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Sistema sensorimotorio 1 - CPRG

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Il sistema <strong>sensorimotorio</strong>


Perché interessa agli psicologi<br />

1 Info visiva per<br />

localizzare il bersaglio<br />

8 Corteccia sensoriale riceve l’info<br />

che la tazza è stata presa<br />

2 Aree motorie frontali<br />

pianificano il mov.<br />

3 Midollo spinale invia info alla mano<br />

7 Gangli della base giudicano la forza<br />

Cervelletto corregge eventuali errori<br />

4 Motoneuroni inviano messaggi<br />

ai muscoli della mano<br />

6 Midollo spinale invia info<br />

sensoriali al cervello<br />

Neuroni<br />

motori<br />

5 Recettori sensoriali sulle dita informano<br />

la corteccia della presa del bersaglio<br />

Neuroni<br />

sensoriali


Selezione per l’azione<br />

• Il caos comportamentale: troppi stimoli per<br />

troppe (potenziali) azioni: il vaso di frutta<br />

• Assegnare ad uno specifico sottoinsieme di tutte<br />

le informazioni disponibili e potenzialmente<br />

rilevanti il controllo del sistema effettore,<br />

escludendo da tale controllo tutte le altre<br />

• Es. effetto dei distrattori sull’output motorio


Movimento e Controllo Motorio<br />

• Movimento: modificazione della posizione<br />

del corpo o di alcune sue parti nello spazio<br />

• Controllo motorio: l'insieme delle funzioni<br />

fisiologiche e psicologiche che la mente e il<br />

corpo svolgono per governare la postura e il<br />

movimento


I tre principi del sistema<br />

<strong>sensorimotorio</strong><br />

• Il sistema <strong>sensorimotorio</strong> e’ organizzato in<br />

modo gerarchico<br />

• L’output motorio e’ guidato dall’input<br />

sensoriale<br />

• L’apprendimento modifica la natura e il<br />

“locus” del controllo <strong>sensorimotorio</strong>


Organizzazione di tipo gerarchico<br />

• Gli ordini vengono impartiti al livello piu’ alto<br />

della gerarchia e poi diramati ai livelli piu’ bassi<br />

• Sistemi gerarchici che operano in parallelo<br />

• Segregazione funzionale<br />

– Ognuno dei livelli gerarchici tende ad essere costituito<br />

da diverse unita’ che svolgono funzioni diverse


L’output motorio e’ guidato<br />

dall’input sensoriale<br />

• Monitoraggio dell’esecuzione delle risposte<br />

• Feedback sensoriale<br />

– Una eccezione: movimenti balistici


Il caso G.O.<br />

(Rothwell e colleghi, 1982)<br />

• Lesione selettiva dei nervi somatosensoriali delle<br />

braccia<br />

– Difficolta’ nell’eseguire azioni articolate come<br />

• Abbottonarsi<br />

• Raccogliere monete<br />

• Nessuna reazione all’urto<br />

• Impossibilita’ di mantenere un livello costante di<br />

contrazione muscolare<br />

– Una strategia: controllo visivo continuo


L’apprendimento <strong>sensorimotorio</strong><br />

• Stadi iniziali: controllo consapevole (ballare,<br />

suonare il pianoforte, nuotare ecc.)<br />

• Dopo molta pratica: non vi e’ alcuna necessita’ di<br />

un controllo consapevole<br />

• La maggior parte dell’apprendimento<br />

<strong>sensorimotorio</strong> e’ caratterizzato<br />

dall’organizzazione di singole risposte in sequenze<br />

continue di programmi motori e dal trasferimento<br />

di questi ultimi ai livelli inferiori del sistema<br />

nervoso


Un modello generale del<br />

funzionamento del sistema SM


Programma motorio<br />

• Henry and Rogers (1960)<br />

• Keele (1968)<br />

• Adams (1971)


Programma motorio<br />

• Collezione temporalmente strutturata di<br />

parametri che, quando trasmessi<br />

direttamente al sistema motorio, possono<br />

iniziare e condurre a termine un’azione<br />

specifica


Programmi motori generalizzati<br />

• ….una collezione di istruzioni generalizzate<br />

che rappresentano non una, ma una classe di<br />

movimenti collegati


Programmi motori generalizzati<br />

• Bernstein (1967)<br />

• Schmidt (1975)


