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Dispensa di Contabilità generale

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<strong>Dispensa</strong> <strong>di</strong> <strong>Contabilità</strong> <strong>generale</strong><br />

<strong>di</strong> Paolo Di Santo<br />

Premessa<br />

Chi gestisce la contabilità <strong>di</strong> un’impresa lo fa perché alla fine <strong>di</strong> ogni anno <strong>di</strong> gestione ha<br />

bisogno <strong>di</strong> conoscere due cose fondamentali relative alla sua impresa:<br />

a) quanto vale l’impresa; b) se alla fine <strong>di</strong> un anno <strong>di</strong> attività c’è un utile o una per<strong>di</strong>ta.<br />

Per trovare una risposta alla prima domanda il nostro bravo contabile deve calcolare quanto<br />

denaro c’è in cassa, quanto c’è in banca, se ci sono degli assegni da incassare, quanto valgono<br />

i beni posseduti come fabbricati, merci in magazzino, automezzi, mobili, quanti sono i cre<strong>di</strong>ti<br />

da riscuotere cioè fatture e cambiali, ecc.. Deve cioè calcolare le cosiddette attività: i beni <strong>di</strong><br />

cui l’impresa ha la proprietà e quello che l’impresa deve avere (cre<strong>di</strong>ti). Poi deve calcolare le<br />

passività: quello che l’impresa deve dare (i debiti: verso i fornitori, verso lo Stato per l’Iva e<br />

le altre imposte da pagare, verso le banche es. mutui da pagare, verso gli istituti previdenziali,<br />

eccetera, eccetera). Dopo<strong>di</strong>ché fa una semplice operazione: totale attività (detto patrimonio<br />

lordo) meno totale passività e ottiene il cosiddetto patrimonio netto, cioè quanto vale<br />

contabilmente l’impresa. (Il patrimonio netto è in realtà un valore composto da <strong>di</strong>verse parti :<br />

il patrimonio iniziale - i prelevamenti effettuati dal titolare + l’utile <strong>di</strong> esercizio [- la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

esercizio] ). Per mostrare e far capire a tutti i calcoli che ha fatto il nostro bravo contabile usa<br />

un prospetto, detto Stato Patrimoniale, <strong>di</strong>viso in due sezioni: a sinistra elenca le attività con a<br />

fianco il loro valore e quin<strong>di</strong> calcola l’attivo (il totale delle attività) e a destra elenca le<br />

passività con a fianco il loro valore e quin<strong>di</strong> calcola il passivo (il totale delle passività) e<br />

infine scrive il patrimonio netto. Con questo prospetto, che viene fatto regolarmente al 31/12,<br />

si fotografa il patrimonio aziendale finale cioè viene mostrata la composizione del patrimonio<br />

aziendale e si quantifica il patrimonio netto cioè il valore contabile dell’impresa alla fine <strong>di</strong> un<br />

anno <strong>di</strong> gestione.<br />

Il nostro bravo contabile così risponde alla prima domanda (anche se in maniera ancora<br />

approssimativa), ma per rispondere alla seconda domanda (qual è il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> esercizio,<br />

ovvero il risultato economico <strong>di</strong> un anno <strong>di</strong> gestione è un utile o una per<strong>di</strong>ta) come fa<br />

Posto che l’utile o guadagno è dato dalla formula: ricavi – costi = utile (naturalmente se i<br />

ricavi sono maggiori dei costi altrimenti c’è una per<strong>di</strong>ta), il nostro contabile usa un prospetto<br />

chiamato Conto Economico, dove a sinistra mette tutti i costi relativi all’anno trascorso (i<br />

cosiddetti componenti negativi <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to: costi <strong>di</strong> acquisto <strong>di</strong> merce, interessi passivi, spese<br />

<strong>di</strong> luce, telefono, fitti passivi, imposte, retribuzioni del personale, ecc. ecc.), a destra mette<br />

tutti i ricavi relativi allo stesso anno (i cosiddetti componenti positivi <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to: ricavi per la<br />

ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> merce, interessi attivi, ecc. ecc.. ). Fatto questo, fa la <strong>di</strong>fferenza tra totale ricavi e<br />

totale costi: se il totale dei ricavi è maggiore del totale dei costi si ha un utile, viceversa si ha<br />

una per<strong>di</strong>ta.<br />

Quin<strong>di</strong> con questi due prospetti Stato Patrimoniale e Conto Economico il nostro bravo<br />

contabile riesce a rispondere alle due domande chiave che si era posto all’inizio.<br />

(Purtroppo finora nessuno è riuscito a inventare un modo più semplice <strong>di</strong> questo per<br />

rispondere a quelle due domande)<br />

Bene, ma a questo punto vi chiederete: ma come fa questo contabile a tenere il conto <strong>di</strong> tutte<br />

queste voci che si trovano nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico Come fa a<br />

registrare le variazioni <strong>di</strong> queste voci durante l’anno e quin<strong>di</strong> sapere alla fine dell’anno<br />

quanto c’è in cassa, quanti costi, quante cambiali, assegni, quanti cre<strong>di</strong>ti, quanti debiti,<br />

eccetera, eccetera, senza uscire pazzo !!! Come fa a tenere tutta questa contabilità<br />

C’è un sistema, un metodo (…suspense….) .<br />

Dopo questa semplice premessa entriamo nel vivo con qualche esempio pratico, riferito al<br />

tipo <strong>di</strong> azienda più elementare: l’impresa in<strong>di</strong>viduale.<br />

1


Situazione Patrimoniale <strong>di</strong> un'impresa in<strong>di</strong>viduale al 31/12<br />

