magazine di informazione scientifica - orthoswiss
magazine di informazione scientifica - orthoswiss
magazine di informazione scientifica - orthoswiss
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Il ruolo del Tecnico Ortope<strong>di</strong>co<br />
Il piede <strong>di</strong>abetico rappresenta una<br />
importante sfida per operatori e amministratori<br />
sanitari sia sul versante<br />
terapeutico che su quello preventivoriabilitativo.<br />
Sebbene negli ultimi anni<br />
si siano fatti numerosi progressi nella<br />
<strong>di</strong>agnosi e nel trattamento delle complicanze<br />
del piede <strong>di</strong>abetico, l’impatto<br />
<strong>di</strong> queste nuove opzioni terapeutiche<br />
sulla riduzione del numero delle amputazioni<br />
rimane a tutt’oggi modesto.<br />
Il 70% delle amputazioni non traumatiche<br />
delle estremità inferiori è correlata<br />
al <strong>di</strong>abete mellito e in queste l’85%<br />
è preceduta da un ulcera al piede.<br />
I fattori più importanti correlati allo<br />
sviluppo d’ulcera del piede sono la<br />
neuropatia periferica, i microtraumi del<br />
piede, le deformità e le calzature non<br />
idonee. La contemporanea presenza<br />
<strong>di</strong> una macroangiopatia periferica che<br />
determina un deficit circolatorio e l’infezione,<br />
spesso polimicrobica e multiresistente,<br />
correlano invece con un aumentato<br />
rischio amputativo.<br />
Per ridurre significativamente le amputazioni<br />
nel paziente <strong>di</strong>abetico è necessario<br />
pertanto attuare un adeguato<br />
programma <strong>di</strong> prevenzione, cura e riabilitazione<br />
delle lesioni ulcerative. Ciò<br />
può essere ottenuto solo grazie ad una<br />
gestione multi<strong>di</strong>sciplinare e quin<strong>di</strong> ad<br />
una stretta collaborazione tra <strong>di</strong>verse<br />
figure professionali. Tra queste, il tecnico<br />
ortope<strong>di</strong>co rappresenta una figura<br />
centrale perchè collabora e coa<strong>di</strong>uva<br />
con lo specialista <strong>di</strong>abetologo nelle varie<br />
fasi <strong>di</strong> gestione del piede <strong>di</strong>abetico.<br />
Il tecnico ortope<strong>di</strong>co nell’ambito della<br />
prevenzione primaria e secondaria, ha<br />
il compito <strong>di</strong> fornire presi<strong>di</strong> ortesici,<br />
plantari e soprattutto calzature, in grado<br />
<strong>di</strong> ri<strong>di</strong>stribuire il peso e l’ipercarico<br />
pressorio così come prescritto dal me<strong>di</strong>co<br />
<strong>di</strong>abetologo. La calzatura infatti<br />
influenza significativamente il decorso<br />
del piede <strong>di</strong>abetico: se inadeguata può<br />
incrementare il rischio <strong>di</strong> amputazione<br />
nei soggetti con per<strong>di</strong>ta della sensibilità<br />
protettiva, se appropriata può proteggere<br />
e prevenire il rischio <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve. La<br />
calzatura non idonea oppure non adoperata<br />
a sufficienza costituisce la causa<br />
maggiore <strong>di</strong> ulcerazione traumatica del<br />
piede. Il conflitto tra piede e scarpa è<br />
responsabile <strong>di</strong> circa l’80% delle ulcere<br />
che precedono l’amputazione nel paziente<br />
<strong>di</strong>abetico. Per tale motivo alcuni<br />
autori, hanno sviluppato e proposto un<br />
algoritmo allo scopo <strong>di</strong> identificare dei<br />
criteri per la prescrizione della calzatura<br />
terapeutica del piede <strong>di</strong>abetico neuropatico<br />
<strong>di</strong> cui il tecnico ortope<strong>di</strong>co dovrebbe<br />
tener conto nel momento in cui<br />
fornisce al paziente i presi<strong>di</strong> protesici.<br />
Questo algoritmo fa riferimento alle<br />
classi <strong>di</strong> rischio ulcerativo identificate<br />
nel Documento Internazionale <strong>di</strong> Consenso<br />
sul Piede Diabetico.<br />
I pazienti <strong>di</strong>abetici senza complicanze<br />
e con conservata sensibilità protettiva<br />
(Rischio Assente/Classe <strong>di</strong> Rischio 0)<br />
necessitano <strong>di</strong> una adeguata educazione<br />
al problema piede ma non necessitano<br />
<strong>di</strong> alcuna mo<strong>di</strong>fica nel tipo <strong>di</strong> calzatura<br />
da indossare quoti<strong>di</strong>anamente.<br />
I pazienti <strong>di</strong>abetici con neuropatia, che<br />
hanno subito per<strong>di</strong>ta della sensibilità<br />