Programmi motori generalizzati<br />

• Una volta stabilito il programma generale<br />

per un movimento specifico, puo` essere<br />

utilizzato per controllare l’esecuzione di<br />

quel movmento da parte di diversi effettori


Programmi motori generalizzati<br />

• Una rappresentazione che non contiene<br />

informazioni specifiche su muscoli e<br />

articolazioni


Indipendenza dell’effettore<br />

• A quale livello e` possibile separare la<br />

rappresentazione dell’azione dai singoli<br />

effettori


Indipendenza dell’effettore<br />

• Raibert (1977)<br />

• Compito: scrivere la seguente frase“Able was I ere<br />

I saw Elba” con:<br />

– La mano dominante<br />

– Il braccio dominante con il polso immobilizzato<br />

– La mano non dominante<br />

– La testa con la penna tenuta fra i denti<br />

– La gamba con la penna fissata al piede


Indipendenza dell’effettore<br />

Raibert, 1977


Indipendenza dell’effettore<br />

• Paziente con arto mioelettrico<br />

– Il soggetto indossava un braccio mioelettrico<br />

• Mano dominante<br />

• Mano non dominante<br />

• Bimanuale<br />

• Gomito


Indipendenza dell’effettore


Indipendenza dell’effettore<br />

• Uno studio sulla prensione<br />

– Afferrare con la bocca<br />

– Afferrare con la mano


Indipendenza dell’effettore<br />

Prensione con la bocca<br />

Prensione manuale


Dove sono immagazzinate nel cervello<br />

le strutture per la pianificazione<br />

motoria<br />

• Tecniche di neuroimmagine possono essere<br />

utilizzate per investigare se la prensione<br />

eseguita con effettori diversi viene servita<br />

da strutture per la pianificazione comuni.


Set-up sperimentale<br />

Punto di fissazione<br />

30 cm<br />

sostegno


Risultato principale<br />

Coronal views of bilateral rCBF<br />

activations in the inferior parietal lobule<br />

for the three tasks<br />

(a) Mouth Grasp - View<br />

(b) Finger Grasp - View<br />

(c) Imagine Mouth<br />

Grasp - View


Conclusione<br />

• Codifica parietale per le rappresentazioni<br />

dei programmi motori sono indipendenti dai<br />

singoli effettori


La corteccia motoria associativa<br />

• La corteccia associativa parietale posteriore<br />

• La corteccia associativa prefrontale<br />

dorsolaterale


La corteccia associativa parietale<br />

posteriore<br />

• Integra la posizione di<br />

partenza delle parti del corpo<br />

che devono essere mosse con<br />

la posizione di tutti gli<br />

oggetti esterni coi quali il<br />

corpo sta per interagire<br />

• Informazioni da:<br />

– <strong>Sistema</strong> visivo<br />

– <strong>Sistema</strong> uditivo<br />

– <strong>Sistema</strong> somatosensoriale


La corteccia associativa parietale<br />

posteriore<br />

Informazioni a:<br />

– Corteccia associativa<br />

prefrontale dorsolaterale<br />

– Corteccia motoria<br />

secondaria<br />

– Campi oculari frontali


La corteccia associativa<br />

prefrontale dorsolaterale<br />

• Riceve proiezioni da<br />

– Corteccia parietale<br />

posteriore<br />

• Proietta alle aree della<br />

– corteccia motoria secondaria<br />

– campo oculare frontale<br />

• Rappresentazione mentale<br />

degli stimoli ai quali il<br />

soggetto sta per rispondere


La corteccia motoria secondaria<br />

• L’area motoria<br />

supplementare<br />

• La corteccia<br />

premotoria<br />

Insert 7.5<br />

• Sono aree<br />

somatotopiche<br />

(organizzate in<br />

accordo alla<br />

mappa corporea)


