maggio-giugno 2012 - Stazione Sperimentale del Vetro
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RIVISTA <strong>del</strong>la<br />
STAZIONE SPERIMENTALE DEL VETRO<br />
<strong>maggio</strong>-<strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> - n. 3 vol. 42<br />
sommario<br />
In questo numero ........................................... 2<br />
Riassunti ............................................................... 3<br />
Studi<br />
Nuove<br />
Sostituzione<br />
soluzioni<br />
<strong>del</strong>l’arsenico<br />
per la valorizzazione<br />
nelle miscele<br />
di<br />
vetrificabili<br />
scorie<br />
per<br />
e ceneri<br />
la produzione<br />
volanti prodotte<br />
di vetri<br />
dagli<br />
colorati<br />
inceneritori<br />
.................................. 4<br />
Replacement<br />
di rifiuti solidi<br />
of<br />
urbani<br />
arsenic<br />
.....................................................<br />
in hand-made coloured<br />
5<br />
glass<br />
New solutions<br />
production<br />
for the valorization of glassy residues<br />
Roberto<br />
produced<br />
Falcone,<br />
by municipal<br />
Sandro<br />
waste<br />
Hreglich,<br />
incinerators..........................13<br />
Bruno Profi lo<br />
Sandro Hreglich, Roberto Falcone, Antonio Tucci,<br />
Nicola Favaro, Paolo Bertuzzi, Piero Ercole,<br />
Analisi Lodovico comparativa Ramon <strong>del</strong> Ciclo di Vita dei manufatti<br />
artistici in vetro prodotti nelle fornaci di Murano<br />
utilizzando Sistemi avanzati miscele di vetrificabili recupero termico contenenti per arsenico forni da vetro.<br />
o Sistema sostanze ibrido ad esso rigenerativo-recuperativo alternative ..................................... Centauro 13 18<br />
Alessandro Comparative Mola, Life Paolo Cycle Bortoletto, Assessment Giampaolo (LCA) of hand-made Bruno,<br />
Ernesto artistic glass Cattaneo, produced Augusto in melting Santerofurnaces of Murano<br />
using batch compositions with arsenic or alternative<br />
Il raw Capitolare materialsdegli Specchieri <strong>del</strong> 1764 ......................... 26<br />
Paolo Marta Zecchin Beggio, Sandro Hreglich, Petra Scanferla,<br />
Stefano Zuin<br />
Borsa Commemorazione<br />
di Studio<br />
“Giuseppe<br />
In ricordo di Oreste<br />
Breviari”<br />
Scaglioni ......................................<br />
................................... 38<br />
20<br />
Associazioni<br />
ATIV Associazione dei Tecnici Italiani <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Agenda Da un granello ................................................................. di sabbia... alla forza di una struttura 22 40<br />
ATIV Association of Italian Glass Technologists<br />
From a grain of sand... to the strenght of a structure ..... 28<br />
International Commission on Glass... 41<br />
Manifestazioni .............................................. 34<br />
a cura di Erica Ladogana<br />
Dal mondo <strong>del</strong> vetro.................................... 43<br />
Agenda ................................................................. 40<br />
a cura di Elisabetta Barbini<br />
Dal mondo <strong>del</strong> vetro.................................. 41<br />
a cura di Erica Ladogana<br />
Direttore responsabile<br />
Antonio Tucci<br />
Redazione<br />
Elisabetta Erica Ladogana Barbini<br />
email: e-mail: ebarbini@spevetro.it<br />
eladogana@spevetro.it<br />
Impaginazione e grafica<br />
Betti Bertoncello<br />
Direzione e Redazione - Proprietà<br />
<strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Via Briati 10 - 30141 Murano (VE)<br />
Tel.: +39 041 2737011<br />
Fax: +39 041 2737048<br />
email: e-mail: mail@spevetro.it<br />
http:/ / www.spevetro.it<br />
Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale di Venezia n.271 in data 23.01.1971<br />
R.O.C. in data 23.01.1971- 3913 R.O.C. 3913<br />
Rivista Associata alla Unione<br />
Stampa Periodica Italiana<br />
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La Rivista pubblica studi, ricerche ed esperienze sulla<br />
tecnologia e sulla scienza <strong>del</strong> vetro e e dei i materiali ad esso<br />
collegati. Chiunque può mandare elaborati, memorie, ecc. ecc.<br />
La Redazione si riserva o meno la loro pubblicazione.<br />
I testi, corredati da un breve riassunto di circa dieci righe, in<br />
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dai singoli collaboratori. Questi assumono la piena<br />
responsabilità dei loro scritti.<br />
È vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi e <strong>del</strong>le<br />
illustrazioni senza la preventiva autorizzazione <strong>del</strong>la<br />
Redazione.<br />
1
in questo numero<br />
3-<strong>2012</strong><br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
I rivestimenti nanometrici (coating) conferiscono un notevole valore aggiunto al vetro piano utilizzato<br />
in Con edilizia particolare e in altri soddisfazione settori industriali. informiamo Da tempo che gli l’Italia sforzi dei ha produttori assunto per sono il indirizzati prossimo a biennio migliorare la<br />
le Presidenza proprietà tecnologiche <strong>del</strong>l’European Society vetro piano of per Glass edilizia - ESG, per aumentare la più importante l’efficienza associazione <strong>del</strong>le vetrate di in ricerca termini<br />
e di innovazione comfort abitativo continentale e risparmio sul energetico. vetro. Il Questi passaggio miglioramenti <strong>del</strong>le consegne tecnologici è avvenuto sono ottenuti a Maastricht attraverso<br />
(Olanda) l’applicazione nel corso di film <strong>del</strong>la (o strati) 11 a Conferenza sottili nanometrici ESG sul (coating) vetro e sulla comporta superficie per <strong>del</strong> il nostro vetro attraverso Paese l’onore diverse<br />
organizzarne<br />
tecniche di deposizione.<br />
la dodicesima edizione, che avrà luogo a Parma nei giorni 22-25 settembre 2014, a<br />
In questo primo articolo <strong>del</strong>la Rivista (2011): “I fi lm sottili (coating) su vetro: caratteristiche, materiali e<br />
cura di SSV e ATIV. Ne accenniamo brevemente a pag. 34.<br />
metodologie di analisi” (Daneo, Falcone, Sommariva, Vallotto) a pagina 5, vengono descritti i materiali<br />
utilizzati per i coating, le principali tecniche di deposizione e vengono illustrati i vantaggi e i limiti <strong>del</strong>le<br />
Lo studio <strong>del</strong>la sostituzione <strong>del</strong>l’arsenico come materia prima per la produzione di vetro artistico<br />
tecniche analitiche oggi <strong>maggio</strong>rmente utilizzate per questo tipo di indagini.<br />
ha impegnato la SSV per due anni, con l’obiettivo di sperimentare su scala di laboratorio e<br />
industriale<br />
Il secondo articolo<br />
nuove<br />
a<br />
materie<br />
firma di Mognato,<br />
prime ecologiche,<br />
Barbieri, Nembro,<br />
non costose<br />
Pace: “Una<br />
e facilmente<br />
semplice<br />
reperibili<br />
tecnologia<br />
per<br />
per proteggere<br />
eliminare<br />
i il vetro composti durante <strong>del</strong>l’arsenico l’attività di cantiere” in vista (pagina <strong>del</strong>le prescrizioni 15), ha come obiettivo <strong>del</strong> regolamento la valutazione Europeo <strong>del</strong>l’effetto, REACH in termini sulla<br />
limitazione di resistenza, dei <strong>del</strong>la composti tecnologia chimici proposta, pericolosi. utilizzata Lo per studio rimuovere ha riguardato i difetti sulla il vetro superficie cristallo di - pannelli i risultati di<br />
sono vetro, già mediante stati pubblicati prove meccaniche. su questa Le Rivista prove sono - e i state vetri condotte colorati, secondo i cui esiti la norma sono UNI presentati EN 1288-3:2001 in questo<br />
numero, su pannelli a pag. in vetro 4. temprato termicamente e su pannelli di vetro stratificato; i dati ottenuti sono stati<br />
elaborati al fine di valutare la resistenza meccanica <strong>del</strong>le lastre di vetro, dopo trattamento di abrasione e<br />
Sullo levigatura, stesso secondo argomento la tecnologia viene anche proposta pubblicata, da <strong>Vetro</strong>care®. a pag. 13, l’indagine sul ciclo di vita dei manufatti<br />
(Life Cycle Assessment - LCA) comparando la situazione dei prodotti con e senza arsenico,<br />
utilizzando Nel nostro consueto criteri di spazio valutazione storico presentiamo suggeriti dalla l’articolo Commissione <strong>del</strong> Prof. Fiori: Europea. “<strong>Vetro</strong> Tale musivo indagine <strong>del</strong> VI è secolo stata<br />
eseguita dagli scavi dal <strong>del</strong>la Consorzio Basilica Venezia di San Severo Ricerche, a Classe che ha (Ravenna)”, esperienze a pagina e competenze 22. specifiche ed è partner<br />
<strong>del</strong> Lo studio progetto. di tessere musive provenienti dagli scavi <strong>del</strong>la Basilica di San Severo a Classe ha costituito<br />
l’occasione per un confronto fra le caratteristiche dei vetri musivi <strong>del</strong>le chiese ravennati e la produzione<br />
Al vetraria Dottor coeva Oreste a Classe, Scaglioni, unico che esempio ci ha scoperto lasciato lo di scorso lavorazione marzo, di vetro va il commosso venuto alla luce ricordo con riportato gli scavi<br />
a archeologici pag. 20. nel territorio attorno a Ravenna.<br />
Nella rubrica “Aggiornamento normativo” (Battaglia, SSV) viene presentata una monografia con<br />
Iniziamo da questo numero la presentazione <strong>del</strong>le associazioni che in Italia, in Europa e nel<br />
lo scopo di riassumere il contenuto <strong>del</strong>la norma UNI EN 14181:2005 “Emissioni da sorgente fissa -<br />
mondo si occupano, senza fini di lucro, di promuovere lo studio, lo scambio e gli approfondimenti<br />
Assicurazione <strong>del</strong>la qualità di sistemi di misurazione automatici” e il Decreto Legislativo n. 152/06. A<br />
sul materiale vetro e <strong>del</strong>la relativa industria produttrice e trasformatrice, al di fuori <strong>del</strong> settore<br />
pagina 37 il servizio.<br />
accademico. Si tratta di realtà spesso poco note che vivono grazie a modesti contributi, tutti<br />
volontari, e organizzate su base no profi t, che riescono a produrre e a diffondere conoscenze e ad<br />
arricchire tutte le comunità: vanno a nostro avviso incoraggiate e valorizzate. Antonio Tucci<br />
A pag. 22 il primo servizio, dedicato ad ATIV.<br />
Antonio Tucci<br />
2
summaries<br />
riassunti<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
Sostituzione <strong>del</strong>l’arsenico<br />
nelle miscele vetrifi cabili<br />
per la produzione di vetri<br />
colorati<br />
Replacement of arsenic<br />
in hand-made coloured<br />
glass production<br />
Roberto Falcone, Sandro<br />
Hreglich, Bruno Profi lo<br />
Riv. Staz. Sper. <strong>Vetro</strong> 42<br />
(<strong>2012</strong>), 3, p. 3-12<br />
Nell’ambito <strong>del</strong> Progetto di ricerca industriale denominato “Eliminazione dei composti <strong>del</strong>l’arsenico<br />
dalla miscela vetrificabile nelle produzioni artistiche muranesi e sostituzione con materie<br />
prime alternative non pericolose” finanziato da Ministero <strong>del</strong>lo sviluppo economico, Ministero<br />
<strong>del</strong>l’ambiente, Ministero <strong>del</strong>la salute, Camera di Commercio di Venezia, <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Vetro</strong>, questo lavoro descrive la seconda parte <strong>del</strong>l’attività di sperimentazione relativa all’eliminazione<br />
<strong>del</strong>l’arsenico dalle miscele vetrificabili per vetro artistico, colorato, sostituendolo con altre materie<br />
prime non tossiche per l’uomo e per l’ambiente. Sono state prese in considerazione sia le miscele<br />
vetrificabili utilizzate per le colorazioni fredde (blu, viola, fumé ecc.), sia per le colorazioni calde<br />
(giallo e rosso). Anche in questo caso, come già riscontrato per la produzione <strong>del</strong> cristallo, è possibile<br />
sostituire l’arsenico utilizzando materie prime ossidanti, o materie prime riducenti non pericolose<br />
per ottenere vetri colorati con caratteristiche cromatiche <strong>del</strong> tutto simili a quelli tradizionalmente<br />
prodotti con l’ossido di arsenico.<br />
This paper has been written in the frame work of the Research Project Called “Replacement of<br />
arsenic by no dangerous raw materials in hand-made glass production in Murano” sponsored by<br />
the Italian “Ministero <strong>del</strong>lo sviluppo economico”, “Ministero <strong>del</strong>l’ambiente”, “Ministero <strong>del</strong>la<br />
salute”, “Camera di Commercio di Venezia” and <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>. The authors<br />
describe the second step of the experimental activities carried out in order to fi nd an alternative to<br />
the use of arsenic compounds in the batch of hand-made glass production in Murano.<br />
Experimental activities have been carried out on the batches used for cold colours as blue, violet<br />
and fumé as well as for warm colours as yellow and red. As already shown for crystal production,<br />
also in this case it is possible to replace arsenic by oxidizing or reducing raw materials obtaining<br />
the same chromatic characteristics that can be normally observed in those glasses produced using<br />
arsenic compounds.<br />
Analisi comparativa <strong>del</strong><br />
Ciclo di Vita dei manufatti<br />
artistici in vetro prodotti<br />
nelle fornaci di Murano<br />
utilizzando miscele<br />
vetrifi cabili contenenti<br />
arsenico o sostanze ad<br />
esso alternative<br />
Comparative Life Cycle<br />
Assessment (LCA) of<br />
hand-made artistic glass<br />
produced in melting<br />
furnaces of Murano<br />
using batch compositions<br />
with arsenic or alternative<br />
raw materials<br />
Il presente articolo presenta un’analisi <strong>del</strong> ciclo di vita (LCA - Life Cycle Assessment) <strong>del</strong>la<br />
produzione <strong>del</strong> vetro artistico di Murano - Venezia, analisi finalizzata a confrontare gli impatti<br />
ambientali derivanti dall’impiego di miscele vetrificabili contenenti triossido di arsenico, ancor oggi<br />
ampiamente utilizzato nella produzione di vetro artistico muranese, rispetto a miscele contenenti<br />
sostanze ad esso sostitutive (quali la loppa d’altoforno e l’ossido di cerio).<br />
This paper presents a Life Cycle Assessment (LCA) of the man-made production of artistic glass<br />
in Murano - Venice, analysis aimed at comparing the environmental impacts due to use of batch<br />
compositions containing arsenic trioxide, still used in the Murano’s artistic glass industry, in<br />
comparison to batches containing alternative substances (cerium oxide and blast furnace slag).<br />
Marta Beggio, Sandro<br />
Hreglich, Petra Scanferla,<br />
Stefano Zuin<br />
Riv. Staz. Sper. <strong>Vetro</strong> 42<br />
(<strong>2012</strong>), 3, p. 13-19<br />
3
3-<strong>2012</strong><br />
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Sostituzione <strong>del</strong>l'arsenico nelle miscele vetrifi cabili<br />
per la produzione di vetri colorati<br />
Roberto Falcone, Sandro Hreglich, Bruno Profi lo<br />
1. Vetri artistici con colorazione diretta<br />
La colorazione diretta <strong>del</strong> vetro si ottiene aggiungendo<br />
alla miscela vetrificabile piccole quantità di<br />
ossidi metallici che, durante il processo di fusione,<br />
si sciolgono completamente nel fuso vetroso;<br />
a temperatura ambiente, lo ione metallico presente<br />
nella struttura <strong>del</strong> vetro assorbe alcune radiazioni<br />
<strong>del</strong>lo spettro visibile, e il vetro assume la colorazione<br />
complementare prodotta dalle radiazioni <strong>del</strong>lo<br />
spettro visibile non assorbite (colorazione ionica).<br />
Si ottengono così le colorazioni “fredde”: il blu con<br />
l’ossido di cobalto, il verde con l’ossido di cromo,<br />
il viola con l’ossido di manganese, l’azzurro acqua<br />
marina con l’ossido di rame, il fumé con ossido di<br />
ferro e ossido di manganese ecc.[1, 2].<br />
Per ottenere una colorazione “fredda” brillante, intensa<br />
e stabile, è necessario produrre un vetro “ossidato”<br />
che sia stato fuso cioè in presenza di eccesso<br />
di ossigeno; queste condizioni sono ottenute appunto,<br />
come già detto per il cristallo, aggiungendo alla<br />
miscela vetrificabile l’ossido di arsenico assieme al<br />
nitrato di sodio o di potassio [3].<br />
Si è voluto produrre queste colorazioni fondendo<br />
su scala di laboratorio vetri privi di ossido di arsenico,<br />
ma garantendo comunque le condizioni ossidanti<br />
durate il processo di fusione con l’aggiunta<br />
nelle miscele vetrificabili di materie prime ossidanti<br />
come il solfato sodico e l’ossido di cerio [4, 5].<br />
Le fusioni sono state effettuate in forno elettrico infornando<br />
circa 500 grammi di miscela in crogioli<br />
silicoalluminosi con il seguente ciclo termico:<br />
temperatura fusione 1350°C; tempo fusione 2-4 ore;<br />
temperatura riposo 1150°C; tempo riposo 2 ore; colata<br />
vetro su stampo metallico e ricottura a partire da 520°C.<br />
1.1 <strong>Vetro</strong> azzurro acquamarina<br />
In Tabella 1 viene riportata la composizione di tre<br />
miscele vetrificabili per vetro acquamarina: la AM-<br />
As è la miscela vetrificabile tradizionale contenente<br />
ossido di arsenico, la AM-Solf è priva di ossido di<br />
arsenico e con solfato sodico, la AM-solf-Ce è priva<br />
di ossido di arsenico e con Solfato sodico ed ossido<br />
di cerio; la quantità di ossido di rame nero, responsabile<br />
<strong>del</strong>la colorazione, è la stessa in tutte e tre le<br />
miscele.<br />
Tab. 1 - Composizione <strong>del</strong>le miscele vetrificabili<br />
per vetro acqua marina<br />
A.M. As A.M. solf. A.M. solf Ce<br />
Sabbia 100 100 100<br />
Calcio carbonato 17 17 17<br />
Sodio carbonato 29 28 28<br />
Potassio carbonato 8.5 8.5 8.5<br />
Potassio nitrato 7.5 7.5 7.5<br />
Borace penta 3.7 3.7 3.7<br />
Allumina idrata 1.8 1.8 1.8<br />
Zinco ossido 3.7 3.7 3.7<br />
Rame ossido nero 0.6 0.6 0.6<br />
Arsenico 0.8<br />
Sodio solfato 1 1<br />
Cerio ossido 0.1<br />
Dopo fusione in contemporanea <strong>del</strong>le tre miscele<br />
vetrificabili, tutti e tre i vetri ottenuti presentavano<br />
una intensa colorazione azzurra acqua marina come<br />
illustrato in Figura 1, a testimonianza che la quantità<br />
di rame presente nella forma ionica più ossidata<br />
(Cu 2+ ) responsabile <strong>del</strong>la colorazione è molto simile<br />
nei tre vetri e che l’azione ossidante <strong>del</strong> solfato sodico<br />
e <strong>del</strong> cerio ossido è confrontabile con quella<br />
<strong>del</strong>l’ossido di arsenico.<br />
4
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
AM arsenico AM solfato AM solfato+ cerio<br />
Figura 1 - Vetri acquamarina<br />
Il posizionamento dei tre vetri acquamarina nello<br />
spazio CIE Lab (vedi Figura 2) [6] indica che proprio<br />
il vetro prodotto con ossido di arsenico, a parità<br />
di ossido di rame utilizzato, presenta una colorazione<br />
meno azzurra con una componente giallo/rossa<br />
più significativa.<br />
Spazio CIE L*a*b*<br />
giallo<br />
blu<br />
rosso<br />
AM As<br />
AM solfato<br />
verde<br />
AM As<br />
AM solfato<br />
AM solf.Ce<br />
Figura 2 - Vetri acquamarina nello spazio CIE Lab spessore 3 mm<br />
5
3-<strong>2012</strong><br />
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
1.2 <strong>Vetro</strong> fumé<br />
Questo vetro ha una particolare colorazione giallo<br />
ambrata prodotta dall’azione colorante di due elementi<br />
a valenza variabile: il Fe 2+ (colore verde azzurro),<br />
il Fe 3+ (colore giallo tenue), il Mn 3+ (colore<br />
viola) e il Mn 2+ (nessun colore). La risultante è appunto<br />
il colore fumé.<br />
La tonalità di questa colorazione tuttavia è molto<br />
sensibile allo stato redox <strong>del</strong> vetro prodotto; infatti<br />
piccole variazioni degli equilibri Fe 2+ /Fe 3+ e Mn 2+ /<br />
Mn 3+ spostano il colore risultante o verso il verde<br />
(vetro poco ossidato), o verso il viola (vetro troppo<br />
ossidato).<br />
L’uso <strong>del</strong>l’ossido di arsenico nella miscela vetrificabile<br />
per vetro fumé assicura una buona stabilità<br />
<strong>del</strong>la corretta tonalità di colore; anche per questo<br />
vetro si è voluto valutare in alternativa all’ossido di<br />
arsenico l’azione ossidante/stabilizzante di solfato<br />
sodico+cerio ossido.<br />
In Tabella 2 vengono riportate in dettaglio tre miscele<br />
vetrificabili: la miscela tradizionale con arsenico,<br />
e due miscele senza ossido di arsenico ma con so-<br />
Tab. 2 - Miscele vetrificabili per vetro fumé<br />
Arsenico Solf+Ce 1 Solf+ Ce 2<br />
Sabbia 100 100 100<br />
Calcio carbonato 14 14 14<br />
Sodio carbonato 31 30 30<br />
Potassio carbonato 10 10 10<br />
Borace penta 3 3 3<br />
Sodio nitrato 6 6 6<br />
Criolite 1 1 1<br />
Arsenico 1<br />
Ferro oss. malaga 1.1 1.1 1.1<br />
Manganese oss. 1.8 1.8 1.5<br />
Sodio solfato 1.2 1.2<br />
Cerio ossido 0.1 0.1<br />
dio solfato+cerio ossido. Inoltre, per la miscela con<br />
ossido di arsenico e la miscela solfato + cerio ossido<br />
1, la quantità di manganese utilizzata è la stessa<br />
(1.8 kg per 100 kg sabbia), mentre è leggermente<br />
inferiore (1.5 kg per 100 kg sabbia) per la miscela<br />
solfato + cerio ossido 2.<br />
Fumé As Fumé Ce2 Fumé Ce1<br />
Figura 3 - Vetri fumé<br />
6
3-<strong>2012</strong> studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
Dopo fusione simultanea <strong>del</strong>le tre miscele vetrificabili,<br />
come illustrato in Figura 3, il vetro con arsenico<br />
e il vetro solf+Ce 2 avevano tonalità di colore molto<br />
simili, mentre il colore <strong>del</strong> vetro solf+Ce 1 ha virato<br />
decisamente verso il violetto.<br />
Questo risultato indica che il vetro prodotto con solfati<br />
e cerio ossido, rispetto a quello prodotto con ossido<br />
di arsenico, tende ad essere più ossidato, quindi<br />
con una concentrazione di Mn 3+ (colore viola) più<br />
elevata. Infatti il vetro solfato+ Ce 2, prodotto con<br />
il circa il 20% in meno di ossido di manganese, ha<br />
assunto una tonalità di colore <strong>del</strong> tutto simile a quella<br />
<strong>del</strong> vetro prodotto con ossido di arsenico. Ciò è<br />
confermato dal posizionamento dei tre vetri fumé<br />
nello spazio CIE Lab (vedi Figura 4) [6]: il vetro<br />
fumé Ce1 è spostato nel quadrante corrispondente<br />
ai colori giallo/rosso.<br />
Spazio CIE L*a*b*<br />
giallo<br />
blu<br />
rosso<br />
Fumé As<br />
verde<br />
Fumé Fumé Ce2 As<br />
Fumé Ce2<br />
Fumé Fumé Ce1 Ce1<br />
Figura 4 - Vetri fumé<br />
nello spazio CIE Lab<br />
spessore 3 mm<br />
Tab. 3 - Composizione chimica e stato Redox dei vetri fumé<br />
vetro fumé con As vetro fumé solf+Ce 1 vetro fumé solf+Ce 2<br />
SiO 2<br />
68 68.5 68.8<br />
CaO 5.4 5.4 5.3<br />
B 2<br />
O 3<br />
1.5 1.3 1.5<br />
Al 2<br />
O 3<br />
0.25 0.25 0.25<br />
Na 2<br />
O 15.2 17 15.4<br />
K 2<br />
O 4 4 3.8<br />
BaO 2.7 2.8 2.6<br />
MnO 1 1 0.81<br />
Fe 2<br />
O 3<br />
tot 0.81 0.81 0.79<br />
As 2<br />
O 3<br />
0.67<br />
F 0.4 0.4 0.4<br />
CeO 2<br />
0.06 0.07<br />
SO 3<br />
tot 0.35 0.35<br />
FeO 0.022 0.004 0.024<br />
% FeO 3% 1% 3%<br />
7
3-<strong>2012</strong><br />
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Un’ulteriore conferma <strong>del</strong>la possibilità di ottenere lo<br />
stesso vetro fumé anche senza arsenico, viene dai dati<br />
di Tabella 3, dove si riportano le analisi chimiche dei<br />
vetri eseguite mediante spettrometria di fluorescenza<br />
dei raggi X (XRF) e spettrofotometria VIS-NIR per la<br />
determinazione <strong>del</strong> tenore in ferro ferroso (FeO). In<br />
particolare, si evidenzia che lo stato redox <strong>del</strong> vetro<br />
prodotto con ossido di arsenico e solfati + Ce 2, indicato<br />
dalla % di FeO, è esattamente identico.<br />
2. Vetri artistici con colorazione indiretta<br />
La colorazione indiretta <strong>del</strong> vetro si ottiene aggiungendo<br />
alla miscela vetrificabile piccole quantità di<br />