ATTIVITA'<br />

PASSIVITA'<br />

costi d'impianto 58.000 fondo ammortamento costi d'impianto 16.600<br />

software 4.000 fondo ammortamento software 2.000<br />

fabbricati 120.000 fondo ammortamento fabbricati 56.000<br />

attrezzature commerciali 31.000 fondo ammortamento attrezzature comm. 16.000<br />

automezzi 67.000 fondo ammortamento automezzi 47.000<br />

arredamento 6.000 fondo ammortamento arredamento 3.000<br />

macchine d'ufficio 5.200 fondo ammortamento macchine d'ufficio 4.200<br />

merci 96.000 debiti v/fornitori 80.000<br />

imballaggi 4.000 fatture da ricevere 2.200<br />

cre<strong>di</strong>ti v/clienti 90.000 debiti <strong>di</strong>versi 2.100<br />

fatture da emettere 16.000 cambiali passive 50.000<br />

cre<strong>di</strong>ti <strong>di</strong>versi 600 debiti per IVA 23.000<br />

cre<strong>di</strong>ti insoluti 10.000 debiti v/Erario per ritenute 26.400<br />

cambiali attive 12.000 debiti v/Istituti previdenziali 5.000<br />

cambiali all'incasso 1.500 banca c/c passivo 18.000<br />

denaro in cassa 30.000 mutui passivi 40.000<br />

banca c/c 50.000 debiti per TFR 27.000<br />

c/c postale 2.200 fondo per imposte 7.500<br />

assegni 2.500 fondo svalutazione cre<strong>di</strong>ti 8.000<br />

valori bollati 500 fondo rischi su cre<strong>di</strong>ti 9.000<br />

ratei attivi 500 ratei passivi 3.000<br />

risconti attivi 5.000 risconti passivi 7.000<br />

TOTALE PASSIVITA' 453.000<br />

patrimonio netto iniziale 100.000<br />

prelevamenti del titolare -4.000<br />

titolare c/ritenute subite -1.000<br />

utile <strong>di</strong> esercizio 64.000<br />

PATRIMONIO NETTO FINALE 159.000<br />

TOTALE ATTIVITA' 612.000 totale a pareggio 612.000<br />

TOTALE ATTIVITA' – TOTALE PASSIVITA' = PATRIMONIO NETTO FINALE<br />

(totale a pareggio = totale passività + patrimonio netto finale)<br />

[quelli scritti in grassetto sono valori finanziari<br />

(cioè che possono essere espressi solo in moneta), tutti gli altri sono valori economici]<br />

Il Patrimonio Netto finale (cioè al 31/12 alla chiusura dell'esercizio) è un valore composto derivato<br />

cioè dalla somma algebrica dei suoi componenti. Esso ci <strong>di</strong>ce in sintesi quanto vale l’azienda. [Ma<br />

attenzione il patrimonio netto è un valore contabile cioè sulla carta, il valore reale spesso è <strong>di</strong>verso.<br />

Se infatti compro un’impresa devo pagare anche il fatto che è una azienda avviata e funzionante,<br />

conosciuta, organizzata, con un giro d'affari: il cosiddetto avviamento].<br />

***<br />

Ma c’è <strong>di</strong>fferenza tra Situazione Patrimoniale e Stato Patrimoniale<br />

Nella Situazione Patrimoniale, che è un prospetto informale a uso interno, le voci possono non avere un<br />

or<strong>di</strong>ne preciso. Lo Stato Patrimoniale, invece è un prospetto obbligatorio, previsto dal Co<strong>di</strong>ce Civile per<br />

le società, dove le voci sono raggruppate secondo un or<strong>di</strong>ne preciso e non mo<strong>di</strong>ficabile. Nel caso <strong>di</strong><br />

impresa in<strong>di</strong>viduale lo Stato Patrimoniale potrebbe essere così:<br />

2


Attività<br />

Stato Patrimoniale al 31/12/09 dell'azienda X<br />

Passività<br />

Immobilizzazioni<br />

Debiti<br />

Immobilizzazioni immateriali<br />

Debiti a breve termine<br />

costi d'impianto 58.000 debiti v/fornitori 80.000<br />

software 4.000 fatture da ricevere 2.200<br />

debiti <strong>di</strong>versi 2.100<br />

cambiali passive 50.000<br />

totale 62.000 debiti per IVA 23.000<br />

Immobilizzazioni materiali debiti v/Erario per ritenute 26.400<br />

fabbricati 120.000 debiti v/Istituti previdenziali 5.000<br />

attrezzature commerciali 31.000 banca c/c passivo 18.000<br />

automezzi 67.000<br />

arredamento 6.000 totale 206.700<br />

macchine d'ufficio<br />

5.200 Debiti a me<strong>di</strong>o-lungo termine<br />

mutui passivi 40.000<br />

totale 40.000<br />

totale 229.200<br />

Attivo circolante Debiti per TFR 27.000<br />

Rimanenze<br />

merci<br />

96.000 Fon<strong>di</strong> ammortamento<br />

imballaggi 4.000 fondo ammortamento costi d'impianto 16.600<br />

fondo ammortamento software 2.000<br />

fondo ammortamento fabbricati 56.000<br />

totale 100.000 fondo ammortamento attrezzature comm. 16.000<br />

Cre<strong>di</strong>ti fondo ammortamento automezzi 47.000<br />

cre<strong>di</strong>ti v/clienti 90.000 fondo ammortamento arredamento 3.000<br />

