Dispensa Crispi e Giolitti PDF - Istitutocardarelli.it
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Sul piano economico venne abbandonato il liberismo<br />
dei governi di Destra e si introdusse un<br />
massiccio protezionismo: nel 1887 vennero varate<br />
tariffe doganali dirette a proteggere l’industria siderurgica,<br />
quella del cotone e la grande proprietà<br />
terriera del Sud. Si creò così una saldatura di interessi<br />
tra l’industria del Nord e i grandi latifondisti<br />
del Sud (quello che venne chiamato ‘’blocco agrario-industriale”).<br />
A farne le spese furono i settori<br />
più avanzati dell’agricoltura meridionale (vino,<br />
olio, agrumi...) che verranno inoltre danneggiati<br />
dalla guerra doganale con la Francia (1887-892).<br />
L’emigrazione divenne la classica valvola di sfogo,<br />
soprattutto per i proletari del Sud. Alla tradizionale<br />
emigrazione “pendolare” (stagionale) si aggiunse<br />
una emigrazione defin<strong>it</strong>iva (senza r<strong>it</strong>orno), in particolare<br />
verso le Americhe. La pol<strong>it</strong>ica del governo<br />
Crispì (ex mazziniano), una prima volta dal<br />
1887 al 1891, una seconda dal 1893 al 1896, coniugò<br />
due aspetti: una riforma amministrativa che<br />
introdusse l’elezione dei sindaci e l’allargamento<br />
del voto alle elezioni comunali e provinciali, oltre<br />
al nuovo codice penale, ed una dura repressione<br />
delle lotte popolari, culminata con l’intervento<br />
dell’eserc<strong>it</strong>o contro Ì Fasci siciliani nel 1894 e la<br />
messa fuori legge del Part<strong>it</strong>o socialista. L’ambizione<br />
di fare dell’Italia una grande potenza (sul<br />
modello della Germania, alla cui pol<strong>it</strong>ica <strong>Crispi</strong><br />
si ispirava) portò alla prima avventura coloniale,<br />
fin<strong>it</strong>a tragicamente con la sconf<strong>it</strong>ta di Adua (nel<br />
1896), che provocò la caduta di <strong>Crispi</strong>.<br />
Negli anni Ottanta e Novanta, la cresc<strong>it</strong>a del movimento<br />
operaio portò alla nasc<strong>it</strong>a, in Italia, del<br />
primo Part<strong>it</strong>o socialista, di ispirazione marxista:<br />
il psi, nato al Congresso di Genova nel 1892. È<br />
il primo part<strong>it</strong>o di massa, che raccoglie gli organismi<br />
operai del centro-nord e le associazioni dei<br />
braccianti e salariati agricoli della bassa padana,<br />
frutto della diffusa rete dì cooperative, Leghe di<br />
resistenza, sindacati (nel 1891 era nata a Milano<br />
la prima Camera del lavoro). Un part<strong>it</strong>o che si<br />
origina dalla spaccatura tra socialisti ed anarchici,<br />
la prima di una lunga serie di scissioni della<br />
sinistra.<br />
La crisi di fine secolo, dopo il massacro operato<br />
dalle truppe del generale Bava-Beccaris a Milano<br />
(1898), il tentativo di imporre leggi eccezionali<br />
con Pelloux (1899) e l’uccisione di Umberto I<br />
(1900), aprì la strada ad una nuova “fase pol<strong>it</strong>ica”,<br />
quella dei governi gioliltiani.<br />
3) L’età giolìttiana<br />
Nel 1903 si formò O secondo governo Giol<strong>it</strong>i!<br />
(il primo, nel 1892-93, era caduto per Io scandalo<br />
della Banca romana). Decollo industriale dell’Italia e<br />
nuovi rapporti con il movimento dei lavoratori sono le due<br />
principali “note caratteristiche” dei governi guidati dallo<br />
statista piemontese. Gli anni tra il 1896 ed il 1908 (in<br />
concom<strong>it</strong>anza con una favorevole congiuntura economica<br />
internazionale) furono un periodo di intenso sviluppo economico:<br />
• aumento del redd<strong>it</strong>o prò cap<strong>it</strong>e del 30%;<br />
• tasso annuo di aumento della produzione industriale del<br />
6,7% (il più a<strong>it</strong>o tra i paesi europei).<br />
Forte incremento della produzione di energia elettrica (il<br />
“carbone bianco” di un paese povero dì idro-coke); nasc<strong>it</strong>a<br />
della grande siderurgia (Bagnoli, Piombino, Savona);<br />
formazione di Banche miste (sul modello tedesco: Banca<br />
Commerciale e Cred<strong>it</strong>o Italiano); nuove industrie, elettromeccaniche<br />
ed automobilistiche: nel 1905 nascono 70<br />
imprese automobilistiche, oltre alla FIAT. La pol<strong>it</strong>ica di<br />
Giolhti adottò “due pesi e due misure”: favori e sostegni<br />
alle imprese industriali e mano tesa ai sindacati ed al PSI,<br />
da una parte; sostegno ai grandi agrari e pol<strong>it</strong>ica clientelare<br />
al Sud, dall’altra.<br />
a) <strong>Giol<strong>it</strong>ti</strong> continuò la pol<strong>it</strong>ica protezionistica a favore<br />
delle imprese (siderurgiche, cotoniere e zuccheriere), rna<br />
anche a favore dei latifondisti del Sud. mantenendo il dazio<br />
sul grano.<br />
b) Ci fu un’apertura nei confronti del movimento sindacale<br />
e del Part<strong>it</strong>o socialista, che per alcuni anni in Parlamento<br />
appoggiò Gioi<strong>it</strong>ti. Cambiò l’atteggiamento del governo<br />
nei confronti dei confl<strong>it</strong>ti e delle rivendicazioni sindacali.<br />
«Il moto ascendente delle classi popolari si accelera ogni<br />
giorno dì più... perché è comune a tutti i paesi civili e perché<br />
è poggiato sul principio della eguaglianza tra gli uomini»<br />
(Discorso di <strong>Giol<strong>it</strong>ti</strong> alla Camera nel 1901). Una pol<strong>it</strong>ica<br />
di caute riforme sociali (nel campo della legislazione<br />
del lavoro), favorevole ad aumenti salariali, nacque dalla<br />
convinzione che l’industria poteva svilupparsi solo in presenza<br />
di una cresc<strong>it</strong>a del mercato interno, cioè de! redd<strong>it</strong>o,<br />
della domanda. e) Una pol<strong>it</strong>ica diversa, invece, al Sud: qui<br />
l’uso spregiudicato dei prefetti, i brogli elettorali, l’appoggio<br />
alle clientele gli valsero l’appellativo di “ministro della<br />
malav<strong>it</strong>a” da parte del giornalista meridionale Gaetano<br />
Salvemini. La guerra di Libia, poi, fatta per accontentare<br />
alcuni gruppi industriali, i settori mil<strong>it</strong>ari, esponenti<br />
della corte e gruppi nazionalisti, segnò la rottura con<br />
Ì socialisti riformisti. Dopo la riforma elettorale del 1912<br />
(che introdusse, di fatto, il suffragio universale maschile)<br />
<strong>Giol<strong>it</strong>ti</strong> puntò a sost<strong>it</strong>uire l’appoggio dei socialisti con<br />
quello dei cattolici: questi, con il patto Gentilonì, tornarono<br />
alla v<strong>it</strong>a pol<strong>it</strong>ica appoggiando i candidati gio-l<strong>it</strong>tiani<br />
alle elezioni, in cambio di formali impegni contro l’introduzione<br />
del divorzio ed a favore delle scuole cattoliche.