particolari composti metallici e /o metalli (selenio,<br />
oro, rame, argento, solfuro di cadmio ecc.) che durante<br />
il processo di fusione si sciolgono completamente<br />
nel fuso vetroso[1, 2]. In lavorazione, durante<br />
il raffreddamento <strong>del</strong> fuso vetroso, si separa una dispersione<br />
colloidale dei composti metallici e/o metalli<br />
suddetti che provoca sulla luce che attraversa<br />
il vetro il fenomeno <strong>del</strong>la dispersione <strong>del</strong>lo spettro<br />
visibile, impartendo al vetro le varie tonalità <strong>del</strong>le<br />
colorazioni calde: giallo, arancio, rosso ecc. [1].<br />
La tonalità dei colori caldi può essere aumentata<br />
procedendo a successivi riscaldamenti <strong>del</strong> manufatto<br />
durante le varie fasi <strong>del</strong>la lavorazione; ciò determina<br />
l’aumento <strong>del</strong>la quantità di dispersione colloidale<br />
nel vetro intensificando la colorazione [1, 2].<br />
Per ottenere queste colorazioni, in particolare il<br />
giallo al solfuro di cadmio e il rosso al solfoseleniuro<br />
di cadmio, è necessario produrre un vetro ridotto,<br />
fuso cioè in difetto di ossigeno; queste condizioni<br />
si ottengono aggiungendo alla miscela vetrificabile<br />
composti riducenti che assorbono l’ossigeno. Tra i<br />
più efficaci è proprio l’ossido di arsenico utilizzato<br />
in assenza dei nitrati di sodio o di potassio.<br />
Si è voluto produrre queste colorazioni fondendo su<br />
scala di laboratorio vetri privi di ossido di arsenico, ma<br />
garantendo comunque le condizioni riducenti durate il<br />
processo di fusione con l’aggiunta nelle miscele vetrificabili<br />
di materie prime riducenti non tossiche, come<br />
il carburo di silicio e l’ossido di stagno stannoso [7].<br />
Anche per i vetri con colorazione calda le fusioni<br />
sono state effettuate in forno elettrico, infornando<br />
circa 500 grammi di miscela in crogioli silicoalluminosi<br />
con il seguente ciclo termico:<br />
temperatura fusione 1350°C; tempo fusione 2-4 ore;<br />
temperatura riposo 1150°C; tempo riposo 2 ore; colata<br />
vetro su stampo metallico e ricottura a partire da 520°C.<br />
2.1 <strong>Vetro</strong> giallo<br />
In Tabella 4 viene riportata la composizione di tre<br />
miscele vetrificabili per vetro giallo: la giallo As è la<br />
miscela vetrificabile tradizionale contenente ossido<br />
di arsenico, la giallo SiC è priva di ossido di arsenico<br />
e con carburo di silicio, la giallo SnO è priva<br />
di ossido di arsenico e con ossido di stagno stannoso;<br />
anche in questo caso, la quantità di solfuro di<br />
cadmio responsabile <strong>del</strong>la colorazione è la stessa in<br />
tutte e tre le miscele.<br />
Tab. 4 - Miscele vetrificabili per vetro giallo<br />
Giallo As Giallo SiC Giallo SnO<br />
Sabbia 100 100 100<br />
Calcio carbonato 17 17 17<br />
Sodio carbonato 29 29 29<br />
Potassio carbonato 8.5 8.5 8.5<br />
Acido borico 3 3 3<br />
Criolite 0.5 0.5 0.5<br />
Arsenico 0.5<br />
Cadmio solfuro 2.4 2.4 2.4<br />
Carburo di silicio 0.1<br />
Stagno ossido oso 0.5<br />
Dopo fusione in contemporanea <strong>del</strong>le tre miscele<br />
vetrificabili, come illustrato in Figura 5, il vetro con<br />
arsenico e il vetro con ossido di stagno non presentavano<br />
alcuna colorazione, mentre nel vetro fuso<br />
con carburo di silicio si era sviluppata una decisa<br />
colorazione gialla.<br />
Poiché solo un vetro su tre, una volta portato a temperatura<br />
ambiente, presentava la colorazione gialla,<br />
per favorire ulteriormente lo sviluppo <strong>del</strong>la dispersione<br />
colloidale <strong>del</strong> colorante (solfuro di cadmio)<br />
i tre vetri sono stati riscaldati rapidamente fino a<br />
750°C e quindi riportati a temperatura ambiente; in<br />
Figura 6 sono illustrati i risultati ottenuti.<br />
8
3-<strong>2012</strong> studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
G arsenico G SiC G stagno ossido<br />
G stagno ossido<br />
Figura 5 - Vetri gialli non sottoposti ad ulteriore riscaldamento<br />
G arsenico G SiC G stagno ossido<br />
Figura 6 - Vetri gialli dopo riscaldamento a 705C°<br />
A seguito <strong>del</strong> riscaldamento, anche il vetro prodotto<br />
con stagno ossido ha assunto una colorazione giallo<br />
limone, mentre il vetro prodotto con ossido di arsenico<br />
non ha assunto alcuna colorazione.<br />
Ciò dimostra che sia il carburo di silicio, sia<br />
l’ossido di stagno, durante il processo di fusione<br />
hanno esercitato in modo efficace la loro azione<br />
riducente, mantenendo una sufficiente quantità di<br />
solfuro di cadmio nel fuso vetroso. La quantità<br />
di arsenico introdotta nella miscela vetrificabile<br />
non è stata invece sufficiente a mantenere uno stato<br />
redox nel vetro tale da esercitate una adeguata<br />
azione riducente.<br />
Per ottenere risultati confrontabili con quelli conseguiti<br />
con il carburo di silicio e con l’ossido di stagno sarebbe<br />
stato necessario aumentare ulteriormente la quantità di<br />
ossido di arsenico, rendendo ancora più elevato l’impatto<br />
ambientale <strong>del</strong>la produzione.<br />
Quanto sperimentato per il vetro giallo colorato con<br />
solfuro di cadmio vale anche per il vetro rosso al<br />
solfoseleniuro di cadmio, cioè non è necessario utilizzare<br />
come materia prima riducente l’ossido di arsenico,<br />
ma dosando opportunamente in alternativa il<br />
carburo di silicio o l’ossido di stagno stannoso nella<br />
miscela vetrificabile si può ottenere un vetro rosso<br />
con uguali tonalità di colorazione.<br />
9
3-<strong>2012</strong><br />
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
2.2 <strong>Vetro</strong> opalino<br />
Il vetro opalino o “girasol” è un particolare vetro<br />
opalescente, commercialmente molto apprezzato,<br />
prodotto a Murano già a partire dal 17° secolo [8].<br />
L’effetto opalescente è causato dalla presenza nel<br />
vetro di cristalli di arseniato di piombo con dimensioni<br />
di 0.5-0.7 micron (Figura 7).<br />
Tab. 5 - Miscele vetrificabili per vetro opalino al fosfato<br />
Vetreria D Vetreria E<br />
Sabbia 100 100<br />
Calcio carbonato 8 8<br />
Sodio carbonato 36.5 35<br />
Potassio carbonato 5 5<br />
Borace penta 6 10<br />
Sodio nitrato 6 6<br />
Bario carbonato 6 6<br />
Criolite 4 4<br />
Zinco ossido 10 10<br />
Feldspato 40 40<br />
Fosfato trisodico 13 13<br />
Antimonio ossido 1 1<br />
Figura 7 - Esempio di vetro opalino all’arseniato di piombo<br />
Questo vetro viene ottenuto fondendo una miscela<br />
vetrificabile in cui mediamente sono presenti, per<br />
100 kg di sabbia, 4-6 kg di ossido di arsenico e 8-10<br />
kg di ossido di piombo (minio). La quantità di materie<br />
prime tossiche come l’ossido di arsenico e il<br />
minio, mette già in evidenza quanto sia problematica<br />
ogni fase <strong>del</strong> ciclo produttivo (conservazione e<br />
manipolazione <strong>del</strong>le materie prime, infornaggio <strong>del</strong>la<br />
miscela vetrificabile, fusione e affinaggio, lavorazione<br />
<strong>del</strong> vetro, molatura e lucidatura <strong>del</strong> prodotto<br />
finito, smaltimento <strong>del</strong> manufatto a fine vita).<br />
Per risolvere questo problema è stata studiata una<br />
miscela vetrificabile alternativa per vetro opalino in<br />
cui, al posto di ossido di arsenico e minio, è stata<br />
utilizzata come materia prima opacizzante il fosfato<br />
di sodio [7].<br />
Dopo una serie di fusioni sperimentali su scala di<br />
laboratorio, il vetro opalino al fosfato è stato prodotto<br />
anche in due vetrerie (vetreria D e vetreria E);<br />
la composizione <strong>del</strong>le miscele vetrificabili utilizzate<br />
viene riportata in Tabella 5.<br />
Le due miscele vetrificabili sono molto simili tra<br />
loro; l’unica differenza significativa è la quantità<br />
di borace pentaidrato poiché, con la variazione <strong>del</strong>la<br />
quantità di boro apportata nel vetro, è possibile<br />
modulare l’intensità <strong>del</strong> grado di opacizzazione <strong>del</strong><br />
vetro.<br />
Nelle due vetrerie la fusione di circa 200 kg di miscela<br />
è stata effettuata in forno a crogioli con un ciclo<br />
di fusione <strong>del</strong>la durata di 9 ore, così articolato:<br />
infornaggio a 1330°C, temperatura massima di fusione<br />
1380°C, affinaggio a 1400°C.<br />
Durante la fusione <strong>del</strong>le miscele vetrificabili con<br />
fosfato trisodico non sono state riscontrate le problematiche<br />
che normalmente si verificano con le<br />
miscele tradizionali contenenti ossido di arsenico e<br />
minio: elevato spolverio durante l’infornaggio, evidente<br />
evaporazione dei composti volatili - in particolare<br />
ossido di arsenico e minio durante la fusione -,<br />
produzione di schiuma sulla superficie <strong>del</strong> bagno di<br />
vetro che rallenta il processi di fusione <strong>del</strong>la miscela<br />
vetrificabile. In ambedue le vetrerie il vetro opalino<br />
al fosfato è stato lavorato per la produzione di lampadari;<br />
nelle Figure 8, 9 e 10 sono illustrati alcuni<br />
elementi dei lampadari prodotti.<br />
La qualità dei manufatti ottenuti è risultata commerciabile,<br />
quindi si può affermare che il vetro opalino<br />
al fosfato può essere una valida alternativa al vetro<br />
opalino tradizionale con ossido di arsenico e minio.<br />
10
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
Conclusioni<br />
Figura 8 - Riccio di vetro opalino al fosfato Vetreria D<br />
Ancora oggi molte miscele vetrificabili per vetri<br />
artistici possono contenere ossido di arsenico, tuttavia<br />
le nuove disposizioni <strong>del</strong>la Comunità Europea<br />
(direttiva REACH) applicano severe restrizioni<br />
all’impiego di questa materia prima per assicurare<br />
un <strong>maggio</strong>re livello di protezione <strong>del</strong>la salute umana<br />
e <strong>del</strong>l’ambiente. L’attività di sperimentazione svolta<br />
nell’ambito di questo progetto ha voluto valutare la<br />
possibilità di eliminare l’uso <strong>del</strong>l’ossido di arsenico<br />
dalle miscele vetrificabili per vetro artistico muranese,<br />
sostituendo questa materia prima con composti<br />
alternativi con impatto nullo nei confronti <strong>del</strong>l’uomo<br />
e <strong>del</strong>l’ambiente.<br />
È stato dimostrato che anche i vetri con colorazioni<br />
fredde come il vetro fumé e l’acquamarina prodotti<br />
in condizioni redox ossidanti possono essere ottenuti<br />
senza l’uso <strong>del</strong>l’ossido di arsenico, ricorrendo<br />
all’impiego <strong>del</strong> solfato sodico associato all’ossido<br />
di cerio.<br />
Le stesse considerazioni valgono per i vetri con colorazioni<br />
calde che devono essere fusi in condizioni<br />
riducenti; in questo caso, in alternativa all’ossido di<br />
arsenico per ottenere il vetro rosso o il vetro giallo,<br />
sono risultate altrettanto efficaci materie prime come<br />
il carburo di silicio e l’ossido di stagno stannoso.<br />
Figura 9 - Braccio vetro opalino al fosfato Vetreria D<br />
Infine, produzioni su scala industriale di vetro opalino<br />
privo di ossido di arsenico e di ossido di piombo<br />
sostituiti con il fosfato trisodico, hanno dato dei<br />
risultati incoraggianti; infatti la qualità <strong>del</strong> prodotto<br />
finito è risultata <strong>del</strong> tutto confrontabile con quella<br />
<strong>del</strong> vetro ottenuto partendo dalla miscela vetrificabile<br />
tradizionale.<br />
Ringraziamenti<br />
Figura 10 - Coppa vetro opalino al fosfato Vetreria E<br />
Questo studio è stato sviluppato nell’ambito <strong>del</strong> progetto<br />
“Eliminazione dei composti <strong>del</strong>l’arsenico dalla<br />
miscela vetrifi cabile nelle produzioni artistiche<br />
muranesi e sostituzione con materie prime alternative<br />
non pericolose”, ricerca che è stata oggetto di<br />
cofinanziamento da parte di Ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo<br />
Economico, Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente, Ministero<br />
<strong>del</strong>la Salute e CCIAA di Venezia.<br />
11
3-<strong>2012</strong><br />
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Bibliografia<br />
1. M.B. Volf, 1984, Chemical approach to glass. Elsevier,<br />
Amsterdam and New York<br />
2. C.R. Bamford, 1977, Color generation and control<br />
in glass. Elsevier, Amsterdam<br />
3. R. Falcone, S. Hreglich, B. Profilo, 2011, Sostituzione<br />
<strong>del</strong>l’arsenico nelle miscele vetrifi cabili per la<br />
produzione di vetro Cristallo, Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong><br />
<strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, n. 6, pp. 3-18<br />
4. V. Gottardi, G. Paoletti, M. Tornati, 1962, The ratio<br />
Ce 3+ /Ce 4+ in the melting of different glasses and<br />
its infl uence on their properties, Advances in Glass<br />
Technology, pp. 412-423<br />
5. R. Basso, S. Hreglich, F. Nicoletti, L. Tedesco, M.<br />
Verità, 1985, L’impiego di CeO 2<br />
nei processi di affinaggio<br />
- ossidazione dei vetri industriali, in alternativa<br />
all’As 2<br />
O 3<br />
, Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, n. 4, pp. 161-164<br />
6. P. Polato, P. Segato, A. Daneo (1989), Determination<br />
of color difference or “colorlessness” for<br />
glasses using the spectrophotometric method, Rivista<br />
<strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, n. 1, pp.<br />
81-90<br />
7. F. Franceschini, 1955, Il vetro. Ulrico Hoelpi Milano<br />
8. L. Zecchin, 1986, Il ricettario Darduin. Arsenale<br />
Editrice Venezia<br />
Autori<br />
Roberto Falcone, Sandro Hreglich, Bruno Profi lo<br />
<strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, Murano<br />
rfalcone@spevetro.it<br />
12
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
Analisi comparativa <strong>del</strong> Ciclo di Vita dei manufatti artistici<br />
in vetro prodotti nelle fornaci di Murano utilizzando miscele<br />
vetrificabili contenenti arsenico o sostanze ad esso alternative<br />
Marta Beggio, Sandro Hreglich, Petra Scanferla, Stefano Zuin<br />
1. Introduzione<br />
La produzione <strong>del</strong> vetro artistico prevede oltre<br />
all’impiego nella miscela vetrificabile <strong>del</strong>le componenti<br />
principali date da sabbia, soda e carbonato di<br />
calcio, anche di altre materie prime impiegate per<br />
impartire al vetro proprietà addizionali, come per<br />
esempio gli ossidi di metallo. Fra questi, i composti<br />
<strong>del</strong>l’arsenico triossido As 2<br />
O 3<br />
(anidride arseniosa) e<br />
pentossido As 2<br />
O 5,<br />
(anidride arsenica), sono impiegati<br />
nell’industria <strong>del</strong> vetro muranese fin dal XVI<br />
secolo.<br />
Prevalentemente viene utilizzata l’anidride arseniosa<br />
che è introdotta nella miscela vetrificabile<br />
in quantità variabili da 0,1 a 1,5 kg per 100 kg di<br />
sabbia, trovando impiego nella produzione di vetri<br />
artistici (oggettistica, vasi, formelle, lampadari) in<br />
particolare muranesi [1].<br />
Nell’isola di Murano, a fronte di una produzione di<br />
vetro artistico stimata per il 2008 pari a 10.000 tonnellate,<br />
la quantità di As 2<br />
O 3<br />
utilizzata ha raggiunto<br />
le 8 tonnellate, si tratta dunque di una quantità considerevole<br />
anche perché concentrata in un territorio<br />
limitato.<br />
Diversi studi di carattere ambientale hanno avuto<br />
come oggetto l’inquinamento, la diffusione e gli effetti<br />
<strong>del</strong>la presenza <strong>del</strong>l’arsenico (As) in Laguna di<br />
Venezia [2]; [3]; [4]. Tali studi hanno fatto emergere<br />
quanto sia importante, non solo per la salvaguardia<br />
dei lavoratori ma anche <strong>del</strong>l’ambiente, trovare soluzioni<br />
alternative all’utilizzo di questa sostanza.<br />
Per valutare le possibili alternative disponibili è stato<br />
promosso dalla <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
un progetto di ricerca industriale dal titolo “Eliminazione<br />
dei composti <strong>del</strong>l’arsenico dalla miscela<br />
vetrifi cabile nelle produzioni artistiche muranesi e<br />
sostituzione con materie prime alternative non pericolose”,<br />
nell’ambito <strong>del</strong> quale si è dimostrato che le<br />
migliori alternative ai compositi <strong>del</strong>l’arsenico sono<br />
il diossido di cerio (CeO 2<br />
) e la loppa d’altoforno.<br />
Nell’ambito di tale progetto, è stata predisposta una<br />
specifica linea di ricerca, i cui principali risultati<br />
vengono riportati nel presente articolo, che riguarda<br />
l’Analisi <strong>del</strong> Ciclo di Vita (LCA; Life Cycle Assessment)<br />
<strong>del</strong> vetro artistico di Murano ottenuto a partire<br />
da miscele vetrificabili contenenti As o materie prime<br />
alternative.<br />
La metodologia LCA rappresenta uno strumento<br />
oggettivo di valutazione e quantificazione dei carichi<br />
energetici ed ambientali e degli impatti potenziali<br />
associati ad un prodotto/processo/attività lungo<br />
l’intero ciclo di vita, dall’acquisizione <strong>del</strong>le materie<br />
prime fino al fine vita.<br />
2. Metodo<br />
La metodologia LCA è stata applicata alla produzione<br />
di una data massa di vetro artistico per fusione<br />
di una miscela vetrificabile in accordo con la norma<br />
ISO 14040 [5].<br />
2.1 Definizione degli obiettivi e <strong>del</strong>lo scopo<br />
L’obiettivo <strong>del</strong>lo studio era analizzare e quantificare<br />
i possibili benefici ambientali associati alla sostituzione<br />
<strong>del</strong>l’As nella miscela vetrificabile con sostante<br />
non pericolose quali loppa e CeO (LCA comparativa).<br />
In particolare, lo studio era finalizzato a valutare<br />
i possibili impatti ambientali derivanti dalle fasi<br />
13
3-<strong>2012</strong><br />
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
di produzione <strong>del</strong> vetro artistico e confrontare tali<br />
impatti prima e dopo la sostituzione dei composti<br />
<strong>del</strong>l’As usati nella miscela vetrificabile per la produzione<br />
<strong>del</strong> vetro.<br />
L’analisi ha preso in considerazione le seguenti fasi<br />
produttive <strong>del</strong> vetro artistico: la miscelazione <strong>del</strong>le<br />
materie prime (sabbia, soda, carbonati, ossidi ecc.)<br />
costituenti la miscela vetrificabile, la loro fusione in<br />
un forno fusorio e la successiva lavorazione a freddo<br />
mediante molatura <strong>del</strong> vetro ottenuto. L’imballaggio<br />
e il fine vita <strong>del</strong> vetro sono invece stati esclusi dallo<br />
studio (cioè from cradle to gate analysis).<br />
2.2 Unità funzionale<br />
L’Unità Funzionale (UF) per il caso di studio, in<br />
considerazione <strong>del</strong> fatto che qualsiasi manufatto in<br />
vetro artistico è unico (per misure, peso, colori ecc.),<br />
è stata definita come la produzione di una data massa<br />
di vetro per fusione di una miscela vetrificabile di<br />
peso e composizione nota; nello specifico, si è considerata<br />
la produzione di 217 kg di vetro trasparente<br />
incolore “cristallo” a partire dalla fusione di 260 kg<br />
di una miscela vetrificabile (con o senza As), in un<br />
forno fusorio ad alte temperature (1400°C) per 9 ore<br />
di trattamento termico.<br />
2.3 I confini <strong>del</strong> sistema analizzato<br />
Lo studio LCA ha preso in considerazione le seguenti<br />
fasi <strong>del</strong> processo produttivo <strong>del</strong> vetro artistico:<br />
l’omogeneizzazione <strong>del</strong>le cariche/preparazione<br />
miscela vetrificabile, la fusione, trattamenti termici,<br />
e la molatura. In particolare, il confine fisico <strong>del</strong> sistema<br />
analizzato e gli input di energia e di materia<br />
e gli output <strong>del</strong> processo, sono mostrati in Figura 1.<br />
2.4 Dati raccolti<br />
Una volta definiti i confini <strong>del</strong> sistema oggetto <strong>del</strong>lo<br />
studio, sono stati raccolti tutti i dati (input di materie<br />
prime e risorse necessarie per la fusione e la molatura,<br />
consumi energetici e di combustibile per la miscelazione<br />
e fusione, output quali emissioni in aria<br />
durante la fusione e le emissioni in acqua durante la<br />
molatura e i rifiuti generati ecc.), utilizzando i dati<br />
primari forniti dalla fornace/vetreria dove sono state<br />
eseguite le fusioni (es. i consumi energetici, di metano<br />
ecc.) e dalla <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> (es.<br />
la composizione <strong>del</strong>le miscele vetrificabili distinta<br />
per tipologia di materie prime usate, e le emissioni<br />
in aria a seguito <strong>del</strong>le fusione <strong>del</strong>le miscele).<br />
Dati secondari sono stati ricavati da appositi database<br />
(es. Ecoinvent) e dai risultati <strong>del</strong> “Progetto pilota<br />
Figura 1 - I confi ni <strong>del</strong> sistema di produzione vetro artistico, e <strong>del</strong>le fasi considerate per lo studio LCA<br />
14
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
3.1 Analisi di Inventario<br />
I risultati <strong>del</strong>l’analisi di inventario permettono di vedere<br />
tutte le materie prime/ sostanze utilizzate, e le<br />
emissioni in aria, acqua e suolo rapportate all’unità<br />
funzionale. Oltre 700 input e output sono stati conteggiati<br />
per la fusione di entrambe le miscele. Alcune<br />
selezionate materie prime e risorse usate, e le emisper<br />
l’internalizzazione <strong>del</strong>la variabile ambientale<br />
nel distretto <strong>del</strong> vetro artistico muranese” realizzato<br />
dal Consorzio Venezia Ricerche e dal “Piano di adeguamento<br />
degli scarichi <strong>del</strong>le acque” gentilmente<br />
messo a disposizione dalla vetreria De Majo Srl, per<br />
la sola fase di moleria. I dati raccolti sono stati organizzati<br />
ed elaborati, e infine utilizzati per eseguire<br />
l’analisi usando il software di calcolo LCA <strong>del</strong>la SimaPro<br />
v. 7.1.<br />
3. Risultati<br />
Tab. 1 - Inventario selezionato <strong>del</strong>le materie prime ed emissioni in aria e acqua per UF<br />
Fusione <strong>del</strong>la miscela vetrificabile<br />
Materie<br />
prime/risorse<br />
Rilasci in aria<br />
Rilasci in acqua<br />
UdM con As senza As<br />
Alluminio kg 1,68 1,68<br />
Calcite kg 46,8 47,6<br />
CO 2<br />
, dall’aria kg 2 2,04<br />
Carbone, marrone kg 11,6 11,8<br />
Carbone, duro kg 17,6 17,8<br />
Titanio (Ilmenite) kg 1,73 1,73<br />
Cloruro di sodio kg 23,5 23,6<br />
Ghiaia kg 191 191<br />
Petrolio greggio kg 7,54 7,89<br />
Gas naturale, dal sottosuolo m 3 377 382<br />
Acqua origine naturale<br />
per uso turbina<br />
m 3 350 357<br />
Ferro (minerale) kg 3,95 4,02<br />
CO 2<br />
(fossile) kg 195 198<br />
CH 4<br />
(fossile) kg 1,99 2,01<br />
SO 2<br />
kg 0,66 0,67<br />
NOx kg 7,87 2,55<br />
PM10 (da processo) kg 17,9 0,07<br />
Solidi sospesi kg 1,52 1,51<br />
Solfati kg 4,12 4,15<br />
Calcio kg 1,74 1,74<br />
Cloruri kg 71,2 2,05<br />
BOD5 kg 0,15 0,16<br />
COD kg 0,29 0,29<br />
DOC kg 0,1 0,1<br />
TOC kg 0,1 0,1<br />
Legenda: COD = Chemical Oxygen Demand; BOD5 = Biological Oxygen Demand; DOC = Dissolved Organic Carbon;<br />
TOC = Total Organic Carbon<br />
15
3-<strong>2012</strong><br />
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
sioni più significative in massa rilasciate per Unità<br />
Funzionale (UF) sono riportate in Tabella 1, dove è<br />
possibile eseguire un confronto fra le due miscele<br />
esaminate. Dalla Tabella 1 si evince che entrambe le<br />
fusioni richiedono le stesse quantità per UF di combustibili<br />
fossili quali: carbone (ca. 18 kg di carbone<br />
duro), gas naturale (ca. 380 mc) e petrolio (ca. 7,5<br />
kg). Anche le restanti materie prime estratte sono simili<br />
o uguali indipendentemente dalla fusione <strong>del</strong>le<br />
