Cronache mastro - Assemblea Regionale Siciliana

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S O M M A R I O 3 SICILIA CONDIZIONI ECONOMICHE E SVILUPPO POSSIBILE 5 E-WAY, IL FUTURO È GIÀ OGGI 8 L’ASSEMBLEA AL SALONE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA 10 CGA: LA CORTE COSTITUZIONALE CONFERMA LA LEGITTIMITÀ DELLE NORME DI ATTUAZIONE 11 PELAGIE: ISOLE DIMENTICATE 14 UE: SI ROMPE IL DIALOGO SULLA PESCA MEDITERRANEA 15 CALCIO: CUFFARO E LO PORTO PREMIANO MESSINA E PALERMO 16 DISEGNI DI LEGGE 16 NASCE IL GRUPPO “UDC-DEMOCRATICI PER LE LIBERTÀ” PRESIDENTE FABIO MANCUSO 16 CATTOLICESIMO E POLITICA IN GIUSEPPE D’ANGELO 18 DA DETENUTI AD ARTIGIANI 19 ALLA SICILIA IL GETTITO DELLE IMPOSTE SULLE ASSICURAZIONI CON SEDE FUORI DALL’ISOLA 20 INIZIA L’OPERAZIONE BUONO SCUOLA 21 DECRETI ASSESSORIALI 22 T.A.R. PALERMO 24 T.A.R. CATANIA 25 SICILIANI D’AMERICA 26 A PALERMO UNA MOSTRA SULL’IMMACOLATA 28 IL TEATRO DI PERRIERA • COMMISSIONI PARLAMENTARI • I DEPUTATI REGIONALI PER GRUPPO PARLAMENTARE • IL GOVERNO REGIONALE • Avvisi di gara a pagina 29, 30, 31, 32, 33 e 34 In copertina: La nuova homepage del sito dell’Ars La Fondazione Federico II si dichiara pienamente disponibile a regolare eventuali pendenze, relative a testi e illustrazioni, con gli aventi diritto che non sia stato possibile reperire. Il giornale dà ampia libertà ai propri collaboratori; le opinioni espresse non impegnano la linea editoriale della testata. AGENDA DELLA SICILIA Nuova serie, anno 3, numero 45 15 Novembre 2004 Periodico edito dalla Fondazione Federico II Cadenza: quindicinale Prezzo di copertina € 0,50 Abbonamento annuo € 10,00 (N° 24 uscite) Registrazione presso il Tribunale di Palermo n. 39 del 23 ottobre 1997 Direttore Responsabile Vito Orlando e.mail direttore.cronache@federicosecondo.org Amministrazione Via Nicolò Garzilli, 36 - Palermo tel. 091.6262833 - 091.6262445 fax 091.6262962 e.mail antonella.razete@federicosecondo.org FONDAZIONE FEDERICO II Consiglio di amministrazione Presidente: Guido Lo Porto. Componenti: Salvatore Fleres, Vladimiro Crisafulli, Francesco Catania, Andrea Zangara, Girolamo Turano, Sebastiano Burgaretta Aparo, .........., Giuseppe Basile, Angelo Paffumi, Giuseppe Galletti, Salvatore Cintola, Giovanni Tranchina, Giuseppe Silvestri, Francesco Tomasello, Ferdinando Latteri Sindaci revisori: Francesco Faraci, Filippo Mannone, Salvatore Quattrocchi. Impaginazione: Rosa Ingrassia Fotografie: Publi Photo Via S. Meccio 6, Palermo Distribuzione: Promoeditor Via Generale Giuseppe Sirtori 25, Palermo Stampa: Eurografica Srl Via Saladino 1, Palermo Questo numero è stato chiuso in redazione il 12 Novembre 2004 www.ars.sicilia.it http://new.ars.sicilia.it/informazione/cronache/ default.jsp
Economia Le analisi dello Studio Ambrosetti e del Diste SICILIA: CONDIZIONI ECONOMICHE E SVILUPPO POSSIBILE Due analisi sulle condizioni socioeconomiche del Sud, e della Sicilia in particolare, sono state presentate a Palermo nei giorni scorsi. La prima è dello Studio Ambrosetti, la seconda è contenuta nel consueto Report Sud realizzato a cadenza annuale dal Diste in collaborazione con la Fondazione Curella. A fronte di una popolazione residente pari all’8,78% del totale nazionale, e con un’elevata presenza di giovani, la Sicilia contribuisce al Pil italiano solo per il 5,78%, differenziale che comporta un gap in termini di reddito pro-capite nei confronti della media nazionale che, affiancato a un divario in termini di infrastrutture, rende lo sviluppo dell’Isola più difficoltoso. Tra i principali fattori che ostacolano lo sviluppo economico dell’Isola: inefficienza delle connessioni interne e tra l’Isola e il Continente; scarsa intermodalità dei trasporti; basso livello di servizio delle utility per l’acqua, l’energia elettrica e il gas; bassi livelli di iniziativa imprenditoriale e di formazione specifica. Il bilancio emerge dai dati raccolti da Ambrosetti, uno studio focalizzato