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File PDF, 820 KB - Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

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Relazione sulla gestione<br />

RELAZIONE SULLA GESTIONE<br />

1. Ancora nel tunnel della crisi e dell’incertezza<br />

E’ <strong>di</strong>fficile prevedere o persino immaginare per quanti anni ancora dovremmo<br />

cominciare la nostra relazione annuale, con un inevitabile riferimento ad una<br />

situazione <strong>di</strong> crisi nell’ambito economico e sociale ed in quello finanziario (alta<br />

volatilità delle quotazioni, incertezza dei ren<strong>di</strong>menti, elevata rischiosità degli<br />

investimenti).<br />

Tutti aspetti che toccano e coinvolgono pesantemente la nostra attività sia dal<br />

lato della gestione del patrimonio e della produzione delle risorse da destinare<br />

all’attività istituzionale, che da quello dei contenuti stessi <strong>di</strong> questa attività, talora<br />

rendendo opportuno o necessario <strong>di</strong>vergere dalle linee <strong>di</strong> azione programmate.<br />

Viviamo un periodo che vede un assoluto predominio dell’aspetto economico e<br />

finanziario in tutti i problemi che riguardano la vita collettiva e in<strong>di</strong>viduale; sia quelli<br />

affidati alle cure del potere centrale (Governo e Parlamento) sia quelli <strong>di</strong> più <strong>di</strong>retta<br />

competenza dei poteri locali.<br />

La riduzione delle risorse <strong>di</strong>sponibili colpisce soprattutto quei settori e servizi<br />

(scuola, salute, prestazioni sociali, servizi pubblici locali) più strettamente collegati<br />

alla qualità della vita ed al benessere dei singoli citta<strong>di</strong>ni e delle famiglie.<br />

E’ dentro questo complesso contesto che la nostra <strong>Fondazione</strong> è chiamata ad<br />

operare, con i suoi limiti (sia <strong>di</strong> risorse che <strong>di</strong> campo d’azione) e con le sue<br />

potenzialità.<br />

E ciò in un territorio nel quale, al <strong>di</strong> là delle istituzioni “necessarie” in quanto<br />

previste dall’or<strong>di</strong>namento, non esistono istituzioni “interme<strong>di</strong>e” con risorse e finalità<br />

autonome e con proprie e sostenibili capacità <strong>di</strong> fun<strong>di</strong>ng.<br />

Esistono invece, e costituiscono un giacimento <strong>di</strong> risorse umane, <strong>di</strong> generosità,<br />

<strong>di</strong> spirito <strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> grande significato, numerose iniziative, più o meno<br />

strutturate, del volontariato <strong>di</strong> base in campo culturale, assistenziale, sanitario,<br />

educativo, in senso lato sociale.<br />

Un tessuto essenziale, ricco <strong>di</strong> iniziativa e <strong>di</strong> generosità, ma raramente capace<br />

<strong>di</strong> autosostenersi dal punto <strong>di</strong> vista economico e finanziario.<br />

Fra questa base <strong>di</strong> volontariato generoso e <strong>di</strong>sponibile e le strutture istituzionali,<br />

non esiste nel nostro territorio alcun operatore interme<strong>di</strong>o, salvo la <strong>Fondazione</strong>, che<br />

appare l’unico soggetto che può rivestire questa funzione.<br />

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