due miscele. La differenza sostanziale risiede nella<br />
<strong>maggio</strong>r emissione in aria di polveri sottili (PM10)<br />
e ossidi di azoto per la fusione <strong>del</strong>la miscela con As<br />
(7,8 kg di NOx/UF e 17,9 kg/UF, rispettivamente.<br />
3.2 Analisi degli Impatti<br />
I risultati <strong>del</strong>l’analisi degli impatti espressi per Unità<br />
Funzionale (UF), dopo la caratterizzazione, sono<br />
visualizzati in Tabella 2 dove i risultati sono distinti<br />
tra la fusione <strong>del</strong>la miscela con As e senza As.<br />
Nel presente caso, l’analisi degli impatti è stata focalizzata<br />
sui seguenti indicatori di categoria: Consumo<br />
di risorse, Cambiamenti climatici, Riduzione strato<br />
di ozono, Eutrofizzazione, Acidificazione e Formazione<br />
di smog fotochimico. Gli indicatori di impatto<br />
riportati in Tabella 2 sono stati misurati usando la<br />
metodologia CML 2 baseline 2000.<br />
Osservando i risultati ottenuti, si nota come non vi<br />
sia una differenza sostanziale per gli indicatori selezionati,<br />
ad eccezione <strong>del</strong> potenziale di acidificazione<br />
(AP; kg di SO 2<br />
eq), dato che i kg di SO 2<br />
eq<br />
emessi per UF per la miscela con As risultano circa<br />
il 55% in più rispetto ai kg emessi per la miscela<br />
senza As (4,79 kg di SO 2<br />
eq/UF e 2,14 kg di SO 2<br />
eq/<br />
UF, rispettivamente).<br />
L’effetto in tale categoria è dovuto sostanzialmente<br />
alla <strong>maggio</strong>re emissione di NOx e SO 2<br />
associati direttamente<br />
alla fusione <strong>del</strong>la miscela con As rispetto<br />
alla fusione <strong>del</strong>la miscela senza As, e indirettamente<br />
all’estrazione e lavorazione <strong>del</strong>le materie prime costituenti<br />
le miscele. Infatti gli NOx emessi durante<br />
la fusione <strong>del</strong>la miscela con As contribuiscono con<br />
3,93 kg di SO 2<br />
eq/UF rispetto a 1,27 kg di SO 2<br />
eq/<br />
UF dovuti all’emissione diretta degli NOx durante<br />
la fusione <strong>del</strong>la miscela senza As. È evidente quindi<br />
come la fusione <strong>del</strong>la miscela senza As apporti una<br />
riduzione <strong>del</strong>l’impatto in tale categoria.<br />
Nelle restanti categorie di impatto non si nota una<br />
differenza significativa. Le CO 2<br />
eq emesse sono confrontabili<br />
per entrambe le miscele; questo è dovuto<br />
in parte all’utilizzo <strong>del</strong> metano durante la fusione,<br />
che incide con ca. 145 kg CO 2<br />
eq/UF indipendentemente<br />
dalla miscela usata essendo i mc di metano<br />
usati uguali, e soprattutto dall’estrazione e uso di<br />
determinate materie prime; il contributo complessivo<br />
<strong>del</strong>la varie materie prime costituenti la miscela<br />
incide con ca. 450 kg CO 2<br />
eq/UF, indipendentemente<br />
dalla presenza o assenza di As nella miscela.<br />
L’utilizzo <strong>del</strong> metano è il contributo principale anche<br />
per la categorie sfruttamento risorse (ADP; kg<br />
Sb eq), con ca. 7 kg Sb eq/UF per entrambe le miscele.<br />
Segue poi l’utilizzo di carbone con 0,23 kg<br />
Sb eq/UF.<br />
Nelle restanti categorie di impatto i valori sono<br />
uguali. Dall’analisi emerge anche che il contributo<br />
<strong>del</strong>la moleria non è significativo rispetto alla fusione<br />
<strong>del</strong>la miscela. Per esempio, i mc di acqua usati<br />
durante la moleria incidono nella categoria sfruttamento<br />
<strong>del</strong>le risorse con 0,0036 kg Sb eq/UF, e nella<br />
categoria riscaldamento globale con 0,53 kg CO 2<br />
eq/UF, valori questi non significativi se paragonati<br />
ai controvalori dovuti alla fusione <strong>del</strong>le miscele.<br />
Per quanto concerne i consumi elettrici, questa fase<br />
provoca l’emissione di ca. 6,92 kg di CO 2<br />
eq per<br />
entrambe le fusioni <strong>del</strong>la miscela, essendo i kWh<br />
consumati durante la omogeneizzazione <strong>del</strong>le cariche<br />
uguali.<br />
Il contributo dovuto all’utilizzo <strong>del</strong>la loppa ed ossido<br />
di cerio nella fusione <strong>del</strong>la miscela senza As,<br />
contributo alla categoria GWP (CO 2<br />
eq), è pari a ca.<br />
1,8 kg CO 2<br />
eq/UF, mentre l’utilizzo <strong>del</strong>l’As non incide<br />
in tale categoria.<br />
L’utilizzo <strong>del</strong>l’As incide invece nella categoria<br />
sfruttamento risorse con ca. 0,007 kg Sb eq/UF.<br />
Dall’analisi dei contributi, Fig.1-3, distinguendo le<br />
tre fasi produttive principali, ovvero acquisizione<br />
materie prime, fusione <strong>del</strong>la miscela e moleria, si ha<br />
che, in termini di sfruttamento risorse è la fusione la<br />
fase più rilevante a causa <strong>del</strong>l’utilizzo di metano con<br />
6,78 kg Sb eq, mentre in termini di riscaldamento<br />
globale è l’acquisizione <strong>del</strong>le varie materie prime ad<br />
incidere con ca. 450 kg CO 2<br />
eq.<br />
Il contributo <strong>del</strong>l’estrazione <strong>del</strong>le materie prime è<br />
evidente anche nella categoria acidificazione.<br />
16
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
Tab. 2 - I risultati <strong>del</strong>l’analisi degli impatti (CFC-11 = Clorofluorocarburi 11)<br />
Sigla<br />
Indicatore<br />
Indicatore Unità di misura Miscela con As Miscela senza As<br />
AP Acidifi cazione kg SO 2<br />
eq 4,79 2,14<br />
ADP Consumo di risorse kg Sb eq 7,55 7,63<br />
GWP<br />
Cambiamenti<br />
climatici<br />
kg CO 2<br />
eq 696 700<br />
ODP<br />
Riduzione<br />
strato di ozono<br />
kg CFC11 eq 0,000098 0,000099<br />
EP Eutrofi zzazione<br />
3-<br />
kg PO 4<br />
eq 6000 6000<br />
POCP<br />
Formazione di smog<br />
fotochimico<br />
kg C 2<br />
H 4<br />
eq 0,07 0,07<br />
Figura 1 - Analisi dei contributi espressa in kg Sb eq (indicatore ADP) per la fusione <strong>del</strong>la miscela con As<br />
Figura 2 - Analisi dei contributi espressa in kg CO 2<br />
eq (indicatore GWP) per la fusione <strong>del</strong>la miscela con As<br />
17
3-<strong>2012</strong><br />
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Figura 3 - Analisi dei contributi espressa in kg SO 2<br />
eq (indicatore AP) per la fusione <strong>del</strong>la miscela con As<br />
Conclusioni<br />
Lo studio LCA condotto ha permesso di confrontare<br />
i potenziali impatti associati alla produzione <strong>del</strong><br />
vetro cristallo a partire dalle miscele studiate contenente<br />
As o materie prime alternative.<br />
Dall’analisi si evidenzia che la sostituzione dei<br />
composti <strong>del</strong>l’As con la loppa e ossido di cerio apporta<br />
un beneficio ambientale quantificabile con una<br />
riduzione <strong>del</strong> 55% in termini di emissioni di SO 2<br />
eq,<br />
ovvero minore emissione di NOx e SO 2<br />
che causano<br />
conseguenze negative sull’ambiente in termini di<br />
potenziale acidificazione.<br />
In termini di depauperamento <strong>del</strong>le materie prime e<br />
risorse, non vi è differenza fra le due miscele, poiché<br />
i consumi di risorse (gas naturale per ricavare<br />
metano) e <strong>del</strong>le principali materie prime quali sabbia,<br />
carbonati, nitrati e ossidi usate nelle miscele vetrificabili<br />
sono di fatto uguali. Analogamente, non vi<br />
è una differenza in termini di CO 2<br />
eq fra le fusioni<br />
<strong>del</strong>le due diverse miscele.<br />
Tra le fasi produttive analizzate, l’acquisizione <strong>del</strong>le<br />
materie prime è la fase più impattante in generale,<br />
mentre la fusione è la più rilevante dal punto di vista<br />
<strong>del</strong> depauperamento <strong>del</strong>le risorse (metano); infine,<br />
la fase di moleria non incide se paragonata alla fusione<br />
e all’uso <strong>del</strong>le materie prime.<br />
Ringraziamenti<br />
Questo studio è stato sviluppato nell’ambito <strong>del</strong><br />
progetto “Eliminazione dei composti <strong>del</strong>l’arsenico<br />
dalla miscela vetrifi cabile nelle produzioni artistiche<br />
muranesi e sostituzione con materie prime alternative<br />
non pericolose” promosso dalla <strong>Stazione</strong><br />
<strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, ed è stato finanziato dal Ministero<br />
<strong>del</strong>l’Ambiente e <strong>del</strong>la Tutela <strong>del</strong> Territorio e<br />
<strong>del</strong> Mare Divisione V - Certificazione ambientale,<br />
prodotti chimici e acquisti pubblici verdi.<br />
18
studies<br />
studi<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
Bibliografia<br />
[1] Montagnani R., Campagna M., Gasparello S.,<br />
Hreglich A., Apostoli P. (2006). L’esposizione ad<br />
arsenico nella produzione artigianale <strong>del</strong>la bacchetta<br />
di vetro. Risultati <strong>del</strong> monitoraggio biologico<br />
e indicazioni preventive. G Ital Med Lav Erg, 28,2,<br />
pp. 158-162.<br />
[2] Scanferla P., D’Andrea F., Della Sala S., Marcomini<br />
A. 2000. Contaminazione di organismi lagunari<br />
eduli da microinquinanti inorganici: valutazione<br />
di rischio per la salute umana. Atti <strong>del</strong> XX<br />
Congresso Nazionale <strong>del</strong>la Società Chimica Italiana<br />
(Rimini, 4-9 <strong>giugno</strong>, 2000) Vol. II.<br />
[3] Critto A. e Marcomini A. 2001. Rischio ecologico<br />
e inquinamento chimico lagunare. Ed. Cafoscarina.<br />
[4] D’Aprile L., Calace N., Pirani G. 2006. Sito di<br />
interesse nazionale di Porto Marghera - Studio sui<br />
valori di concentrazione <strong>del</strong>l’arsenico nei suoli ad<br />
uso residenziale. APAT.<br />
[5] ISO (UNI EN) 14040, 2006. Environmental Management<br />
- Life Cycle Assessment - Principles and<br />
Framework. Geneve. International Organisation for<br />
Standardization.<br />
Autori<br />
Marta Beggio, Petra Scanferla, Stefano Zuin<br />
Consorzio Venezia Ricerche, Venezia<br />
e-mail: sp.crv@vegapark.ve.it<br />
Sandro Hreglich<br />
<strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, Murano<br />
e-mail: shreglich@spevetro.it<br />
19
3-<strong>2012</strong><br />
commemorazione<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
In ricordo di Oreste Scaglioni<br />
È con un sentimento di profondo<br />
cordoglio che annunciamo la<br />
scomparsa <strong>del</strong> Dr. Oreste Scaglioni,<br />
avvenuta a Parma lo scorso<br />
6 marzo <strong>2012</strong>.<br />
Nato a Fontanellato (PR) nel<br />
1923, iniziò la sua carriera alla<br />
Bormioli Rocco nel 1951, dopo<br />
la laurea in Chimica e un periodo<br />
di assistenza universitaria presso<br />
la Facoltà di Chimica Inorganica<br />
<strong>del</strong>l’Università di Parma. La sua<br />
assunzione fu originata dalla necessità<br />
maturata dalla Bormioli<br />
di disporre di nuove strutture<br />
tecnico-scientifiche a supporto<br />
<strong>del</strong>la produzione, al fine di qualificare<br />
i propri prodotti nel mercato<br />
internazionale. In quegli<br />
anni la società stava operando<br />
scelte molto importanti: la lavorazione<br />
si era trasformata, pur<br />
con la necessaria gradualità, da<br />
semi-automatica in automatica,<br />
acquisendo moderne macchine e<br />
impianti, americani e tedeschi in<br />
particolare, che ne hanno garantito<br />
l’affermazione nei mercati. A<br />
quegli anni risale inoltre l’avvio<br />
<strong>del</strong>la produzione di contenitori<br />
per antibiotici, in vetro speciale<br />
di tipo III, cui fece seguito il vetro<br />
di tipo II e il più impegnativo<br />
vetro borosilicato di tipo I, che<br />
hanno consentito alla Bormioli<br />
l’ingresso nel qualificato mercato<br />
per la farmaceutica, allora<br />
solo marginalmente coperto. Un<br />
nuovo forno e le macchine automatiche<br />
di formatura hanno<br />
contemporaneamente consolidato<br />
e ampliato il mercato per la<br />
produzione in pressato di vetri<br />
per l’industria alimentare e per il<br />
table-ware. Il Dr. Scaglioni fu al<br />
centro di questa importante trasformazione,<br />
assicurando con il<br />
suo impegno, la sua preparazione<br />
e con la sua costante curiosità<br />
tecnico scientifica il supporto<br />
tecnico alla società, che in pochi<br />
anni è divenuta una primaria vetreria<br />
europea.<br />
All’inizio degli anni Settanta, il<br />
Dr. Scaglioni si è avvicinato alla<br />
vita <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, con l’incarico di far<br />
parte <strong>del</strong> Comitato Tecnico, allo-<br />
20
commemorazione<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
ra costituito dal CdA con il compito<br />
di definire temi di indagine<br />
e approfondimento <strong>del</strong>l’Istituto<br />
per sostenere le necessità <strong>del</strong>l’industria<br />
vetraria. Ne è nato un sodalizio<br />
durato più di vent’anni, in<br />
cui il Dr. Scaglioni ha assunto un<br />
ruolo di portavoce <strong>del</strong> settore industriale<br />
e riferimento principale<br />
per i tecnici <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong>. Fu<br />
allora che, soprattutto grazie alla<br />
sua spinta, la <strong>Stazione</strong> affrontò il<br />
tema <strong>del</strong>l’inquinamento ambientale,<br />
permettendo all’Istituto di<br />
diventare in quarant’anni un centro<br />
altamente specializzato e un<br />
riferimento non solo nazionale<br />
per le problematiche ambientali,<br />
soprattutto nel rilevamento <strong>del</strong>le<br />
emissioni in atmosfera <strong>del</strong>l’industria<br />
<strong>del</strong> vetro.<br />
Nel frattempo il Dr. Scaglioni assumeva<br />
competenze e responsabilità<br />
sempre <strong>maggio</strong>ri all’interno<br />
<strong>del</strong>la società di appartenenza<br />
e la sua natura generosa ha fatto<br />
sì che le sue conoscenze tecnico<br />
scientifiche, ad eccezione naturalmente<br />
di quelle di natura confidenziale<br />
e di riservatezza industriale,<br />
diventassero patrimonio<br />
comune. È il caso <strong>del</strong> tema legato<br />
alla resistenza chimica <strong>del</strong><br />
vetro, particolarmente importante<br />
nel campo alimentare e farmaceutico,<br />
su cui Bormioli - e il Dr.<br />
Scaglioni in particolare - aveva<br />
maturato esperienze e competenze<br />
all’avanguardia.<br />
Fu sempre vicino alla <strong>Stazione</strong><br />
quando l’Istituto fu chiamato a<br />
collaborare alla definizione <strong>del</strong>la<br />
Farmacopea Italiana, settore<br />
vetro, e alla normativa nazionale<br />
UNI su cui ancora oggi la<br />
<strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
vanta una reputazione di livello<br />
internazionale. Anche l’approfondimento<br />
<strong>del</strong>le indagini sulle<br />
materie prime per vetro, l’individuazione<br />
e la sperimentazione<br />
di materie prime alternative e lo<br />
studio di nuove formulazioni furono<br />
campi di attività <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong><br />
<strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> che<br />
rispondevano alle esigenze <strong>del</strong><br />
settore di sviluppare ricerche non<br />
competitive e quindi sostenute da<br />
tutta l’industria, ambiti nei quali<br />
il Dr. Scaglioni ha offerto incoraggiamento<br />
e dato impulso.<br />
Ne sono nate, negli anni Settanta<br />
e Ottanta, alcune iniziative<br />
denominate tavole rotonde, che<br />
la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
ha organizzato a più riprese<br />
invitando i tecnici <strong>del</strong>le vetrerie<br />
a partecipare e discutere. In due<br />
occasioni, la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> ha organizzato due<br />
convegni sul tema “materie prime<br />
tradizionali e alternative”, il<br />
primo nazionale e il secondo internazionale,<br />
tenutisi nella prestigiosa<br />
sede <strong>del</strong>la Fondazione<br />
Cini all’isola di San Giorgio a<br />
Venezia, alla presenza di fornitori<br />
di materie prime e utilizzatori,<br />
con l’obiettivo di dibattere problemi<br />
e soluzioni in anni di difficoltà<br />
energetica, di spinta all’automazione<br />
e di necessità di valorizzare<br />
e riutilizzare il rottame<br />
di vetro. Anche in questo caso,<br />
il Dr. Scaglioni ha rappresentato<br />
un costante punto di riferimento<br />
per la promozione e il sostegno<br />
<strong>del</strong>le iniziative, assumendo in<br />
molti casi il ruolo e la funzione<br />
di coordinatore-moderatore.<br />
Fu tra i soci fondatori <strong>del</strong>l’ATIV<br />
- Associazione Italiana Tecnici<br />
Vetrai -, nata con l’obiettivo di<br />
seguire e migliorare le esperienze<br />
di altri paesi, Germania e<br />
Inghilterra in particolare, ove è<br />
tradizione che i tecnici <strong>del</strong>l’industria<br />
si confrontino con un<br />
sano e positivo spirito di concorrenza<br />
e, laddove necessario,<br />
di riservatezza, su temi di tecnologia<br />
industriale, sollecitando<br />
l’organizzazione di convention<br />
ove invitare tecnici di industrie<br />
fornitrici e dibattere problemi di<br />
interesse comune.<br />
Nel 2014 l’ATIV, presieduta per<br />
circa 15 anni dallo stesso Dr.<br />
Scaglioni, festeggerà il venticinquesimo<br />
evento, organizzando<br />
assieme alla <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> la 12ª European<br />
Conference on Glass a<br />
Parma.<br />
Tutto questo è dovuto alla costante<br />
determinazione, alla lungimiranza<br />
e alla passione che il<br />
Dr. Scaglioni ha saputo infondere<br />
in amici, colleghi e anche<br />
concorrenti, grazie soprattutto<br />
a una forte dose di umanità, di<br />
partecipazione e di amore per il<br />
proprio lavoro. Tutti coloro che<br />
hanno avuto la fortuna di conoscerlo<br />
lo ricorderanno con stima<br />
e affetto.<br />
21
3-<strong>2012</strong><br />
associazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
A.T.I.V.<br />
Associazione dei Tecnici Italiani <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Da un granello di sabbia... alla forza di una struttura<br />
“Da un granello di sabbia… alla forza di una struttura” è il titolo <strong>del</strong> XXVII Convegno Internazionale<br />
A.T.I.V. che si terrà il 15 e il 16 novembre prossimo presso l’Università degli Studi di Parma e “Da un<br />
granello di sabbia… alla forza di una struttura” è anche il filo conduttore <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>l’A.T.I.V.,<br />
l’Associazione Tecnici Italiani <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, che nasce da un’idea per divenire, nel corso degli anni, una<br />
struttura di riferimento nel mondo vetrario italiano e internazionale.<br />
L’A.T.I.V. venne costituita a Parma nel gennaio <strong>del</strong> 1985 allo scopo di promuovere la conoscenza<br />
tecnico-scientifica dei tecnici italiani <strong>del</strong>l’industria vetraria sugli sviluppi <strong>del</strong>le tecnologie che<br />
interessano il settore vetrario. La proposta di creare un’Associazione di Tecnici Italiani <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> fu<br />
avanzata in occasione <strong>del</strong> Convegno, tenutosi a Robilante (CN) nel <strong>maggio</strong> 1984, sulla “Valorizzazione<br />
<strong>del</strong>le frazioni fini e finissime provenienti dalla produzione di sabbie silicee nell’industria vetraria”. Sulla<br />
base di quest’indicazione, alcuni volenterosi si attivarono per verificare la realizzazione <strong>del</strong>l’iniziativa<br />
sull’esempio di altre Associazioni europee. Più l’argomento veniva approfondito, più prendeva corpo<br />
l’impressione che i tecnici impiegati nell’industria vetraria avrebbero accolto con enorme favore l’idea<br />
di una sede dove potessero essere periodicamente dibattuti, in uno spirito non direttamente legato alle<br />
logiche aziendali, ma di esclusiva conoscenza, preparazione professionale e di interesse per il proprio<br />
lavoro, problemi scientifici e tecnologici che sorgono quotidianamente nelle industrie e nelle aziende <strong>del</strong><br />
settore.<br />
L’A.T.I.V., associazione senza fini di lucro, venne fondata grazie all’idea e all’impegno <strong>del</strong> Dott.<br />
Oreste Scaglioni (Bormioli Rocco S.p.A.), <strong>del</strong> Prof. Angelo Montenero (Università degli Studi di<br />
Parma), <strong>del</strong> Dott. Goffredo Gaeta, <strong>del</strong> Rag. Franco Rossi e <strong>del</strong> Sig. Luciano Scarpelli (Faenza<br />
Editrice S.p.A.). L’Associazione proposta per l’Italia non aveva precedenti storici, se non nella S.T.I.V.<br />
- Società Tecnologica Italiana Vetraria - associazione però di sole società vetrarie fondata nel 1954 dal<br />
Principe Giovanni Ginori Conti. La S.T.I.V. venne sciolta nel 1971, ma l’idea di un’organizzazione di<br />
A.T.I.V. - Associazione Tecnici Italiani <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Sede Organizzativa<br />
Dipartimento di Chimica (c/o Dr.ssa Gnappi)<br />
Parco Area <strong>del</strong>le Scienze 17/A<br />
43124 Parma<br />
Tel/Fax +39 0525 404229<br />
Web site: www.ativ-online.it<br />
e-mail: ativ@ativ-online.it<br />
22
associazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
tecnici <strong>del</strong> settore rimase. L’A.T.I.V., a differenza <strong>del</strong>la S.T.I.V., era destinata ai soli tecnici, fossero essi<br />
vetrai, esperti di refrattari, di materie prime, di seconde lavorazioni, di trasformazione di prodotti di vetro<br />
in lastre, di contenitori, di fibre, di impianti.<br />
Negli anni, la missione fondamentale <strong>del</strong>l’Associazione è sempre stata quella di favorire l’aggiornamento<br />
dei propri Soci tramite l’organizzazione di incontri e convegni per facilitare le scelte necessarie per<br />
migliorare, con cognizione di causa, la qualità <strong>del</strong> vetro e la produttività degli impianti. I convegni, ai<br />
quali partecipano relatori italiani e stranieri di rilevante prestigio, sono da sempre occasione di incontro<br />
per rappresentanti di tutto il mondo vetrario italiano ed europeo.<br />
Tutti i convegni e i seminari sono organizzati<br />
in collaborazione con il Dipartimento di Chimica<br />
Generale ed Inorganica, Chimica Fisica,<br />
Chimica Analitica, e da qualche anno con il<br />
Dipartimento di Ingegneria Civile e <strong>del</strong>l’Ambiente,<br />
<strong>del</strong> Territorio e Architettura - DICATeA<br />
<strong>del</strong>l’Università degli Studi di Parma.<br />
Convegno A.T.I.V.<br />
Dal 2007, A.T.I.V. fa parte <strong>del</strong>l’ESG “European Society of Glass Science and Technology” come<br />
rappresentanza italiana al fianco <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, con cui organizzerà a Parma,<br />
nel settembre 2014, il 12° Congresso ESG, uno dei più importanti appuntamenti europei per le aziende<br />
vetrarie, i centri di ricerca e le Università che si occupano di vetro.<br />
Negli anni, A.T.I.V. ha allacciato profondi legami di cooperazione con Enti e Istituti di ricerca e in particolare<br />
ha stretto rapporti di collaborazione con:<br />
• American Glass Research (AGR International) organizzando corsi pratico/teorici sull’analisi <strong>del</strong>le<br />
fratture dei contenitori in vetro, sul design e i difetti <strong>del</strong>le bottiglie.<br />
• NGF - Glafo, l’Associazione dei Tecnici <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> Scandinava con cui ha organizzato il congresso<br />
<strong>del</strong> 2009<br />
• GlassTrend, il consorzio di ricerca olandese, organizzando con il Prof. Ruud Beerkens il congresso<br />
<strong>del</strong> 2011 “Energy Efficient & Environmental Sound Glass Production and Glass Products”<br />
• <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, con cui sta sviluppando il Congresso <strong>del</strong> 2014.<br />
Al fine di offrire ai Soci diversi momenti di incontro,<br />
in genere nei mesi primaverili e/o autunnali, vengono<br />
organizzati seminari e giornate di lavoro di interesse<br />
pratico a carattere predefinito, invitando di volta in<br />
volta tecnici che abbiano sviluppato e realizzato soluzioni<br />
