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ATTI DEL II CONGRESSO NAZIONALE<br />

A.I.P.Vet.<br />

LODI 20-21 MAGGIO 2005<br />

con la partecipazione di:ogi<br />

ca e Sperimentale<br />

Gruppo di Patologia Clinica Veterinaria<br />

Gruppo Veterinario di Analisi di Immagine<br />

Società Italiana di Patologia Tossicologica e Sperimentale<br />

e con<br />

IL PATROCINIO DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA VETERINARIA DI MILANO<br />

ISSN 1825-2265


A.I.P.Vet.<br />

Associazione Italiana di Patologia Veterinaria<br />

TELEPATOLOGIA NELLA DIAGNOSTICA CITOLOGICA VETERINARIA<br />

Maiolino Paola, Restucci Brunella, Papparella Serenella, De Vico Gionata*<br />

Dipartimento di Patologia e Sanità Animale – Settore di Anatomia Patologica - Facoltà di Medicina Veterinaria –<br />

Università degli Studi di Napoli Federico II.<br />

*Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria, Sezione di Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria,<br />

Facoltà di Medicina Veterinaria, Università di Messina.<br />

La telepatologia può essere definita come la trasmissione di immagini e dati relativi a preparati patologici con l’intento<br />

di fornire una diagnosi, un consulto o una conferma tra patologi dislocati in località diverse. Essa si avvale di un sistema<br />

di telecomunicazioni che permette di inviare e ricevere informazioni multimediali in tempo reale. Attualmente la forma<br />

di trasmissione più utilizzata è la posta elettronica (e-mail), in quanto risulta essere il mezzo di comunicazione più<br />

semplice ed economico. Tale metodologia di spedizione ricade usualmente nella categoria della telemedicina cosiddetta<br />

store-and-forward, in cui si ha dapprima la acquisizione e memorizzazione delle immagini, ed in seguito la loro<br />

spedizione. Per valutare l’utilità e la validità di tale metodo anche in medicina veterinaria, 20 casi citologici, per un<br />

totale di circa 1000 immagini furono inviate tramite e-mail dalla sezione di Anatomia Patologica della Facoltà di<br />

Medicina Veterinaria di Napoli alla sezione di Patologia della Facoltà di Medicina Veterinaria di Messina. Dopo aver<br />

ricevuto una risposta della lettura virtuale si passò all’invio dei preparati citologici ed istologici per una conferma. I<br />

risultati ottenuti indicano che c’è un buon accordo tra telecitodiagnosi e diagnosi convenzionale ( 70%) così come<br />

un’elevata concordanza diagnostica (90%) confermando l’utilità e la validità della telepatologia tramite posta<br />

elettronica nella diagnostica citologica.<br />

Parole chiave: telepatologia, diagnostica citologica.<br />

TELEPATHOLOGY DIAGNOSIS IN VETERINARY CYTOLOGY.<br />

Telepathology is the process of diagnostic pathology at a distance through a suitable communication channel. Current<br />

applications include diagnosis in routine surgical pathology, second opinions, and subspecialty consultations. At<br />

present, diagnostic telepathology by electronic mail (e-mail) attachment is the most common communication medium,<br />

beacause it is relatively simple and incurs minimal cost. We assessed its accuracy and practical aspects in routine<br />

diagnostic citopathology. Using 20 citology cases, a total of 1000 images were digitized by one pathologist and sent as<br />

e-mail attachments from the Unit of Anatomic Pathology of the Faculty of Veterinary Medicine of Naples to the Unit of<br />

Pathology of the Faculty of Veterinary Medicine of Messina, Italy. The diagnoses were compared with conventional<br />

light microscopy interpretation at a later date. Overall, a good agreement there was between telecytodiagnosis and<br />

conventional glass slides diagnosis (70%). The concordance of telecytodiagnosis was over 90%. Our results<br />

demonstrate the usefulness of telepathology by Internet multimedia electronic e-mail in cytologic diagnosis.<br />