L’area motoria supplementare:<br />

Esecuzione e Programmazione<br />

Esecuzione<br />

Programmazione


La corteccia premotoria:<br />

Neuroni Specchio


Corteccia premotoria: Substrati neurali<br />

sottostanti l’osservazione del movimento<br />

• Buccino et al. (2001)<br />

• Compiti:<br />

• L’osservazione di una bocca che afferra vs<br />

l’osservazione di una bocca immobile<br />

• L’osservazione di una mano che afferra vs<br />

l’osservazione di una mano ferma<br />

• L’osservazione di un piede che preme vs<br />

l’osservazione di un piede fermo


Substrati neurali sottostanti<br />

l’osservazione del movimento<br />

OSSERVAZIONE DI:<br />

MOVIMENTI DELLE BOCCA<br />

MOVIMENTI DELLA MANO<br />

MOVIMENTI DEL PIEDE<br />

Buccino et al. 2001


La corteccia motoria primaria:<br />

homunculus motorio


L’omuncolo motorio<br />

La corteccia motoria primaria<br />

(M1) e’ localizzata nel giro<br />

precentrale<br />

Insert 7.7<br />

Costituisce il principale punto<br />

di partenza corticale da cui<br />

originano i segnali<br />

sensorimotori<br />

La stimolazione elettrica di M1<br />

evoca la comparsa di<br />

movimenti controlaterali


Somatotopia delle dita<br />

• Indovina & Sanes (2002)<br />

• Compito<br />

– Flessione ed estensione delle<br />

dita 1, 2, o 3 della mano<br />

destra.<br />

• Risultati<br />

– Sovraposizioni in M1c,<br />

SMAc and SMAi<br />

• D1 + D3 = viola/rosa<br />

• D1 + D2 = Blu chiaro<br />

• D2 + D3 = Giallo


Substrati neurali delle immagini<br />

motorie mentali<br />

• L’immaginazione di azioni motorie<br />

semplici o complesse non accompagnato da<br />

movimenti del corpo evidenti


Substrati neurali delle immagini<br />

motorie mentali<br />

• Porro et al., (1996)<br />

• Compiti:<br />

– Immaginare un paesaggio familiare<br />

– Immaginare l’opposizione ritmica di indice e pollice<br />

della mano destra<br />

– Esecuzione dell`azione precedentemente immaginata


Substrati neurali delle immagini<br />

motorie mentali<br />

• Porro et al., (1996)<br />

– Durante i compiti di immaginazione motoria<br />

l’aumento percentuale nell’intensita` del segnale<br />

nell’area M1 era il 30% di quello visto durante il<br />

compito di esecuzione motoria.


Substrati neurali delle immagini<br />

motorie mentali<br />

Porro et al., 2000


Strutture motorie sottocorticali<br />

Gangli della base<br />

• Input da corteccia<br />

• Output a corteccia frontale<br />

via talamo<br />

• Funzione: stimolare l’inizio<br />

ed il mantenimento di<br />

movimenti finalizzati; inibire<br />

quelli indesiderati<br />

Cervelletto<br />

• Input dal midollo e corteccia<br />

• Output al midollo<br />

• Funzione: mantenimento<br />

postura ed equilibrio; mov.<br />

veloci; apprendimento;<br />

correzione errori


Strutture motorie sottocorticali<br />

Gangli della base<br />

• Input da corteccia<br />

• Output a corteccia frontale<br />

via talamo<br />

• Funzione: stimolare l’inizio<br />

ed il mantenimento di<br />

movimenti finalizzati; inibire<br />

quelli indesiderati<br />

Cervelletto<br />

• Input dal midollo e corteccia<br />

• Output al midollo<br />

• Funzione: mantenimento<br />

postura ed equilibrio; mov.<br />

veloci; apprendimento;<br />

correzione errori


Gangli della base e cervelletto<br />

• Gangli della base e<br />

cervelletto<br />

– Interagiscono con i<br />

diversi livelli della<br />

gerarchia<br />

sensorimotoria<br />

– Ne coordinano e ne<br />

modulano l’attivita’


Disturbi del movimento:<br />

gangli della base<br />

• Interruzione del delicato equilibrio fra<br />

stabilita` posturale e movimento.


