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Le Antenne - Artiglio

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Istituto Tecnico Industriale Statale “Ettore Majorana” – CASSINO<br />

Pertanto, noto il valore di l e , potrei scrivere<br />

V<br />

M<br />

=<br />

E<br />

M<br />

⋅ l<br />

e<br />

dove E M è l’intensità massima del campo elettrico<br />

inducente nella direzione di massima radiazione,<br />

e V M è la f.e.m. indotta nell’antenna orientata<br />

in tale direzione. Per calcolare il valore di l e ,<br />

per una generica struttura dipolare, si può<br />

usare la relazione<br />

l<br />

e<br />

= λ ⋅<br />

R<br />

π ⋅<br />

re<br />

R 0<br />

dove R re è la già nota resistenza di radiazione<br />

efficace. A questo punto, noto che per i dipoli<br />

marconiani ed hertziani vale la relazione<br />

semplificata<br />

espressione di calcolo<br />

λ<br />

=<br />

π<br />

R<br />

R 0<br />

re<br />

= , si ha per essi la seguente<br />

π<br />

l<br />

e (dipoli hertziani o marconiani).<br />

12. Area equivalente di un’antenna<br />

Un parametro molto importante, in particolare<br />

per le antenne riceventi, è l’AREA EQUIVALENTE.<br />

Essa è definita come: la superficie effettiva di<br />

captazione dell’antenna. Supponiamo di avere<br />

un’antenna orientata nella direzione di massima<br />

S<br />

A e<br />

P U<br />

captazione e siano: P U la<br />

potenza<br />

disponibile<br />

all’uscita dell’antenna,<br />

la densità di potenza<br />

S<br />

<strong>Le</strong> <strong>Antenne</strong> – Dispensa per il corso di Telecomunicazioni (anno IV)<br />

Pagina 28

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