno <strong>di</strong>mensioni fisiche <strong>di</strong>verse,<br />
non ha senso confrontarne <strong>di</strong>rettamente le intensità. Il confronto deve essere<br />
sempre fatto su grandezze omogenee. Ad esempio giu<strong>di</strong>chiamo sul contributo<br />
del campo elettrico e del campo magnetico all’energia portata dall’onda.<br />
B ed E contribuiscono in parti<br />
uguali all’energia del campo e.m..<br />
33<br />
Una volta stabilita la densità <strong>di</strong> energia e.m. che viaggia con l’onda :<br />
possiamo valutare l’energia che attraversa una superficie Σ ortogonale<br />
alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione dell’onda in un tempo dt:<br />
sarà quella contenuta in un volumetto dτ = Σ · cdt<br />
E<br />
cdt<br />
la potenza che attraversa Σ :<br />
B<br />
Σ<br />
possiamo definirla come il flusso <strong>di</strong> un vettore S attraverso Σ :<br />
il modulo <strong>di</strong> S dovrà essere :<br />
la <strong>di</strong>rezione ed il verso sono dati dalla velocità <strong>di</strong> propagazione<br />
Sarà dunque :<br />
S è il vettore <strong>di</strong> Poynting : il suo modulo<br />
rappresenta l’energia e.m. che fluisce per<br />
unità <strong>di</strong> tempo attraverso l’ unità <strong>di</strong> superficie<br />
34
Se pren<strong>di</strong>amo un’onda monocromatica polarizzata linearmente:<br />
il vettore <strong>di</strong> Poynting :<br />
avrà modulo:<br />
e verso lungo la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione dell’onda<br />
Le frequenze delle onde e.m. variano su una scala <strong>di</strong> ∼ 20 or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> grandezza,<br />
a partire da 10 -3 Hz , il visibile è » 10 15 Hz : sperimentalmente non è dunque<br />
accessibile il valore della potenza istantanea quanto il suo valor me<strong>di</strong>o su scale<br />
dei tempi >> T , periodo dell’onda.<br />
Ed è proprio la potenza me<strong>di</strong>a per unità <strong>di</strong> superficie trasportata dall’onda<br />
che viene definita come intensità dell’onda e.m. :<br />
35<br />
Quale sarà l’intensità <strong>di</strong> un’onda polarizzata circolarmente <br />
con<br />
a) Sfruttando il fatto che il campo ruota ma non varia in intensità :<br />
il valore istantaneo ed il valore me<strong>di</strong>o del vettore <strong>di</strong> Poynting coincidono e<br />
l’intensità dell’onda è semplicemente :<br />
b) Sommiamo le intensità dovute alle singole componenti :<br />
36
Quale sarà l’intensità <strong>di</strong> un’onda sferica<br />
Avevamo ricavato analiticamente che per una<br />
generica onda sferica l’ampiezza decade con la <strong>di</strong>stanza<br />
dalla sorgente :<br />
Allo stesso risultato si arriva solo in base alla<br />
simmetria del problema ed a considerazioni <strong>di</strong> tipo energetico.<br />
Dalla simmetria del problema possiamo assumere che la funzione dell’onda<br />
e.m. potrà <strong>di</strong>pendere solamente da r , <strong>di</strong>stanza dalla sorgente, e non φ o θ :<br />
Nel calcolare l’intensità dell’onda, le superfici ortogonali alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong><br />
propagazione sono delle sfere concentriche : la potenza totale me<strong>di</strong>a che<br />
attraversa la generica superficie sarà :<br />
37<br />
Ma questa potenza deve essere costante su tutte le superfici, essendo la<br />
potenza emessa dalla sorgente :<br />
Dovrà quin<strong>di</strong> essere :<br />
ovvero :<br />
e l’intensità dell’onda ad una generica <strong>di</strong>stanza r dalla sorgente sarà:<br />
38