efficaci nei vari settori <strong>del</strong>l’industria vetraria. Sono<br />
state inoltre organizzate “Le Visite A.T.I.V.” all’estero,<br />
viaggi di lavoro <strong>del</strong>la durata di diversi giorni per visitare<br />
gli impianti <strong>del</strong>le vetrerie europee.<br />
Corso: Advanced Fracture Concepts<br />
23
3-<strong>2012</strong><br />
associazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
VISITE A.T.I.V.<br />
Le Visite A.T.I.V. - Spagna, 14-16 <strong>giugno</strong> 2001<br />
Visita <strong>del</strong>l’impianto Crisnova <strong>del</strong> Gruppo Vidrala S.A.<br />
Le Visite A.T.I.V. - Germania, 10-11 <strong>giugno</strong> 2002<br />
Visita <strong>del</strong>l’ impianto Wiegand Glass - Steinbach am Wald<br />
Le Visite A.T.I.V. - Francia, 5-6 <strong>giugno</strong> 2003<br />
Visita <strong>del</strong>l’impianto Verrerie de Languedoc - Vergeze<br />
Le Visite A.T.I.V. - Germania 10-12 novembre 2004<br />
Visita <strong>del</strong> Glas Tech e <strong>del</strong>la Vetreria Wisthoff Gerresheimer<br />
CORSI A.T.I.V. - AGR American Glass Research<br />
2003 Effect of design on bottle performance<br />
2005 Testing and fracture diagnosis on glass bottle<br />
2006 Coating technology<br />
2008 Glass technology<br />
2009 Advanced fracture concepts<br />
2010 Evaluation of glass container Manufacturing plant operations seminar<br />
INCONTRI A.T.I.V.<br />
Incontri A.T.I.V. - Parma, 2 <strong>giugno</strong> 1995<br />
Seminari sulla misura <strong>del</strong>le tensioni nei vetri e sul controllo di processo<br />
Incontri A.T.I.V. - Parma, 20-21 novembre 1996<br />
Giornate S.E.P.R. - Refrattari per l’industria <strong>del</strong> vetro<br />
Incontri A.T.I.V. - Parma, 19 <strong>giugno</strong> 1997<br />
Le tecnologie per le piccole e medie aziende vetrarie<br />
Incontri A.T.I.V. - Parma, 14 novembre 1997<br />
Il gruppo Veitsch-Radex/Didier: la competenza nei refrattari per il vetro<br />
Incontri A.T.I.V. - Parma, 19 <strong>giugno</strong> 1998<br />
Vesuvius/Harbison Walker: partner per l’industria vetraria nel mercato italiano<br />
Incontri A.T.I.V. - Parma, 23 <strong>giugno</strong> 2000<br />
Gruppo Minerali S.p.A.: Materie prime, ricerca e assistenza tecnica per la vetreria<br />
Incontri A.T.I.V. - Parma, 16 novembre 2001<br />
EME Maschinefabrik Clasen GmbH: impianti per la preparazione automatica <strong>del</strong>la miscela vetrificabile e trattamento rottame<br />
Incontri A.T.I.V. - Parma, 3 <strong>maggio</strong> 2002<br />
L’incentivazione <strong>del</strong>le attività di ricerca e sviluppo per le imprese nella normativa nazionale<br />
Incontri A.T.I.V. - Parma 18 <strong>giugno</strong> 2004<br />
Nuove proposte pe la riduzione de consumi e <strong>del</strong>l’impatto ambientale nell’industria <strong>del</strong> vetro<br />
Incontri A.T.I.V. - Parma, 21 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong><br />
Il nuovo quadro normativo italiano sull’uso strutturale <strong>del</strong> vetro. Cosa cambierà?<br />
24
associazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
3-<strong>2012</strong><br />
Nel corso di questi anni, il Consiglio Direttivo A.T.I.V. ha visto susseguirsi<br />
al suo interno tre Presidenti e diversi Consiglieri. Nel 1995, il<br />
Prof. Angelo Montenero (Università degli Studi di Parma) venne eletto<br />
Presidente succedendo al Dr. Oreste Scaglioni (Bormioli Rocco & Figlio),<br />
co-fondatore di A.T.I.V., e nel 2000 il Dr. Piero Ercole (Consulente)<br />
subentrò al Prof. Angelo Montenero che divenne Vice-Presidente.<br />
Nel 2011, l’Assemblea straordinaria dei Soci A.T.I.V. ha eletto l’Ing.<br />
Alessandro Bandini nuovo Presidente e il Prof. Ing. Gianni Royer<br />
Carfagni nuovo Vice Presidente. Dal gennaio <strong>2012</strong>, l’Ing. Alessandro<br />
Bandini e il Prof. Ing. Gianni Royer Carfagni sono subentrati rispettivamente<br />
al Dr. Piero Ercole e Prof. Angelo Montenero.<br />
Fanno inoltre parte <strong>del</strong> Consiglio Direttivo A.T.I.V. i seguenti Consiglieri:<br />
Membri Associati con diritto di voto:<br />
Dr. Enrico Bernardo (Università degli Studi di Padova),<br />
Dr. Antonio Bruscella (Bormioli Luigi S.p.A.),<br />
Dr. Piero Ercole (Past A.T.I.V. President - Consulente),<br />
Dr. Nicola Favaro (<strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>),<br />
Prof. Angelo Montenero (Università degli Studi di Parma)<br />
L’Ing. Alessandro Bandini,<br />
Presidente A.T.I.V.<br />
Membri senza diritto di voto:<br />
Prof. Ruud Beerkens (TNO, Olanda)<br />
Dr. Dave Fordham (Chameleon Business, Regno Unito)<br />
Dr.ssa Guglielmina Gnappi (Università degli Studi di Parma)<br />
Prof. Heiko Hessenkemper (Università di Freiberg, Germania)<br />
Da sinistra: Prof. Gianni Royer Carfagni - Vicepresidente A.T.I.V., Ing. Alessandro Bandini - Presidente<br />
A.T.I.V., Prof. Angelo Montenero - Consigliere A.T.I.V., Dr. Piero Ercole - A.T.I.V. Past President<br />
25
3-<strong>2012</strong><br />
associazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
CONVEGNI A.T.I.V.<br />
I Convegno A.T.I.V. - Parma, 9 dicembre 1985<br />
Aggiornamento sulle materie prime per l’industria <strong>del</strong> vetro e sulle tematiche per migliorarle<br />
II Convegno A.T.I.V. - Parma, 3 ottobre 1986<br />
Forni per la produzione <strong>del</strong> vetro: situazione e prospettive<br />
III Convegno A.T.I.V. - Parma, 2 ottobre 1987<br />
Per la fusione <strong>del</strong> vetro: quale energia?<br />
IV Convegno A.T.I.V. - Parma, 7 ottobre 1988<br />
I refrattari per l’industria <strong>del</strong> vetro: situazione attuale e prospettive<br />
V Convegno A.T.I.V. - Parma, 29 Settembre 1989<br />
L’utilizzo <strong>del</strong> rottame di vetro di recupero nell’industria vetraria: situazione e prospettive<br />
VI Convegno A.T.I.V. - Parma, 12 ottobre 1990<br />
Sviluppi nelle macchine formatrici per la produzione dei contenitori e <strong>del</strong> table-ware<br />
VII Convegno A.T.I.V. - Parma, 27 settembre 1991<br />
Recenti sviluppi nelle linee di produzione <strong>del</strong> tubo e sua successiva lavorazione e nelle macchine per la produzione <strong>del</strong> table-ware con<br />
i processi pressato-soffiato-girato e saldatura gambi<br />
VIII Convegno A.T.I.V. - Parma, 30 ottobre 1992<br />
Il vetro per l’industria farmaceutica. Situazione attuale e prospettive<br />
IX Convegno A.T.I.V. - Parma, 1 ottobre 1993<br />
Il controllo nelle linee di produzione dei contenitori e degli articoli da tavola nell’industria <strong>del</strong> vetro<br />
X Convegno A.T.I.V. - Parma, 23 settembre 1994<br />
Tecnologia <strong>del</strong>l’imballaggio nell’industria <strong>del</strong> vetro<br />
XI Convegno A.T.I.V. - Parma, 24 novembre 1995<br />
Raccolta, trattamento e impiego <strong>del</strong> rottame di vetro: aspetti normativi e tecnici<br />
XII Convegno A.T.I.V. - Parma, 20 settembre 1996<br />
I contenitori in vetro per il confezionamento degli alimenti e <strong>del</strong>le bevande; aspetti normativi e produttivi<br />
XIII Convegno A.T.I.V. - Parma, 10 ottobre 1997<br />
L’automazione nell’industria <strong>del</strong> vetro<br />
XIV Convegno A.T.I.V. - Parma, 23 ottobre 1998<br />
Energia, Qualità, Ambiente<br />
XV Convegno A.T.I.V. - Parma, 15 -17 settembre 1999<br />
Glass Industry Towards 2000<br />
XVI Convegno A.T.I.V. - Parma, 29 settembre 2000<br />
Riduzione <strong>del</strong>l’impatto ambientale <strong>del</strong>l’industria vetraria nel rispetto <strong>del</strong>la normativa comunitaria IPPC/BAT<br />
XVII Convegno A.T.I.V. - Parma, 28 settembre 2001<br />
Condizionamento termico <strong>del</strong> vetro<br />
XVIII Convegno A.T.I.V. - Parma, 20 settembre 2002<br />
<strong>Vetro</strong> cavo, vetro piano: recenti sviluppi tecnologici<br />
XIX Convegno A.T.I.V. - Parma, 26 settembre 2003<br />
Il controllo <strong>del</strong>la qualità e <strong>del</strong> processo come mezzo fondamentale per il miglioramento e lo sviluppo nella produzione <strong>del</strong> vetro<br />
Convegno A.T.I.V. - Parma, 8 ottobre 2004<br />
La logistica e il vetro<br />
XX Convegno A.T.I.V. - Parma, 14-16 settembre 2005<br />
Moderne tecnologie e tecniche per la produzione vetraria<br />
XXI Convegno A.T.I.V. - Parma, 21-22 settembre 2006<br />
Il Protocollo di Kyoto: opportunità e rischi per l’industria vetraria europea<br />
XXII Convegno A.T.I.V. - Parma, 28 settembre 2007<br />
Le Materie Prime per l’Industria vetraria<br />
XXIII Convegno A.T.I.V. - Parma, 20-21 novembre 2008<br />
Aggiungere Valore al <strong>Vetro</strong><br />
XXIV Convegno A.T.I.V. - Parma, 9-10 luglio 2009<br />
Today’s Challenges for Glass<br />
XXV Convegno A.T.I.V. - Parma, 18-19 novembre 2010<br />
Glass When Technology Meets Design<br />
GT Session: Glass Technology<br />
BG: Building with Glass<br />
XXVI Convegno A.T.I.V. - Parma, 27-28 ottobre 2011<br />
Energy Efficient & Environmental Sound Glass Production & Glass Products<br />
XXVII Convegno A.T.I.V. - Parma, 15-16 novembre <strong>2012</strong><br />
From a grain of sand to the strength of a structure<br />
Hollow & Flat Glass Session: innovations in raw materials<br />
Engineering & Architectural Session: special glass structures<br />
26
associazioni Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
Come sempre, l’impegno <strong>del</strong> Presidente e di tutti i Consiglieri sarà volto a 360° alla crescita <strong>del</strong>l’Associazione,<br />
per renderla sempre più rappresentativa a livello nazionale ed europeo e per far conoscere e<br />
diffondere in maniera sempre più capillare le proprie attività. Il rilancio dei rapporti con altri Enti italiani<br />
(Assovetro, Centri di Ricerca, Università, Aziende Vetrarie), l’espansione <strong>del</strong>le proprie iniziative verso<br />
il settore <strong>del</strong> vetro cavo e <strong>del</strong> vetro piano sono le basi per la sfida nel futuro. Tutto questo non soltanto<br />
per far conoscere sempre di più la nostra Associazione, ma anche per offrire, trasmettere e divulgare ai<br />
giovani tecnici, ingegneri, chimici, tecnologi <strong>del</strong> vetro e dei processi di produzione, il <strong>maggio</strong>r numero<br />
utile di informazioni tecnico scientifiche necessarie.<br />
In questi mesi si sta svolgendo il tesseramento A.T.I.V. per l’anno <strong>2012</strong>; ci si può associare scaricando<br />
dal sito A.T.I.V. (www.ativ-online.it) il modulo di iscrizione e rispedendolo via fax (0525/ 404229) o e-<br />
mail (ativ@ativ-online.it) unitamente alla ricevuta <strong>del</strong> pagamento di 110,00 euro.<br />
Questa modesta quota, che serve a finanziare l’organizzazione <strong>del</strong>le nostre attività, dà però diritto:<br />
• all’abbonamento a “GlassWorldWide”, una <strong>del</strong>le riviste internazionali a più alta tiratura a livello mondiale,<br />
• a ricevere, in formato elettronico, la rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong>,<br />
• ad una riduzione <strong>del</strong>la quota di partecipazione al nostro Convegno e ai Corsi Formativi di specializzazione,<br />
• alla partecipazione gratuita alle Giornate A.T.I.V.<br />
L’A.T.I.V., la cui forza sta nei propri storici associati, vuole incrementare le opportunità per tutti i colleghi<br />
e organizzare diverse attività che possano coinvolgere e interessare un numero sempre <strong>maggio</strong>re di<br />
figure professionali. Tra le varie iniziative in programma si segnalano:<br />
• 21 Giugno <strong>2012</strong> - Il nuovo quadro normativo italiano sull’uso strutturale <strong>del</strong> vetro. Cosa cambierà?<br />
Giornata A.T.I.V. di introduzione al Corso più specifico che sarà organizzato nei primi mesi <strong>del</strong> 2013,<br />
rivolta alle vetrerie, agli studi professionali di ingegneria e architettura e alle società interessate.<br />
• 15-16 Novembre <strong>2012</strong> - XXVII Convegno Internazionale A.T.I.V.<br />
From a grain of sand to the strength of a structure<br />
Hollow & Flat Glass Session: innovations in raw materials<br />
Engineering & Architectural Session: special glass structures<br />
Il Convegno, organizzato su due sessioni, sarà dedicato all’utilizzo <strong>del</strong>le materie prime e <strong>del</strong> rottame<br />
nelle vetrerie e alla progettazione e studio <strong>del</strong>le strutture in vetro, con particolare riferimento ai criteri<br />
per l’utilizzo <strong>del</strong> vetro piano.<br />
• 21-24 Settembre 2014 - 12° Convegno ESG e XXIX Convegno A.T.I.V.<br />
Il Convegno <strong>del</strong>l’ESG sarà organizzato in collaborazione con la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> e<br />
ospitato come sempre dall’Università degli Studi di Parma. Il Convegno, sviluppato su sei sessioni<br />
parallele (Glass Technology, Glass & Environment, Properties & Measures, Special Glass, Safety &<br />
Hygiene, Glass in Architecture), vedrà la partecipazione di centinaia di tecnici ed esperti provenienti<br />
da tutto il mondo.<br />
27
3-<strong>2012</strong><br />
associazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
A.T.I.V.<br />
Association of Italian Glass Technologists<br />
From a grain of sand... to the strenght of a structure<br />
“From a grain of sand… to the strength of a structure” will be the title of the XXVII International A.T.I.V.<br />
Conference hosted by University of Parma that will be held on 15-16 November <strong>2012</strong> and “From a grain<br />
of sand… to the strength of a structure” is also the central theme of the story of A.T.I.V., the Association<br />
of Italian Glass Technologists that born out of an idea to become, during these years, a point of reference<br />
in international and Italian glass world.<br />
A.T.I.V. was founded in Parma in January 1985 in order to promote the scientific-technical knowledge<br />
of Italian technologists about recent technological developments. The proposal to create an Association<br />
of Italian Glass technologists was put forth during the Conference, held in Robilante (Cuneo), in<br />
May 1984, on “Valorisation of fi ne and very fi ne fractions obtained from the production of silica sand<br />
in glass industry”. On the basis of above suggestion, some volunteers have endeavoured to realise the<br />
proposal, studying the origin and development of other associations, in other productive sectors, both<br />
in Italy and abroad. The deeper they investigated the subject, the more they realised that glass industry<br />
technicians would warmly welcome the idea of a site where the scientifi c and technological problems<br />
which arise daily in the factory could be periodically debated - not in the perspective of the company’s<br />
interest, but in the spirit of plain knowledge, professional training and dedication to their job.<br />
A.T.I.V., a no profit Association, was founded thanks to the idea and effort of Dr. Oreste Scaglioni<br />
(Bormioli Rocco & Figlio S.p.A.), Prof. Angelo Montenero (University of Parma), Dr. Goffredo Gaeta,<br />
Mr. Franco Rossi and Mr. Luciano Scarpelli (Faenza Editrice S.p.A.). The Association proposed for<br />
Italy has no historical antecedent, apart from S.T.I.V. (Italian Glass Technology Society), an association<br />
founded in 1954 by Prince Giovanni Ginori Conti and solely meant for glass companies. S.T.I.V. was<br />
dissolved in 1971, but the idea of an organisation of glass technicians remained. Unlike S.T.I.V., A.T.I.V.<br />
only hosts technicians, either glass makers or experts in refractories, raw materials, second working,<br />
transformation of glass products into sheets, containers, fi bres, plants.<br />
A.T.I.V. - Association of Italian Glass Technologists<br />
Organisation Centre<br />
Dipartimento di Chimica (c/o Dr.ssa Gnappi)<br />
Parco Area <strong>del</strong>le Scienze 17/A<br />
43124 Parma<br />
Phone/Fax +39 0525 404229<br />
Web site: www.ativ-online.it<br />
e-mail: ativ@ativ-online.it<br />
28
associazioni Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
To the present day the fundamental function of the association has been to update its members, organising<br />
a yearly conference, seminars and meetings in order to foster the technical choices necessary to<br />
improve, with knowledge, the quality and productivity of glass plants. The conferences, attended by<br />
outstanding Italian and foreign speakers, have always been an opportunity for representatives of the<br />
national and international glass world to meet.<br />
All conferences and seminars are organised in co-operation with the Department of General and Inorganic<br />
Chemistry, Physical Chemistry, Analytical Chemistry and for some years with Department of Civil<br />
Engineering, Environmental Engineering and Architecture.<br />
Starting 2007, A.T.I.V. has become member<br />
of ESG “European Society of Glass Science<br />
and Technology” representing Italy with the<br />
<strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>. In September<br />
2014, A.T.I.V. with <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Vetro</strong> will organise the 12th ESG Conference,<br />
one of the most important European meetings<br />
for glass industries, research centers and universities<br />
involved in glass.<br />
A.T.I.V. Conference<br />
In the past years, A.T.I.V. has established deep ties of co-operation with institutions and research institutes<br />
and, in particular, has close working relationships with:<br />
• American Glass Research (AGR International) organising practical/theoretical seminars about fractures<br />
analysis on glass container, design, bottle defects.<br />
• NGF - Glafo, the Scandinavian Society of Glass Technology organizing the congress of 2009<br />
• GlassTrend, Glass Technology Research and New Developments Consortium, organizing with Prof.<br />
Ruud Beerkens the Congress of 2011 on Energy Effi cient & Environmental Sound Glass Production<br />
and Glass Products.<br />
• <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> organizing the next 12th Congress of ESG.<br />
With specifi c aims to improve communication between members, usually during spring or autumn seminars<br />
and workshops are organised on specific topics or projects, inviting international experts who<br />
have developed and realised effi cient solutions in the different glass sectors. Tours in Europe to visit<br />
important European glass industries were also organised.<br />
A.T.I.V. - AGR American Glass Research Courses<br />
2003 Effect of design on bottle performance<br />
2005 Testing and fracture diagnosis on glass bottle<br />
2006 Coating technology<br />
2008 Glass technology<br />
2009 Advanced fracture concepts<br />
2010 Evaluation of glass container Manufacturing plant operations seminar<br />
29
3-<strong>2012</strong><br />
associazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Advanced Fracture Concepts Seminar<br />
A.T.I.V. TOURS<br />
A.T.I.V. Tour - Spain 14-16 June 2001<br />
Visit to Crisnova Plant -Vidrala S.A.<br />
A.T.I.V. Tour - Germany, 10-11 June 2002<br />
Visit to Wiegand Glass Plant - Steinbach am Wald<br />
A.T.I.V. Tour - France, 5-6 June 2003<br />
Visit to Verrerie de Languedoc Plant - Vergeze<br />
A.T.I.V. Tour - Germany 10-12 November 2004<br />
Visit to Glas Tech and Wisthoff Gerresheimer Plant<br />
A.T.I.V. MEETINGS<br />
A.T.I.V. Meeting - Parma, 2 June 1995<br />
Seminars on measurement of glass stresses and process control<br />
A.T.I.V. Meeting - Parma, 20-21 November 1996<br />
S.E.P.R. Days - Refractories for glass industries<br />
A.T.I.V. Meeting - Parma, 19 June 1997<br />
Technologies for small-to-medium sized businesses glass companies<br />
A.T.I.V. Meeting - Parma, 14 November 1997<br />
Veitsch-Radex/Didier Group: competence in refractories for glass industries<br />
A.T.I.V. Meeting - Parma, 19 June 1998<br />
Vesuvius/Harbison Walker: partner with the Italian glass industry<br />
A.T.I.V. Meeting - Parma, 23 June 2000<br />
Gruppo Minerali S.p.A.: Raw materials, research, technical assistance for the glass industry<br />
A.T.I.V. Meeting - Parma, 16 November 2001<br />
EME Maschinefabrik Clasen GmbH: plants for batch automatic preparation and cullet treatment<br />
A.T.I.V. Meeting - Parma, 3 May 2002<br />
Promotion of research and development for companies in national legislation<br />
A.T.I.V. Meeting - Parma, 18 June 2004<br />
New proposals for the reduction of fuel consumption and environmental impact in the glass industry<br />
A.T.I.V. Meeting - Parma, 21 June <strong>2012</strong><br />
The new Italian regulatory framework on structural use of glass. What will change?<br />
30
associazioni Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
In these years, A.T.I.V. Board of Directors has seen the succession of<br />
three Presidents and different management board. In 1995 Prof. Angelo<br />
Montenero (University of Parma) was elected President succeeding Dr.<br />
Oreste Scaglioni (Bormioli Rocco & Figlio), co-founder of A.T.I.V. and<br />
in 2000 Dr. Piero Ercole (Consultant) succeeded Prof. Angelo Montenero<br />
(University of Parma ) as new President, while Prof. Angelo Montenero<br />
was elected Vice President.<br />
In 2011, A.T.I.V’s members elected their new President, Ing. Alessandro<br />
Bandini who succeeds Piero Ercole, who will remain in the<br />
Association Board of Directors as Past President, while Prof. Royer<br />
Carfagni succeeds Prof. Angelo Montenero who will remain member of<br />
the Board of Directors.<br />
The other members of the Board of Directors are:<br />
Associated Members:<br />
Dr. Enrico Bernardo (University of Padua, Italy),<br />
Dr. Antonio Bruscella (Bormioli Luigi S.p.A., Italy),<br />
Dr. Piero Ercole (Past A.T.I.V. President - Consulente),<br />
Dr. Nicola Favaro (<strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, Italy),<br />
Prof. Angelo Montenero (University of Parma)<br />
Ing. Alessandro Bandini,<br />
A.T.I.V. President<br />
Non Associated Members A.T.I.V. (without entitlement to vote):<br />
Prof. Ruud Beerkens (TNO, The Netherlands),<br />
Dr. Dave Fordham (Chameleon Business, United Kingdom),<br />
Dr.ssa Guglielmina Gnappi (University of Parma, Italy),<br />
Prof. Heiko Hessenkemper (University of Freiberg, Germany).<br />
From the left: Prof. Gianni Royer Carfagni - A.T.I.V. Vice President, Ing. Alessandro Bandini - A.T.I.V.<br />
President, Prof. Angelo Montenero - A.T.I.V. Board of Director, Dr. Piero Ercole - A.T.I.V. Past President<br />
31
3-<strong>2012</strong><br />
associazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
A.T.I.V. CONFERENCES<br />
I A.T.I.V. Conference - Parma, 9 December 1985<br />
Update on raw materials for the glass industries and issues to improve<br />
II A.T.I.V. Conference - Parma, 3 October 1986<br />
Furnaces for Glass Production; situation and perspectives<br />
III A.T.I.V. Conference - Parma, 2 October 1987<br />
Glass melting: which energy?<br />
IV A.T.I.V. Conference - Parma, 7 October 1988<br />
Refractories for glass industry: situation and perspectives<br />
V A.T.I.V. Conference - Parma, 29 September 1989<br />
Cullet use in the glass industry: situation and perspectives<br />
VI A.T.I.V. Conference - Parma, 12 October 1990<br />
Development in moulding machines for the production of containers and table-ware<br />
VII A.T.I.V. Conference - Parma, 27 September 1991<br />
Recent development on production tube line and next working machine for the production of table ware with pressed-blown-shot<br />
and welding stems processes<br />
VIII A.T.I.V. Conference - Parma, 30 October 1992<br />
Glass for pharmaceutical industry: actual situation and perspectives<br />
IX A.T.I.V. Conference - Parma, 1 October 1993<br />
Glass container and table ware production lines control in the glass industry<br />
X A.T.I.V. Conference - Parma, 23 September 1994<br />
Packaging technology for glass industry<br />
XI A.T.I.V. Conference - Parma, 24 November 1995<br />
Collection, treatment and use of cullet: regulatory and technical aspects<br />
XII A.T.I.V. Conference - Parma, 20 September 1996<br />
Glass containers for packaging of food and beverages; regulatory aspects and productive<br />