James Parkinson (1755-1828)


Morbo di Parkinson<br />

• Malattia degenerativa a causa ignota<br />

• Degenerazione delle cellule dopaminergiche<br />

della sostanza nera compatta


Sostanza nera compatta


Degenerazione della sostanza<br />

nera compatta


Morbo di Parkinson: incidenza


Morbo di Parkinson: eziologia<br />

• Fattori Ereditari: ipotizzata un’ereditarietà<br />

poligenica (casi familiari)<br />

• Fattori ambientali: vita in ambiente rurale (acqua<br />

di pozzo), esposizione a tossici (MPTP,<br />

Manganese, CO)<br />

• Fattori virali: vedi encefalite letargica postinfluenzale<br />

del 1916


Morbo di Parkinson: diagnosi<br />

• Esame del malato<br />

• Scale di gravità clinica<br />

– UPDRS III<br />

– Hoehn e Yahr


Morbo di Parkinson: strategie<br />

terapeutiche<br />

• Terapia farmacologica: precursori della<br />

dopamina (L-Dopa + inibitore) e farmaci<br />

dopaminergici<br />

• Terapia sostitutiva: trapianti<br />

• Terapia demolitiva: chirurgia<br />

• Elettrostimolazione<br />

• Terapia riabilitativa


Morbo di Parkinson:<br />

disturbi principali<br />

• Motori<br />

• Neuropsicologici<br />

• Psichici<br />

• Vegetativi


Morbo di Parkinson:<br />

disturbi vegetativi<br />

• Alterazioni della minzione (37-71%)<br />

• Alterazioni della termoregolazione (eccesso di tolleranza<br />

al freddo)<br />

• Ipotensione ortostatica (nel 10% dei casi).<br />

• Scialorrea (ipersalivazione)<br />

• Seborrea<br />

• Stitichezza<br />

• Alterazioni della conduzione cardiaca<br />

• Impotenza


Morbo di Parkinson:<br />

alterazioni neuropsicologiche<br />

• Alterazioni visuospaziali<br />

• Deterioramento intellettivo<br />

• Bradifrenia (rallentamento del<br />

pensiero)<br />

• Anomia tipo “punta della lingua"<br />

• Dismnesia (memoria)


• Apatia<br />

Morbo di Parkinson:<br />

alterazioni psichiche<br />

• Depressione<br />

• Labilità emotiva<br />

• Riduzione dell'interesse<br />

sociale<br />

• Disturbi del sonno


Morbo di Parkinson:<br />

disturbi motori<br />

• Tremore a riposo<br />

• Rigidità<br />

• Bradicinesia<br />

• Ipomimia<br />

• Cinesia paradossa<br />

• Acinesia


Morbo di Parkinson:<br />

altri disturbi motori<br />

• Discinesie<br />

–Distonia<br />

–Corea


Valutazione delle disfunzioni<br />

motorie<br />

• Scale di gravità clinica<br />

– Scala motoria del Parkinson: UPDRS III<br />

– Hoehn e Yahr<br />

Stadio I Stadio II Stadio III Stadio IV Stadio V


Passaggio da uno schema<br />

motorio all’altro


Passaggio da uno schema<br />

motorio all’altro


Esecuzione di movimenti<br />

simultanei<br />

• Tirare fuori il portafogli dalla tasca<br />

mentre si cammina.


