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File PDF, 820 KB - Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

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Relazione sulla gestione<br />

2.2 Verso nuove regole per gli stati dell’eurozona<br />

Era chiaro che gli strumenti pensati fino a quel momento (principalmente volti<br />

a fornire finanziamenti agli Stati maggiormente in <strong>di</strong>fficoltà) pur considerati<br />

necessari per attenuare le problematiche <strong>di</strong> breve termine, non erano sufficienti per le<br />

con<strong>di</strong>zioni strutturali <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o termine. Di conseguenza si sono intensificati gli sforzi<br />

verso una mo<strong>di</strong>fica dei trattati e un maggiore coor<strong>di</strong>namento delle politiche, volti da<br />

un lato a seminare piccoli germogli per una maggiore armonia fiscale, dall’altro a<br />

creare le con<strong>di</strong>zioni per evitare il ripetersi <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> eccessi o ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong><br />

frode come nel caso greco. Il cambio alla guida della Banca Centrale Europea e le<br />

crescenti attenzioni verso il ruolo che questa poteva assumere nella gestione della<br />

crisi hanno trovato concreta attuazione nel momento in cui è stato deciso <strong>di</strong> istituire<br />

per il sistema bancario, due aste <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà a quantità illimitata ma con una durata <strong>di</strong><br />

tre anni. Quin<strong>di</strong> a fronte delle <strong>di</strong>fficoltà politiche <strong>di</strong> immaginare un’autorità<br />

monetaria come prestatore <strong>di</strong> ultima istanza è stato adottato un sistema <strong>di</strong>verso <strong>di</strong><br />

quantitative easing che consente ai sistemi bancari <strong>di</strong> poter fronteggiare le emergenze<br />

<strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà, aumentare in questo modo (proprio via sistema bancario) la domanda <strong>di</strong><br />

titoli pubblici con effetti positivi sui ren<strong>di</strong>menti, ridurre i costi <strong>di</strong> raccolta delle<br />

banche e calmierare i tassi sulla liqui<strong>di</strong>tà; tutto questo in attesa che si possa trasferire<br />

una parte <strong>di</strong> questa liqui<strong>di</strong>tà anche sul circuito del cre<strong>di</strong>to. Ovviamente anche i<br />

singoli paesi hanno dovuto, in maniera più o meno traumatica, affrontare profonde<br />

revisioni nei propri assetti politici e programmatici. In Italia, l’avvento del nuovo<br />

Governo ha consentito <strong>di</strong> poter accelerare il processo <strong>di</strong> misure volte a contenere il<br />

deficit pubblico, creando le con<strong>di</strong>zioni per una maggiore fiducia sul nostro sistema<br />

finanziario e un effetto benefico sui ren<strong>di</strong>menti dei titoli <strong>di</strong> Stato.<br />

La crisi che abbiamo sperimentato nel 2011, figlia comunque <strong>di</strong> una “malattia”<br />

da squilibri più generali che si manifestano fin dalla fine del 2007 e <strong>di</strong> cui<br />

evidentemente non possiamo ancora considerarci “guariti”, ha generato sui mercati<br />

finanziari eccessi <strong>di</strong> comportamenti da panico, impensabili fino a qualche anno<br />

ad<strong>di</strong>etro. In tale contesto tuttavia, tutte le regole tra<strong>di</strong>zionali della finanza sono<br />

venute meno così come le regole <strong>di</strong> gestione dei portafogli, se non quella <strong>di</strong> guardare<br />

ai fondamentali degli investimenti e alle aspettative <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o termine.<br />

Agli inizi del 2012 il quadro sembra essere <strong>di</strong>verso; nonostante si stiano<br />

manifestando sull’economia reale europea gli effetti della crisi finanziaria e delle<br />

politiche restrittive, sui mercati finanziari sembra esserci maggiore fiducia e ciò si è<br />

tradotto in un significativo recupero delle quotazioni<br />

3. I riflessi sugli investimenti della <strong>Fondazione</strong><br />

3.1 Permanenza del loro valore fondamentale<br />

La politica <strong>di</strong> gestione del patrimonio della <strong>Fondazione</strong>, pur mirata ad una<br />

elevata <strong>di</strong>versificazione, ad una buona qualità <strong>di</strong> portafoglio e ad un corretto<br />

equilibrio tra le classi <strong>di</strong> attività, il tutto ispirato ai principi della prudenza, non<br />

poteva non subire gli effetti negativi dei mercati. Tuttavia proprio le scelte adottate in<br />

questi anni hanno consentito <strong>di</strong> affrontare questa fase senza particolari conseguenze<br />

sulla gestione e sulla programmazione della <strong>Fondazione</strong>. Le per<strong>di</strong>te potenziali<br />

registrate sugli investimenti finanziari, in nessun caso sono state <strong>di</strong> carattere<br />

durevole, se si esclude una minimale esposizione ad una obbligazione greca, peraltro<br />

riveniente da una gestione esterna; tra le minusvalenze pendenti, la quota<br />

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