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Un laboratorio integrato finalizzato allo studio delle colate di ... - Amra

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3.<br />

Cenni alle proprietà<br />

ed al comportamento meccanico<br />

dei terreni piroclastici sciolti<br />

Luciano Picarelli<br />

Come si è visto al precedente capitolo, i terreni <strong>di</strong> origine piroclastica ricoprono<br />

una vasta porzione della Campania. Essi riempiono depressioni morfologiche e<br />

ricoprono aree pianeggianti, collinari e montuose la cui formazione <strong>di</strong> base è generalmente<br />

costituita da tufi, rocce carbonatiche o depositi fliscioi<strong>di</strong> <strong>di</strong> natura prevalentemente<br />

argillosa. Lo spessore <strong>delle</strong> coltri piroclastiche <strong>di</strong>pende dalla <strong>di</strong>stanza<br />

dai centri vulcanici e dai volumi eruttati, dalla <strong>di</strong>rezione dei venti e dalla morfologia<br />

<strong>delle</strong> aree ricoperte: nelle zone pianeggianti e costiere esso può raggiungere anche<br />

molte decine <strong>di</strong> metri, mentre su pen<strong>di</strong>i molto ripi<strong>di</strong> è limitato a poche decine<br />

<strong>di</strong> centimetri, ed è tanto minore quanto maggiore è la pendenza del versante.<br />

La granulometria dei terreni piroclastici è relativamente assortita, con grado <strong>di</strong><br />

uniformità <strong>di</strong>pendente dai meccanismi <strong>di</strong> deposizione e comprende, in proporzioni<br />

anche paragonabili, sabbie, limi e ghiaie (cioè pomici o lapilli), con percentuali<br />

generalmente minori <strong>di</strong> argilla. Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione, legate alla tipologia<br />

dei fenomeni vulcanici ed ai fenomeni geologici post-deposizionali (erosione,<br />

trasporto, rise<strong>di</strong>mentazione), hanno con<strong>di</strong>zionato l’attuale struttura dei depositi.<br />

I depositi da caduta <strong>di</strong> tipo primario (che si trovano, cioè, nelle stesse con<strong>di</strong>zioni<br />

originarie <strong>di</strong> deposizione) sono stratificati e sono costituiti da alternanze <strong>di</strong><br />

materiali granulometricamente molto <strong>di</strong>fferenti (ceneri e pomici); quelli da flusso<br />

e da surge presentano un minore grado <strong>di</strong> selezione granulometrica. Nelle ceneri<br />

prevalgono le frazioni sabbia e limo, nelle pomici, quelle ghiaia e sabbia. Di regola,<br />

la componente a grana fina è non plastica per la scarsa attività dei minerali<br />

che la costituiscono. Comunque, laddove tali depositi hanno subito fenomeni <strong>di</strong> alterazione,<br />

la componente fina può presentare una certa plasticità. Nei depositi da<br />

flusso e da surge una significativa componente pumicea è miscelata con le ceneri.<br />

Anche nei deposti secondari (soggetti a fenomeni <strong>di</strong> trasporto per effetto <strong>di</strong> fenomeni<br />

<strong>di</strong> erosione e/o frana) la composizione granulometrica è molto eterogenea.

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