Morbo di Parkinson


MP e prensione<br />

Trasporto<br />

Manipolazione<br />

Due oggetti di diverse dimensioni e posti a tre distanze diverse


velocità (mm/s)<br />

Apertura (mm)<br />

Prensione nel MP<br />

600<br />

Controlli<br />

50<br />

Apertura presa<br />

Velocità<br />

0<br />

800<br />

Parkinsoniani<br />

0<br />

50<br />

0<br />

0<br />

Delay<br />

Tempo (ms)<br />

0 1000


MP: Effetti della terapia farmacologica


Le vie motorie discendenti<br />

• Quattro vie differenti<br />

– Vie motorie dorsolaterali: decorrono lungo la<br />

porzione dorsolaterale del midollo spinale<br />

• Cellule di Betz<br />

– Vie motorie ventromediali: discendono lungo la<br />

regione ventro-mediale del midollo spinale


Le vie motorie discendenti<br />

dorsolaterali<br />

Inserire 7.9


Le vie motorie discendenti<br />

dorsolaterali<br />

Inserire 7.9


Le vie motorie discendenti<br />

ventromediali


Tronco dell’encefalo<br />

• Tetto<br />

– Riceve informazionali spaziali<br />

visive e uditive<br />

• Nucleo vestibolare<br />

– Riceve informazioni relative<br />

all’equilibrio da alcuni recettori<br />

dell’orecchio<br />

• Formazione reticolare<br />

– Contiene programmi motori per<br />

movimenti complessi<br />

(camminare, nuotare, saltare)<br />

• Nuclei motori dei nervi<br />

cranici<br />

– Controllano i muscoli della<br />

faccia


Le vie dorsolaterali e<br />

ventromediali a confronto<br />

Somiglianze morfologiche<br />

Entrambe composte da due tratti principali:<br />

1. In un fascio gli assoni provenienti dalla corteccia<br />

terminano nel midollo spinale<br />

2. In un fascio gli assoni provenienti dalla corteccia<br />

fanno sinapsi nel tronco encefalico, da cui<br />

proiettano nel midollo spinale


Le vie dorsolaterali e<br />

ventromediali a confronto<br />

Differenze morfologiche<br />

1. I due tratti ventromediali sono piu` diffusi<br />

2. I tratti ventromediali proiettano su motoneuroni<br />

che innervano muscoli prossimali del tronco e<br />

degli arti (es. spalle), i tratti dorsolaterali<br />

proiettano su motoneuroni che innervano muscoli<br />

distali (es. dita)