Key words: telepathology, diagnostic cytology.<br />

INTRODUZIONE<br />

Il delicato compito del patologo è fornire nel più breve tempo possibile precise informazioni diagnostiche che<br />

consentano al clinico/chirurgo di scegliere la strategia terapeutica più adatta. Per poter effettuare ciò il patologo deve<br />

conoscere perfettamente la storia clinica del paziente in modo da poter adattare e rendere compatibili le proprie<br />

osservazioni con il caso in esame. Il microscopio non è “una sfera di cristallo” che permette di vedere qualcosa di<br />

inequivocabile o di assoluto. E’ semplicemente uno strumento attraverso il quale il patologo interpreta lesioni e<br />

alterazioni tessutali alla luce delle proprie conoscenze e della propria esperienza. E’ fondamentale, quindi, lo scambio di<br />

pareri con i colleghi. Alcune volte il parere viene richiesto per avere un “conforto” in una diagnosi incerta, altre volte si<br />

brancola nel buio e il parere è essenziale per il corretto inquadramento del caso. Il patologo, generalmente non trova<br />

difficoltà nel confrontare le proprie opinioni con colleghi che ritiene esperti in uno specifico campo della diagnostica<br />

microscopica. Confronto che, è avvenuto ed avviene tutt’ora, con i mezzi tradizionali (attraverso spedizione postale o<br />

più recentemente tramite corriere) e che, oggi, in Medina Umana avviene, anche attraverso la Telepatologia, una<br />

tecnica nuova e innovativa che consente di trasmettere via Internet in tutto il mondo, e in tempo reale, immagini digitali<br />

acquisite al microscopio tramite telecamere. Alla luce di queste considerazioni, nasce il nostro studio.<br />

II Convegno Nazionale <strong>AIPVet</strong><br />

Lodi, 20-21 Maggio 2005<br />

117


A.I.P.Vet.<br />

Associazione Italiana di Patologia Veterinaria<br />

MATERIALI E METODI<br />

20 casi citologici sono stati esaminati indipendentemente e contemporaneamente da 3 patologi “esperti” ed una diagnosi<br />

finale è stata riportata. Nella maggior parte dei casi, la diagnosi citologica formulata da ciascun patologo è stata messa a<br />

confronto con la diagnosi istologica definitiva. Le immagini sono state poi catturate mediante un sistema di acquisizione<br />

(ACT1 version 2.51, Nikon) composto da una telecamera digitale ad alta risoluzione (Nikon DXM1200Fcon<br />

3840x3072 pixel) montata su un microscopio Nikon Eclipse E600 e connessa ad un Pentium IV contenente una scheda<br />

di acquisizione (Matrox) (Fig. 1). Per ogni caso sono state acquisite almeno sei immagini (2 a piccolo, 2 a medio e 2 a<br />

forte ingrandimento), importate direttamente in Adobe Photoshop 5.0. e salvate, in formato JPG in un file e inviate,<br />

insieme ai dati anagrafici e anamnestici riguardanti il caso (storia clinica del paziente, eventuale diagnosi clinica, ecc..),<br />

tramite posta elettronica alla Sezione di Anatomia patologica della Facoltà di Medicina Veterinaria di Messina per il<br />

teleconsulto (Fig.2A,B,C). Le immagini ricevute dalla sezione consulente erano visualizzate sul monitor del computer<br />

e una diagnosi veniva formulata. Dopo aver ricevuto una risposta della lettura virtuale si è passati all’invio dei vetrini<br />

veri e propri per una conferma.<br />

RISULTATI<br />

La diagnosi è stata classificata di concordanza quando corrispondeva con quella del patologo richiedente, di lieve<br />

discordanza se il giudizio si discostava leggermente, mentre è stata definita di discordanza grave quando le diagnosi<br />

erano totalmente diverse.<br />

Nell’80% (16/20) dei casi si è avuta totale concordanza , nel 15% (3/20) si avuta lieve discordanza e in 1 solo caso si è<br />

avuta grave discordanza (5%). Inoltre nel 95% dei casi la diagnosi virtuale concordava con quella convenzionale e<br />

nell’85% dei casi la diagnosi citologica è risultata concordare con la diagnosi istologica. La qualità delle immagini<br />

erano generalmente buone (come riportato dal ricevente) e in 1 solo caso il telecitopatologo ricevente aveva richiesto<br />

ulteriori immagini.<br />

DISCUSSIONE E CONCLUSIONE<br />

I risultati del nostro studio sottolineano i numerosi vantaggi legati all’uso della telepatologia nella citologia diagnostica<br />

e in particolare:<br />

- l’applicazione routinaria<br />

- il basso costo<br />

- la velocità (per la preparazione dei vetrini virtuali ci vogliono approssimativamente 30 minuti)<br />

