Processo alla Rete (free version) completo - Guido Scorza
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Non si è ancora sopito il clamore sollevato d<strong>alla</strong> notizia <br />
dell’intenzione della Procura della Repubblica di Milano di <br />
trascinare sul banco degli imputati 4 top manager di Google che <br />
Big G torna nell’occhio del ciclone per effetto della richiesta <br />
risarcitoria multimilionaria formulata d<strong>alla</strong> Mediaset 13. <br />
La tentazione è quella di sintetizzare gli eventi con una <br />
battuta: tutti contro Google. <br />
Ma si sbaglierebbe. <br />
Il problema è un altro e concerne l’intera architettura della <br />
<strong>Rete</strong> Internet e, in particolare, il ruolo degli intermediari della <br />
comunicazione: di quelli puntualmente “fotografati” d<strong>alla</strong> vigente <br />
disciplina sul commercio elettronico e di quelli che nel 2000 – <br />
allorquando si è posto mano a tale direttiva – ancora non <br />
esistevano o, almeno, non avevano assunto un ruolo tanto centrale <br />
ed irrinunciabile nella diffusione dei contenuti digitali in <strong>Rete</strong>. <br />
La sottile linea rossa che unisce le due vicende è <br />
esattamente questa: la qualificazione giuridica degli UGC e le loro <br />
conseguenti eventuali responsabilità per contenuti che non <br />
controllano e che gli utenti immettono in <strong>Rete</strong> per effetto della loro <br />
attività. <br />
Il principio generale sancito d<strong>alla</strong> disciplina europea a <br />
proposito della responsabilità degli intermediari è, come è noto, <br />
quello dell’assenza di un obbligo generale di sorveglianza e della <br />
conseguente generale non responsabilità degli intermediari. <br />
La ragione per la quale si è pervenuti a tale conclusione è <br />
semplice: nessuno sarebbe disponibile a svolgere un’attività <br />
imprenditoriale per la quale corresse il rischio di vedersi <br />
trascinato sul banco degli imputati per una responsabilità altrui <br />
senza, peraltro – complici i numeri e le dinamiche caratteristiche <br />
della <strong>Rete</strong> – aver la concreta possibilità di intervenire sul corso <br />
degli eventi. <br />
Il bivio dinanzi al quale ci si trova, pertanto, è chiaro: o si <br />
riconosce tale responsabilità e si cancella d<strong>alla</strong> <strong>Rete</strong> una delle più <br />
caratteristiche e rivoluzionarie modalità di comunicazione e <br />
condivisione dei contenuti digitali o la si esclude e si lascia, <br />
pertanto, che la <strong>Rete</strong> segue la sua naturale evoluzione. <br />
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13 Questo è il lancio di agenzia con la notizia: <br />
(ANSA) ‐ MILANO, 30 LUG ‐ Mediaset ha citato in giudizio YouTube e Google ''per <br />
illecita diffusione e sfruttamento commerciale di file audio‐video''. Il risarcimento <br />
richiesto ‐ ha reso noto Mediaset ‐ e' di almeno 500 milioni di euro per il solo danno <br />
emergente. ''D<strong>alla</strong> rilevazione a campione effettuata da Mediaset sono stati <br />
individuati sul sito YouTube 4.643 filmati di nostra proprieta', pari a oltre 325 ore <br />
di materiale emesso senza possedere i diritti'', ha specificato il Gruppo. <br />
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