Le vie dorsolaterali e<br />

ventromediali a confronto<br />

Somiglianze funzionali<br />

•I quattro tratti motori originano dalla<br />

corteccia motoria ed innervano motoneuroni<br />

•La loro funzione presunta e` quella di<br />

controllo del movimento volontario


Le vie dorsolaterali e<br />

ventromediali a confronto<br />

Differenze funzionali<br />

• Lawrence e Kuypers, 1968a<br />

Resezione dei tratti corticospinali dorsolaterali<br />

• Lawrence e Kuypers, 1968b<br />

Ulteriore resezione (1 oppure 2)<br />

1. Tratto corticorubrospinale dorsolaterale<br />

2. Tratti ventromediali


Lawrence e Kuypers, 1968a<br />

Resezione dei tratti corticospinali dorsolaterali<br />

• Capacita` mantenute<br />

stare in piedi, camminare, arrampicarsi<br />

• Capacita` perdute<br />

difficolta` nel raggiungimento, incapacita`<br />

di muovere le dita in modo indipendente e<br />

di aprire le dita per lasciar cadere un<br />

oggetto


Lawrence e Kuypers, 1968b<br />

1) Resezione anche del tratto corticorubrospinale<br />

dorsolaterale<br />

• Capacita` mantenute<br />

stare in piedi, camminare, arrampicarsi<br />

• Capacita` perdute<br />

in posizione seduta: braccia floscie,<br />

durante i movimenti di raggiungimento le<br />

dita sono usate a rastrello


Lawrence e Kuypers, 1968b<br />

2) Resezione anche dei tratti ventromediali<br />

Capacita` perdute<br />

• gravi anomalie posturali: incapacita` di<br />

camminare e rimanere seduti<br />

• Perdita del controllo delle spalle:<br />

alimentazione con movimenti del gomito e<br />

a mano intera


Vie dorsolaterali e ventromediali:<br />

differenze funzionali<br />

(Lawrence e Kuypers, 1968 a,b)<br />

Differenze funzionali<br />

• I tratti ventromediali<br />

hanno la funzione di controllare la postura e dei<br />

movimenti del corpo intero<br />

• I tratti dorsolaterali<br />

(cortico-spinale e cortico-rubro-spinale)<br />

controllano i movimenti di raggiungimento degli<br />

arti


I circuiti sensorimotori spinali:<br />

i muscoli<br />

• Unita’ motrici<br />

• Sono costituite da un solo motoneurone e da tutte le<br />

fibre dei muscoli scheletrici che sono innervate da<br />

questo<br />

• Placca motrice<br />

• Attivata dall’acetilcolina<br />

– Provoca la contrazione della fibra<br />

• Pool motorio<br />

• L’insieme dei motoneuroni che innervano le fibre di<br />

un singolo muscolo


I muscoli<br />

Insert 7.11


I muscoli<br />

• Muscoli lisci<br />

• Regolati dal sistema nervoso autonomo<br />

• Muscoli striati<br />

• Sono sotto il controllo volontario


I muscoli<br />

– Sono composti da fibre elastiche in grado di<br />

modificare lunghezza e tensione<br />

• Fibre muscolari rapide (ad esempio, quelli della<br />

gamba)<br />

– Si contraggono e si rilasciano velocemente<br />

– Generano una forza notevole<br />

– Si affaticano velocemente<br />

» Sono caratterizzate da una bassa vascolarizzazione


I muscoli<br />

– Sono composti da fibre elastiche in grado<br />

di modificare lunghezza e tensione<br />

• Fibre muscolari lente (postura)<br />

– Si contraggono e si rilasciano lentamente<br />

– Sono deboli<br />

– Si contraggono piu’ a lungo<br />

» Sono molto vascolarizzate


I muscoli<br />

– Flessori<br />

• Per piegare o flettere un’articolazione<br />

– Estensori<br />

• Per raddrizzare o estendere un articolazione


I muscoli<br />

I muscoli sono organizzati a coppie agonista/antagonista quando<br />

l’agonista si contrae, l’antagonista deve rilassarsi


Gli organi recettoriali dei tendini<br />

e dei muscoli<br />

• Recettori che controllano l’attivita` dei<br />

muscoli scheletrici:<br />

1. Organi tendinei del Golgi<br />

2. Fusi neuromuscolari


Gli organi tendinei del Golgi<br />

• Si trovano all’interno dei tendini<br />

• Rispondono all’aumento di tensione del<br />

muscolo (cioe` alla trazione del muscolo<br />

sul tendine)<br />

• Funzioni:<br />

1. Informativa<br />

2. Protettiva


I fusi neuromuscolari<br />

• Si trovano all’interno del tessuto muscolare<br />

• Rispondono alle variazioni di lunghezza del<br />

muscolo<br />

• Funzioni:<br />

1. Circuito di feedback del fuso neuromuscolare<br />

2. Riflesso di stiramento<br />

3. Riflesso di ritrazione


Il circuito di feedback del fuso<br />

neuromuscolare<br />

• Ciascun fuso ha il proprio<br />

1. Muscolo intrafusale<br />

2. Motoneurone intrafusale<br />

• Funzione: mantenere il fuso sensibile alle<br />

piccole variazioni di stiramento del<br />

muscolo extrafusale


Il circuito di feedback del fuso neuromuscolare<br />

Insert 7.14


Il riflesso di stiramento<br />

• Riflesso evocato da una forza esterna improvvisa che<br />

stira un muscolo<br />

• Il circuito di feedback del fuso produce una<br />