- i tempi di risposta breve (da pochi minuti ad uno/due giorni)<br />

- l’attendibilità che è quasi pari a quella convenzionale<br />

- la migliore qualità della diagnosi.<br />

Ma ne sottolineano anche i pochi svantaggi e soprattutto il fatto che:<br />

- La risposta è legata al campione inviato dal richiedente (singole immagini selezionate come<br />

rappresentative)<br />

- La qualità delle immagini non è sempre idonea<br />

Questi svantaggi possono essere superati con l’uso della telapatologia robotizzata: cioè con l’ uso di un microscopio<br />

motorizzato ad alta precisione che permette di manipolare le immagini esattamente come si farebbe con il proprio<br />

microscopio.<br />

Risulta chiaro che condivisione e discussione a distanza sono possibili nella misura in cui gli operatori siano in possesso<br />

di strumenti, di un metodo di lavoro e di un linguaggio comuni.<br />

L’attivazione di questo servizio su scala regionale rappresenta l’ obiettivo primo di un progetto ben più vasto che<br />

prevede la creazione di una rete telematica che colleghi i diversi centri oncologici nazionali tra loro e successivamente<br />

con quelli internazionali. La possibilità di ottenere procedure diagnostiche, e quindi terapeutiche, adeguate,<br />

indipendentemente dalla sede, rappresenta un’esigenza fondamentale nel trattamento del paziente oncologico e a questa<br />

sono indirizzati gli sforzi messi in atto dal settore di Anatomia patologica del Dipartimento di Patologia e Sanità<br />

animale della Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli per uniformare le prestazioni oncologiche di diagnosi e di<br />

terapia a uno standard ottimale e comune a tutti gli operatori e a tutte le sedi.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Clemente C. e Scopsi L. Telepatologia .Strumenti, problemi e applicazioni. C.G. Edizioni Medico Scientifiche,2000;<br />

Marchevsky AM., Nelson V., Martin SE, Greaves TS, Raza AS, Zeineh J, Cobb CJ. Telecytology of fine-needle<br />

aspiration biopsies of the pancreas: A study of well-differentiated adenocarcinoma and chronic pancreatitis with<br />

atypical epithelial repair changes. Diagnostic Cytopathology, 28, 147-152,2003; Della Mea V, Puglisi F, Bonzanini M,<br />

Forti S, Amoroso V, Visentin R, Della Palma P, Beltrami CA. Fine-needle aspiration cytology of the brest: A<br />

II Convegno Nazionale <strong>AIPVet</strong><br />

Lodi, 20-21 Maggio 2005<br />

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A.I.P.Vet.<br />

Associazione Italiana di Patologia Veterinaria<br />

preliminary report on telepathology through internet multimedia electronic mail. Modern pathology, 10,636-641,1997;<br />

Alli PM, Ollayos CW, Thompson LD, Kapadia I, Butler DR., Williams BH, Rosenthal DL, O’Leary TJ. Telecytology:<br />

intraobserver and interobserver reproducibility in the diagnosis of cervical-vaginal smears. Human pathology, 32, 1318-<br />

1322,2001;<br />

Allen EA, Ollayos CW, Tellado MV, Butler DR, Buckner S-B, Williams BH, O’Leary TJ. Characteristics of a<br />

telecytology consultation service. Human pathology, 32, 1323-1326,2001.<br />

FOTO 1<br />

Stazione di telepatologia del Settore di Anatomia<br />

Patologica della Facoltà di Medicina Veterinaria di<br />

Napoli.<br />

FIG. 2_A<br />

Acquisizione delle immagini.<br />

FOTO 2_B<br />

Importazione in Adobe Photoshop 5.0. e salvataggio<br />

in formato JPG.<br />

FOTO 2_C<br />

Invio, con i dati anagrafici e anamnestici riguardanti<br />

il caso, tramite posta elettronica al citopatologo<br />

consulente.<br />

II Convegno Nazionale <strong>AIPVet</strong><br />

Lodi, 20-21 Maggio 2005<br />

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