prioritariamente sulle infrastrutture isolane, presentato a Palazzo dei Normanni. Ospite l’economista Paolo Savona. Secondo l’ex ministro, “il problema non sta nell’individuare su quali infrastrutture investire ma nell’individuare le priorità con le quali vanno realizzate”. L’investimento nelle infrastrutture, ha fatto presente il docente, garantisce un ritorno economico quasi doppio rispetto a quanto speso inizialmente. “In Sicilia per esempio – ha commentato Savona – dove sono stati stanziati quasi 24 miliardi di euro, ci si dovrebbe attendere un rientro di 45 miliardi con un incremento di 100 mila posti di lavoro. I settori individuati dalla ricerca per lo sviluppo dell’economia regionale sono il turismo, la pesca e l’industria agroalimentare”. “È doloroso osservare che uomini come il professore Savona insistano su temi già affrontati parecchi decenni fa come pesca, turismo e agricoltura, che sono piaciuti a molti che, magari con eccesso di dilettantismo, si occupano dei temi dello sviluppo dell’Isola” ha ribattuto il presidente dell’Ars, Guido Lo Porto. “La Sicilia ne ha certo bisogno – prosegue Lo Porto – ma di certo il territorio è già più che sfruttato e ci sono livelli oltre ai quali si rischia di danneggiare la politica territoriale. C’è chi, come noi legislatori, si sforza di trovare attività che garantiscano altissimi livelli di valori aggiunti”. Il presidente dell’<strong>Assemblea</strong> propone anche la sua ricetta: “Bisogna insistere, per la Sicilia e il Mezzogiorno, sulle infrastrutture – afferma –. Con gli investimenti previsti, se si utilizzassero tutte le risorse degli enti pubblici, avremmo due punti nel Pil e centomila posti di lavoro in più. Per combattere il divario fra la Sicilia e le altre regioni c’È bisogno di una veloce politica di sostegno e incremento del Pil”. “Per imprimere questa accelerazione – ha proseguito Lo Porto – serve non il consociativismo, come qualcuno lo chiama, bensì una politica di unità, che è una cosa ben diversa. È necessaria la ricerca di due-tre punti essenziali e condivisi da tutti e bisogna concentrare gli sforzi per raggiungerli. Per essere forti nella contrattazione con lo Stato serve l’unità”. Perplesso proprio sulla ricerca dello studio Ambrosetti, il viceministro Gianfranco Miccichè, sia per quanto riguarda le indicazioni sui settori economici di rilancio, sia per lo sfruttamento dei finanziamenti, in particolare di quelli del Programma quadro, fermi secondo Ambrosetti, al 17,9 per cento e invece quasi interamente stanziati per il vice di Siniscalco. Ma vediamo il quadro secondo il Report curato da Fondazione Curella e dal Dipartimento Studi Territoriali (Diste) di Palermo, cui ha collaborato MeliorConsulting, la società del Gruppo Meliorbanca specializzata nella finanza per lo sviluppo del Sud. Secondo il giudizio degli operatori bancari che costituiscono il panel dell’indagine, la lancetta degli indicatori macroeconomici, nel 2004, è rimasta stazionaria o peggio con intonazioni negative in tutte le regioni. Stagnanti i consumi, il Pil cresce dello 0,7%. Per il 2005 stimata una crescita dell’1,5%, inferiore rispetto al Nord. Rimane elevata la disoccupazione (+16%); gli investimenti sono cresciuti del 4%. Occupazione. Nell’intero primo semestre 2004 l’occupazione ha accusato una flessione dello 0,5% (31 mila posti di lavoro in meno) a fronte di un aumento dello 0,9% sull’intero territorio nazionale. Nel contempo cala anche il tasso di disoccupazione 16,1% nel 2003; 15,8% nel 2004. Prodotto interno lordo. Si prevede di chiudere il 2004 con lo 0,7% di incremento a fronte dell’1,2% dell’Italia. Il contributo maggiore viene dall’agricoltura con il 2% e dalle costruzioni con il 2,1%. Per il 2005 secondo le previsioni Diste- Fondazione Curella si dovrebbe arrivare all’1,5%. Un dato più basso di quello nazionale che dovrebbe attestarsi attorno all’1,8%. 3
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