fatture da emettere 16.000 fondo ammortamento macchine d'ufficio 4.200<br />

cre<strong>di</strong>ti <strong>di</strong>versi 600 totale 144.800<br />

cre<strong>di</strong>ti insoluti<br />

10.000 Fon<strong>di</strong> per rischi e oneri<br />

cambiali attive 12.000 fondo per imposte 7.500<br />

cambiali all'incasso 1.500 totale 7.500<br />

Fon<strong>di</strong> svalutazione<br />

fondo svalutazione cre<strong>di</strong>ti 8.000<br />

fondo rischi su cre<strong>di</strong>ti 9.000<br />

totale 130.100 totale 17.000<br />

Disponibilità liquide<br />

denaro in cassa<br />

30.000 Ratei e risconti passivi<br />

banca c/c 50.000 ratei passivi 3.000<br />

c/c postale 2.200 risconti passivi 7.000<br />

assegni 2.500 totale 10.000<br />

valori bollati 500<br />

Totale Passività 453.000<br />

Patrimonio netto<br />

totale 85.200 patrimonio netto iniziale 100.000<br />

Ratei e risconti attivi prelevamenti del titolare -4.000<br />

ratei attivi 500 titolare c/ritenute subite -1.000<br />

risconti attivi 5.000 utile <strong>di</strong> esercizio 64.000<br />

totale 5.500<br />

Totale Patrimonio Netto 159.000<br />

Totale Attività 612.000 Totale a pareggio 612.000<br />

3


Come si può vedere la sostanza è la stessa, cambia solo la presentazione, più<br />

precisa e formale: in questo Stato Patrimoniale le Classi dell’Attivo sono:<br />

Immobilizzazioni, Attivo circolante e Ratei e risconti attivi. Le Classi del Passivo<br />

sono: Debiti, Fon<strong>di</strong> per rischi e oneri, Debiti per TFR, Ratei e risconti passivi,<br />

Patrimonio Netto (i fon<strong>di</strong> ammortamento e i fon<strong>di</strong> svalutazioni non sono classi ma sono<br />

solo delle rettifiche <strong>di</strong> voci dell’Attivo qui inserite per una maggiore chiarezza).<br />

***<br />

Gli elementi del patrimonio quin<strong>di</strong> si classificano in vari mo<strong>di</strong>:<br />

o secondo il segno: in attività e passività<br />

o secondo la destinazione: immobilizzazioni (sono i beni destinati a rimanere<br />

nell’azienda per lungo tempo) e attivo circolante (sono i beni destinati a rimanere<br />

nell’azienda per breve tempo). L’attivo circolante comprende: le rimanenze <strong>di</strong><br />

magazzino, i cre<strong>di</strong>ti, le <strong>di</strong>sponibilità liquide.<br />

o secondo il modo in cui possono essere espressi: valori finanziari (che possono essere<br />

espressi solo in moneta) denaro, assegni, cambiali, cre<strong>di</strong>ti, debiti, ratei e valori<br />

economici (rimanenze, immobilizzazioni e relativi fon<strong>di</strong> ammortamenti, risconti, parti<br />

del Patrimonio Netto). (Le merci per esempio possono essere espresse anche in quantità fisiche:<br />

kilogrammi, litri, …)<br />

Possiamo a questo punto dare una definizione <strong>di</strong> patrimonio aziendale.<br />

Il patrimonio aziendale è costituito da:<br />

***<br />

1) l’insieme dei beni (investimenti e <strong>di</strong>sponibilità), a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto e <strong>di</strong> fatto del soggetto<br />

aziendale<br />

2) le fonti <strong>di</strong> finanziamento necessari per svolgere l’attività aziendale (finanziamenti <strong>di</strong> capitale<br />

proprio, conferiti cioè dal proprietario o dai soci + finanziamenti <strong>di</strong> capitale <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, capitale cioè<br />

prestato da terzi, nel nostro esempio il capitale <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to è costituito da: passività consolidate, cioè a<br />

me<strong>di</strong>o-lungo termine (mutui passivi, debiti per TFR) e passività correnti, cioè a breve termine<br />

(banca c/c passivo, debiti v/fornitori, fatture da ricevere, debiti <strong>di</strong>versi, cambiali passive, debiti<br />

tributari [debiti per Iva e debiti v/Erario per ritenute], debiti v/Istituti previdenziali, ratei passivi,<br />

risconti passivi, fondo per imposte).<br />

***<br />

Nel prospetto previsto dal Co<strong>di</strong>ce Civile (obbligatorio per le società per azioni e le società a<br />

responsabilità limitata) le poste del bilancio sono raggruppate in classi (lettere maiuscole:<br />

A,B,C,D,E), sottoclassi (numeri romani: I, II ,III ,IV), voci (numeri arabi: 1,2,3,4...), sottovoci<br />

(lettere minuscole: a,b,c,d,...).<br />

Nel caso <strong>di</strong> azienda in<strong>di</strong>viduale le parti del Patrimonio Netto sono: Patrimonio netto iniziale,<br />

prelievi del titolare, titolare c/ ritenute subite, utile (per<strong>di</strong>ta) <strong>di</strong> esercizio.<br />

Nel caso <strong>di</strong> società per azioni le parti principali del Patrimonio Netto sono:<br />

Patrimonio (o Capitale) sociale, riserva legale, riserve statutarie, riserva sovraprezzo azioni,<br />

utile (per<strong>di</strong>ta) <strong>di</strong> esercizio, utili (per<strong>di</strong>te) esercizi precedenti.<br />