XIII A.T.I.V. Conference - Parma, 10 October 1997<br />
Automation in the glass industry<br />
XIV A.T.I.V. Conference - Parma, 23 October 1998<br />
Energy, Quality, Environment<br />
XV International A.T.I.V. Conference - Parma, 15 -17 September 1999<br />
Glass Industry Towards 2000<br />
XVI A.T.I.V. Conference - Parma, 29 September 2000<br />
Reduction of environmental impact of glass industry in compliance with Community rules IPPCBAT<br />
XVII International A.T.I.V. Conference - Parma, 28 September 2001<br />
Glass conditioning<br />
XVIII International A.T.I.V. Conference - Parma, 20 September 2002<br />
Hollow Glass, Flat Glass. Recent technological developments<br />
XIX International A.T.I.V. Conference - Parma, 26 September 2003<br />
The control of quality and process for improving and development in the glass production<br />
A.T.I.V. Conference - Parma, 8 October 2004<br />
Logistic and glass<br />
XX International A.T.I.V. Conference - Parma, 14-16 September 2005<br />
Modern technologies e techniques for glass production<br />
XXI International A.T.I.V. Conference - Parma, 21-22 September 2006<br />
Kyoto protocol: risks and opportunities for glass industries<br />
XXII International A.T.I.V. Conference - Parma, 28 September 2007<br />
Raw materials for glass industries<br />
XXIII Convegno A.T.I.V. - Parma, 20-21 November 2008<br />
Adding value to glass<br />
XXIV International A.T.I.V. Conference Parma, 9-10 July 2009<br />
Today’s Challenges for Glass<br />
XXV International A.T.I.V. Conference - Parma, 18-19 November 2010<br />
Glass When Technology Meets Design<br />
GT Session: Glass Technology<br />
BG: Building with Glass<br />
XXVI International A.T.I.V. Conference - Parma, 27-28 October 2011<br />
Energy Effi cient & Environmental Sound Glass Production & Glass Products<br />
XXVII International A.T.I.V. Conference - Parma, 15-16 November <strong>2012</strong><br />
From a grain of sand to the strength of a structure<br />
Hollow & Flat Glass Session: innovations in raw materials<br />
Engineering & Architectural Session: special glass structures<br />
32
associazioni Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
As always, the efforts of President and Board of Directors will be made to ensure the growth of our Association,<br />
in order to make it more representative at National and European levels and aim at passing on<br />
to young technicians, engineers, chemists, technologists in glass and in production processes the greatest<br />
amount of useful technical and scientifi c information that our organisation can provide, by working<br />
in closer co-operation with glass-related authorities, organisations and consortia, as well as with glass<br />
producers and suppliers of equipment and raw materials. This will increase the exchange of experiences<br />
and gui<strong>del</strong>ines to organise future activities.<br />
In these months the A.T.I.V. membership recruitment drive is open; you can become an active member<br />
of the Association by downloading the form from our web-site (www.ativ-online.it) and submitting by fax<br />
(to the number + 39-0525-404229) or e-mail (ativ@ativ-online.it) the form - duly fi lled in - together with<br />
the receipt for the payment of the annual fee amounting to 110.00 Euros.<br />
This fee, which is used to fi nance the organisation of our activities, also gives you the following advantages:<br />
• subscription to GlassWorldWide, one of the largest selling international magazines on glass<br />
• electronic subscription to <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> magazine<br />
• a reduction on participation fees in case of Conferences and Courses<br />
• free participation to A.T.I.V. Days.<br />
A.T.I.V., with its strength in its historical members, wants to increase opportunities for all members and<br />
organise various activities to involve and arouse the interest of the greatest number of professionals.<br />
Among the various initiatives being planned, we would like to highlight:<br />
• 21 June <strong>2012</strong> - The new Italian regulatory framework on structural use of glass. What will change?<br />
A.T.I.V. Day as an introductory meeting to a more specifi c course which will be organised in early<br />
2013, addressed to professional engineers, architects and companies concerned.<br />
• 15-16 November <strong>2012</strong> - XXVII International A.T.I.V. Conference<br />
From a grain of sand to the strength of a structure<br />
Hollow Flat Glass Session: innovations in raw materials<br />
Engineering & Architectural Session: special glass structures<br />
The Congress, organised in two sessions, will be devoted to the use of raw materials and cullet in<br />
glassware and to the design and study of glass structures, with particular reference to the criteria to<br />
use fl at glass.<br />
• 21-24 September 2014 - 12th ESG Conference and XXIX Convegno A.T.I.V.<br />
ESG Conference will be organized in co-operation with <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> and hosted<br />
by University of Parma. The technical tracks will focus on specifi c needs of glass industries and in<br />
particular we would like to investigate and discuss about: Glass Technology, Glass & Environment,<br />
Properties & Measures, Special Glass, Safety & Hygiene, Glass in Architecture.<br />
33
3-<strong>2012</strong><br />
manifestazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
EUROPEAN SOCIETY OF GLASS<br />
11ª Conferenza Internazionale<br />
Maastricht, 3-6 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong><br />
La Conferenza di Maastricht ha<br />
visto la partecipazione di 575<br />
tecnici, leggermente inferiore<br />
alla edizione precedente svoltasi<br />
a Magdeburgo nel <strong>giugno</strong> 2010.<br />
Prevalente la presenza di <strong>del</strong>egati<br />
tedeschi, dato che si è svolta<br />
in contemporanea la riunione<br />
annuale <strong>del</strong>la 86 a giornata <strong>del</strong>la<br />
DGG, l’associazione tedesca<br />
dei tecnici <strong>del</strong> vetro, tradizionalmente<br />
molto frequentata.<br />
L’European Society of Glass<br />
- ESG - è una associazione scientifica<br />
senza scopo di lucro che<br />
raggruppa gli organismi scientifici<br />
europei che si occupano di<br />
scienza e tecnologia <strong>del</strong> vetro.<br />
Poiché il suo scopo è quello di<br />
promuovere la conoscenza e lo<br />
scambio tra esperti universitari e<br />
dei centri di ricerca con i tecnici<br />
<strong>del</strong>le industrie, la ESG organizza<br />
ogni due anni una conferenza<br />
internazionale per promuovere<br />
gli obiettivi statutari.<br />
L’undicesima edizione ha avuto<br />
luogo a Maastricht dal 3 al 6<br />
<strong>giugno</strong> scorso presso il Centro<br />
Congressi MECC; è stata organizzata<br />
dal National Committee<br />
Netherlands’s Glass Industry<br />
- NCNG - e dalla German<br />
Society of Glass Technology<br />
- DGG. Durante il Congresso<br />
si sono svolti i lavori <strong>del</strong>l’86°<br />
Annual Meeting <strong>del</strong>la DGG, i<br />
lavori annuali <strong>del</strong>la Commissione<br />
Internazionale <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
- ICG -, la riunione di diversi<br />
Technical Committee <strong>del</strong>la<br />
stessa ICG, il Glass Trend<br />
Seminar dedicato a “Glass<br />
Technology”, il Council <strong>del</strong>la<br />
ESG.<br />
La responsabilità <strong>del</strong>l’European<br />
Society of Glass è stata<br />
assegnata con una cerimonia<br />
ufficiale di passaggio di consegne<br />
alla SSV, il cui Direttore<br />
Generale, il dr. Stefano<br />
Manoli, assume quindi la carica<br />
di Presidente ESG per il<br />
biennio <strong>2012</strong>-2014.<br />
Circa 200 le presentazioni di<br />
studi e esperienze, ripartite in 22<br />
sessioni a tema, unanimemente<br />
considerate eccessive per tre<br />
giorni di lavoro, riducendo di<br />
conseguenza la partecipazione<br />
di gran parte dei congressisti ai<br />
lavori più attraenti.<br />
Molto minore il numero dei<br />
poster (25) che sono stati esposti<br />
nella stessa sede, che hanno<br />
riguardato gli stessi temi <strong>del</strong>le<br />
sessioni.<br />
I lavori <strong>del</strong>la Commissione Internazionale<br />
<strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> hanno<br />
previsto la riunione di dodici<br />
Technical Committees e <strong>del</strong><br />
Council che ha provveduto al<br />
conferimento <strong>del</strong> Premio V.<br />
Gottardi al miglior giovane ricercatore<br />
(dr. Tshyoshi Honma,<br />
34
manifestazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
Università di Nagoka - Japan),<br />
alla nomina <strong>del</strong> prof. Shou Peng<br />
<strong>del</strong>la China Triumph International<br />
Engineering Co. di Shanghai<br />
come nuovo Presidente per il<br />
triennio <strong>2012</strong>-2015 e, evento raramente<br />
accaduto in passato, alla<br />
nomina <strong>del</strong> dr. Fabiano Nicoletti<br />
alla carica di Presidente Onorario,<br />
per meriti particolari. Tale<br />
nomina, in considerazione <strong>del</strong>la<br />
lunga esperienza <strong>del</strong> dr. Nicoletti<br />
alla SSV e <strong>del</strong>la particolare<br />
reputazione nel settore vetrario<br />
internazionale, è stato motivo di<br />
particolare soddisfazione.<br />
Quattro i lavori presentati da<br />
relatori italiani: quelli <strong>del</strong>la<br />
SSV sono stati due, uno sulla vetrificazione<br />
e sul riuso dei rifiuti<br />
industriali (progetto VALIRE) e<br />
uno sulla sostituzione <strong>del</strong>l’arsenico<br />
nei vetri artistici muranesi.<br />
SSV era inoltre presente tra gli<br />
autori di un rapporto sull’affinaggio<br />
e la presenza dei gas<br />
nel vetro fuso curato dal TC14<br />
<strong>del</strong>l’ICG.<br />
La prossima edizione <strong>del</strong>la<br />
Conferenza ESG, la dodicesima,<br />
si terrà in Italia nel settembre<br />
2014, presso il Campus<br />
<strong>del</strong>l’Università di Parma;<br />
sarà organizzata dalla SSV e<br />
dall’ATIV, con il supporto di<br />
Assovetro e <strong>del</strong>l’Università degli<br />
Studi di Parma. Nei prossimi<br />
numeri dedicheremo ampio<br />
spazio a questo appuntamento<br />
che si svolgerà nel nostro Paese<br />
dopo più di vent’anni e sarà<br />
occasione di confronto e valorizzazione<br />
<strong>del</strong>la comunità vetraria<br />
nazionale.<br />
LE STANZE DEL VETRO<br />
Da settembre <strong>2012</strong><br />
sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia<br />
Un progetto pluriennale <strong>del</strong>la<br />
Fondazione Giorgio Cini dedicato<br />
allo studio e alla valorizzazione<br />
<strong>del</strong>l’arte vetraria veneziana,<br />
realizzato in collaborazione<br />
con Pentagram Stiftung<br />
A questo scopo la Fondazione<br />
Cini costituirà - all’interno <strong>del</strong><br />
proprio Istituto di Storia <strong>del</strong>l’Arte<br />
- un apposito Centro Studi<br />
che promuoverà:<br />
a) la costituzione progressiva<br />
di un archivio generale <strong>del</strong><br />
vetro veneziano, che possa es-<br />
La Fondazione Giorgio Cini in<br />
collaborazione con Pentagram<br />
Stiftung - fondazione privata di<br />
diritto elvetico che ha per scopo<br />
statutario la promozione e il sostegno<br />
<strong>del</strong>l’arte e <strong>del</strong>la cultura<br />
vetraria contemporanea e storica,<br />
in particolar modo quella veneziana<br />
- annuncia l’avvio de Le<br />
Stanze <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, un progetto culturale<br />
pluriennale per lo studio e<br />
la valorizzazione <strong>del</strong>l’arte vetraria<br />
veneziana <strong>del</strong> Novecento.<br />
35
3-<strong>2012</strong><br />
manifestazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Il Chiostro <strong>del</strong> Palladio<br />
sere messo a disposizione <strong>del</strong>la<br />
comunità scientifica e favorire<br />
la valorizzazione e il rilancio<br />
<strong>del</strong>l’arte vetraria;<br />
b) la creazione di una biblioteca<br />
specializzata, all’interno<br />
<strong>del</strong>la propria biblioteca di storia<br />
<strong>del</strong>l’arte;<br />
c) l’organizzazione di seminari,<br />
convegni e laboratori destinati<br />
a studiosi e artisti interessati alla<br />
storia, alle tecnologie e agli sviluppi<br />
<strong>del</strong>l’arte vetraria;<br />
d) l’istituzione di borse di studio<br />
specificamente destinate a<br />
ricercatori interessati al tema;<br />
e) l’organizzazione periodica di<br />
mostre <strong>del</strong> vetro veneziano.<br />
“Il progetto - dichiara Pasquale<br />
Gagliardi, Segretario Generale<br />
<strong>del</strong>la Fondazione Cini - è coerente<br />
con la missione che lo statuto<br />
assegna alla nostra Fondazione,<br />
che è quella di contribuire<br />
a valorizzare tutte le manifestazioni<br />
<strong>del</strong>la civiltà veneziana,<br />
e si inserisce nella tradizione<br />
- avviata da Gianfranco Folena<br />
con lo studio dei libretti d’opera,<br />
<strong>del</strong>la scenografi a teatrale, <strong>del</strong>la<br />
coreosofi a - di legittimare e dare<br />
piena dignità scientifi ca a forme<br />
d’arte sovente ritenute, a torto,<br />
‘decorative’ e minori”.<br />
Considerata la grande importanza<br />
<strong>del</strong>la vetreria Venini nel<br />
panorama <strong>del</strong>la produzione vetraria<br />
<strong>del</strong> XX secolo, il progetto<br />
prevede la realizzazione di una<br />
serie organica di mostre monografiche<br />
dedicate di volta in volta<br />
agli artisti e agli architetti che<br />
hanno disegnato e progettato per<br />
la Venini. Tali mostre, curate da<br />
Marino Barovier, saranno organizzate<br />
- in tendenziale coincidenza<br />
con le Biennali Arte e<br />
Architettura - a partire dal <strong>2012</strong><br />
e fino a tutto il 2021, e corredate<br />
da volumi che, nel loro insieme,<br />
costituiranno il catalogo ragionato<br />
<strong>del</strong>la vetreria Venini. La<br />
prima di queste mostre sarà<br />
dedicata a Carlo Scarpa e organizzata<br />
in coincidenza con la<br />
Biennale Architettura <strong>2012</strong>.<br />
“La compilazione <strong>del</strong> catalogo<br />
ragionato - dichiara il curatore<br />
scientifico Marino Barovier -<br />
sarà possibile anche per l’eccezionale<br />
possibilità di consultare<br />
l’archivio Venini, che viene reso<br />
accessibile per la prima volta<br />
proprio in questa occasione<br />
grazie alla generosa disponibilità<br />
<strong>del</strong>la Venini Spa. Il prezioso<br />
materiale documentario, che<br />
comprende tra l’altro disegni<br />
originali e foto storiche, consen-<br />
36
manifestazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
tirà di far luce sui vari aspetti e<br />
di narrare in maniera inedita,<br />
ma scientifi camente corretta, un<br />
episodio importante <strong>del</strong>l’epoca<br />
d’oro <strong>del</strong> vetro veneziano <strong>del</strong><br />
Novecento”.<br />
Nell’ottica di valorizzare l’arte<br />
vetraria nel suo complesso, il<br />
progetto <strong>del</strong>le Stanze <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
si propone altresì di organizzare<br />
eventi e iniziative, anche in collaborazione<br />
con le principali istituzioni<br />
cittadine e internazionali,<br />
in primo luogo la Fondazione<br />
Musei Civici Venezia, il Museo<br />
<strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> di Murano e Università<br />
Ca’ Foscari, Venezia, dedicate<br />
sia alla promozione degli artisti<br />
contemporanei (quali Eliasson,<br />
Mertz e Richter, per citarne alcuni)<br />
che hanno utilizzato il vetro<br />
come mezzo espressivo originale<br />
e medium <strong>del</strong>la propria poetica,<br />
sia alla valorizzazione e allo<br />
studio dei principali produttori<br />
e <strong>del</strong>le più importanti collezioni<br />
di vetro presenti nel panorama<br />
mondiale.<br />
L’accuratezza e il rigore <strong>del</strong>le attività<br />
svolte nell’ambito <strong>del</strong> progetto<br />
saranno garantite da un comitato<br />
scientifico che comprende<br />
- oltre a Giuseppe Pavanello,<br />
direttore <strong>del</strong>l’Istituto di Storia<br />
<strong>del</strong>l’Arte <strong>del</strong>la Fondazione<br />
Giorgio Cini e a Nico Stringa,<br />
docente di storia <strong>del</strong>l’arte contemporanea<br />
all’Università Ca’<br />
Foscari, Venezia - noti esperti<br />
<strong>del</strong>l’arte vetraria quali Rosa<br />
Barovier Mentasti, Laura de<br />
Santillana, Marino Barovier,<br />
David Landau.<br />
Il centro <strong>del</strong>le attività <strong>del</strong> progetto<br />
sarà l’isola di San Giorgio<br />
Maggiore a Venezia, sede <strong>del</strong>la<br />
Fondazione Cini. Secondo una<br />
ripartizione che si ispira, metaforicamente,<br />
al celebre motto<br />
<strong>del</strong>l’ordine dei benedettini “ora<br />
et labora”, la Fondazione destinerà<br />
alle Stanze <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> spazi<br />
appositi e diversi alle diverse attività.<br />
Il lavoro di ricerca (ora)<br />
sarà svolto all’interno <strong>del</strong> grande<br />
complesso bibliotecario <strong>del</strong>la<br />
Nuova Manica Lunga, dove saranno<br />
ricavati spazi atti ad ospitare<br />
un archivio generale <strong>del</strong><br />
vetro veneziano e una biblioteca<br />
specializzata. Gli studiosi e<br />
gli artisti in residenza interessati<br />
a questa forma espressiva saranno<br />
accolti nel campus, contiguo<br />
alla Nuova Manica Lunga, <strong>del</strong><br />
Centro Internazionale di Studi<br />
<strong>del</strong>la Civiltà Italiana “Vittore<br />
Branca”.<br />
Le esposizioni (labora) saranno<br />
invece allestite all’interno di uno<br />
spazio progettato ad hoc, al piano<br />
terra <strong>del</strong>l’edificio situato nell’ala<br />
ovest <strong>del</strong>l’ex convitto <strong>del</strong>l’isola<br />
di San Giorgio. Il restauro, affidato<br />
agli architetti Annabelle<br />
Selldorf di New York, Fabrizio<br />
Cattaruzza e Francesco<br />
Millosevich di Venezia, sarà<br />
completato entro l’estate e doterà<br />
il progetto <strong>del</strong>le Stanze <strong>del</strong><br />
<strong>Vetro</strong> di un centro espositivo<br />
specializzato di circa 650 metri<br />
quadrati che potrà ospitare, oltre<br />
alle mostre, simposi, convegni<br />
o altri eventi dedicati al vetro e<br />
all’arte vetraria.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
www.cini.it<br />
Crediti foto:<br />
by courtesy<br />
Fondazione Giorgio Cini<br />
Sotto, il chiostro <strong>del</strong> Buora<br />
37
3-<strong>2012</strong><br />
manifestazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
“CARLO SCARPA. VENINI 1932 - 1947”<br />
sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia<br />
Mostra<br />
“Carlo Scarpa.<br />
Venini 1932 - 1947”<br />
Sede<br />
Isola di San Giorgio Maggiore<br />
Venezia<br />
Date<br />
dal 29 agosto<br />
al 29 novembre <strong>2012</strong><br />
Sopra: “Sommersi”, Design Carlo Scarpa, 1934-36, Venini & C.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
www.cini.it<br />
Crediti foto:<br />
by courtesy<br />
Fondazione Giorgio Cini<br />
Il 29 agosto <strong>2012</strong> apre al pubblico<br />
sull’Isola di San Giorgio<br />
Maggiore a Venezia la mostra<br />
“Carlo Scarpa. Venini 1932 -<br />
1947” a cura di Marino Barovier.<br />
L’esposizione ricostruisce attraverso<br />
più di 300 opere il percorso<br />
creativo di Carlo Scarpa negli<br />
anni in cui operò come direttore<br />
artistico per la vetreria Venini<br />
(dal 1932 al 1947).<br />
Aperta fino al 29 novembre<br />
<strong>2012</strong>, la mostra costituisce la<br />
prima iniziativa pubblica de Le<br />
Stanze <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>, progetto culturale<br />
pluriennale avviato dalla<br />
Fondazione Giorgio Cini in<br />
collaborazione con Pentagram<br />
Stiftung per lo studio e la valorizzazione<br />
<strong>del</strong>l’arte vetraria veneziana<br />
<strong>del</strong> Novecento.<br />
L’inaugurazione <strong>del</strong>la mostra<br />
“Carlo Scarpa. Venini 1932 -<br />
1947” coincide con l’apertura<br />
di un nuovo spazio espositivo<br />
permanente, che ospiterà negli<br />
anni una serie di mostre monografiche<br />
e collettive dedicate ad<br />
artisti internazionali, contemporanei<br />
e non, che hanno utilizzato<br />
il vetro, nell’arco <strong>del</strong>la loro carriera,<br />
come strumento originale<br />
di espressione e mezzo di ricerca<br />
di una propria personale poetica.<br />
38
manifestazioni<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
L’obiettivo è di mostrare le innumerevoli<br />
potenzialità di questa<br />
materia, e di riportare il vetro al<br />
centro <strong>del</strong> dibattito e <strong>del</strong>la scena<br />
artistica internazionale.<br />
La mostra “Carlo Scarpa. Venini<br />
1932 - 1947” si articola attorno<br />
ad una selezione di più di<br />
300 opere progettate dall’architetto<br />
veneziano Carlo Scarpa<br />
negli anni in cui operò come<br />
direttore artistico per la vetreria<br />
Venini (dal 1932 al 1947),<br />
alcune <strong>del</strong>le quali esposte per la<br />
prima volta e provenienti da collezioni<br />
private e musei di tutto il<br />
mondo.<br />
Le opere sono suddivise in una<br />
trentina di tipologie che si differenziano<br />
per tecnica di esecuzione<br />
e per tessuto vitreo (dai vetri<br />
sommersi alle murrine romane,<br />
dai corrosi ai vetri a pennellate).<br />
Il materiale esposto comprende<br />
anche prototipi e pezzi unici, disegni<br />
e bozzetti originali, insieme<br />
a foto storiche e documenti<br />
d’archivio.<br />
La mostra offre un’occasione di<br />
riflessione sul significato e l’importanza<br />
<strong>del</strong>l’esperienza <strong>del</strong> design<br />
nell’opera di Carlo Scarpa,<br />
che al periodo muranese deve la<br />
sua vocazione sperimentale e<br />
artigiana, e propone un interessante<br />
confronto tra l’attività<br />
di Scarpa-designer e quella di<br />
Scarpa-architetto.<br />
“Carlo Scarpa. Venini 1932 -<br />
1947” inaugura il programma<br />
di mostre ideate con il progetto<br />
Le Stanze <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> che si terranno<br />
con cadenza annuale fino<br />
al 2021, dedicate agli artisti e ai<br />
designer che nell’arco <strong>del</strong> Novecento<br />
hanno disegnato e progettato<br />
per la vetreria Venini.<br />
Questi progetti espositivi sono<br />
attuabili anche grazie alla possibilità<br />
di consultare l’archivio<br />
Venini il quale - creduto perso in<br />
un incendio che colpì la fornace<br />
muranese all’inizio degli anni<br />
settanta - è stato di recente riscoperto.<br />
L’archivio comprende documenti<br />
originali, foto storiche,<br />
disegni e bozzetti risalenti ai primi<br />
anni <strong>del</strong> Novecento. Reso accessibile<br />
per la prima volta nella<br />
sua completezza, esso consentirà<br />
di narrare in maniera inedita<br />
la storia <strong>del</strong>l’arte vetraria<br />
<strong>del</strong> secolo appena trascorso.<br />
In corrispondenza di ciascuna<br />
esposizione è prevista la pubblicazione,<br />
a cura <strong>del</strong>l’editore,<br />
di un catalogo ragionato che, a<br />
completamento <strong>del</strong>l’intero ciclo<br />
espositivo, si costituirà come un<br />
importante strumento di studio e<br />
di ricerca.<br />
Sopra, “Corrosi”, Design Carlo Scarpa,<br />
1936-38, Venini & C.<br />
Sotto, “Mezza fi ligrana”, Design Carlo<br />
Scarpa, 1932-36, Venini & C.<br />
39
3-<strong>2012</strong><br />
agenda<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Agenda <strong>2012</strong><br />
June<br />
3-6<br />
6-7<br />
13-16<br />
13-16<br />
14<br />
21<br />
24-28<br />
July<br />
2-6<br />
2-6<br />
15-19<br />
September<br />
5-7<br />
12-14<br />
19-20<br />
23-26<br />
October<br />
1-2<br />