protettiva (Rischio Me<strong>di</strong>o/Classe <strong>di</strong> Rischio<br />
1) necessitano <strong>di</strong> scarpa protettiva<br />
bassa con inserto plantare per il riequilibrio<br />
delle pressioni plantari.<br />
I pazienti <strong>di</strong>abetici con deformità del<br />
piede e vasculopatia e/o neuropatia<br />
(Rischio Elevato/Classe <strong>di</strong> Rischio 2)<br />
necessitano <strong>di</strong> scarpa protettiva con<br />
tomaia morbida, personalizzata, senza<br />
cuciture e a volume maggiorato per alloggiare<br />
il plantare su calco e le deformità.<br />
I pazienti con pregresse lesioni ed alterata<br />
biomeccanica per amputazioni,<br />
gran<strong>di</strong> deformità e neuroartropatia (Rischio<br />
Altissimo/Classe <strong>di</strong> Rischio 3)<br />
necessitano <strong>di</strong> calzatura alta, extrafonda,<br />
con suola rigida a dondolo. La suola<br />
a dondolo <strong>di</strong>minuisce notevolmente la<br />
pressione <strong>di</strong> picco a livello delle teste<br />
metatarsali e riduce la percentuale <strong>di</strong><br />
reci<strong>di</strong>ve ulcerative ed amputative.<br />
Nella maggior parte dei casi le calzature<br />
pre<strong>di</strong>sposte in commercio rispondono<br />
alle necessità del paziente; raramente,<br />
in caso <strong>di</strong> gravi deformità o <strong>di</strong>smetrie<br />
<strong>di</strong> piede, il tecnico ortope<strong>di</strong>co deve procedere<br />
alla manifattura <strong>di</strong> calzatura su<br />
misura.<br />
Fondamentale è il ruolo del tecnico ortope<strong>di</strong>co<br />
nella costruzione dell’inserto<br />
plantare ossia dell’ortesi che inserita<br />
all’interno della calzatura, mo<strong>di</strong>fica<br />
le forze <strong>di</strong> reazione che agiscono sulla<br />
pianta del piede e ne riduce i carichi<br />
patologici sia durante la stazione<br />
eretta che la deambulazione. Il planta-<br />
re può essere fisso o mobile, standard<br />
o su misura, correttivo, funzionale, <strong>di</strong><br />
compenso o misto, rigido, semirigido<br />
o morbido. Nei pazienti <strong>di</strong>abetici con<br />
rischio ulcerativo > o uguale a 2 il plantare<br />
deve essere su misura, semirigido e<br />
multistrato.<br />
Il tecnico ortope<strong>di</strong>co coa<strong>di</strong>uva il <strong>di</strong>abetologo<br />
anche nella gestione del piede<br />
<strong>di</strong>abetico in fase ulcerativa, in quanto<br />
può fornire al paziente calzature da lesione<br />
o tutori quando è necessario lo<br />
scarico della lesione e non è applicabile<br />
gambaletto gessato.<br />
La prescrizione <strong>di</strong> calzature da lesione<br />
è un compito particolarmente delicato,<br />
perché implica una precisa responsabilità<br />
terapeutica nei confronti del paziente,<br />
poiché è stato <strong>di</strong>mostrato come<br />
uno scarico adeguato sia una pre-con<strong>di</strong>zione<br />
in<strong>di</strong>spensabile per la guarigione<br />
delle ulcere sottoposte a carico. Nella<br />
nostra esperienza un tutore <strong>di</strong> nuova<br />
concezione (OPTIMA®- Molliter, Civitanova<br />
Marche – MC) si è <strong>di</strong>mostrato<br />
molto utile ed efficace nella gestione<br />
delle lesioni neuropatiche plantari del<br />
piede <strong>di</strong>abetico. In uno stu<strong>di</strong>o prospettico<br />
randomizzato recentemente condotto<br />
in un gruppo <strong>di</strong> pazienti <strong>di</strong>abetici<br />
ambulatoriali abbiamo <strong>di</strong>mostrato come<br />
l’uso <strong>di</strong> OPTIMA fosse anche più efficace<br />
del tutore in vetroresina, riducendo<br />
maggiormente il tempo <strong>di</strong> guarigione a<br />
parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni delle lesioni.<br />
Le particolarità del tutore, il plantare<br />
multistrato, la suola a dondolo ed in<br />
particolare la non-removibilità lo rendono<br />
particolarmente idoneo all’impiego<br />
nella gestione delle ulcere neuropatiche<br />
plantari.<br />
Infine il tecnico ortope<strong>di</strong>co, insieme al<br />
<strong>di</strong>abetologo, deve seguire il paziente<br />
per verificare l’adeguatezza dei presi<strong>di</strong><br />
forniti e per mo<strong>di</strong>ficare plantari e scarpe<br />
se compaiono reci<strong>di</strong>ve ulcerative o mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
morfostrutturali del piede.<br />
Presso la nostra U.O. è attivo da molti<br />