***<br />

4


Conto Economico <strong>di</strong> un'impresa in<strong>di</strong>viduale al 31/12<br />

componenti negativi<br />

componenti positivi<br />

acquisti <strong>di</strong> merci 1.900.000 resi su acquisti 5.000<br />

acquisti imballaggi 20.000 ribassi e abbuoni attivi 2.000<br />

costi <strong>di</strong> trasporto 36.000 interessi attivi bancari 900<br />

costi per energia elettrica 3.000 interessi attivi da clienti 1.200<br />

interessi passivi bancari 300 plusvalenze or<strong>di</strong>narie 2.000<br />

interessi passivi su mutui 4.000 ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> merci 2.200.000<br />

sopravvenienze e insussistenze passive 600 ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> imballaggi 7.000<br />

fitti passivi 2.500 rimborsi costi <strong>di</strong> trasporto 4.200<br />

canoni <strong>di</strong> leasing 6.000 variazione rimanenze merci 40.000<br />

retribuzioni 70.000 variazione rimanenze imballaggi 50.000<br />

oneri sociali 12.000 sopravvenienze e insussistenze attive 4.000<br />

trattamento fine rapporto 36.000<br />

ammortamento attrezzature comm. 56.000<br />

ammortamento automezzi 48.000<br />

svalutazione cre<strong>di</strong>ti 3.600<br />

per<strong>di</strong>te su cre<strong>di</strong>ti 2.000<br />

imposte dell'esercizio 3.000<br />

costi <strong>di</strong> pubblicità 4.000<br />

costi <strong>di</strong> assicurazione 5.000<br />

spese telefoniche 2.600<br />

spese postali 400<br />

commissioni bancarie 1.500<br />

resi su ven<strong>di</strong>te 5.000<br />

ribassi e abbuoni passivi 2.000<br />

ammortamento costi d' impianto 9.800<br />

ammortamento fabbricati 19.000<br />

TOTALE COSTI 2.252.300<br />

utile <strong>di</strong> esercizio 64.000<br />

Totale a pareggio 2.316.300 TOTALE RICAVI 2.316.300<br />

TOTALE RICAVI – TOTALE COSTI = utile <strong>di</strong> esercizio<br />

( totale costi + utile <strong>di</strong> esercizio = totale a pareggio)<br />

I valori inseriti nel Conto Economico sono ovviamente tutti valori economici.<br />

( e non te lo fare ripetere più!!!)<br />

Nel Bilancio ufficiale il C.E. può assumere una forma <strong>di</strong>versa. Anziché i costi a sinistra e i<br />

ricavi a destra [sezioni contrapposte: forma orizzontale] può presentare sopra i ricavi e sotto<br />

i costi [sezioni sovrapposte: forma verticale].<br />

L’insieme delle operazioni, tra loro coor<strong>di</strong>nate e collegate, svolte per raggiungere gli obiettivi<br />

dell’azienda, è detto gestione. E’ sud<strong>di</strong>visa in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> durata annuale detti esercizi. Può<br />

essere analizzata sotto <strong>di</strong>versi aspetti: a) aspetto tecnico (relativo alla trasformazione<br />

materiale e/o alla trasformazione nello spazio e nel tempo); b) aspetto economico (riguardante<br />

i costi sostenuti e i ricavi conseguiti); c) aspetto finanziario (relativo alle variazioni dei valori<br />

finanziari cioè alle uscite-entrate finanziarie e all’aumento-<strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti e debiti).<br />

5


Il risultato economico della gestione <strong>di</strong> un esercizio è detto red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> esercizio e può essere<br />

positivo (utile <strong>di</strong> esercizio) o negativo (per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> esercizio). Si determina per mezzo del<br />

Conto Economico come <strong>di</strong>fferenza tra i ricavi e i costi relativi all’esercizio. Se i ricavi sono<br />

maggiori dei costi il red<strong>di</strong>to è positivo (utile). Se invece i costi sono maggiori dei ricavi il<br />

red<strong>di</strong>to è negativo (per<strong>di</strong>ta). Questo proce<strong>di</strong>mento non solo determina il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> esercizio<br />

ma spiega anche come si è arrivati a ottenere questo risultato. Il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> esercizio risulta sia<br />

nello Stato Patrimoniale sia nel Conto Economico. Nella pratica operativa prima si determina<br />

il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> esercizio per mezzo del Conto Economico e poi lo si riporta nello Stato<br />

Patrimoniale.<br />

Il costo è la spesa che l’azienda deve sostenere per procurarsi i fattori produttivi. E’ misurato<br />

dalla quantità <strong>di</strong> mezzi monetari necessari per l’acquisto.<br />

Il ricavo è quello che si ottiene dalla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> beni e/o servizi. E’ misurato dai mezzi<br />

monetari ottenuti in cambio dei beni e/o servizi ceduti.<br />

Ma i costi non sono tutti uguali.<br />

Costi <strong>di</strong> esercizio sono i costi sostenuti per acquistare beni e servizi acquistati e<br />

utilizzati/rivenduti nello stesso esercizio/anno.<br />

Costi pluriennali sono i costi sostenuti per acquisire i fattori produttivi <strong>di</strong> lunga<br />

durata come i macchinari, gli automezzi, i brevetti, i costi <strong>di</strong> impianto, eccetera.<br />

(i COSTI <strong>di</strong> IMPIANTO sono costi pluriennali immateriali [costi <strong>di</strong> costituzione<br />

dell’impresa (notaio, commercialista), costi <strong>di</strong> allacciamento luce, acqua, telefono.<br />

ecc..])<br />

Sono chiamati anche immobilizzazioni. L’insieme delle immobilizzazioni costituisce<br />

il cosiddetto capitale fisso o attivo immobilizzato. Il valore dei costi pluriennali viene<br />

alla fine <strong>di</strong> ogni anno rettificato in<strong>di</strong>rettamente scrivendo nel relativo Fondo<br />

ammortamento il valore “consumato” nell’esercizio.<br />

Risultano nello Stato patrimoniale nelle Attività. La parte <strong>di</strong> costo pluriennale<br />

competente all’esercizio (“consumata” cioè nell’esercizio) è detta quota <strong>di</strong><br />

ammortamento e risulta tra i costi <strong>di</strong> esercizio nel Conto Economico.<br />