1-3<br />
23-26<br />
November<br />
15-16<br />
Agenda 2013<br />
Maastrich<br />
The Netherlands<br />
Tallin<br />
Estonia<br />
Moscow<br />
Russia<br />
Toledo (Oh.)<br />
USA<br />
Stoke-on-Trent<br />
UK<br />
Parma<br />
Italy<br />
Breda<br />
The Netherlands<br />
St. Malo<br />
France<br />
Montpellier<br />
France<br />
Chicago (Ill.)<br />
USA<br />
Cambridge<br />
UK<br />
Las Vegas (Nev.)<br />
USA<br />
Aachen<br />
Germany<br />
Goslar<br />
Germany<br />
Arques<br />
France<br />
Cincinnati (Oh.)<br />
USA<br />
DÜsseldorf<br />
Germany<br />
Parma<br />
Italy<br />
11th ESG Conference, European Society of Glass Science and Technology (incorporating: the 86 t h DGG<br />
Annual Meeting, ICG Annual Meeting, Glass Trend Seminar “Glass Technology”, Plansee Session and a<br />
session “Laser applications”)<br />
e-mail: dgg@hvg-dgg.de - www.hvg-dgg.de<br />
11th Glass Stress Summer School<br />
e-mail: info@glasstress.com - www.glasstress.com<br />
Mir stekla <strong>2012</strong> - 14th International Exhibition for Glass Products, Manufacturing, Processing and<br />
Finishing Technology<br />
e-mail: info@expocentr.it - www.expocentre-europe.at<br />
Glass Art Society 42nd Annual Conference, celebrating the 50th Anniversary of Studio Glass “Roots”<br />
www.glassart.org<br />
Furnace Solutions 7th Annual Conference, organized by the Society of Glass Technology (SGT) focusing<br />
on practical problems in glass melting<br />
www.furnacesolutions.com<br />
Giornata A.T.I.V.: “Il nuovo quadro normativo italiano sull’uso strutturale <strong>del</strong> vetro. Cosa cambierà?”<br />
Centro Congressi Santa Elisabetta Campus Universitario<br />
www.ativ-online.it<br />
ICCG <strong>2012</strong>, International Conference on Coatings on Glass and Plastics<br />
e-mail: koich10@attglobal.net - www.iccg.eu<br />
ISNOG <strong>2012</strong>, International Symposium on Non-Oxide Glasses and New Optical Glasses<br />
e-mail: jean-luc.adam@univ-rennes1.fr<br />
4th ICG Summer School<br />
e-mail: j.m.parker@sheffi eld.ac.uk<br />
4th International Congress on Ceramics<br />
e-mail: mmahan@ceramics.org - ceramics.org/?page_id=6128<br />
SGT Annual Meeting <strong>2012</strong><br />
www.sgt.org<br />
GlassBuild America<br />
e-mail: attend@glassbuildingamerica.com - www.glassbuildamerica.com<br />
55th Colloquium on Refractories<br />
ECREF - European Centre for Refractories GmbH<br />
www.feuerfest-kolloquium.de<br />
10th International Symposium on Crystallization from Glasses and Liquids.<br />
e-mail: joachim.deubener@tu-clausthal.de - www.crystallization-<strong>2012</strong>.de<br />
XXII ICF/EDG Technical Exchange Conference hosted by Arc International<br />
73rd Conference on Glass Problems - Annual Conference organized by the Glass Manufacturing Industry<br />
Council (GMIC) in conjuction with Alfred University<br />
www.introequipcon.com<br />
Glasstec <strong>2012</strong><br />
International Trade Fair for Glass Production - Processing - Products<br />
www.glasstec-online.com<br />
XXVII A.T.I.V. Conference: “From a grain of sand to the strength of a structure”<br />
Hollow & Flat Glass Session: innovations in raw materials.<br />
Engineering & Architectural Sessions: special glass structures<br />
Centro Congressi Santa Elisabetta Campus Universitario<br />
www.ativ-online.it<br />
June<br />
2-7<br />
July<br />
1-5<br />
Agenda 2014<br />
San Diego (Cal.)<br />
USA<br />
Prague<br />
The Czech Republic<br />
PacRim 10, 10th Pacific Rim Conference on Ceramic and Glass Technology<br />
e-mail: mmaham@ceramics.org - www.pacrim10.org<br />
XXIII International Congress on Glass<br />
email: secretary@czech-glass-society.cz<br />
September<br />
22-25<br />
Parma<br />
Italy<br />
ESG 2014:<br />
A.T.I.V. (Associazione Tecnici Italiani <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>) - <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
e-mail: ferrari@ativ-online.it - www.ativ-online.it<br />
40
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
“Vetri infrangibili e chimicamente<br />
resistenti sviluppati specificatamente<br />
per applicazioni<br />
farmaceutiche”: è questa la definizione<br />
di un obiettivo ideale<br />
per agli anni a venire, espressa<br />
da uno dei partecipanti al Seminario<br />
ICG che ha avuto luogo a<br />
Berlino il 12 marzo scorso.<br />
Esperti internazionali <strong>del</strong>la superficie<br />
<strong>del</strong> vetro e <strong>del</strong>l’industria<br />
farmaceutica si sono scambiati<br />
nel corso <strong>del</strong>la giornata spunti<br />
e riflessioni sulle prospettive di<br />
ricerca e sviluppo <strong>del</strong> settore,<br />
nella comune convinzione che si<br />
tratta di una <strong>del</strong>le più importanti<br />
applicazioni <strong>del</strong> futuro.<br />
Il Seminario è il seguito di una<br />
serie di analoghe iniziative promosse<br />
da ICG dal 2008 su altri<br />
settori di R&D nelle applicazioni<br />
vetrarie e i cui risultati sono<br />
stati pubblicati nel recente volume<br />
“Making Glass Better”<br />
edito da Klaus Bange e Marion<br />
Weissenberger-Eibl.<br />
Il Seminario è stato organizzato<br />
sulla base di relazioni ad invito<br />
ed ogni esperto aveva a disposizione<br />
30 minuti di presentazione,<br />
seguiti da altri 30 minuti<br />
di discussione. Ai relatori è stato<br />
chiesto di illustrare in modo<br />
chiaro e anche con una positiva<br />
provocazione le attività su cui<br />
erano chiamati a riferire; in particolare<br />
sono stati invitati a sottolineare<br />
alcuni passaggi, tra cui:<br />
• quali risultati e quali successi<br />
ci si può aspettare entro il<br />
2025?<br />
• quali sono le sfide più importanti<br />
nello specifico settore?<br />
• quali invece saranno gli ostacoli<br />
degli sviluppi futuri?<br />
• quali le conquiste attese entro<br />
il 2025 e quando verosimilmente<br />
si realizzeranno?<br />
La giornata è stata introdotta da<br />
una presentazione su “Il vetro<br />
come principale materiale da<br />
imballaggio: problemi attuali<br />
e prospettiva personale”, curata<br />
da Georg Rössling, Presidente<br />
<strong>del</strong>la Parenteral Drug Association-PDA<br />
Europa, frutto di<br />
una esperienza di vent’anni che<br />
ha consentito di illustrare la situazione<br />
<strong>del</strong>lo stato <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong><br />
settore secondo una prospettiva<br />
autorevole.<br />
Nella relazione successiva, “Necessità<br />
future richieste al vetro<br />
da parte <strong>del</strong>l’Industria Farmaceutica:<br />
punto di vista <strong>del</strong>l’utilizzatore<br />
finale”, Ronald G.<br />
Iacocca ha chiesto di migliorare<br />
le proprietà <strong>del</strong> vetro in quanto<br />
materiale.<br />
La posizione <strong>del</strong> settore industriale<br />
di trasformazione <strong>del</strong> vetro<br />
è stata oggetto di numerosi<br />
interventi.<br />
Seminario<br />
Internazionale<br />
sui vetri per<br />
applicazioni<br />
farmaceutiche:<br />
prospettive di<br />
ricerca e sviluppo<br />
Berlino, 12 marzo <strong>2012</strong><br />
41
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Ha iniziato Volker Rupertus<br />
con un intervento che aveva per<br />
tema “Come possiamo soddisfare<br />
le aspettative sui contenitori<br />
di vetro da parte <strong>del</strong>le<br />
industrie farmaceutiche?”,<br />
seguito da Daniele Zuccato che<br />
ha illustrato l’argomento “Nuovi<br />
obiettivi in una industria di<br />
trasformazione di vetro per<br />
uso farmaceutico”.<br />
Emanuel Guadagnino ha descritto<br />
le attuali conoscenze<br />
scientifiche sull’interazione superficie-vetro<br />
contenuto con un<br />
intervento su “Interazione vetro-farmaco.<br />
Panoramica sul<br />
fenomeno <strong>del</strong>la laminazione:<br />
le sue cause, la tempestiva diagnosi<br />
e le prospettive future”.<br />
Aspetti più attinenti al settore<br />
produttivo sono stati invece illustrati<br />
da Bruno Renter con<br />
una relazione su “Modifica <strong>del</strong>la<br />
superficie e miglioramento<br />
<strong>del</strong> processo di produzione per<br />
soddisfare le prossime esigenze<br />
<strong>del</strong> mercato”.<br />
L’ultimo relatore, Wigand Weirich,<br />
ha invece illustrato il tema<br />
<strong>del</strong>la tappatura con un intervento<br />
su “Caso di studio: sistemi<br />
di chiusura dei contenitori di<br />
vetro e rapporto con le formulazioni”.<br />
Nella discussione finale sono<br />
stati evidenziati i risultati emersi<br />
nel corso <strong>del</strong> seminario e valutato<br />
il tempo necessario per svi-<br />
luppare e ultimare le ricerche sui<br />
differenti argomenti.<br />
A breve termine (2015) ci si può<br />
aspettare una migliore comprensione<br />
<strong>del</strong> meccanismo di interazione<br />
vetro-prodotto farmaceutico,<br />
ivi compresi i fenomeni<br />
di <strong>del</strong>aminazione, gli effetti di<br />
adsorbimento e l’influenza derivante<br />
da macromolecole di farmaco.<br />
Argomenti quali la variabilità<br />
<strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong> vetro, l’estrazione<br />
e la dissoluzione di metalli<br />
pesanti e lubrificanti potrebbero<br />
essere problemi risolti nello<br />
stesso lasso di tempo.<br />
A più lungo termine (2020) sono<br />
stati invece considerati la fragilità<br />
<strong>del</strong> vetro e i problemi che ne<br />
derivano nel corso <strong>del</strong>la manipolazione<br />
e <strong>del</strong> trasporto, nonché<br />
la contaminazione di particelle,<br />
l’effetto di olio di silicone e la deattivazione<br />
di grandi molecole.<br />
È stato infine auspicato che<br />
l’ICG attivi un nuovo Technical<br />
Committee dedicato al vetro per<br />
uso farmaceutico.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
klaus.bange@live.de<br />
fabiano.nicoletti@stevanatogroup.com<br />
42
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
Nel 2011 hanno scoperto la birra<br />
7 milioni di neo consumatori.<br />
Che portano a 36 milioni il<br />
numero dei suoi appassionati.<br />
Una ricerca ISPO/AssoBirra<br />
rivela che la birra è la bevanda<br />
alcolica preferita dagli italiani<br />
<strong>maggio</strong>renni “under 44” e,<br />
nella <strong>maggio</strong>ranza dei casi, viene<br />
bevuta, responsabilmente, a<br />
tavola. Si conferma regina dei<br />
pasti fuori casa, dove è ormai<br />
l’alternativa più leggera e meno<br />
alcolica al vino - che invece resta<br />
il preferito nei pasti “domestici”<br />
degli italiani. A trainare il<br />
trend birra i consumatori sporadici<br />
(+40%) e quelli abituali<br />
(+20%), ma anche un consumo<br />
sempre più al femminile: sono<br />
ormai 16 milioni le consumatrici<br />
di birra, pari al 62,7% <strong>del</strong>le<br />
italiane <strong>maggio</strong>renni, che la<br />
scelgono soprattutto per il suo<br />
gusto e perché è poco alcolica,<br />
conveniente e di tendenza.<br />
In 12 mesi il “partito” degli estimatori<br />
<strong>del</strong>la birra è aumentato di<br />
7 milioni di persone, portando a<br />
36 milioni il totale dei suoi consumatori.<br />
A rivelarlo è la ricerca<br />
ISPO/AssoBirra “Gli italiani e<br />
la birra 2011”, che per il quindicesimo<br />
anno consecutivo studia<br />
l’evoluzione dei consumi e<br />
<strong>del</strong>la percezione di chiare, rosse<br />
e scure. Secondo l’indagine, realizzata<br />
su un campione di 1200<br />
individui rappresentativo <strong>del</strong>la<br />
popolazione italiana <strong>maggio</strong>renne,<br />
in un anno il consumo totale<br />
dichiarato di birra passa infatti<br />
dal 58,5% al 72,4% dei nostri<br />
connazionali: un aumento pari al<br />
14% <strong>del</strong> totale dei <strong>maggio</strong>renni<br />
che posiziona oggi la birra sullo<br />
stesso piano <strong>del</strong> vino, che ha<br />
un bacino di estimatori - rive-<br />
la la ricerca realizzata da ISPO<br />
per conto di AssoBirra - pari al<br />
79,5% <strong>del</strong>la popolazione.<br />
Questo cambiamento, che nei<br />
numeri assume i tratti di una<br />
svolta epocale, è certificato dal<br />
fatto che oggi la birra risulta<br />
essere, in assoluto, la bevanda<br />
alcolica preferita degli italiani<br />
under 44 anni, centrando in<br />
pieno, dunque, quella generazione<br />
di trenta-quarantenni che<br />
sempre più presta attenzione al<br />
cibo e alle bevande in una logica<br />
di curiosità e passione crescenti.<br />
Solo dai 45 anni in su il<br />
vino riafferma con decisione il<br />
suo primato nel gradimento <strong>del</strong><br />
Belpaese, con un gap crescente,<br />
nei confronti <strong>del</strong>la birra, che<br />
sale con l’aumentare <strong>del</strong>l’età.<br />
Dati confermati da una ricerca<br />
Vinitaly/Confcommercio, da<br />
cui emerge che il consumatore<br />
Birra,<br />
in un anno 7 milioni<br />
di consumatori<br />
in più<br />
Oggi è la bevanda<br />
alcolica preferita<br />
dai 30-40enni.<br />
Piace sempre più<br />
alle donne, si beve<br />
soprattutto a tavola<br />
Crediti foto: assobirra.it<br />
43
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
abituale di vino ha, mediamente,<br />
più di 50 anni. In altre parole, se<br />
chiediamo agli italiani qual è la<br />
bevanda alcolica preferita in assoluto,<br />
la popolazione si divide<br />
per età: gli under 44 rispondono<br />
soprattutto birra e gli over 45 soprattutto<br />
votano vino.<br />
Ma, al di là dei numeri assoluti,<br />
colpisce l’approccio, sempre<br />
più responsabile, al consumo<br />
<strong>del</strong>la birra, ormai connotato<br />
nell’area <strong>del</strong>l’assaggio e <strong>del</strong>la<br />
degustazione. A trainare questo<br />
trend positivo è, infatti, soprattutto<br />
la fascia dei consumatori che<br />
la bevono meno di una volta a<br />
settimana, aumentati in un anno<br />
di quasi il 40% (passando dal<br />
26,3% al 35,3%), mentre crescono<br />
<strong>del</strong> 20% quelli “abituali”, che<br />
si concedono lo sfizio di una birra<br />
almeno una volta a settimana (da<br />
24,6% a 29,9%). Sostanzialmente<br />
invariata, anzi, in leggero ribasso<br />
di -0,4%, la percentuale di<br />
quanti (3,6 milioni, pari al 7,2%)<br />
la consumano tutti i giorni.<br />
Secondo indizio <strong>del</strong>la “maturità”<br />
di questa bevanda, per gli<br />
italiani la birra è ormai a tutti<br />
gli effetti una bevanda da<br />
pasto. La beviamo quasi sempre<br />
in accompagnamento al<br />
cibo, come consigliano i nutrizionisti.<br />
In quest’ambito, la birra<br />
si conferma bevanda regina:<br />
soprattutto nei pasti dei giorni<br />
festivi al ristorante (42,6%) e<br />
nelle cene fuori dei giorni feriali<br />
(30,9%). Del resto, sono<br />
ormai più di 300 i ristoranti<br />
forniti di carta <strong>del</strong>le birre, per<br />
non parlare <strong>del</strong>le pizzerie, dove<br />
l’accoppiata “pizza & birra” è<br />
una bandiera <strong>del</strong> gusto low cost<br />
da oltre 30 anni.<br />
La riduzione <strong>del</strong>la “forbice”<br />
tra birra e vino è evidente se<br />
si analizza l’andamento <strong>del</strong>l’ultimo<br />
decennio. Otto anni fa non<br />
c’era storia: per ogni italiano che<br />
al ristorante ordinava una birra,<br />
ce ne erano 2 che bevevano<br />
vino. Oggi invece la situazione<br />
si è equilibrata, con - addirittura<br />
- un leggero vantaggio per<br />
la bionda. Che, nei pasti fuori<br />
casa <strong>del</strong> fine settimana affianca<br />
il vino (42,6% la birra, 41,9%<br />
il nettare di Bacco), mentre in<br />
quelli feriali lo supera ormai di<br />
circa 2 punti percentuali, 21,8%<br />
a 19,6%. Numeri ancora più rilevanti<br />
se consideriamo che negli<br />
ultimi 12 mesi il numero di italiani<br />
che escono a cena fuori nei<br />
giorni festivi è praticamente raddoppiato,<br />
passando da 11 a quasi<br />
20 milioni di persone. Tutt’altra<br />
situazione, invece, nei pasti in<br />
casa, dove il vino resta, di gran<br />
lunga, la bevanda preferita dagli<br />
italiani (dopo l’acqua minerale),<br />
e vanta un consumo superiore di<br />
quasi 5 volte a quello <strong>del</strong>la birra.<br />
“La ricerca di quest’anno <strong>del</strong>inea<br />
un panorama inedito <strong>del</strong><br />
bere bene degli italiani dove la<br />
birra gioca fi nalmente un ruolo<br />
di primo piano - afferma Filippo<br />
Terzaghi, direttore di AssoBirra -<br />
Il fatto che la crescita <strong>del</strong> numero<br />
dei suoi appassionati sia caratterizzata<br />
dal consumo a pasto,<br />
e quindi moderato e responsabile,<br />
premia l’impegno per<br />
la promozione <strong>del</strong>la cultura di<br />
prodotto portate avanti in questi<br />
anni dall’industria <strong>del</strong>la birra”.<br />
Oggi la distanza tra sessi nel<br />
consumo di birra si sta sempre<br />
più riducendo. Su un totale di<br />
36 milioni di amanti <strong>del</strong>la birra,<br />
44
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
A proposito di birra e consumo<br />
responsabile di alcol, tema sul<br />
quale AssoBirra è attiva da diversi<br />
anni con diverse iniziative<br />
di informazione e sensibilizzaaccanto<br />
a circa 20 milioni di uomini<br />
ci sono oltre 16 milioni di<br />
donne, pari al 62,7% <strong>del</strong>le italiane<br />
<strong>maggio</strong>renni. Sarà anche<br />
merito <strong>del</strong> venir meno di alcuni<br />
antichi pregiudizi: scende infatti<br />
<strong>del</strong> -11% la percentuale di quanti<br />
ritengono che la birra gonfi, o<br />
<strong>del</strong>la scoperta <strong>del</strong>la sua anima<br />
gastronomica nel suo sapersi<br />
adattare a tante pietanze <strong>del</strong>la<br />
nostra cucina, come conferma il<br />
calo, di ben 16 punti percentuali,<br />
di quanti bevono birra solo con<br />
la pizza (che passano in un anno<br />
dal 46,9% al 30,9%).<br />
Ma quali sono i motivi di questo<br />
successo? Tra quanti bevono<br />
più birra rispetto a 2-3 anni fa,<br />
il 61% dichiara di averlo fatto<br />
perché “esce più spesso con gli<br />
amici” e “ha più occasioni di<br />
berla all’happy hour”, mentre<br />
per il 28% è “il suo tipico gusto”<br />
leggermente amaro e schiumoso,<br />
a farla preferire rispetto<br />
ad altre bevande. Inoltre è “poco<br />
alcolica” (10%) e “rinfrescante”<br />
(8,9%).<br />
Sarà per questo che la metà degli<br />
italiani (50,2%) preferisce bere<br />
birra rispetto ad altri alcolici<br />
d’estate o quando fa caldo in<br />
generale. E un italiano su quattro<br />
(25,1%) la sceglie “per una cena<br />
leggera in famiglia o con gli amici”,<br />
premiandone un gusto che<br />
non copre i sapori ma li accompagna<br />
e apporto calorico contenuto,<br />
come anche quanti (15%)<br />
la bevono “in pausa pranzo”.<br />
Molto forte anche la componente<br />
socializzante di questa<br />
bevanda: la birra è la bevanda<br />
alcolica preferita dagli italiani<br />
“quando esco con gli ami-<br />
ci” (39,7%) o quando “guardo<br />
la partita in tv” (31,3%), o più<br />
semplicemente “per rilassarsi a<br />
casa” (21,4%).<br />
In valori assoluti, la ricerca<br />
ISPO/AssoBirra conferma che<br />
è il fattore gusto, per 6 italiani<br />
su 10, il principale motivo<br />
di scelta di questa bevanda; il<br />
16,5% dei consumatori beve birra<br />
perché “è leggera”, e c’è anche<br />
un significativo 8,7% che la<br />
sceglie “per abitudine”.<br />
L’ultimo anno consolida l’immagine<br />
positiva di questa bevanda:<br />
cresce la percezione che la birra<br />
sia rinfrescante (7,2 in una scala<br />
da 1 a 10), naturale (7), piacevolmente<br />
amara, conveniente (6,8),<br />
facilmente digeribile (6,6), poco<br />
alcolica (6,4) adatta a tutti gli<br />
ambienti e le occasioni (6,3) e<br />
adatta al gusto femminile (7,1).<br />
Uomini e donne risultano essere<br />
“uniti” dalla birra chiara, che<br />
si conferma la tipologia di birra<br />
preferita in tutte le occasioni di<br />
consumo, ad esclusione <strong>del</strong> dopo<br />
cena a casa o in un locale, dove<br />
è insidiata da birre più corpose e<br />
dalle birre speciali. A decretare<br />
il successo di questa “famiglia”<br />
(che comprende gli stili lager,<br />
pils, light e analcolica) il gusto,<br />
certo, ma anche il fatto di essere<br />
la birra più versatile e leggera, la<br />
più conosciuta e la meno alcolica.<br />
Adatta ad accompagnare un<br />
pasto ma anche ad essere gustata<br />
da sola.<br />
45
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
zione per il “bere responsabile”,<br />
la ricerca ISPO/AssoBirra<br />
ha evidenziato che per 1 italiano<br />
su 2 alcol e guida resta il tema<br />
più “caldo” che dovrebbe essere<br />
privilegiato per una campagna<br />
sociale. Confermando che l’intuizione<br />
di realizzare la seconda<br />
edizione di “O bevi o guidi” (in<br />
corso fino a fine <strong>giugno</strong>) è stata<br />
una scelta azzeccata. Allo stesso<br />
tempo aumentano, rispetto<br />
all’anno scorso, gli italiani favorevoli<br />
a campagne rivolte alla<br />
dissuasione <strong>del</strong> bere per le donne<br />
in gravidanza (che raddoppiano<br />
dal 6,3 al 13,1%) e all’aiuto ai<br />
genitori per impostare un corretto<br />
dialogo con i figli sull’alcol,<br />
opzione passata dal 37,3 al 41%.<br />
Fonte:<br />
www.assobirra.it<br />
AGC presenta<br />
il suo primo vetro<br />
a triplo strato<br />
d’argento<br />
AGC Glass Europe ha sviluppato<br />
il suo primo vetro dotato di<br />
un triplo strato d’argento fornendo<br />
così al mercato un prodotto<br />
innovativo e dando vita in<br />
questo modo ad una nuova generazione<br />
di vetrate.<br />
Disponibile sul mercato da ottobre<br />
2011, Stopray Ultravision<br />
50 è un vetro ad alta selettività<br />
che riflette perfettamente la luce<br />
naturale e al tempo stesso consente<br />
un perfetto controllo solare<br />
e un ottimo isolamento termico.<br />
La trasmissione luminosa (TL<br />
= 49%) risponde alle più elevate<br />
esigenze di costruzione degli<br />
edifici ad uso uffici.<br />
Il controllo solare consente di<br />
ottenere un fattore solare molto<br />
basso (FS = 23%), e ciò permette<br />
una riduzione significativa<br />
dei costi derivanti dall’utilizzo<br />
<strong>del</strong>l’aria condizionata.<br />
Questo tipo di vetrate permette<br />
di ridurre in modo significativo<br />
le spese di illuminazione e di<br />
climatizzazione in modo che si<br />
possa così godere solo ed esclusivamente<br />
dei benefici <strong>del</strong> sole.<br />
Fonte:<br />
UST VERRE<br />
46
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
Si è tenuta il 9 <strong>maggio</strong> scorso a<br />
Milano, presso il Circolo <strong>del</strong>la<br />
Stampa, la presentazione ufficiale<br />
<strong>del</strong>le Guida “Il <strong>Vetro</strong> per la<br />
sicurezza in edilizia”. Si tratta<br />
di uno strumento operativo rivolto<br />
soprattutto ai tecnici dei<br />
Comuni e <strong>del</strong>la PA, promosso<br />
da Assovetro (Associazione<br />
Nazionale Industriali <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong>)<br />
e Ancitel Energia e Ambiente<br />
per contribuire allo sviluppo di<br />
un approccio consapevole rispetto<br />
al tema <strong>del</strong>la sicurezza in<br />
edilizia: l’obiettivo è di favorire<br />
una adeguata conoscenza<br />
<strong>del</strong>la problematica e <strong>del</strong>le normative<br />
tecniche sulla sicurezza<br />
degli elementi vetrari, al fine di<br />
promuovere scelte efficaci nella<br />
progettazione e nella programmazione<br />
degli interventi manutentivi<br />
<strong>del</strong> patrimonio edilizio<br />
<strong>del</strong>la Pubblica Amministrazione.<br />
Il lavoro presentato - utile anche<br />
ai progettisti e alle aziende <strong>del</strong><br />
settore <strong>del</strong>le costruzioni - è stato<br />
realizzato grazie a un tavolo tecnico<br />
coordinato da Assovetro e<br />
Ancitel Energia e Ambiente, al<br />
quale hanno partecipato tecnici<br />
<strong>del</strong>le Aziende <strong>del</strong> settore vetrario<br />
