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Sabato 17 Agosto<br />
Stresa giardino<br />
Centro Studi Rosminiani<br />
(Palazzina Liberty)<br />
inizio concerti ore 21,00<br />
ingresso gratuito<br />
Un Paese a Sei Corde<br />
ENSEMBLE SINIGAGLIA<br />
Sotto il nome collettivo di Ensemble Sinigaglia<br />
si celano personaggi ben conosciuti della scena<br />
musicale piemontese: i tre chitarristi classici Enrico<br />
Negro, Ignazio Viola, Mario Cosco e la cantante<br />
Paola Lombardo; i primi noti anche come Trio Vivaldi,<br />
la seconda per essere voce di molti progetti legati al<br />
canto popolare della regione e non (Compagnons<br />
Roulants, Tri Muzike, Le Vijà, Il viaggio di Sigerico…).<br />
Intuitivamente, l’idea è quella di fondere il classico<br />
e il popolare soprattutto attraverso la rilettura colta<br />
operata dal compositore contemporaneo Carmelo<br />
Lacertosa di alcuni fra i temi più conosciuti del<br />
repertorio raccolto dai ricercatori, primo fra tutti<br />
Leone Sinigaglia (1868-1944), allievo di Dvoràk a<br />
Praga. Una operazione culturalmente importante,<br />
che getta un ponte fra ambienti solo apparentemente<br />
distanti, più per frequentazione che per mancanza<br />
di reali basi di convergenza. Scrive nell’introduzione<br />
all’opera Roberto Cognazzo, pianista e musicologo,<br />
di cui ricordiamo l’interessante Cd dedicato all’attore<br />
Erminio Macario, realizzato insieme a Raffaella De<br />
Vita (Folkclub-Ethnosuoni 5332): “Niente ghironde,<br />
pifferi o percussioni, dunque, ma l’embricato intreccio<br />
di diciotto corde che gli arrangiamenti… sfruttano<br />
con accorta saggezza senza indulgere da un lato<br />
a tentazioni canzonpiolistiche e, dall’altro, senza<br />
avventurarsi in cervellotici remake sperimentali”.<br />
Ci pare che l’analisi colga il bersaglio, mirando<br />
al centro del problema: l’operazione condotta<br />
non solo è legittima e opportuna, ma si pone<br />
come ambasciatrice di un equilibrio possibile fra<br />
mondi diversi, senza per questo indulgere a facili<br />
semplificazioni o inutili intellettualismi. Vero è che<br />
alcune soluzioni adottate si rivelano più immediate<br />
di altre, come per esempio La Barchëtta, che pareva<br />
attendere da anni un arrangiamento come questo per<br />
brillare in tutto il suo splendore melodico. Fatto è che<br />
il disco si ascolta molto volentieri, soprattutto per la<br />
sua capacità di condire il già sentito con il gradevole<br />
e gustoso contrasto del rigore, anche esecutivo,<br />
che ben opera a sostegno di temi musicalmente<br />
liberi e difficilmente imbrigliabili in un discorso<br />
codificato senza usar loro violenza alcuna. Ai quattro<br />
protagonisti, accomunati nella lode per il coraggio<br />
dell’impresa e il meritorio risultato, si affiancano<br />
in alcune tracce la formazione d’archi Quartetto<br />
Tamborini e il pianista Fabio Lovera. Insolito,<br />
stimolante, punto di contatto ideale fra differenti ma<br />
convergenti modi di interpretare la Musica. Laddove<br />
la maiuscola non è affatto casuale.<br />
Enrico Lucchesi<br />
www.unpaeseaseicorde.it<br />
lafinestrasullago@libero.it<br />
info. 328 4732653