Costi futuri ( o presunti) sono quelli che si riferiscono a beni o servizi già utilizzati<br />

ma non ancora pagati.<br />

Costi sospesi ( o anticipati) sono i costi relativi a fattori produttivi già pagati ma non<br />

utilizzati o rivenduti entro l’esercizio (esempio le rimanenze al 31/12 <strong>di</strong> merci, materie<br />

prime, materiali <strong>di</strong> consumo, risconti attivi).<br />

***<br />

Il bilancio <strong>di</strong> esercizio è il documento contabile più importante dell'azienda. Viene redatto al termine del<br />

periodo amministrativo allo scopo <strong>di</strong> rappresentare la situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa e il<br />

risultato economico dell'esercizio.<br />

6


Il bilancio <strong>di</strong> esercizio si compone <strong>di</strong> tre parti tra loro strettamente connesse e costituenti un<br />

tutto inscin<strong>di</strong>bile:<br />

1. lo Stato Patrimoniale, prospetto che mette in evidenza gli elementi attivi e passivi che<br />

compongono il patrimonio esistente alla fine del periodo amministrativo e il patrimonio<br />

netto.<br />

La funzione dello S.P. è mostrare la composizione del patrimonio aziendale e<br />

determinare l’entità del patrimonio netto.<br />

2. il Conto economico, prospetto che mette in evidenza il processo <strong>di</strong> formazione del<br />

risultato economico <strong>di</strong> esercizio (utile o per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> esercizio).<br />

La funzione del C.E. è determinare il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> esercizio attraverso il confronto tra i<br />

costi e i ricavi competenti all’esercizio.<br />

3. la Nota integrativa, che svolge, attraverso un'analisi espositiva e con tabelle, una<br />

funzione esplicativa <strong>di</strong> completare e chiarire le informazioni fornite dallo S.P. e dal C.E.<br />

che essendo dei prospetti molto sintetici non possono chiarire tutto.<br />

***<br />

Lo S.P. è fondamentale perché:<br />

1) in esso si possono vedere i rapporti giuri<strong>di</strong>ci che ha l’azienda (<strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> proprietà, <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to, obbligazioni assunte [cioè i debiti], beni <strong>di</strong> terzi in uso, ecc….)<br />

2) rappresenta la continuità tra un esercizio e l’altro (poiché le attività e le passività che ci<br />

sono alla fine <strong>di</strong> un esercizio [31/12/2010] coincidono con le attività e le passività che ci sono<br />

all’inizio dell’esercizio successivo [1/1/2011] ).<br />

Il C.E. è molto importante invece ai fini interni della gestione per capire come si è arrivati a<br />

quel risultato economico.<br />

L’analisi e l’interpretazione dei valori inseriti nello Stato patrimoniale e nel Conto<br />

economico consente <strong>di</strong> esprimere un giu<strong>di</strong>zio più approfon<strong>di</strong>to sul reale valore del patrimonio<br />

e sulla capacità dell’impresa <strong>di</strong> produrre nel tempo un red<strong>di</strong>to positivo (analisi <strong>di</strong> bilancio).<br />

Nelle imprese in<strong>di</strong>viduali e nelle società <strong>di</strong> persone il bilancio è un documento interno<br />

all'azienda (la legge non richiede infatti che sia portato a conoscenza dei terzi ma solo del<br />

fisco). Deve essere quin<strong>di</strong> redatto e conservato ai fini fiscali e può essere richiesto in visione<br />

dalle banche in sede <strong>di</strong> istruttoria per la concessione <strong>di</strong> prestiti/fi<strong>di</strong>). Nelle società per azioni e<br />

nelle società a responsabilità limitata (dette società <strong>di</strong> capitali) invece il bilancio <strong>di</strong> esercizio<br />

assume importanza all’esterno: E’ un documento redatto dagli amministratori secondo gli<br />

schemi obbligatori previsti dal Co<strong>di</strong>ce Civile, approvato dall’assemblea dei soci, pubblicato e<br />

depositato presso l’Ufficio del Registro delle imprese tenuto dalla Camera <strong>di</strong> Commercio.<br />

***<br />

Dopo questa importante premessa possiamo finalmente addentrarci nel misterioso mondo della contabilità<br />

ovvero come arrivare a ottenere gli importi da inserire nel bilancio. E vai !!!!<br />

7


Non si può gestire un’azienda e re<strong>di</strong>gere il bilancio senza tenere una contabilità.<br />

La contabilità <strong>generale</strong> registra tutti i fatti <strong>di</strong> gestione che avvengono in una<br />

azienda che riguardano le voci che poi risulteranno nel bilancio.<br />

Si chiama contabilità <strong>generale</strong> per <strong>di</strong>stinguerla dalle contabilità speciali che si occupano <strong>di</strong> un<br />

oggetto particolare (esempi: contabilità del personale, contabilità <strong>di</strong> magazzino, contabilità dei<br />

costi, …).<br />

Per tenere la contabilità c’è bisogno dei conti. Il conto è l’insieme delle<br />

registrazioni riguardanti un determinato oggetto contabile. Ha la forma <strong>di</strong> un<br />

prospetto a due sezioni. Sopra si scrive il nome del conto. La sezione <strong>di</strong> sinistra<br />

si chiama dare, la sezione destra si chiama avere (sono dei nomi convenzionali).<br />