e i Comuni di Genova, Montevarchi<br />
(AR), Oriolo Romano<br />
(VT), Pessano con Bornago<br />
(MI) e Prato.<br />
“I Comuni - afferma Filippo<br />
Bernocchi, Delegato <strong>del</strong>l’Ufficio<br />
di Presidenza ANCI alle<br />
Politiche per l’Ambiente e<br />
all’Energia - hanno importanti<br />
responsabilità in tema di<br />
sicurezza dei cittadini e degli<br />
utenti: si pensi, per esempio,<br />
alle scuole. Come amministratori<br />
locali dobbiamo infatti ogni<br />
giorno affrontare complessi pro-<br />
blemi legati alla manutenzione<br />
<strong>del</strong> patrimonio edilizio pubblico<br />
oppure alla costruzione di nuove<br />
strutture destinate alla collettività.<br />
Proprio per queste ragioni<br />
è importante che dal mondo dei<br />
Comuni venga un forte segnale<br />
di cambiamento culturale sulla<br />
corretta applicazione degli standard<br />
normativi e tecnici esistenti,<br />
che pongano la qualità e la<br />
sicurezza <strong>del</strong> patrimonio edilizio<br />
come uno degli obiettivi prioritari.<br />
La sensibilità, le esperienze<br />
e le professionalità dei Comuni<br />
in questo campo sono notevoli;<br />
tuttavia è necessario fornire alle<br />
Amministrazioni locali gli strumenti<br />
operativi e di supporto per<br />
orientarsi in uno scenario tecnico-normativo<br />
complesso e di<br />
non sempre facile applicazione.<br />
Ben venga, quindi, la collaborazione<br />
con il mondo <strong>del</strong>le Imprese<br />
in una trasparente e fattiva azione<br />
di cambiamento”.<br />
Oltre all’edilizia abitativa e alle<br />
scuole, gli impianti sportivi, gli<br />
uffici e gli ospedali sono le tipologie<br />
di edifici pubblici in relazione<br />
ai quali progettisti, profes-<br />
Il ruolo <strong>del</strong> vetro<br />
e la sicurezza<br />
in edilizia:<br />
presentazione<br />
<strong>del</strong>le linee guida<br />
Assovetro - Ancitel<br />
energia e ambiente<br />
Una collaborazione<br />
tra i Comuni italiani e<br />
l’Industria <strong>del</strong> vetro<br />
per favorire scelte<br />
progettuali e manutentive<br />
degli edifi ci pubblici<br />
che garantiscono<br />
la sicurezza<br />
di utenti e cittadini<br />
47
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
sionisti e tecnici <strong>del</strong>la Pubblica<br />
Amministrazione sono continuamente<br />
chiamati ad operare, programmando<br />
e progettando interventi<br />
di manutenzione ordinaria<br />
e straordinaria che garantiscano<br />
- tra le altre cose - l’incolumità<br />
dei beni e dei cittadini, che come<br />
lavoratori, utenti o visitatori si<br />
trovano ad utilizzare gli spazi di<br />
attività o di relazione propri <strong>del</strong><br />
patrimonio edilizio pubblico.<br />
Nella progettazione e nella realizzazione<br />
<strong>del</strong>le architetture<br />
contemporanee, come noto, il<br />
vetro è utilizzato sempre più<br />
non solo per gli infissi, ma anche<br />
come elemento costruttivo,<br />
applicabile nelle più disparate<br />
soluzioni architettoniche, che<br />
trovano spazio nella costruzione<br />
di edifici pubblici contribuendo<br />
a dar loro un’impronta moderna<br />
e di compenetrazione tra l’ambiente<br />
interno e quello esterno.<br />
“Il nostro principale obiettivo<br />
- afferma Domenico Molina,<br />
Vicepresidente dei Produttori<br />
<strong>Vetro</strong> Float per l’edilizia di<br />
Assovetro - è quello di offrire<br />
agli operatori <strong>del</strong> settore e alle<br />
Amministrazioni locali le nostre<br />
competenze e dettagliate informazioni<br />
sulle caratteristiche di<br />
sicurezza dei prodotti vetrari per<br />
l’edilizia, affi nché, attraverso<br />
questa collaborazione, esse possano<br />
attuare scelte progettuali<br />
effi caci. L’idea di promuovere<br />
questo connubio tra pubblico e<br />
privato nasce infatti dalla consapevolezza<br />
che, nonostante una<br />
sempre <strong>maggio</strong>re attenzione sul<br />
tema <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>l’edilizia, i<br />
margini di miglioramento siano<br />
enormi, dal punto di vista <strong>del</strong>la<br />
sicurezza e dei canoni costrutti-<br />
vi, sia a livello di progettazione<br />
che di interventi sugli edifi ci”.<br />
Le “Linee Guida” che sono state<br />
presentate nel corso <strong>del</strong>l’incontro<br />
forniscono agli Uffici comunali<br />
competenti indicazioni e<br />
strumenti volti anche a facilitare<br />
l’introduzione nei regolamenti<br />
edilizi di elementi per la piena<br />
attuazione <strong>del</strong>la normativa vigente<br />
in tema di sicurezza, promuovendo<br />
l’utilizzo di prodotti<br />
vetrari conformi alla normativa<br />
UNI 7697.<br />
Il documento fornisce inoltre al<br />
progettista e al tecnico comunale<br />
elementi utili sia alla progettazione<br />
di nuovi edifici che alla ristrutturazione<br />
<strong>del</strong>le strutture esistenti,<br />
facilitando mediante esempi<br />
estremamente chiari l’individuazione<br />
<strong>del</strong>la tipologia <strong>del</strong> prodotto<br />
vetrario che risponde meglio alle<br />
specifiche esigenze di sicurezza<br />
richieste dal contesto.<br />
Questo lavoro rappresenta pertanto<br />
uno strumento importante<br />
per i tecnici degli Enti locali e<br />
per i professionisti che, nell’operare<br />
le proprie scelte progettuali<br />
e manutentive, potranno trovarvi<br />
un valido e sicuro supporto tecnico<br />
al quale fare riferimento.<br />
Le Linee Guida sono disponibili<br />
sul sito di Ancitel Energia<br />
e Ambiente www.ea.ancitel.it e<br />
di Assovetro www.assovetro.it<br />
Fonte:<br />
www.ea.ancitel.it<br />
48
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
DuPont Glass Laminating Solutions<br />
annuncia il lancio commerciale<br />
<strong>del</strong>l’interstrato ionoplastico<br />
DuPont SentryGlas®<br />
N-UV, una nuova tecnologia di<br />
interstrato per vetro di sicurezza<br />
architettonico durevole con una<br />
trasmissione senza pari <strong>del</strong>la<br />
luce naturale UV all’interno di<br />
spazi che ospitano flora e fauna<br />
con particolari requisiti di illuminazione.<br />
Ron Hull, DuPont Advanced<br />
Interlayer Business Director,<br />
ha dichiarato: “La fornitura di<br />
un’illuminazione ad ampio spettro<br />
attraverso il vetro stratifi cato<br />
risulta particolarmente attraente<br />
per botanici e altri professionisti<br />
<strong>del</strong> mondo scientifi co. La nostra<br />
decisione di commercializzare e<br />
promuovere l’interstrato iono-<br />
plastico SentryGlas® N-UV per<br />
questo mercato fa seguito alla<br />
crescente domanda di questo<br />
prodotto unico in tutto il mondo.”<br />
Il progetto più recente in cui è<br />
stato utilizzato l’interstrato di<br />
DuPont ad alta trasmissione UV<br />
è il South Korea’s National Ecological<br />
Institute (NEI) “Ecorium”,<br />
un centro studi in costruzione<br />
dall’ampiezza di 33.090<br />
metri quadrati, che consta di più<br />
edifici e di una riserva naturale<br />
con diverse aree climatiche concepito<br />
secondo criteri sostenibili<br />
presso Seocheon-gun.<br />
Precedenti progetti sperimentali<br />
includono una popolare e pionieristica<br />
mostra sulla foresta<br />
pluviale amazzonica realizzata<br />
in interni presso il Museo <strong>del</strong>la<br />
DuPont Glass<br />
Laminating<br />
Solutions<br />
annuncia il lancio<br />
commerciale<br />
di un nuovo<br />
interstrato per<br />
vetri di sicurezza<br />
per un’elevata<br />
trasmissione dei<br />
raggi UV<br />
Si tratta <strong>del</strong>l’interstrato<br />
ionoplastico DuPont<br />
SentryGlas® N-UV<br />
49
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Scienza CosmoCaixa a Barcellona;<br />
il famosissimo giardino<br />
botanico di specie rare “Tropenhaus”<br />
di Berlino, e un centro di<br />
riabilitazione per <strong>del</strong>fini a naso di<br />
bottiglia ad Atlanta in Georgia.<br />
Per ciascun progetto, DuPont ha<br />
realizzato appositamente il suo<br />
interstrato ionoplastico ad alta<br />
resistenza senza usare bloccanti<br />
UV, consentendo la costruzione<br />
di pannelli di vetro stratificato<br />
con una migliorata trasmissione<br />
di luce ultravioletta <strong>del</strong>le bande<br />
UV-A e UV-B dalla lunghezza<br />
d’onda più corta.<br />
Mentre è invisibile alla specie<br />
umana, la luce UV è assolutamente<br />
necessaria per molte specie<br />
terrestri ed acquatiche per<br />
procurarsi il cibo, per l’accoppiamento,<br />
ottenendo così una<br />
giusta e sana crescita in un ambiente<br />
il più vicino possibile al<br />
loro habitat naturale.<br />
La <strong>maggio</strong>r parte dei vetri stratificati<br />
architettonici include filtri<br />
UV per proteggere tessuti interni<br />
e arredi dallo scolorimento e per<br />
evitare una prolungata esposizione<br />
<strong>del</strong>la pelle umana ai raggi<br />
UV. In confronto ad altri interstrati<br />
disponibili nell’industria<br />
<strong>del</strong> vetro stratificato, DuPont<br />
SentryGlas® N-UV non è reticolato<br />
o trattato, facendo affidamento<br />
piuttosto sulla stabilità<br />
intrinseca <strong>del</strong>lo ionoplasto per<br />
resistere alla degradazione o alla<br />
perdita di trasparenza provocate<br />
da una prolungata esposizione<br />
alla luce solare.<br />
Come una normale lastra ionoplastica,<br />
DuPont Sentry-<br />
Glas® N-UV offre fino a 100<br />
volte la rigidità e 5 volte la<br />
resistenza dei tradizionali interstrati<br />
per vetri di sicurezza,<br />
permettendo la realizzazione di<br />
vetri più grandi. Inoltre, se usato<br />
in combinazione con vetro ad<br />
elevata trasmissione, DuPont<br />
SentryGlas® N-UV può migliorare<br />
ulteriormente la trasmissione<br />
<strong>del</strong>la luce naturale.<br />
I vantaggi strutturali <strong>del</strong>l’interstrato<br />
SentryGlas® consentono<br />
di realizzare frequentemente<br />
vetri più sottili e vetrate con<br />
supporti minimi. L’eccezionale<br />
resistenza <strong>del</strong>l’interstrato all’ingresso<br />
di umidità e all’attacco<br />
chimico lo rendono ideale per<br />
progetti dai bordi aperti, anche<br />
in ambienti caldi e umidi.<br />
L’interstrato SentryGlas® N-UV<br />
è disponibile in lastre <strong>del</strong>lo spessore<br />
di 1.52 mm (0.060-in). Per<br />
aiutare gli scienziati e altri a<br />
esplorare idee progettuali per applicazioni<br />
<strong>del</strong> prodotto, DuPont<br />
mette a disposizione dei campioni<br />
di lastre di interstrato pronti<br />
per la stratificazione e per il test<br />
con il vetro più adatto per i progetti<br />
che si vogliono realizzare.<br />
Fonte:<br />
www.sentryglas.com<br />
50
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
Sono stati scelti i vetri di AGC<br />
Glass Europe per due nuovissimi<br />
stadi costruiti per ospitare<br />
il campionato di calcio Euro<br />
<strong>2012</strong>.<br />
Nello Stadio Nazionale di Varsavia<br />
da 58mila spettatori - in<br />
cui si tengono l’incontro di apertura<br />
con il paese organizzatore e<br />
una <strong>del</strong>le semifinali <strong>del</strong>la manifestazione<br />
- sono stati utilizzati<br />
16.500 m2 di vetri AGC. Oltre<br />
ad ospitare gli eventi sportivi,<br />
il nuovo stadio dispone di spazi<br />
per accogliere uffici, negozi,<br />
bar, ristoranti, sale riunioni e<br />
tanto altro ancora. Nella facciata<br />
spicca il vetro con rivestimento<br />
Stopray Vision-50T; le sue proprietà<br />
di controllo solare permettono<br />
di mantenere le temperature<br />
nella struttura a livelli di assoluto<br />
comfort, ed è particolarmente<br />
apprezzato anche per il suo<br />
aspetto neutro. Per aumentare la<br />
sicurezza, questo vetro è stato assemblato<br />
con un vetro stratificato<br />
Stratobel per realizzare complessivamente<br />
ben 8.500 m2 di vetrate<br />
isolanti. Per la facciata, AGC<br />
ha consegnato anche 4.000 m2 di<br />
Planibel Chiaro smaltato.<br />
La copertura è stata realizzata<br />
con 4.000 m2 di vetri stratificati<br />
e temprati Stratobel 88.4 che<br />
garantiscono straordinarie prestazioni<br />
dal punto di vista meccanico<br />
e <strong>del</strong>la sicurezza.<br />
La PGE Arena di Danzica - che<br />
ospita gli incontri <strong>del</strong> Gruppo C<br />
e uno dei quarti di finale - può<br />
accogliere 41.500 spettatori. Per<br />
realizzare il primo livello e la<br />
zona riservata ai VIP sono stati<br />
forniti 2.000 m2 di vetri Planibel<br />
TopN+ (in versione stratificata<br />
di sicurezza Stratobel), selezionati<br />
per gli elevati livelli di isolamento<br />
termico e trasmissione<br />
luminosa.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
www.agc-glass.eu<br />
(sito corporate)<br />
Fonte:<br />
AGC Glass Europe -<br />
Communications<br />
Katia Hansen<br />
Tel: +32 (0)2 674 34 41<br />
katia.hansen@eu.agc.com<br />
Vetri AGC<br />
ed Euro <strong>2012</strong><br />
Per la realizzazione degli<br />
stadi di Varsavia e Danzica<br />
sono stati utilizzati quasi<br />
18.500 m2 di vetro prodotto<br />
e trasformato da AGC<br />
Lo Stadio Nazionale di Varsavia<br />
© PL.<strong>2012</strong><br />
51
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
La fusione <strong>del</strong> vetro<br />
filmata<br />
grazie alla luce<br />
<strong>del</strong> sincrotone<br />
La formazione <strong>del</strong> vetro fuso<br />
dalle polveri non ha più segreti<br />
per la scienza. Grazie infatti<br />
a uno studio effettuato al Cnrs,<br />
Centro Nazionale Ricerche<br />
Scientifiche francese, cui hanno<br />
partecipato anche l’Esrf (European<br />
Synchrotron Radiation<br />
Facility), l’Università di Tolosa<br />
e l’Inria (Istituto nazionale per<br />
le ricerche informatiche), è stato<br />
possibile visualizzare in tempo<br />
reale la trasformazione <strong>del</strong><br />
mix di polveri in vetro liquido.<br />
Il “film” è stato realizzato per<br />
mezzo <strong>del</strong>la luce di sincrotrone,<br />
uno dei fasci di raggi X<br />
prodotti all’Esrf, che hanno mostrato<br />
le reazioni chimiche che<br />
avvengono tra i singoli granelli<br />
degli ingredienti usati per produrre<br />
il vetro. Fra gli esperti, ha<br />
collaborato anche il ricercatore<br />
italiano Marco Di Michiel,<br />
<strong>del</strong>l’Esrf, mentre la coordinatrice<br />
Emmanuelle Gouillart fa<br />
parte <strong>del</strong>l’équipe <strong>del</strong> Cnrs. Gli<br />
ingredienti che compongono il<br />
vetro sono la sabbia quarzifera<br />
e i carbonati di calcio e sodio,<br />
polveri cristalline che fondono<br />
a temperature <strong>del</strong>l’ordine di<br />
1.700 gradi. Con l’aggiunta <strong>del</strong><br />
carbonato di calcio, si avviano<br />
reazioni chimiche che portano la<br />
temperatura ad abbassarsi fino a<br />
1.000 gradi e permettono la nascita<br />
<strong>del</strong> materiale vitreo.<br />
La ricerca ha rivelato l’importanza<br />
<strong>del</strong>la geometria dei granelli<br />
di silice e dei carbonati in<br />
queste reazioni iniziali. Questi<br />
infatti cambiano forma e posizione,<br />
come rivela il film, formando<br />
immagini tridimensionali in<br />
sequenza durante l’aumento <strong>del</strong>la<br />
temperatura, tra i 750 e i 930<br />
gradi. La sequenza di immagini<br />
in microtomografia conferma<br />
l’importanza di un buon contatto<br />
tra grani di diverse sostanze,<br />
dal momento che questi contatti<br />
determinano il fatto che la miscela<br />
si possa o meno trasformare<br />
in vetro allo stato liquido.<br />
Per esempio, è possibile che un<br />
grano di carbonato di calcio possa<br />
essere incorporato in una fase<br />
liquida amorfa altamente reattiva<br />
o che invece rimanga un difetto<br />
cristallino, a seconda <strong>del</strong>la presenza<br />
o meno di questi contatti.<br />
I ricercatori sono stati sorpresi<br />
dalla elevata reattività <strong>del</strong><br />
carbonato di sodio ancora<br />
allo stato solido: questi grani<br />
si muovono immediatamente<br />
prima che cominci la fusione, il<br />
che aumenta il numero di contatti<br />
con altri grani e facilita le<br />
reazioni. Le immagini ottenute,<br />
come conferma Di Michiel,<br />
hanno una risoluzione spaziale<br />
di circa 1,6 micron e lo<br />
studio, pubblicato sulla rivista<br />
Journal of the American Ceramic<br />
Society, potrebbe rivelarsi<br />
essenziale per una produzione<br />
<strong>del</strong> materiale più veloce, con<br />
minor dispendio energetico e a<br />
temperature più basse.<br />
Fonte:<br />
Journal of the American<br />
Ceramic Society<br />
52
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
Dopo oltre 130 anni, il Dutch<br />
Jenever da 30° <strong>del</strong>la marca<br />
belga Filliers ha un packaging<br />
completamente nuovo. Ciò accade<br />
nell’ambito di una campagna<br />
di modernizzazione <strong>del</strong> packaging<br />
<strong>del</strong>la vasta gamma di liquori<br />
Jenever che la Filliers sta portando<br />
avanti con determinazione.<br />
“Vogliamo dare al ‘Jenever’<br />
un’immagine contemporanea<br />
senza sacrifi care la qualità e la<br />
tradizione <strong>del</strong> nostro prodotto”,<br />
afferma l’amministratore <strong>del</strong>egato<br />
Bernard Filliers. Frutto e<br />
crema liquore Jenever sono così<br />
ora confezionate nella nuova<br />
bottiglia.<br />
Filliers da 20 anni lavora in<br />
collaborazione con O-I per il<br />
packaging in vetro.<br />
“Tradizionale quando è necessario,<br />
moderno quando è possibile”.<br />
Con questo motto, la<br />
famiglia belga Filliers, proprietaria<br />
<strong>del</strong> marchio, è uno dei più<br />
importanti attori nel mercato <strong>del</strong><br />
Jenever. “Il mercato <strong>del</strong> Jenever<br />
è piccolo” - dice Bernard Filliers<br />
- “Canada, Belgio e Olanda<br />
sono i principali consumatori<br />
di questo liquore, insieme alle<br />
regioni confi nanti di Francia e<br />
Germania. Per rimanere vitali in<br />
tale mercato, non bisogna salvaguardare<br />
solo la qualità <strong>del</strong> prodotto,<br />
ma si deve anche assicurarne<br />
la crescita. La chiave <strong>del</strong><br />
nostro successo sta nel corretto<br />
bilanciamento fra tradizione e<br />
modernizzazione”.<br />
In anni recenti, questo rinnovamento<br />
è stato condotto anche attraverso<br />
il packaging. Nel 2010,<br />
Filliers prese la decisione di una<br />
nuova bottiglia per i liquori a<br />
base di frutti di ginepro e per la<br />
crema. “Volevamo fare tesoro di<br />
un’estetica contemporanea, impiegando<br />
una bottiglia moderna<br />
e minimalista senza dimenticare<br />
la storia pressoché unica <strong>del</strong>la<br />
nostra marca”.<br />
Patrick Waegemakers, manager<br />
di O-I in Benelux per birra,<br />
liquori e vino, aggiunge: “La<br />
bottiglia slanciata con le sue<br />
spalle prominenti è la rievocazione<br />
di una colonna stilizzata.<br />
La forma è stata accresciuta<br />
con una base più spessa e con<br />
una nuova elegante chiusura in<br />
nero o in argento. Sulla bottiglia<br />
la lettera F è stata elaborata a<br />
sbalzo. Tutti questi elementi sottolineano<br />
stile e qualità”.<br />
Con questo nuovo packaging<br />
Filliers vuole suggerire al consumatore<br />
nuove idee. Così sono<br />
state aggiunte all’etichetta sul<br />
retro <strong>del</strong>la bottiglia alcune ricette<br />
per cocktail, regolarmente<br />
aggiornate.<br />
Dal 1° aprile <strong>2012</strong>, anche la bottiglia<br />
<strong>del</strong> Dutch Jenever da 30°<br />
è stata rivisitata. Il liquore viene<br />
prodotto nella distilleria di Filliers<br />
a Bachte-Maria-Leerne in<br />
Belgio dal 1880. “L’autentico<br />
Dutch Jenever è fatto con vino<br />
di segale invecchiato in botti di<br />
quercia, un distillato di frumento<br />
e cereali, acqua di sorgente. E<br />
ancora esso viene fatto secondo<br />
la ricetta originale”, dice Bernard<br />
Filliers.<br />
La sua bottiglia verde è altrettanto<br />
riconoscibile quanto il sapore<br />
<strong>del</strong> Filliers a 30°. Tuttavia<br />
Filliers ha deciso di rinnovare<br />
Filliers sceglie una<br />
nuova bottiglia<br />
moderna, ma<br />
rimane fe<strong>del</strong>e al<br />
sapore<br />
La marca belga<br />
di Jenever (liquore<br />
a base di ginepro)<br />
ringiovanisce l’immagine<br />
con il packaging in vetro<br />
di O-I<br />
53
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
il packaging per questo prodotto:<br />
“Vogliamo far conoscere<br />
il Dutch Jenever, che è molto<br />
apprezzato da un pubblico più<br />
maturo, alla nuova generazione.<br />
Nulla nella ricetta <strong>del</strong> Dutch<br />
Jenever è cambiato. Vogliamo<br />
mantenere l’autenticità e la riconoscibilità<br />
<strong>del</strong> prodotto, ma allo<br />
stesso tempo dare al packaging<br />
un tratto più giovane e fantasioso.<br />
La nostra strategia è di fare<br />
in modo che il prodotto manifesti<br />
più effi cacemente la qualità per<br />
mezzo di un packaging in vetro<br />
più moderno e contemporaneo.<br />
In base alle prime reazioni, sembra<br />
avere successo. In comune<br />
con tutti gli altri nostri packaging<br />
in vetro, questa bottiglia è<br />
stata progettata e prodotta per<br />
Filliers da O-I, il leader mondiale<br />
<strong>del</strong> packaging in vetro”.<br />
Il fatto che il vetro ha il potere di<br />
trasmettere la qualità di un prodotto<br />
e di far emergere un brand<br />
sugli scaffali è stato magnificamente<br />
dimostrato da O-I nella<br />
sua campagna globale “Glass<br />
Is Life”. In questa campagna,<br />
i proprietari di marche, chef e<br />
ambientalisti spiegano i benefici<br />
derivanti dall’utilizzo <strong>del</strong> vetro.<br />
Bernard Filliers è convinto che<br />
“Nel nostro segmento, non c’è<br />
posto per altro packaging se non<br />
in vetro”.<br />
Si può vedere la campagna<br />
“Glass Is Life” nel sito<br />
www.glassislife.com<br />
e alla pagine di Facebook<br />
www.facebook.com/GlassIsLife.<br />
Presentazione di O-I.<br />
La Owens-Illinois, Inc. (NYSE:<br />
OI) è il <strong>maggio</strong>re produttore al<br />
mondo di contenitori in vetro<br />
e il partner preferito di molti dei<br />
principali produttori di alimenti<br />
e bevande a livello globale. Con<br />
un fatturato di 7,4 miliardi di dollari<br />
nel 2011, la società ha sede a<br />
Perrysburg in Ohio, Stati Uniti, e<br />
impiega oltre 24.000 dipendenti<br />
che operano in 81 stabilimenti<br />
situati in 21 paesi. O-I offre soluzioni<br />
di confezionamento in<br />
vetro sostenibili, efficaci e sicure<br />
a un mercato globale in crescita.<br />
Fonte:<br />
www.o-i.com<br />
Ufficio Stampa:<br />
www.adpersonam.eu<br />
54
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
Il vecchio edificio <strong>del</strong>la prigione<br />
provinciale di Palencia, nella<br />
comunità di Castiglia e León<br />
in Spagna, è stato di recente<br />
convertito da Exit Arquitects<br />
in centro civico culturale. L’edificio<br />
<strong>del</strong>la fine <strong>del</strong> XIX secolo,<br />
realizzato in murature portanti<br />
in stile neomudéjar, è composto<br />
essenzialmente da quattro padiglioni<br />
a due piani e da altri con<br />
un unico livello.<br />
La proposta mira a convertire la<br />
vecchia prigione in luogo che<br />
metta in risalto alcuni dei vecchi<br />
spazi, incorporandone a volte<br />
dei nuovi, a sostegno <strong>del</strong>la nuova<br />
destinazione d’uso. Si tratta<br />
di un intervento rispettoso <strong>del</strong>le<br />
preesistenze, a cui conferisce un<br />
aspetto contemporaneo, leggero<br />
e in cui la luce è protagonista.<br />
I padiglioni più importanti di due<br />
piani sono stati svuotati internamente<br />
ed è stato creato un nuovo<br />
sostegno strutturale, indipendente,<br />
per i solai e le coperture<br />
di nuova realizzazione. I nuovi<br />
edifici sono stati costruiti come<br />
un collegamento tra gli edifici<br />