contrazione compensatoria del muscolo che<br />

controbilancia la forza esterna<br />

• Funzione: evitare che forze esterne alterino la<br />

posizione desiderata del corpo


Il riflesso di stiramento<br />

Insert 7.16


Il riflesso di stiramento


Due principi funzionali del<br />

sistema <strong>sensorimotorio</strong><br />

• Il ruolo importante svolto dal feedback<br />

sensoriale nella regolazione dell’output<br />

motorio<br />

• La capacita’ dei circuiti inferiori della<br />

gerarchia motoria di assolvere compiti<br />

‘minori’ senza richiedere l’intervento dei<br />

livelli superiori


Il riflesso di ritrazione<br />

• Risposta riflessa<br />

a stimoli<br />

dolorosi<br />

• Funzione<br />

protettiva


Importanza del feedback<br />

sensoriale<br />

Il successo di una azione dipende largamente<br />

dalla corrispondenza tra il movimento desiderato<br />

e l’output motorio prodotto<br />

•Controllo motorio a circuito aperto<br />

•Controllo motorio a circuito chiuso


Controllo motorio a circuito chiuso<br />

scopo dell'azione<br />

aggiornamento della<br />

traccia mnestica<br />

recupero della<br />

traccia mnestica<br />

esecuzione della<br />

prima parte del<br />

movimento<br />

• Importante per<br />

aggiornare il<br />

sistema<br />

rilevamento delle<br />

informazioni sensoriali<br />

confronto con la<br />

traccia percettiva<br />

registrazione delle<br />

conseguenze sensoriali<br />

nella traccia percettiva<br />

si no correzione della parte<br />

corrispondono<br />

di movimento eseguita


Controllo motorio a circuito chiuso<br />

• Utilizzo feedback durante l’esecuzione<br />

• Requisiti necessari al sistema di controllo a<br />

circuito chiuso:<br />

a) un sistema periferico in grado di rilevare le informazioni<br />

sensoriali relative all'esecuzione del movimento e di<br />

trasmetterle al sistema centrale<br />

b) una rappresentazione interna del movimento con la quale<br />

confrontare i feedback periferici<br />

c) un meccanismo in grado di eseguire il confronto tra<br />

informazioni sensoriali e rappresentazione interna e che, in<br />

caso di mancata corrispondenza, metta in atto le correzioni<br />

necessarie


Critiche al controllo motorio a circuito<br />

chiuso<br />

• Tempo necessario ad implementare correzioni<br />

ragionevole solo per movimenti lenti<br />

• Problema dell’immagazzinamento: le rappresentazioni<br />

relative a tutti gli specifici movimenti che l'organismo è<br />

in grado di compiere dovrebbero essere immagazzinate<br />

in memoria<br />

• Problema della novità: come è possibile eseguire una<br />

nuova azione, un'azione cioe' per la quale non esiste<br />

alcuna traccia mnestica


Critiche al controllo motorio a<br />

circuito chiuso<br />

• Cosa succede quando i circuiti periferici sono<br />

disconnessi dalla corteccia motoria<br />

Studi su animali<br />

Studi su pazienti


Critiche al controllo motorio a<br />

circuito chiuso<br />

• Anche in assenza di informazioni sensoriali<br />

provenienti dall'arto che sta eseguendo il<br />

movimento, i soggetti sono in grado di<br />

esibire comportamenti motori quasi normali<br />

• Il feedback proveniente dall'arto coinvolto<br />

nell'azione non è indispensabile per il<br />

controllo del movimento


Controllo motorio a circuito aperto<br />

Scopo dell’azione<br />

Generazione<br />

comando motorio<br />

Parametri<br />

movimento<br />

Esecuzione<br />

movimento<br />

• Ignora completamente il<br />

feedback sensoriale<br />

• Molto veloce, tipicamente<br />

usato per i mov. balistici<br />

• Il mov. non può essere<br />

modificato a seguito di<br />

eventi inaspettati (es. se il<br />

bersaglio si sposta)<br />

• Il mov. viene<br />

programmato interamente<br />

prima di essere eseguito.<br />

Eventuali correzioni<br />

implementate solo alla<br />

fine<br />

Errore Si Correzione


Combinazione dei due tipi di controllo<br />

Informazione sensoriale<br />

Intenzione motoria<br />

<strong>Sistema</strong> motorio<br />

Previsione<br />

(Feed-forward)<br />

Output motorio<br />

(fase iniziale)<br />

Informazione<br />

sensoriale<br />

Feed-back<br />

Output motorio<br />

(fase finale)


Combinazione dei due tipi di controllo<br />

• Il sistema motorio programma il mov. desiderato<br />

prevedendone le caratteristiche sulla base delle info<br />

sensoriali disponibili (programma motorio)<br />

• Informazioni sensoriali utilizzate prima dell’esecuzione<br />

del mov. (feedforward)<br />

– Non durante veloce<br />

– Feedforward necessita apprendimento<br />

• <strong>Sistema</strong> feedback per correzione errori durante<br />

l’esecuzione, soprattutto nelle fasi che richiedono maggior<br />

accuratezza

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