Quando si scrive un importo nella sezione “dare” si <strong>di</strong>ce che il conto è stato<br />

“addebitato”. Quando si scrive un importo nella sezione “avere” si <strong>di</strong>ce che il<br />

conto è stato “accre<strong>di</strong>tato”. Attenzione: sono termini convenzionali, non vanno<br />

interpretati letteralmente cioè “addebitare” un conto non significa<br />

assolutamente che aumentano i debiti ma solo che abbiamo scritto l’importo<br />

nella sezione sinistra.<br />

NOME DEL CONTO<br />

sezione<br />

sinistra<br />

DARE<br />

sezione<br />

destra<br />

AVERE<br />

Per tenere la contabilità <strong>generale</strong> c’è bisogno <strong>di</strong> :<br />

a) un sistema contabile<br />

b) un metodo <strong>di</strong> registrazione<br />

Il sistema contabile ci <strong>di</strong>ce come si classificano i conti. Il sistema contabile<br />

più usato classifica i conti in conti finanziari e conti economici.<br />

I conti finanziari sono quelli intestati agli oggetti finanziari cioè tutto quello<br />

che rappresenta denaro, cre<strong>di</strong>ti e debiti. Esempio: Denaro in cassa, Cambiali<br />

attive, Cambiali passive, Banca c/c, Assegni, Cre<strong>di</strong>ti v/clienti, Debiti v/fornitori,<br />

Mutui passivi, Valori bollati, IVA a cre<strong>di</strong>to, IVA a debito, eccetera.<br />

I conti economici (praticamente tutti gli altri conti) sono quelli intestati ai costi,<br />

ai ricavi e alle parti del patrimonio netto. Esempio: acquisto merci, ven<strong>di</strong>ta<br />

merci, fitti attivi, fitti passivi, interessi attivi, interessi passivi, costo del<br />

personale, spese <strong>di</strong> trasporto, spese telefoniche, costi energia, automezzi,<br />

fabbricati, macchinari, arredamento, patrimonio netto, utile <strong>di</strong> esercizio, per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> esercizio, prelevamenti del titolare, eccetera.<br />

8


Nel Bilancio i conti finanziari vanno tutti nello Stato Patrimoniale. I conti economici invece,<br />

vanno in parte nello Stato Patrimoniale e in parte nel Conto Economico. Vanno nel C.E. i<br />

costi e ricavi <strong>di</strong> competenza dell'esercizio, vanno nello S.P. i costi e ricavi che riguardano due<br />

o più esercizi (i costi pluriennali, i costi sospesi, i ricavi sospesi) e i conti che rappresentano le<br />

parti del patrimonio netto. Il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> esercizio risulta sia nello S.P. che nel C.E.<br />

Ma perché due tipi <strong>di</strong> conti (finanziari ed economici) Perché la gestione presenta due aspetti<br />

tra loro inscin<strong>di</strong>bili: l'aspetto finanziario e l'aspetto economico che sono come le due facce <strong>di</strong><br />

una stessa moneta. Quando acquisto della merce ho un costo (purtroppo non me la regalano):<br />

aspetto economico. Da cosa viene misurato questo costo Dall'aumento <strong>di</strong> debiti verso il<br />

fornitore (aspetto finanziario) documentato dalla fattura che mi consegna per farmi conoscere<br />

quanto devo pagare. Senza la variazione finanziaria non si potrebbe misurare, quantificare<br />

nessun costo e nessun ricavo. Se c'è un costo o un ricavo quin<strong>di</strong> ci deve essere<br />

necessariamente una variazione finanziaria che lo misura.<br />

I conti finanziari funzionano così: quando si ha una variazione finanziaria<br />

positiva (VF+) l’importo va scritto nella sezione sinistra ( cioè dare e si <strong>di</strong>ce che<br />

il conto viene addebitato), quando si ha una variazione finanziaria negativa<br />

(VF-) l’importo va nella sezione destra (cioè avere e si <strong>di</strong>ce che il conto viene<br />

accre<strong>di</strong>tato).<br />

Esempio n.1: si ha una entrata <strong>di</strong> denaro in cassa <strong>di</strong> 200 euro: nel conto<br />

DENARO IN CASSA bisogna scrivere 200 nella sezione sinistra (dare); si ha<br />

una uscita <strong>di</strong> cassa <strong>di</strong> 140 euro: bisogna scrivere 140 nella sezione <strong>di</strong> destra<br />

(avere). In parole semplici il conto DENARO IN CASSA funziona così: le<br />

entrate <strong>di</strong> cassa si scrivono a sinistra (dare) le uscite <strong>di</strong> cassa <strong>di</strong> scrivono a destra<br />

(avere)<br />

DENARO IN CASSA<br />

DENARO IN CASSA<br />

D-------------------------------A D-----------------------A<br />

200 | 140 entrate | uscite<br />

VF+ | VF- VF+ | VF-<br />

(+ denaro) | (- denaro) |<br />

Esempio n.2: paghiamo una fattura <strong>di</strong> 600 € ad un fornitore in contanti: deve<br />

risultare con la registrazione <strong>di</strong> questo fatto che i debiti v/fornitori sono<br />

<strong>di</strong>minuiti <strong>di</strong> 600€ ( - debiti = variazione finanziaria positiva + sezione<br />

sinistra dare) ma nello stesso tempo è <strong>di</strong>minuito il denaro in cassa ( uscita <strong>di</strong><br />

cassa = variazione finanziaria negativa - sezione destra avere) pertanto il fatto<br />

sarà così registrato :<br />

DEBITI V/FORNITORI<br />

DENARO IN CASSA<br />

600 600<br />

-debiti VF+<br />

- denaro VF-<br />

9


Esempio n.3: paghiamo una cambiale passiva <strong>di</strong> 69 € in scadenza emettendo un<br />