anni un ambulatorio ortesico-riabilitativo<br />
con cadenza settimanale, coa<strong>di</strong>uvato<br />
dalla presenza contestuale del Tecnico<br />
Ortope<strong>di</strong>co a cui accedono pazienti<br />
che necessitano <strong>di</strong> ortesi protettive per<br />
la prevenzione delle lesioni ulcerative<br />
(prevenzione primaria in pazienti a rischio<br />
elevato) e che provengono dall’ambulatorio<br />
<strong>di</strong>agnostico e pazienti<br />
provenienti dall’ambulatorio terapeutico<br />
con pregresse ulcere o pregresse amputazioni,<br />
neuroartropatia <strong>di</strong> Charcot e<br />
grave instabilità del piede (prevenzione<br />
secondaria in pazienti a rischio altissimo)<br />
che necessitano <strong>di</strong> calzature protettive<br />
o tutori.<br />
Durante l’attività ambulatoriale vengono<br />
erogate delle prestazioni allo scopo<br />
<strong>di</strong> supportare le aree sottoposte ad<br />
eccessiva pressione plantare, ridurre il<br />
carico pressorio totale, ridurre lo strofinamento<br />
cutaneo, gestire le deformità e<br />
limitare il movimento articolare quando<br />
necessario.<br />
Ai pazienti viene effettuata, dal <strong>di</strong>abetologo<br />
e dal tecnico ortope<strong>di</strong>co, una visita<br />
podoiatrica <strong>di</strong> routine e una valutazione<br />
Maggio 2006 N° 1<br />
Gestione del piede <strong>di</strong>abetico Prof. Alberto Piaggesi Università <strong>di</strong> Pisa, ambulatorio del piede<br />
funzionale globale intesa a valutare la<br />
deambulazione e l’esecuzione <strong>di</strong> movimenti<br />
<strong>di</strong> facile attuazione nonchè la<br />
misurazione della lunghezza e larghezza<br />
del piede. Passo successivo è l’addestramento<br />
all’uso <strong>di</strong> ausili e l’educazione<br />
sanitaria all’autocontrollo: al<br />
paziente viene fatta visionare il tipo <strong>di</strong><br />
calzatura che dovrà indossare e vengono<br />
illustrate le caratteristiche <strong>di</strong> impiego<br />
della stessa. Successivamente viene<br />
effettuata l’impronta plantare su carta<br />
podobarografica e il calco in schiuma<br />
fenolica deprimibile per la costruzione<br />
del plantare. Quin<strong>di</strong> si effettua la prescrizione<br />
su modulo ASL con la co<strong>di</strong>fica<br />
secondo il nomenclatore tariffario<br />
SSN. Il paziente, una volta realizzate<br />
le ortesi e le calzature, viene richiamato<br />
per la verifica dell’adeguatezza dei<br />
presi<strong>di</strong> forniti (collaudo). Il follow-up<br />
viene effettuato a 3 mesi o a 1 mese a<br />
seconda che il rischio ulcerativo risulti<br />
rispettivamente elevato o altissimo.<br />
L’attuazione <strong>di</strong> una gestione integrata<br />
tra tecnico ortope<strong>di</strong>co e <strong>di</strong>abetologo,<br />
nonché la prescrizione e l’utilizzo <strong>di</strong><br />
plantari su calco e scarpe pre<strong>di</strong>sposte a<br />
complessità crescente in base al grado<br />
<strong>di</strong> deformità e all’algoritmo co<strong>di</strong>ficato,<br />
ha comportato nei nostri pazienti, con<br />
una classe <strong>di</strong> rischio ulcerativo > a 2,<br />
un tasso <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va ulcerativa significativamente<br />
più basso rispetto a quanto<br />
previsto dai dati riportati in letteratura.<br />
Dall’analisi <strong>di</strong> un questionario somministrato<br />
ai pazienti abbiamo poi evidenziato<br />
che sebbene i pazienti che<br />
sviluppavano reci<strong>di</strong>ve mostravano un<br />
maggior grado <strong>di</strong> accettazione ed un<br />
miglior giu<strong>di</strong>zio riguardo la como<strong>di</strong>tà<br />
delle calzature rispetto agli altri, il<br />
numero delle ore in cui effettivamente<br />
indossavano i presi<strong>di</strong> ortesici era significativamente<br />
minore.<br />
Conclusioni<br />
La gestione integrata tra tecnico ortope<strong>di</strong>co,<br />
<strong>di</strong>abetologo e podologo è<br />
fondamentale al fine <strong>di</strong> un adeguato<br />
trattamento del piede <strong>di</strong>abetico nelle<br />
sue varie fasi. L’ortesizzazione precoce<br />
ed adeguata ed il follow-up perio<strong>di</strong>co<br />
dei pazienti a rischio rappresenta<br />
un mezzo efficace nel ridurre il numero<br />
<strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve e nell’allungare, anche nei<br />
pazienti che vanno incontro a reci<strong>di</strong>va,<br />
il tempo libero da lesioni.