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CESENA IN ATTUAZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE D

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VARIANTE PTCP – RELAZIONE GENERALE<br />

Sez. IV – MISURE E AZIONI – AREE <strong>DI</strong> SALVAGUAR<strong>DI</strong>A<br />

4.1.5 Valutazione quali-quantitativa degli effetti dell'attuazione della normativa IPPC sul<br />

territorio della Provincia di Forlì-Cesena<br />

Fra le misure individuate dalla Regione e messe in atto dalla Provincia, si ritiene opportuno porre<br />

particolare attenzione ai benefici ambientali conseguibili dall'applicazione della normativa IPPC. Di<br />

seguito si espone una prima valutazione di tali possibili effetti, considerando che nella provincia di Forlì<br />

Cesena sono presenti circa 170 aziende (sia allevamenti zootecnici sia alcuni grossi complessi industriali)<br />

ricadenti nell'ambito di applicazione.<br />

4.1.5.1 Normativa di riferimento:<br />

➢ Direttiva IPPC 96/61/CE del 24 settembre 1996 sulla Prevenzione e Riduzione integrata<br />

dell’inquinamento;<br />

➢ Dlgs 372/99 recante le norme per “Attuazione della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e<br />

riduzione integrate dell'inquinamento"<br />

➢ Dlgs 59/05 recante le norme per “Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla<br />

prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento";<br />

➢ legge regionale L.R. 21/04 recante le norme per la disciplina della prevenzione e riduzione<br />

integrate dell'inquinamento;<br />

La direttiva 96/61/CE, nota come direttiva IPPC ( Integrated Pollution Prevention and Control) è lo<br />

strumento cardine di cui l’Unione Europea si è dotata per attuare politiche ambientali mirate<br />

all’affermazione concreta del principio di prevenzione dell’inquinamento anche attraverso la riduzione<br />

complessiva, non limitata a singoli interventi su singole matrici ambientali, dell’inquinamento causato<br />

dalle principali attività produttive. Prima ancora che la direttiva IPPC fosse approvata, una decisiva<br />

spinta al superamento della visione settoriale dell’inquinamento è stata data dal Rapporto sullo sviluppo<br />

sostenibile redatto nel 1987 dalla Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo.<br />

In questo quadro, IPPC svolge un ruolo fondamentale poiché, da un lato risponde all’asserto dell’UE che<br />

ha ritenuto che “un miglioramento della gestione e del controllo dei processi di produzione, compreso un<br />

sistema di licenze rinnovabili collegate con la prevenzione e il controllo integrato dell’inquinamento,<br />

possa conferire nuovo significato e vigore all’interfaccia ambiente /politica industriale” e dall’altro lato<br />

persegue anche l’obiettivo di razionalizzare e semplificare il sistema autorizzatorio evitando di<br />

“aggiungersi” alle altre autorizzazioni, poiché “sostituisce ad ogni effetto ogni altro visto, nulla osta,<br />

parere o autorizzazione in materia ambientale”.<br />

La Direttiva detta una serie di regole comuni per l’autorizzazione degli impianti che consentiranno di<br />

fissare, caso per caso, adeguati valori limite di emissione basati sulle migliori tecniche disponibili e<br />

tenendo conto delle norme di qualità ambientale e delle condizioni ambientali locali in cui l’impianto è<br />

ubicato, se esistente, o verrà realizzato, nel caso di un nuovo impianto.<br />

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