Assegno Bancario (A/B) <strong>di</strong> 69 €: con la registrazione <strong>di</strong> questo fatto deve<br />

risultare che le cambiali passive sono <strong>di</strong>minuite <strong>di</strong> 69€ (- cambiali passive da<br />

pagare = variazione finanziaria + sezione sinistra dare) ma nello stesso tempo<br />

l’emissione dell’ A/B (Assegno Bancario) comporta una <strong>di</strong>minuzione del<br />

denaro sul c/c bancario ( - denaro sul c/c bancario = variazione finanziaria - <br />

sezione destra avere).<br />

CAMBIALI PASSIVE<br />

BANCA C/C<br />

69 69<br />

- cambiali passive - denaro in banca<br />

VF+<br />

VF-<br />

I conti economici invece funzionano al contrario. Quando si ha una variazione<br />

economica positiva (VE+) [aumento <strong>di</strong> ricavi o <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> costi] l’importo<br />

va in avere, quando si ha una variazione economica negativa (VE-) [aumento <strong>di</strong><br />

costi o <strong>di</strong>minuzione/rettifica <strong>di</strong> ricavi] l’importo va in dare. Per esempio:<br />

abbiamo un costo <strong>di</strong> 50 euro per fitti passivi, dobbiamo scrivere 50 nella<br />

sezione sinistra dare del conto Fitti Passivi perché è una variazione economica<br />

negativa (+ costi); abbiamo un ricavo per ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> merci per 900 euro,<br />

dobbiamo scrivere 900 nella sezione destra avere del conto Merci c/ven<strong>di</strong>te<br />

perché è una variazione economica positiva (+ ricavi); abbiamo un costo per<br />

acquisto <strong>di</strong> merci per 80 euro, dobbiamo scrivere 80 nella sezione sinistra dare<br />

del conto Merci c/acquisti perché è una variazione economica negativa (+costi).<br />

(Quasi tutti i conti economici, come avrete già intuito, sono unilaterali, cioè accolgono valori solo in una<br />

sezione)<br />

DARE CONTI ECONOMICI AVERE<br />

VE-<br />

VE+<br />

aumento <strong>di</strong> costi<br />

rettifiche <strong>di</strong> ricavi<br />

<strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> patrimonio<br />

aumento <strong>di</strong> ricavi<br />

rettifiche <strong>di</strong> costi<br />

aumento <strong>di</strong> patrimonio<br />

MERCI C/VENDITE<br />

FITTI PASSIVI<br />

D-------------------------------A<br />

D --------------------------- A<br />

900 50<br />

VE+<br />

VE-<br />

(+ ricavi per ven<strong>di</strong>ta merci (+ costi per fitti)<br />

10 1<br />

0


Attenzione alla terminologia dei conti:<br />

Quando si scrive un importo nella sezione “dare” si <strong>di</strong>ce che il conto è stato “addebitato”.<br />

Quando si scrive un importo nella sezione “avere” si <strong>di</strong>ce che il conto è stato “accre<strong>di</strong>tato”.<br />

Sono termini convenzionali, non vanno interpretati letteralmente .<br />

(Altrimenti i neuroni nel cervello si riscaldano troppo e vi esce il fumo dalle orecchie).<br />

Il metodo <strong>di</strong> registrazione è l’insieme delle regole e degli strumenti per<br />

registrare i fatti <strong>di</strong> gestione. Il metodo usato è quello della Partita Doppia.<br />

Le regole della Partita Doppia sono:<br />

1) quando si registra un fatto sono interessati minimo due conti,<br />

da cui il nome <strong>di</strong> partita (= importo) doppia.<br />

2) quando si registra un fatto <strong>di</strong> gestione il totale degli<br />

addebitamenti (importi in “dare”) deve essere uguale al totale<br />

degli accre<strong>di</strong>tamenti (importi in “avere”).<br />

[questa regola è fondamentale se no i conti non tornano e si impazzisce].<br />

***<br />

Gli strumenti della Partita Doppia sono:<br />

1) il piano ( o quadro) dei conti (cioè l’elenco dei conti <strong>di</strong>visi in gruppi)<br />

2) il libro Mastro (che contiene l’insieme dei conti, detti anche mastrini)<br />

3) il Libro Giornale dove i fatti sono registrati in or<strong>di</strong>ne cronologico in una certa<br />

forma (articoli).<br />

Ogni volta che rileviamo un fatto <strong>di</strong> gestione dobbiamo registrarlo sia nei conti<br />

interessati (minimo 2) del libro mastro, sia nel libro giornale.<br />

***<br />

Perché 2 libri per registrare le stesse cose<br />

Perché ogni libro ha una sua funzione:<br />

se vogliamo conoscere la situazione <strong>di</strong> un singolo conto (per esempio Debiti v/ fornitori) ci serve il<br />

libro mastro, se vogliamo invece sapere le operazioni fatte in dato giorno allora ci serve il libro<br />

giornale, dove gli articoli sono in or<strong>di</strong>ne cronologico.<br />

I conti non sono uguali per tutte le aziende, ma variano secondo il tipo <strong>di</strong> azienda:<br />

un'impresa industriale ha conti <strong>di</strong>versi dai conti <strong>di</strong> un'impresa commerciale.<br />

***<br />

11<br />

1


Esempi <strong>di</strong> fatti <strong>di</strong> gestione registrati nei conti e sul libro giornale:<br />

1) 21/03/2009 emessa una fattura per ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> merci per 1.000 euro + IVA 20%<br />

