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Nello zaino - Sezione Vicenza

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2- La feritoia del Torrione<br />

Piedi per terra e <strong>zaino</strong> in spalla!<br />

di Gigi Girardi<br />

Sulla scia di quanto già sintetizzato<br />

da Dino Biesuz lo scorso dicembre<br />

in riferimento al documento<br />

elaborato ad ottobre dal Consiglio<br />

Direttivo Nazionale, è giunto il momento di presentare<br />

concrete proposte destinate a delineare una traccia operativa<br />

per l’Ana, a breve e medio termine. Per il lungo<br />

termine ne riparleremo a tempo debito.<br />

È ora indispensabile lavorare tenendo ben conto<br />

delle nuove realtà, integrando quanto contenuto nel documento<br />

a cui facciamo riferimento e che ci risulta<br />

sia già stato oggetto di approfondimenti<br />

in seno a parecchi nostri gruppi.<br />

Questo ci induce a credere che certamente<br />

saranno emerse proposte e idee da presentare<br />

al presidente Perona, in occasione<br />

dei prossimi incontri che lui si è proposto<br />

e programmato di poter concludere<br />

nel tempo che ancora intercorre<br />

alla conclusione del suo<br />

mandato.<br />

Da una prima lettura, si potrebbe<br />

dedurre che c’è l’assillo per<br />

una lenta ma irreversibile contrazione<br />

del numero di iscritti. Noi<br />

crediamo che questo sia soltanto<br />

un effetto, non il problema. Sarebbe<br />

banale non prevederlo, ben consci<br />

che non potendo più contare sul grande<br />

serbatoio degli alpini congedati dal<br />

servizio militare obbligatorio a cui l’Ana attingeva, è<br />

ovvio che ci si avvii ad un naturale ridimensionamento.<br />

È gia successo ad altre realtà prima di noi, vedi Combattenti<br />

e reduci, Garibaldini, ordini religiosi e via discorrendo.<br />

Ciò non significa che la qualità sarà direttamente<br />

proporzionale alla quantità. Anzi! È questo il vero obbiettivo!<br />

Perseguire progetti di alto profilo, con solidi<br />

contenuti storici e culturali, senza per questo trascurare<br />

le espressioni di quell’alpinità popolare insita nelle nostre<br />

radici.<br />

Non sarà certamente raschiando i fondi che permetteremo<br />

all’Ana di tramandare i suoi valori ma avviando<br />

un nuovo concetto di associazione, adatto ai diversi<br />

contesti in cui oggi ci stiamo muovendo e che nell’immediato<br />

futuro dovremo inderogabilmente cavalcare.<br />

Il messaggio, il modello, l’ispirazione ci vengono<br />

proprio dalle nostre origini: l’esercito prima di tutto, che<br />

ad una massa di militari per forza ha preferito un più ridotto<br />

organico di soldati professionisti, ben addestrati<br />

ed equipaggiati, in grado di non sfigurare a fianco di altre<br />

unità operanti nello scenario internazionale.<br />

L’altro modello ci viene dal mondo del lavoro ove<br />

le nuove generazioni si devono ogni giorno misurare con<br />

nuove logiche, non sempre facili da metabolizzare. Un<br />

nuovo profilo di lavoratore che ha soppiantato generazioni<br />

di braccianti; menti vivaci, braccia robuste sì, ma<br />

già storia di ieri.<br />

Certo; si dovrà rivedere qualche nostra attività che<br />

oggi poggia su nutriti organici; parallelamente si dovrà<br />

sviluppare l’impegno in progetti culturali e sociali,<br />

in collaborazione e sintonia con le<br />

amministrazioni locali ed opere assistenziali<br />

e di volontariato. Non come rimorchi<br />

ma come motori, senza sottovalutare<br />

un sistematico rapporto con i mezzi<br />

di comunicazione! In giorni non tanto<br />

lontani, congressi, simposi, attività di<br />

orientamento ed informazione sulle truppe<br />

da montagna rivolte al mondo studentesco,<br />

potranno alternare tanti piccoli<br />

o meno piccoli raduni a cui noi, classi<br />

dell’ante e dopoguerra, siamo abituati<br />

ed anche affezionati. Qualcosa in questo<br />

senso già si sta muovendo ed i risultati<br />

paiono solo che positivi.<br />

Non pensiamo di mandare al macero<br />

le nostre calorose rimpatriate; si<br />

tratta solo di vestirle con un abito nuovo:<br />

più stirato e perché no anche più elegante!<br />

La nostra sezione può per questo considerarsi all'avanguardia,<br />

grazie alle esperienze maturate ed ereditate<br />

dal nostro ormai ex cerimoniere Toni Munari, oggi<br />

consigliere nazionale. “Ad excelsa tendo” è il motto del<br />

7° Alpini.<br />

Non accaniamoci troppo quindi in un’affannosa<br />

caccia a dispersi, aggregati, aiutanti, amici, abbonati o<br />

minialpini che, fortuna loro, si son guadagnati a buon<br />

mercato tanto di penna e di cappello. Accogliamo pure<br />

questi ragazzi e guardiamo avanti, spalancando le porte<br />

delle nostre sedi a quanti sentiranno vivo il desiderio<br />

di far parte di questa gloriosa stirpe che durerà finché ci<br />

sarà in giro ancora un cappello o un elmetto su cui spicca<br />

una penna nera. Dopo, fra quanto non so, rimarrà la<br />

leggenda di uomini duri dal cuore grande: gli alpini!

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