esistenti per facilitarne le connessioni<br />
e per fornire una nuova immagine<br />
al Centro. Per introdurre<br />
la luce nell’edificio sono state rimosse<br />
le vecchie coperture di tegole,<br />
ormai in pessime condizioni,<br />
sostituite da altre di zinco in<br />
cui vi sono grandi lucernari che<br />
filtrano la luce nelle sale diafane.<br />
L’intero edificio è strutturato attorno<br />
a una grande hall che collega<br />
le quattro sale <strong>del</strong> vecchio<br />
carcere: si tratta di uno spazio<br />
aperto, supportato e illuminato<br />
solo da alcuni ‘lievi’ cortili cilindrici<br />
in vetro che ne costituiscono<br />
la spina dorsale. Per la<br />
sua posizione centrale, questo spazio<br />
funge da centro nevralgico<br />
<strong>del</strong> complesso e da spazio di distribuzione<br />
degli utenti che, attraversando<br />
il padiglione d’ingresso<br />
e reception, si dirigono verso le<br />
altre sale (di musica, di arti visive<br />
ecc.). Al piano superiore, illuminate<br />
da grandi lucernari in vetro,<br />
vi sono due sale polifunzionali<br />
per ospitare gruppi più ampi. Alla<br />
biblioteca sono invece riservate<br />
quelle che originariamente erano<br />
le celle dei carcerati. Le sale di<br />
lettura sono organizzate attorno<br />
a uno spazio centrale molto alto,<br />
una lanterna ottagonale che funge<br />
da distributore <strong>del</strong>le varie sale e in<br />
cui vi sono i nuclei verticali di comunicazione,<br />
le zone di controllo<br />
e gli uffici.<br />
L’accesso al Centro avviene attraverso<br />
un percorso perimetrale<br />
vetrato, molto leggero e<br />
luminoso, inteso come un filtro<br />
tra la città e l’attività all’interno.<br />
Exit Arquitects<br />
trasforma<br />
l’antica prigione<br />
in Centro Civico<br />
Elementi e percorsi vetrati<br />
conferiscono<br />
leggerezza e luminosità<br />
55
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Una trave esterna in acciaio strutturale<br />
funge da elemento di connessione<br />
tra le superfici vetrate e<br />
le antiche pareti in muratura.<br />
L’uso di materiali metallici<br />
come lo zinco per facciate e tetti,<br />
il vetro profilato u-glass nei<br />
corpi più bassi e nei lucernari,<br />
nonché gli schermi di alluminio<br />
come filtri di luce contribuiscono<br />
a conferire all’intervento un<br />
aspetto pseudo-industriale.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
Cecilia di Marzo<br />
www.archiportale.com<br />
A prova di graffio<br />
e di caffè, i piani<br />
in vetro Madras®<br />
Ecosat No-Scratch<br />
La sua superfi cie<br />
ha una resistenza ai graffi<br />
e alle macchie<br />
molto elevata<br />
Fonte:<br />
www.vitrealspecchi.it<br />
Tavoli, top cucina e bagno, banchi<br />
reception, piani d’appoggio e di<br />
lavoro sono soggetti quotidianamente<br />
al contatto con strumenti e<br />
oggetti che a lungo andare li danneggiano<br />
con graffi e segni permanenti.<br />
Il vetro Madras® Ecosat<br />
No-Scratch è la soluzione più<br />
innovativa al riguardo, messa a<br />
punto da Vitrealspecchi, azienda<br />
italiana leader nell’incisione chimica<br />
<strong>del</strong> vetro piano. La sua superficie<br />
finemente texturizzata e<br />
brillante ha una resistenza ai graffi<br />
molto elevata (livello 5) testata a<br />
norma UNI 9428:1989 e alle macchie<br />
(UNI EN 438-2:2005 e UNI<br />
EN 12720:2009).<br />
Ecosat No-Scratch è prodotto<br />
in lastre di misura 2250 x 3210<br />
mm, negli spessori da 6 a 15 mm,<br />
in colore chiaro ed extrachiaro.<br />
Temperabile, verniciabile, argentabile,<br />
risponde perfettamente ad<br />
ogni esigenza di trasformazione<br />
e permette di realizzare piani di<br />
grandi dimensioni per integrarsi<br />
al meglio in ogni ambito progettuale<br />
privato, pubblico o di lavoro.<br />
Infine, plus da non sottovalutare<br />
data la destinazione d’uso, Ecosat<br />
No-Scratch è bello da vivere:<br />
cristallino e “caldo” insieme,<br />
è estremamente piacevole al tatto<br />
e facilissimo da pulire: non assorbe<br />
e non si macchia, ed è quindi a<br />
prova d’impronta e… di caffè.<br />
Vitrealspecchi nasce nel 1939<br />
da un gruppo familiare che operava<br />
nella lavorazione industriale<br />
<strong>del</strong> vetro dagli inizi <strong>del</strong> secolo.<br />
Nella sede di Mariano Comense,<br />
l’attività è concentrata nella<br />
produzione di specchi, da cui<br />
il nome <strong>del</strong>l’azienda, che è una<br />
<strong>del</strong>le prime in Italia a dotarsi di<br />
un impianto automatico per la<br />
produzione in linea di specchi<br />
in lastre anche di grandi dimensioni.<br />
A metà degli anni Sessanta,<br />
Vitrealspecchi riprende<br />
lo studio di un’antica tecnica di<br />
lavorazione <strong>del</strong> vetro, l’incisione<br />
chimica, e brevetta il primo<br />
procedimento per la satinatura<br />
e l’incisione di lastre di float<br />
su scala industriale. Nasce<br />
così il marchio Madras®. Oggi<br />
Vitrealspecchi è un’azienda conosciuta<br />
ed apprezzata internazionalmente,<br />
con un’esperienza<br />
esclusiva nel settore <strong>del</strong>la satinatura<br />
e <strong>del</strong>l’incisione chimica <strong>del</strong><br />
vetro. I grandi progressi compiuti<br />
sul piano tecnico permettono<br />
di offrire lavorazioni particolari<br />
ed esclusive e tipologie di prodotti<br />
per i più diversi settori di<br />
applicazione, dall’edilizia, ai<br />
serramenti, all’arredamento.<br />
56
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
Lamberto Vallarino Gancia,<br />
Presidente di Federvini, ha<br />
aperto i lavori <strong>del</strong>l’Assemblea<br />
annuale svoltasi a Roma il 31<br />
<strong>maggio</strong> scorso sottolineando<br />
come, nonostante la difficile<br />
congiuntura internazionale,<br />
i vini e i mosti abbiano registrato<br />
un incremento <strong>del</strong> 12%,<br />
mentre i liquori e le acquaviti<br />
abbiano chiuso il 2011 registrando<br />
un aumento <strong>del</strong> 13%.<br />
Anche per il comparto degli<br />
aceti si registrano apprezzabili<br />
incrementi (+8,1%).<br />
Complessivamente, la produzione<br />
italiana ha toccato quota poco<br />
oltre i 40 milioni di hl per i vini<br />
con la vendemmia 2011 e intorno<br />
a 2 milioni di hl per il settore<br />
<strong>del</strong>le bevande spiritose: oltre il<br />
23,7% è stato destinato all’export.<br />
Servono politiche mirate e<br />
una <strong>maggio</strong>re attenzione agli stili<br />
di consumo giovanili. I prodotti<br />
alcolici occasione di socialità<br />
e ritrovo in famiglia.<br />
Tra i paesi <strong>maggio</strong>rmente attenti<br />
ai vini e mosti made in Italy si<br />
confermano la Germania (7 milioni<br />
di ettolitri) e il Regno Unito<br />
(3 milioni), mentre in ambito<br />
extra UE le esportazioni si sono<br />
concentrate soprattutto verso<br />
gli Stati Uniti (+36% in valore)<br />
con gli spumanti, e in Cina con<br />
vini e mosti che hanno raggiun-<br />
to una quota di export pari a 66<br />
milioni di Euro. Nonostante gli<br />
eventi drammatici <strong>del</strong> 2011, il<br />
Giappone ha registrato un +17%<br />
nelle importazioni di vini, mosti<br />
e spumanti.<br />
“Questi dati ci danno forza e ci<br />
confortano pur sapendo di operare<br />
in un contesto molto diffi -<br />
cile”, ha sottolineato Gancia.<br />
“Vorremmo vedere le istituzioni<br />
più attente alle esigenze <strong>del</strong>le<br />
imprese che intendono accedere<br />
ai mercati esteri. È arrivato il<br />
momento di scommettere seriamente<br />
sul made in Italy, visto il<br />
suo peso indiscusso nell’economia<br />
nazionale, soprattutto considerando<br />
l’impulso che può determinare<br />
sullo sviluppo”.<br />
Un primo punto di partenza, secondo<br />
Federvini, dovrebbe essere<br />
la immediata operatività <strong>del</strong>la<br />
nuova Agenzia per la Promozione<br />
all’Estero, nata dall’Istituto<br />
per il Commercio con l’Estero.<br />
Federvini - Federazione Italiana<br />
Industriali Produttori Esportatori<br />
ed Importatori di Vini, Acquaviti,<br />
Liquori, Sciroppi, Aceti<br />
ed affini - è l’unico organismo<br />
italiano in Europa che rappresenta<br />
e promuove lo sviluppo<br />
<strong>del</strong>le imprese impegnate nella<br />
produzione di vini, liquori, acquaviti,<br />
aceti, sciroppi e succhi<br />
d’uva. Federvini rappresenta<br />
un comparto produttivo di antica<br />
tradizione che da sempre<br />
è parte rilevante <strong>del</strong>la cultura e<br />
<strong>del</strong>l’imprenditoria italiana, costituendo<br />
tra l’altro la prima<br />
voce <strong>del</strong>l’export agroalimentare<br />
italiano. Attraverso Federalimentare,<br />
Federvini aderisce al<br />
sistema nazionale di rappresen-<br />
Assemblea Federvini:<br />
il valore <strong>del</strong><br />
comparto vini,<br />
liquori, acquaviti<br />
e aceti<br />
L’assemblea annuale<br />
si è svolta a Roma<br />
il 31 <strong>maggio</strong> <strong>2012</strong><br />
57
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
tanza <strong>del</strong>le imprese operato da<br />
Confindustria. A livello europeo<br />
è anche membro fondatore <strong>del</strong>le<br />
Associazioni Europee <strong>del</strong> Vino<br />
(CEEV, Comité Européen des<br />
Enterprises Vins), degli Spiriti<br />
(CEPS, The European Spirits<br />
Organizations) e <strong>del</strong>l’Aceto<br />
(CPIV, Comité Permanent International<br />
du Vinaigre) e, a livello<br />
internazionale, <strong>del</strong>la FIVS<br />
(International Federation of Wines<br />
and Spirits).<br />
La Federazione esprime inoltre,<br />
nell’ambito <strong>del</strong>la <strong>del</strong>egazione<br />
ufficiale italiana, propri rappresentanti<br />
in numerosi gruppi di<br />
lavoro <strong>del</strong>l’OIV (Organisation<br />
Internazionale de la Vigne et<br />
du Vin), così come <strong>del</strong>egati Federvini<br />
siedono nel Comitato<br />
Nazionale per la Tutela e la<br />
Valorizzazione <strong>del</strong>le Denominazioni<br />
d’Origine e <strong>del</strong>le Indicazioni<br />
Geografiche Tipiche.<br />
A completare il quadro <strong>del</strong>l’attività<br />
internazionale, svolta ri-<br />
spetto alle tematiche <strong>del</strong> settore,<br />
Federvini intrattiene costanti<br />
contatti con i più importanti organismi<br />
mondiali tra cui l’OMS<br />
(Organizzazione Mondiale <strong>del</strong>la<br />
Sanità), il WTO (Organizzazione<br />
Mondiale <strong>del</strong> Commercio),<br />
WIPO (Organizzazione Mondiale<br />
Proprietà Intellettuale),<br />
TTB (Alcohol, Tabacco, Tax<br />
and Trade Bureau), FDA (Food<br />
and Drug Administration), Consiglio<br />
d’Europa e FAO.<br />
Fonte:<br />
www.beverfood.com<br />
Ufficio Stampa:<br />
Federvini - MSL Italia<br />
roberta.dalverme@mslgroup.com<br />
Crediti foto:<br />
Federvini - MSL Italia<br />
58
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
La Ardagh Glass ha recentemente<br />
ricevuto il premio Carbon’s<br />
Trust Energy Efficiency<br />
<strong>del</strong>la Manifacturing Awards.<br />
L’azienda ha infatti ampiamente<br />
ridotto le emissioni di CO 2<br />
di circa 25.000 tonnellate, ottenendo<br />
un risparmio di più di<br />
165.000 euro.<br />
Il premio alla Ardagh è stato<br />
assegnato dal Segretario di Stato<br />
scozzese Michael Moore durante<br />
la cena di premiazione annuale<br />
<strong>del</strong>la Scottish Engineering.<br />
In quella sede è stato elogiato<br />
l’approccio accurato e metodico<br />
nel conseguimento <strong>del</strong> risparmio<br />
di energia, di anidride carbonica<br />
e dei costi nello stabilimento di<br />
Irvine (Scozia).<br />
L’azienda ha ricevuto anche un<br />
encomio particolare per aver<br />
realizzato dispositivi a velocità<br />
variabile nei vari processi di<br />
produzione, portando così una<br />
grande innovazione all’interno<br />
<strong>del</strong>l’industria che produce contenitori<br />
di vetro.<br />
Paul Wedgwood, direttore <strong>del</strong>la<br />
Carbon Trust Scotland, ha<br />
affermato: “Il lavoro intrapreso<br />
dal gruppo Ardagh e i risultati<br />
raggiunti sono un ottimo esempio<br />
di come un’impresa possa<br />
riuscire a risparmiare denaro e<br />
allo stesso tempo salvaguardare<br />
l’ambiente diventando così<br />
‘energy effi cient’. L’azienda ha<br />
notevolmente migliorato i vari<br />
aspetti <strong>del</strong> processo di produzione<br />
dei contenitori di vetro e continua<br />
a dimostrare il suo impegno<br />
per il miglioramento <strong>del</strong>l’effi<br />
cienza energetica sia nella sede<br />
di Irvine che nelle altre sedi presenti<br />
in Europa”.<br />
Ray Blackwell, direttore <strong>del</strong>lo<br />
stabilimento di Irvine, ha così<br />
commentato: “Siamo felici di<br />
ricevere questo riconoscimento<br />
per il lavoro che tutti noi abbiamo<br />
portato avanti per ridurre<br />
l’impatto sia sull’ambiente che<br />
in generale sul business <strong>del</strong>la<br />
Ardagh. Desideriamo ringraziare<br />
la Carbon Trust per il<br />
continuo sostegno al gruppo di<br />
Irvine”.<br />
Fonte:<br />
www.Irvineherald.co.uk<br />
Stabilimento<br />
Ardagh ottiene<br />
riconoscimento<br />
ufficiale per<br />
l’utilizzo dei<br />
metodi innovativi<br />
di risparmio<br />
energetico<br />
Ridotte<br />
le emissioni di CO 2<br />
di circa 25.000 tonnellate<br />
59
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Comfort abitativo<br />
e requisiti acustici<br />
degli edifici<br />
La nuova UNI 11444<br />
aiuterà a identifi care<br />
le unità immobiliari<br />
più critiche sotto il profi lo<br />
<strong>del</strong>la classifi cazione<br />
acustica, considerando gli<br />
elementi più problematici<br />
per l’isolamento acustico,<br />
il livello di rumore da calpestio<br />
e il rumore degli impianti<br />
Già dal 2010, con la pubblicazione<br />
<strong>del</strong>la norma UNI 11367<br />
“Acustica in edilizia - Classificazione<br />
acustica <strong>del</strong>le unità immobiliari<br />
- Procedura di valutazione<br />
e verifica in opera”, UNI<br />
aveva messo a disposizione degli<br />
operatori <strong>del</strong> settore costruzioni<br />
- e nell’interesse degli acquirenti<br />
di case - un importante strumento<br />
ai fini <strong>del</strong>la classificazione<br />
acustica degli edifici.<br />
La classificazione acustica di una<br />
unità immobiliare, basata su misure<br />
effettuate al termine <strong>del</strong>l’opera,<br />
consente infatti di informare<br />
i futuri proprietari/abitanti sulle<br />
caratteristiche acustiche <strong>del</strong>la<br />
stessa e di tutelare i vari soggetti<br />
che intervengono nel processo<br />
edilizio (progettisti, produttori di<br />
materiali da costruzione, costruttori,<br />
venditori ecc.) da possibili<br />
successive contestazioni.<br />
In questi due anni di applicazione<br />
<strong>del</strong>la UNI 11367 si sono<br />
riscontrate alcune difficoltà nel<br />
valutare i requisiti acustici degli<br />
edifici con caratteristiche<br />
“non seriali”. A differenza degli<br />
“edifici seriali” strutturati<br />
in modo tale che ci siano elementi<br />
che si ripetono uguali<br />
secondo schemi che dipendono<br />
da caratteristiche distributive,<br />
organizzative e funzionali (ad<br />
esempio condomini, alberghi,<br />
ospedali, scuole ed edifici assimilabili)<br />
che rendono quindi<br />
più semplice, meno costosa e<br />
più attendibile la classificazione<br />
acustica, gli edifici “non seriali”<br />
presentano unità immobiliari<br />
aventi elementi costruttivi<br />
anche molto diversi tra loro e<br />
quindi con <strong>maggio</strong>ri problemi<br />
di classificazione.<br />
Per questo motivo UNI ha pubblicato<br />
proprio in questi giorni la<br />
norma UNI 11444 “Acustica in<br />
edilizia - Classificazione acustica<br />
<strong>del</strong>le unità immobiliari - Linee<br />
guida per la selezione <strong>del</strong>le<br />
unità immobiliari in edifici con<br />
caratteristiche non seriali”.<br />
Secondo Giuseppe Elia - presidente<br />
<strong>del</strong>la commissione Acustica<br />
e vibrazioni <strong>del</strong>l’UNI -<br />
“L’applicazione <strong>del</strong>la norma<br />
UNI 11367 ad edifi ci costituiti<br />
da unità immobiliari diverse<br />
l’una dall’altra comporta, nella<br />
<strong>maggio</strong>r parte <strong>del</strong>le situazioni,<br />
un numero molto elevato di prove<br />
da effettuare in opera, non<br />
potendosi utilizzare i criteri di<br />
campionamento previsti quando<br />
si è in presenza di elementi<br />
tecnici sostanzialmente uguali.<br />
La nuova norma UNI 11444<br />
offre un approccio semplifi cato<br />
attraverso la scelta di alcune<br />
unità immobiliari <strong>del</strong>l’edifi cio,<br />
più critiche sotto il profi lo <strong>del</strong>le<br />
prestazioni acustiche di suoi<br />
elementi tecnici, nelle quali effettuare<br />
le misurazioni previste<br />
dalla UNI 11367. In tal modo<br />
il responsabile <strong>del</strong>la classifi cazione<br />
acustica può utilizzare i<br />
risultati di tale valutazione per<br />
classifi care le restanti unità immobiliari<br />
<strong>del</strong>l’edifi cio.”<br />
Sulla base <strong>del</strong>le indicazioni contenute<br />
nella nuova UNI 11444, il<br />
tecnico che esegue le prove stabilisce<br />
la casistica e il numero <strong>del</strong>le<br />
unità immobiliari da sottoporre a<br />
misurazione. Per la selezione <strong>del</strong>le<br />
unità immobiliari <strong>maggio</strong>rmente<br />
critiche, devono essere prese in<br />
considerazione tutte le criticità<br />
degli elementi edilizi e degli impianti<br />
all’interno <strong>del</strong>l’edificio.<br />
60
dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong> 3-<strong>2012</strong><br />
La nuova UNI 11444 considera<br />
infatti gli elementi più problematici<br />
per l’isolamento acustico<br />
di facciata (ad esempio i serramenti),<br />
<strong>del</strong>le partizioni interne<br />
verticali (pareti divisorie) e orizzontali<br />
(pavimenti), per il livello<br />
di rumore da calpestio e per il<br />
rumore degli impianti a funzionamento<br />
continuo e discontinuo.<br />
Ricordiamo che la norma UNI<br />
11367 prevede quattro differenti<br />
classi di efficienza acustica: si<br />
va dalla classe 1, che identifica il<br />
livello più alto (più silenzioso),<br />
alla classe 4 che è la più bassa<br />
(più rumoroso): va considerato<br />
che, seppure il livello prestazionale<br />
“di base” sia rappresentato<br />
dalla terza classe, la stragrande<br />
<strong>maggio</strong>ranza degli edifici italiani<br />
attualmente esistenti non<br />
raggiunge neppure la quarta<br />
classe... Questa griglia di classificazione<br />
viene attuata sulla<br />
base di misurazioni dei livelli<br />
sonori e non solo di dati progettuali,<br />
inoltre è prevista per singole<br />
unità immobiliari e non per<br />
l’intero edificio (ad esempio, nel<br />
caso di un condominio, la classe<br />
deve essere assegnata ad ognuno<br />
degli appartamenti che lo compongono,<br />
e non genericamente<br />
all’intero condominio).<br />
Ai lavori di elaborazione di tale<br />
norma hanno partecipato - tra<br />
gli altri - il Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente,<br />
l’Istituto Superiore per la<br />
Protezione e la Ricerca Ambientale<br />
(Ispra), le associazioni <strong>del</strong>la<br />
filiera <strong>del</strong>le costruzioni quali<br />
Ance, Anit e Cna, la Regione<br />
Lombardia, le Università, le Associazioni<br />
dei tecnici acustici, i<br />
laboratori di prova e i fabbricanti<br />
di materiale fono isolante.<br />
L’elaborazione <strong>del</strong>la UNI 11367<br />
era infatti un’esigenza espressa<br />
sia dal mercato che dalla Pubblica<br />
Amministrazione per risolvere<br />
molte <strong>del</strong>le imperfezioni<br />
presenti nel DPCM 5-12-1997<br />
“Determinazione dei requisiti<br />
acustici passivi degli edifici” che<br />
hanno causato non poche incomprensioni<br />
tra i produttori e gli<br />
utilizzatori.<br />
Per questo motivo si attende la<br />
pubblicazione <strong>del</strong> nuovo decreto<br />
che sostituisca il DPCM - <strong>del</strong><br />
resto per buona parte abrogato<br />
nella sua efficacia - decreto che<br />
è auspicabile trovi nelle norme<br />
UNI utili riferimenti per la definizione<br />
di requisiti acustici raggiungibili,<br />
attuabili e condivisi.<br />
Fonte:<br />
UNInotizie<br />
61
3-<strong>2012</strong> dal mondo <strong>del</strong> vetro<br />
Rivista <strong>del</strong>la <strong>Stazione</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>del</strong> <strong>Vetro</strong><br />
Contributo pubblico<br />
per le certificazioni<br />
UNI EN ISO 14001<br />
<strong>del</strong>le PMI<br />
I contributi<br />
riguardano le PMI<br />
che hanno ottenuto<br />
la registrazione EMAS<br />
o la certifi cazione UNI<br />
EN ISO 14001<br />
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 123<br />
<strong>del</strong> 28 <strong>maggio</strong> scorso è stato<br />
pubblicato il Decreto per la<br />
promozione dei sistemi di gestione<br />
ambientale nelle piccole<br />
e medie imprese.<br />
È il Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente a<br />
dare, attraverso questo Decreto<br />
Direttoriale, le disposizioni che<br />
fissano la procedura per la concessione<br />
di contributi “ai sensi<br />
dalla Delibera CIPE n. 63 <strong>del</strong><br />
02/08/2002”, <strong>del</strong>ibera finalizzata<br />
alla incentivazione e alla<br />
diffusione <strong>del</strong>la certificazione<br />
ambientale secondo il Regolamento<br />
EMAS e la norma UNI<br />
EN ISO 14001.<br />
Il decreto ministeriale fissa le<br />
modalità di accesso al contributo<br />
pubblico e i termini per la<br />
presentazione <strong>del</strong>le domande da<br />
parte <strong>del</strong>le aziende che abbiano<br />
ottenuto la registrazione EMAS<br />
o la certificazione di conformità<br />
alla UNI EN ISO 14001. La<br />
procedura, una volta verificati i<br />
requisiti di legge, prevede che<br />
alle imprese (micro, piccole e<br />
medie, produttrici di beni o servizi)<br />
venga concesso un rimborso<br />
spese anche retroattivo.<br />
Rispetto alla precedente disciplina,<br />
sono state ampliate le categorie<br />
economiche ammissibili<br />
alle agevolazioni.<br />
I contributi - versati in conto<br />
capitale e fino a esaurimento<br />
dei fondi - sono di entità differenziata<br />
a seconda <strong>del</strong>la tipologia<br />
di intervento effettuato<br />
dall’impresa e prevedono un<br />
massimo di spesa rimborsabile<br />
in termini percentuali.<br />
Le tipologie di intervento ammesse<br />
ai contributi pubblici<br />
sono:<br />
1. verifica e registrazione <strong>del</strong>la<br />
organizzazione ai sensi <strong>del</strong> regolamento<br />
EMAS;<br />
2. certificazione <strong>del</strong> Sistema<br />
di Gestione Ambientale ai sensi<br />
<strong>del</strong>la norma internazionale UNI<br />
EN ISO 14001;<br />
3. verifica e registrazione EMAS<br />
di organizzazioni già certificate<br />
ai sensi <strong>del</strong>la norma internazionale<br />
UNI EN ISO 14001.<br />
Le spese ammissibili per l’erogazione<br />
<strong>del</strong> contributo pubblico<br />
sono quelle per consulenza<br />
qualificata, per l’ente di verifica<br />
e certificazione, per la realizzazione<br />
<strong>del</strong>le indagini finalizzate<br />
all’analisi ambientale iniziale,<br />
per la formazione specifica, per<br />
la comunicazione ambientale.<br />
Copia <strong>del</strong> decreto, dei mo<strong>del</strong>li di<br />
domanda e <strong>del</strong>l’allegato tecnico<br />
sono disponibili sul sito web <strong>del</strong><br />
Ministero:<br />
www.minambiente.it<br />
Le domande verranno esaminate<br />
nel rispetto “<strong>del</strong>l’ordine cronologico<br />
di spedizione”.<br />
Fonte:<br />
UNInotizie<br />
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