2) 29/03/2009 incassata la fattura <strong>di</strong> 1.200 euro da un cliente:<br />

200 euro in denaro, 400 euro con un assegno bancario, 600 euro con una cambiale<br />

1° fatto<br />

libro mastro:<br />

Cre<strong>di</strong>ti v/clienti IVA a debito Ven<strong>di</strong>ta merci<br />

1.200 | | 200 | 1.000<br />

libro giornale:<br />

data Co<strong>di</strong>ce Denominazione conti DARE AVERE<br />

21/03/2009 CREDITI V/ CLIENTI 1.200<br />

21/03/2009 VENDITA MERCI 1.000<br />

21/03/2009 IVA A DEBITO 200<br />

2° fatto<br />

libro mastro:<br />

Denaro in cassa Assegni Cambiali attive Cre<strong>di</strong>ti v/clienti<br />

200 | 400 | 600 | | 1.200<br />

libro giornale:<br />

data Co<strong>di</strong>ce Denominazione conti DARE AVERE<br />

29/03/2009 DENARO IN CASSA 200<br />

29/03/2009 ASSEGNI 400<br />

29/03/2009 CAMBIALI ATTIVE 600<br />

29/03/2009 CREDITI V/CLIENTI 1.200<br />

(Nel piano dei conti a ogni conto viene assegnato un co<strong>di</strong>ce numerico)<br />

***<br />

12 1<br />

2


Quando acquistiamo beni e servizi, l' IVA che paghiamo al nostro fornitore, è IVA A<br />

CREDITO, perché lo Stato ce la deve rimborsare. Viceversa quando ven<strong>di</strong>amo beni e servizi,<br />

l' IVA che incassiamo dai nostri clienti, è IVA A DEBITO in quando dobbiamo versarla allo<br />

Stato. Praticamente chi ha la Partita IVA deve versare perio<strong>di</strong>camente allo Stato la <strong>di</strong>fferenza<br />

tra l' IVA incassata sulle ven<strong>di</strong>te (a debito) e l'IVA pagata sugli acquisti (a cre<strong>di</strong>to).<br />

Alla fine dell’esercizio amministrativo (al 31/12) i conti vanno chiusi per poter<br />

“fotografare” la situazione patrimoniale ed economica dell'azienda nel bilancio.<br />

Per chiudere un conto bisogna fare in modo che i totali delle due sezioni<br />

risultino in pareggio. Per fare ciò si calcola il totale della sezione “dare” e il<br />

totale della sezione “avere”. La <strong>di</strong>fferenza tra i due totali, chiamata saldo, va<br />

registrata nella sezione dove il totale è minore. A questo punto si scrivono i<br />

totali delle due sezioni che quin<strong>di</strong> risultano in pareggio. I conti e i relativi sal<strong>di</strong><br />

vanno quin<strong>di</strong> riportati, inseriti ovviamente nella esatta classe, sottoclasse, voce,<br />

sottovoce dello Stato Patrimoniale o del Conto Economico, che (insieme alla<br />

relazione dell’amministratore e ai vari allegati) costituiscono il Bilancio <strong>di</strong><br />

esercizio: il documento contabile fondamentale.<br />

esempio <strong>di</strong> come si chiude un conto:<br />

***<br />

Denaro in cassa<br />

1.000 600<br />

800 900 il totale della sezione sinistra DARE è 3.500<br />

200 500<br />

1.200 1.000 il totale della sezione destra AVERE è 3.000<br />

300<br />

Denaro in cassa<br />

1.000 600<br />

800 900<br />

200 500<br />

1.200 1.000<br />

300 500 ◄═══ saldo (cioè quello che serve a pareggiare i due totali, va nella sezione opposta all'eccedenza,<br />

quin<strong>di</strong> dove il totale è minore)<br />

-----------------------<br />

3.500 3.500<br />

-----------------------<br />

questo CONTO adesso è CHIUSO<br />

morale della storia: è meglio alla fine chiudere i conti e vivere in pace<br />

se questa <strong>di</strong>spensa vi è piaciuta sono gra<strong>di</strong>ti i complimenti<br />

niente fiori ☺ ab017748@romascuola.net<br />

13 1<br />

3


Riassunto variazioni finanziarie / economiche<br />

Conti finanziari<br />

DARE -------------------------------------------------------------------------- AVERE<br />

V F + | V F -<br />

+ denaro in cassa (entrate) | - denaro in cassa (uscite)<br />

+ denaro sul c/c bancario | - denaro sul c/c bancario<br />

+ denaro sul c/c postale | - denaro sul c/c postale<br />

+ cambiali attive | - cambiali attive<br />

- cambiali passive | + cambiali passive<br />

+ cre<strong>di</strong>ti | - cre<strong>di</strong>ti<br />

- debiti | + debiti<br />

+ valori bollati | - valori bollati<br />

+ assegni (ricevuti) | - assegni (girati o versati)<br />

|<br />

|<br />

|<br />

Conti economici<br />

DARE --------------------------------------------------------------------------- AVERE<br />

V E – | V E +<br />

+ costi | - costi<br />

- ricavi | + ricavi<br />

- utili | + utili<br />

+ per<strong>di</strong>te | - per<strong>di</strong>te<br />

- patrimonio netto | + patrimonio netto<br />

+ spese extragestione | - spese extragestione<br />

(detti anche prelevamenti del titolare)<br />

(o prelevamenti del titolare)<br />

DARE<br />

AVERE<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------<br />

VF+ (variazione finanziaria positiva) | VF- (variazione finanziaria negativa)<br />

|<br />

VE- (variazione economica negativa) | VE+ (variazione economica positiva)<br />

14 1<br />

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