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Sabato 6 Luglio<br />
Cressa cortile del Municipio<br />
(Museo del Baco da Seta)<br />
IN COLLABORAZIONE CON<br />
L’ASSOCIAZIONE SESTA CORDA<br />
INGRESSO 5 €<br />
inizio concerti ore 21,00<br />
Un Paese a Sei Corde<br />
MARCO PAGANI<br />
Non c’è solo un’evidente tecnica, nell’album di<br />
Marco Pagani “Fly Away”. E’ chiaro che questo<br />
disco (concepito, ci pare, anche come biglietto da<br />
visita musicale) ha pure la funzione di sottolineare<br />
una raggiunta maturità di tocco e, più in generale,<br />
esecutiva: tutto ciò però varrebbe poco se non vi<br />
fosse un’anima, ad innervare composizioni ed<br />
interpretazioni. L’ascolto di “Fly Away”, e non è<br />
cosa ovvia, si sofferma soprattutto infatti sui brani<br />
maggiormente incisivi dal punto di vista melodico.<br />
Quelli cioè che, qualora si trattasse di mera tecnica o<br />
virtuosismo fine a se stesso, avrebbero meno chance<br />
di restare in mente. Ed invece sono proprio i vari<br />
“Without shoes”, “Three words” e “Nina”, assieme alle<br />
due deliziose cover di Andrew e Kern (pensate quasi<br />
a miniatura pittorica), a comunicare. E comunicano,<br />
oltre alla bravura chitarristica, un mondo interiore che<br />
all’esigenza di esprimersi abbina la conoscenza di<br />
strade, idee, colori per farlo. La tecnica pura, quella<br />
monta in primo piano nei pezzi più ritmati, specie i<br />
due iniziali: e forse l’unica pecca dell’album è averli<br />
tenuti troppo lunghi, seguendo una peraltro inevitabile<br />
voglia (tipica, del musicista) di sviluppare i propri ritmi<br />
e p<strong>arti</strong>ture: una voglia che però, nei pezzi più vivaci,<br />
risulta a nostro parere sempre ed inevitabilmente<br />
più appetibile dal vivo che non su disco. Ma in fondo<br />
queste, trattandosi di un album-biglietto da visita,<br />
sono quisquilie. Nella misura in cui “Fly away” assolve<br />
in toto al proprio compito di darci un saggio delle<br />
capacità dell’<strong>arti</strong>sta, una dimostrazione delle sue<br />
chiavi compositive e melodiche non banali, il sunto di<br />
un mondo emotivo che dalle corde toccate da Pagani<br />
arriva dentro a chi ascolta. Sia nell’eventuale – e<br />
comunque mai scontata - gradevolezza dell’ascolto<br />
distratto, sia nella profondità toccante dell’ascolto<br />
attento dell’album.<br />
2013 Works Andrea Pedrinelli - Giornalista<br />
www.unpaeseaseicorde.it<br />
lafinestrasullago@libero.it<br />
info. 328 4732653