21.01.2015 Views

GENNAIO

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

E lì, camminando camminando, e lavorando lavorando, ho visto questa nuova generazione, nonostante<br />

i limiti di quest’era, passo dopo passo riuscire a rallentare e a rendere una gita di pochi giorni<br />

un piccolo viaggio, in altri termini, un piccolo Grand Tour.<br />

Seguendo le vie dei pellegrini che si inoltrano tra le colline toscane - rigorosamente sempre a piedi -<br />

dopo un primo spaesamento riuscire a cogliere il bello e l’armonia spesso smentendo le aspettative<br />

che l’immaginario aveva creato. Con i giusti tempi del camminare (e le sapienti indicazioni della guida,<br />

ovviamente...), “studiare” il paesaggio attraversato e decodificare i segni che narrano del millenario<br />

rapporto tra l’uomo e l’ambiente. “Assaporare”, nonostante qualche disagio da sopportare e<br />

con qualche inevitabile lamentela, le stesse fatiche dei pellegrini. Provare la medesima sensazione<br />

di sollievo all’arrivo all’abbazia o alla città, proprio come avveniva secoli addietro. Addentrarsi per<br />

le vie e scoprire i monumenti riuscendone a cogliere la relazione col territorio, il significato. Infine<br />

fare l’esperienza del confronto con l’Altro lungo il sentiero: l’incontro con i moderni pellegrini che<br />

tutt’oggi attraversano quei luoghi o con i monaci che lì ancora vivono, un po’ sospesi tra presente<br />

e passato.<br />

E poi ho constatato che camminare sulle orme di Renzo, e seguirle fino a casa di Lucia, rende un po’<br />

più interessanti “I promessi sposi”, li rende concreti, li attualizza. Ricostruire la vicenda attraversando<br />

a piedi i luoghi del romanzo aggiunge al racconto il fascino del vissuto e stimola la voglia di<br />

conoscere. E ancora, seguire sul sentiero le tracce del gigante bianco che col caldo rimpicciolisce<br />

può diventare un’interessante esplorazione geografico-scientifica svolta direttamente sul territorio.<br />

L’ascolto della natura che sussurra i suoi segreti, stando in silenzio, diventa un momento sia di<br />

riflessione personale sia di sensibilizzazione all’ambiente e alla bellezza; tutto questo si trova solo<br />

nel ritmo lento del cammino e dei luoghi in cui solo il camminare ci può portare.<br />

La richiesta di ripetere l’esperienza è la conferma che qualcosa è cambiato, che il nostro obiettivo<br />

è stato raggiunto. Ho visto bambini diventare piccoli grandi scalatori condividendo con i compagni<br />

la fatica prima e la gioia della vetta poi, e una classe di venticinque individui trasformarsi in gruppo<br />

affiatato; questa, per una guida, è una delle esperienze più appaganti.<br />

Questo porta a costruire passo passo un atlante dei luoghi visitati. Un atlante costruito sulle conoscenze<br />

acquisite, ma anche secondo le linee impalpabili della geografia emozionale che corrono<br />

dentro ciascuno di noi quando siamo in viaggio. Così, in qualche modo, racchiudiamo il mondo nelle<br />

nostre mani: vivendolo, ascoltandolo e poi raccontandolo.<br />

Indagine e lezioni di Geografia certo, ma anche di Storia e spunti di Arte. Un po’ di Scienze, la condivisione,<br />

il gruppo. L’educazione alla bellezza artistica e naturale e il confronto con l’altro. L’allontanamento<br />

dall’immagine stereotipata e la ricerca, in qualche caso, di essa; il contatto coi luoghi, i suoi<br />

tempi e le sfaccettature. Il superamento delle piccole prove, da affrontare da soli o con il gruppo...<br />

Tutti ingredienti che dimostrano che il Viaggio esiste ancora e che la nuova generazione, camminando<br />

camminando, ha ancora la possibilità di fare, se vuole, un percorso che porta, inevitabilmente,<br />

al cambiamento e, quindi, alla crescita.<br />

trekkingitalia.org 23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!